Sito d'informazione sulle intossicazioni croniche causate da accumulo di elementi tossici.
 
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Il Progetto di Cristiana Di Stefano.

E' dal 2005 che sto cercando di informare più gente possibile sui pericoli delle intossicazioni croniche causate dall'accumulo di elementi tossici, che contaminano qualsiasi essere vivente e di conseguenza l'uomo nei modi più svariati.

La mia missione, per essere completa, ha come ulteriore fine, la realizzazione di un progetto per il miglioramento del nostro sistema sanitario, per la prevenzione e cura di patologie degenerative, che porterebbe a una diminuzione di malati cronici, ad un miglioramento
della qualità di vita di chi lo è già e a una diminuzione importante della spesa sanitaria a carico dello Stato e dei cittadini.

Questo mio Progetto si è già trasformato in Disegno di Legge ed Interrogazione Parlamentare a Risposta Scritta. Quello che chiedo a
chi vorrà collaborare alla realizzazione di quello che si trasformerà in una legge che riguarderà la vita di ogni italiano e dei suoi bambini, è semplicemente di sensibilizzare i politici che conoscono, o quelli in cui credono, ma anche consiglieri comunali, assessori, sindaci, governatori regionali, deputati, senatori, ministri. Diffondete il mio progetto, scrivete, telefonate, fate capire loro l'importanza che il Disegno
si trasformi in Legge al più presto. Cliccando su Camera e Senato troverete tutti i contatti istituzionali.

Clicca qui per scaricare il mio progetto in formato PDF


Ecco un riassunto del Progetto sulla prevenzione delle malattie degenerative:


CHIEDO AI GOVERNANTI DI:
- Permettere a chiunque di fare analisi e test tossicologici in ogni ospedale italiano, o laboratorio convenzionato, per la ricerca di elementi tossici, non solo ai lavoratori a rischio, o in alcuni casi particolari. L’unico test non invasivo per la diagnosi di avvelenamento cronico, è l’analisi del capello. In Italia c’è un solo laboratorio privato che esegue in sede il Mineral Test, dove ci sono medici in grado di leggere i risultati e prescrivere un'integrazione mirata personalizzata di oligoelementi,. Questa serve per riequilibrare i minerali ed eliminare naturalmente l’accumulo dei metalli tossici, viene preparata galenicamente dal farmacista e ha un costo irrisorio.
E’ indispensabile che le strutture pubbliche e convenzionate, si adoperino affinché i cittadini possano usufruirne.
Dovrebbero altresì munirsi di medici specialisti sulle intolleranze di vario genere, di quelli esperti su insetti vettori, parassiti non
comuni, ecc.
e che si eseguano le relative analisi e test necessari.

- Vietare il commercio e la somministrazione di vaccini contenenti, adiuvanti o eccipienti, che altro non sono che elementi tossici e sostanze nocive, a bambini, adulti e animali, perché causano disabilità permanente ed altre gravi patologie, soprattutto nei bambini.
Non dimentichiamo la catena alimentare, poiché gli animali sono soggetti a continue vaccinazioni.

- Vietare ai dentisti di otturare a chiunque i denti con amalgami al mercurio e di rimuoverli senza usare un protocollo di rimozione protetta.
Di conseguenza obbligare gli odontoiatri a specializzarsi, di modo che paziente, dentista, assistente, ambiente, ecc., siano protetti dall’esposizione di vapori e polveri di amalgama.

1° Congresso Nazionale del Movimento di Responsabilità Nazionale - Roma, 21 -10- 2011

Relazione integrale del mio intervento al Congresso, sul progetto di riforma sanitaria per la prevenzione delle malattie degenerative
Il mio articolo pubblicato in occasione del Congresso sulla rivista "la Responsabilità" del mese di ottobre 2011

L'intervento del Dott. Raimondo Pische:





Il mio intervento al Congresso, dove presento un riassunto del Progetto sulla prevenzione delle malattie degenerative.





L'intervento del Dott. Volfango Perotti.



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Il materiale contenuto in questa pagina è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution 2.5 Italy


 
Mozione del Consigliere Regionale Altomeni

21.11.2007

Amalgame dentarie: bandire quelle al mercurio

VIDEO DAL TG3

Predisporre uno studio sull'accumulo di metalli nocivi nei pazienti marchigiani, in particolare sulle concentrazioni di mercurio
nell'organismo dei dentisti che usano regolarmente amalgame dentarie contenenti il metallo; bandire dalle strutture del sistema sanitario regionale l'utilizzo di amalgame con metalli pesanti.

Lo chiede il consigliere regionale del Prc Michele Altomeni in una mozione. L'atto impegna la giunta anche a promuovere una campagna
per informare i cittadini sui pericoli derivanti da tali amalgame e, presso il ministero della salute, l'approvazione di norme che vietino di utilizzarle. "Metalli come mercurio, rame, zinco, cadmio - ha spiegato Altomeni in una conferenza stampa - possono avere conseguenze nocive sull'organismo e il mercurio è l'elemento più tossico al mondo dopo il plutonio". "L'amalgama dentale - continua il consigliere
citando l'Oms - è la maggior fonte di esposizione al mercurio per l'essere umano". Alla conferenza stampa era presente Cristiana
Di Stefano, 45 anni, di Sforzacosta (Macerata), malata di sclerosi multipla dal 1988. La donna ha raccontato che dopo aver tolto le
amalgame dentali i sintomi della malattia si sono attenuati, e la risonanze magnetica dimostra che la malattia è ferma dal 2003.

Fonte Il Corriere Adriatico


 
Copio qui la mozione n°226/07 del 14/11/2007 annunciata nella seduta n.85 del 20/11/2007 che cmq allego al post:

Il Consiglio Regionale

Tenuto conto che
1. sono emerse da più di un decennio problematiche legate alle amalgame dentarie, cioè alle medicazioni odontoiatriche applicate nella cura delle carie dentarie;

2. le amalgame, soprattutto di vecchia generazione, sono costituite da metalli quali mercurio, rame, zinco e cadmio, che presentano un processo di rilascio degli stessi negli organismi;

3. tali metalli possono avere conseguenze nocive sull’organismo, in particolare il mercurio che è l’elemento più tossico al mondo dopo il plutonio, 5000 volte più tossico del piombo;

4. Secondo l'OMS (1991), l'amalgama dentale è la maggior fonte di esposizione al mercurio per l'essere umano. Tutte le altre fonti di esposizione al mercurio (nell'aria, nell'acqua, nel pesce che mangiamo o altro), messe insieme, non superano il 20% dell'entità dell'esposizione causata dalle otturazioni di amalgama.

5. rispetto alla tossicità di questi elementi non è ammissibile la logica della modica quantità stabilita per legge dato che la tolleranza a queste sostanze tossiche dipende da diversi fattori, quali le caratteristiche dell’organismo umano, l’alimentazione, le condizioni ambientali,
il tipo di lavoro e così via, ossia condizioni che variano da persona a persona e quindi non sono compatibili con soglie minime uguali
per tutti;

6. da studi epidemiologici promossi principalmente dai paesi scandinavi, appare evidente la correlazione tra l’uso delle amalgame dentarie costituite dai metalli su ricordati e le malattie autoimmuni, oltre alle patologie legate all’accumulo di sostanze tossiche che l’organismo non può metabolizzare;

7. in ogni caso, dopo circa sette anni, le amalgame contenenti metalli si ossidano e dovrebbero essere sostituite per evitare rischi di infezioni croniche, ma spesso la cittadinanza non è informata di questo e tende a conservare le otturazioni ben oltre i sette anni;

8. la possibilità di sostituzione delle stesse amalgame deve avvenire con procedure controllate, facendo attenzione ai rischi di sovraesposizioni da parte del paziente dei fumi degli stessi metalli pesanti, che potrebbero alimentare rischi di intossicazione particolarmente pericolosi;

Considerato altresì che
9. il mercurio delle amalgame rappresenta solo uno dei fattori di rischio legato alla concentrazione di metalli pesanti nell’organismo
umano, notevolmente accresciuta dai diversi fattori inquinanti a cui è sottoposto, e che tale concentrazione e le conseguenze sanitarie
sono altrettanto meritevoli di attenzione, studio ed intervento

tutto ciò premesso, impegna la Giunta
1. a predisporre studi sulle patologie legate all’accumulo di metalli nocivi nei pazienti delle Marche ed uno specifico studio sulle concentrazioni di mercurio nell’organismo dei dentisti che fanno regolarmente uso di amalgame contenenti tale metallo. Per tali studi può essere utilizzata la non invasiva Analisi Minerale Tissutale (Mineralogramma);

2. a bandire da tutte le strutture del Sistema Sanitario Regionale l’utilizzo di amalgame contenenti metalli pesanti;

3. a predisporre procedure standard affinché la rimozione delle amalgame dentarie presso le strutture del Sistema Sanitario Regionale avvenga secondo i protocolli di sicurezza tali da non mettere a repentaglio l’incolumità dei pazienti, e a formare i medici dentisti all’applicazione di tali protocolli;

4. ad intraprendere una campagna informativa volta ad informare la cittadinanza sui pericoli derivanti dalle amalgame dentarie a base di mercurio e a promuovere la loro rimozione attraverso protocolli sicuri;

5. a farsi promotrice presso il Ministero della Salute di un divieto assoluto di utilizzo di amalgame a base di mercurio su tutto il territorio nazionale (estendendo il divieto già previsto per i bambini e le donne incinte);

6. a rendere conto al Consiglio Regionale, entro sei mesi dall’approvazione della presente mozione, attraverso una relazione scritta, delle azioni intraprese in ottemperanza di quanto disposto.

Michele Altomeni
Consigliere Regionale
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


 
Resoconto seduta n.159 del 01/12/2009

Interpellanza n. 59 del Consigliere Altomeni “Amalgame dentarie” (Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 59 del Consigliere Altomeni, che ha la parola per illustrarla.

Michele ALTOMENI. Con questa interpellanza si vuole sapere qual è l’orientamento della Giunta rispetto alle questioni in essa poste.
Peraltro questa interpellanza è la trasformazione di una mozione. Allora in apertura di questa mia illustrazione vorrei porre un problema. Ossia non capisco perché in questa legislatura l’Aula abbia fatto la scelta – non so se era consuetudine anche in passato – di mutilarsi di una sua prerogativa. L’Assemblea legislativa ha una funzione importante, ovvero quella di indirizzo e di controllo. Il controllo si fa attraverso
le interrogazioni che vengono normalmente espletate, anche se con tutte le difficoltà che abbiamo visto anche questa mattina dovute alle assenze degli Assessori, mentre lo strumento dell’indirizzo viene espletato tramite le mozioni. E l’Aula in questo quinquennio ha scelto di mutilarsi di questa sua funzione non utilizzando appunto tale strumento. Se facessimo una valutazione di quante mozioni sono state discusse in quest’Aula in questo quinquennio ci renderemmo conto che è stata una scelta deliberata di cui tutti siamo responsabili.
Noi avevamo una funzione ma abbiamo scelto di non esercitarla. Ritengo che dal punto di vista della democrazia sia una castrazione purtroppo preoccupante. La conseguenza naturale di questo è che temi posti come mozioni, quindi la volontà di un Consigliere e dell’Assemblea legislativa di dare degli indirizzi, non potendo essere esercitati in questi modo poi li si debbano trasformare presentando interrogazioni e interpellanze almeno per sapere se la Giunta ha riflettuto sulle questioni poste.
La questione che si pone in questa interpellanza è quella delle amalgame dentarie e quindi di quei pericoli che fino a poco tempo fa erano minimizzati ma che ormai sono considerati importanti.
Ci sono Paesi come la Svezia, la Norvegia e la Danimarca che su questo hanno preso delle misure drastiche, hanno infatti vietato le amalgame al mercurio proprio per la conseguenze che hanno sul piano sanitario.
Negli Stati Uniti, dove anche lì per anni si è negato il problema, di recente la Food and Drug Administration ha introdotto delle misure per limitare l’uso e per valutare le conseguenze sanitarie di questo preparato.
Siccome le alternative sicure esistono, è bene che, come si sta facendo anche in altre Regioni – tra l’altro anche in Parlamento vi è una discussione in corso su questa tematica –, si adottino delle misure almeno per la parte che compete alla Regione.
Per cui sulle scelte delle proprie strutture, oltre che per una sensibilizzazione dell’informazione dei cittadini e l’orientamento del mercato.
Quindi oggi l’interpellanza (e la mozione allora) interroga la Giunta per capire se c’è una volontà di farsi carico di tale problematica.

(segue)
 
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In relazione al problema relativo alle amalgame dentarie si osserva quanto segue.
Esiste in verità un vivace dibattito sull’utilizzo del mercurio per le otturazioni dentali tra gli specialisti del settore, e molti autorevoli professionisti hanno denunciato gravi rischi per la salute dalle ricorrenti crisi di cefalee, alle depressioni, ai disturbi neurologici ecc.
Nel corso degli anni è stata di molto modificata la composizione delle amalgame che per molto tempo è stato il materiale di elezione
per le otturazioni nei distretti posteriori (resistente, facile da usare, duraturo, economico), fino a quando è cominciata una revisione critica
sul suo uso e sui suoi possibili effetti collaterali dovuti al fatto che la presenza delle otturazioni possa comportare rilascio di mercurio superiore a quanto si potesse supporre in passato.
Sulla tossicità del mercurio esistono pochi dubbi. Il metallo, dopo assorbimento per inalazione o ingestione, va ad interferire con il sistema immunitario, renale, intestinale, riproduttivo, nervoso.
A livello immunitario, con prove su topi, si sono avuti casi di malattie autoimmuni. Nel rene si è visto che influisce su insulina, sodio e albumina. La normale flora batterica intestinale può venire alterata e dare luogo a fenomeni di disbiosi (c.d. candida) con vari effetti collaterali.
Quanto al sistema nervoso centrale c’è l’ipotesi che intervenga nei prodromi dell’Alzheimer al pari di altri metalli pesanti.
E le otturazioni che ruolo hanno? Secondo alcuni, al contrario di quanto si pensa, il mercurio non è stabile una volta inserito in bocca. L’emissione di vapori al mercurio dall’amalgama è costante, ma più accentuata durante la masticazione, lo spazzolamento dei denti e l’assunzione di bevande calde. Il rischio è molto più alto all’atto dell’immissione dell’amalgama e soprattutto nelle fasi della sua rimozione
e della sua lavorazione. I sintomi possono essere i più vari e banali: cefalea, irritabilità e depressione, dermatiti ad eziologia sconosciuta, stanchezza cronica, psicoastenia, deficit della memoria, tremori. L’assorbimento avviene per via polmonare con passaggio immediato ad organi importanti quali rene, fegato e soprattutto cervello e sistema nervoso, così si spiegano sintomi come la cefalea e la stanchezza cronica.
Sull’argomento la letteratura scientifica è molto ricca, ma contraddittoria per l’insieme enorme di disturbi potenzialmente causati dal mercurio ma riconducibili anche ad altre cause. Si va da uno studio della rivista “Environmental Health Perspectives” che non ha trovato alcuna associazione tra numero di carie ricostruite con amalgama di mercurio e argento e la probabilità di sviluppare disordini neurologici,
a una lettera di alcuni ricercatori italiani alla rivista Lancet, i cui dati suggeriscono che la quantità di mercurio rilasciata dall’amalgama sia piuttosto alta e quindi potrebbe essere necessario sostituire tutte le otturazioni. Una percentuale che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Associazione Dentisti Americani non supera l’1% della popolazione. A Upsala esiste la “Clinica dell’amalgama”, ovvero l’unica struttura pubblica al mondo che si occupa di patologie associate al mercurio e ad altri metalli pesanti. Se i livelli di mercurio
riscontrati nel liquido spinale e nel sangue sono alti, lo staff valuta se è il caso di eliminarli o meno, e in quel caso il consiglio è di togliere
le otturazioni in uno studio dentistico esperto nelle rimozioni. Sempre per rimanere in Europa, in Germania ci sono 83 associazione
di vittime da metalli usati in odontoiatria.
In Italia il Ministro della Salute in un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 9 novembre del 2001 fa divieto di utilizzo e di immissione in commercio sul territorio nazionale di amalgami dentali non preparati sotto fauna i capsule predosate. Inoltre, raccomanda di evitare per precauzione l’utilizzo di tali prodotti nei pazienti allergici all’amalgama, nelle donne in gravidanza e in allattamento, nei bambini sotto i sei anni e nei pazienti con gravi nefropatie.
Un provvedimento che si allinea con quello di altri paesi europei, come la Francia, la Svizzera, la Germania, l’Olanda e la Svezia.
La regione Lombardia ha invitato ospedali e studi odontoiatrici ad accertare che il paziente non abbia allergie prima di utilizzare su di lui
gli amalgami e di non utilizzarli, conformemente al decreto ministeriale.
Per ciò che riguarda il futuro la strada potrebbe essere quella di un approccio da parte di professionisti ed operatori più consapevole alla propria ed altrui salute con l’uso di sostanze che non alterino gli equilibri biologici dell’organismo.
In particolare si porrà il problema non tanto dell’uso dell’amalgama, ormai obsoleto ed affiancato da almeno 600 resine nuove, ma dalla
sua rimozione che sarà in futuro il più grosso problema in questo settore della medicina.
D’altro canto esiste una straordinaria uniformità tra le associazioni odontoiatriche di tutto il mondo per le quali l’amalgama non è tossica
e ci possono essere solo rari effetti collaterali. Come a dire che la fine della diatriba è ancora lontana.
Conclusione. Il dibattito scientifico sulla pericolosità delle otturazioni dentali costituite da amalgama (lega contenente mercurio) è tuttora
in atto. Ci sono contributi orientati sia ad affermare l’innocuità della lega sia, all’opposto, a sostenere che è dimostrato che esistono
depositi di mercurio nei tessuti dei portatori di otturazioni di questo tipo. Sia, infine, a ritenere dimostrata una correlazione tra alcune patologie neurodegenerative e le otturazioni medesime.
Va dato atto peraltro che i divieti all’uso di questi materiali (in Svezia, Norvegia e Danimarca) sono stati motivati da considerazioni sul potenziale inquinamento ambientale e non da evidenze sulla dannosità per la salute dei singoli individui.
E’ dunque opportuno monitorare il dibattito in corso, quindi a tal fine l’Agenzia sanitaria regionale attua continuamente una ricognizione
della letteratura scientifica sull’argomento. In modo da poter disporre di eventuali evidenze che possano indurre a provvedimenti a tutela della salute pubblica, quali quelli indicati nell’interpellanza, che lo stato delle informazioni attualmente disponibili non sembra giustificare. Tale revisione sistematica della letteratura è ben più fattibile e produttiva di uno studio ad hoc sul territorio quale quello suggerito al punto 1) dell’interpellanza.
L’ultima significativa notizia sull’argomento è che la FDA (Food and Drug Administration), l’agenzia federale statunitense che regolamenta l’uso dei farmaci e degli ausili terapeutici, autorevolissima in materia, il 29 Luglio /2009 ha espresso una valutazione sui rischi dell’uso di amalgama. La FDA, esaminati oltre 200 studi sull’argomento, ha concluso che questo materiale non è tossico e che i vapori rilasciati dalle otturazioni in amalgama non rappresentano alcun pericolo per la salute. Tuttavia la FDA passa questo materiale dalla classe I che indica
un “rischio basso”, alla classe II che indica un “rischio moderato”, e raccomanda la presenza delle seguenti indicazioni sull’etichettatura delle amalgame dentali:
- “Attenzione: contiene mercurio”
- “Attenzione: può essere pericoloso se si inalano i vapori”
- Precauzione: usare un’adeguata ventilazione
- Precauzione: conservare in luogo fresco e ventilato.
Viene indicata anche la percentuale di mercurio per peso.
Ulteriori eventuali dati ed evidenze scientifiche saranno dall’Agenzia portati a conoscenza dell’Assessore e da questo all’Assemblea legislativa nello spirito di quanto proposto specificamente al punto 4 dell’interpellanza presentata dal Consigliere Altomeni.

segue
 
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Altomeni.

Michele ALTOMENI. Ringrazio l’Assessore perché a partire da questa interpellanza (che prima era una mozione) si è posta l’attenzione
sulla problematica rispetto alla quale, invece, l’atteggiamento generale, quindi non solo nella regione Marche ma anche in diversi Paesi
oltre al nostro, era quello di fingere che il problema non esistesse.
Personalmente ritengo che di fronte a queste situazioni il principio che dovrebbe valere, come fatto nei Paesi scandinavi, sia quello della precauzione.
Anche l’Assessore ci ha ora detto che gli studi scientifici sono in qualche modo contraddittori e contrastanti. Però se esistono studi
scientifici che fanno temere le conseguenze poi il principio che dovrebbe valere dovrebbe essere quello, appunto, della precauzione e dell’attenzione. Anche perché abbiamo una normativa nazionale – come ci ha detto l’Assessore – che vieta l’utilizzo delle amalgame
dentarie al mercurio nelle donne in gravidanza e nei bambini.
Il problema è che una donna può rimanere incinta anche una settimana o un mese dopo aver impiantato un amalgama dentaria al
mercurio. Quindi il problema è presente. Per cui se il principio è quello che dice che è meglio non utilizzarlo sulle donne in gravidanza
e sui bambini, per lo meno la misura minima dovrebbe almeno essere quella di non utilizzarlo nelle donne in età fertile, perché queste comunque possono rimanere incinte in qualunque momento e avere già in bocca l’amalgama dentaria al mercurio.
Come ogni dentista sa, nel momento in cui queste amalgame vengono rimosse successivamente vengono smaltite secondo le procedure di attenzione ambientale le più elevate possibili, proprio perché sono considerate un rifiuto assolutamente tossico, pericoloso, un rifiuto
che può inquinare e fare danni devastanti all’ambiente, sicché vanno smaltite secondo procedure particolare in discariche particolari.
Allora appare paradossale che questo materiale, che appunto riceve tutte queste attenzioni, al momento dello smaltimento possa invece stare tranquillamente nella bocca di un essere umano per anni e anni.
Credo che le contraddizioni di una simile questione, al di là del dibattito scientifico, vadano tenute presente e fatta la massima attenzione. L’auspicio naturalmente è che l’attenzione che l’Agenzia sanitaria sta rivolgendo a questa tematica, come ci ha riferito l’Assessore a
seguito di questa interpellanza, non sia una semplice attenzione al dibattito scientifico che c’è in giro per il mondo e alle iniziative che fa
la Food and Drug Administration, ma sia anche uno studio come quello ad esempio suggerito dall’interpellanza al punto 1.
L’auspicio è anche che il Parlamento si faccia carico di questa problematica, ossia che a livello nazionale si svolgano studi scientifici indipendenti, affinché si rilevi in maniera definitiva quale sia il livello della problematica, e quindi si adottino misure, come è stato fatto nei Paesi scandinavi, per risolvere la problematica per intero.
Nel ringraziare l’Assessore mi auguro che la tematica sia mantenuta sotto controllo e che intanto la Regione, almeno per la sua parte,
per le sue strutture sanitarie, adotti il principio di precauzione da subito.
L’Assessore ci ha detto che le alternative sono tantissime, ci sono 500 materiali alternativi all’amalgama al mercurio, quindi non si capisce perché si debba comunque mantenere l’utilizzo di un materiale dove c’è il dubbio rispetto ad altri che invece non presenta dubbio alcuno. L’invito e l’auspicio è che intanto la Regione faccia la sua parte e nelle sue strutture sanitarie prenda i provvedimenti conseguenti ai dubbi che ci sono, in ottemperanza al principio di precauzione che in materia di dibattito sanitario dovrebbe sempre guidarci.

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