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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  NOTIZIE E CURIOSITA' SU...  |  Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Bibite analcoliche al benzene 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Bibite analcoliche al benzene  (Letto 189 volte)
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« inserita:: Agosto 09, 2008, 11:06:38 am »

Mi Manda Rai 3 - 27 ottobre 2006
NELLE BIBITE ANALCOLICHE ORA SPUNTA IL BENZENE

 
La sostanza cancerogena si forma per reazione quando nella bevanda sono presenti la vitamina “C” ed un conservante chiamato benzoato di sodio: i risultati dell’inchiesta de “il salvagente”.
Servizio a cura di Monica Pietrangeli

Quello della sicurezza alimentare è un tema caro a “Mi manda RaiTre”. Nella puntata di venerdì 27 ottobre si e’ parlato di benzene una sostanza cancerogena individuata in alcuni soft drink, termine commerciale con il quale vengono definite le bibite analcoliche. Riccardo Quintili, condirettore de “il salvagente”, ha presentato un’inchiesta pubblicata dalla sua rivista che fornisce i risultati di analisi effettuate su 15 prodotti tra quelli di maggior consumo. L’esito conferma che nelle bevande che contengono sia vitamina “C” che un conservante molto potente, il benzoato di sodio, si può scatenare una reazione dalla quale si produce appunto il benzene. E la sua quantita’, ha spiegato Quintili, aumenta con l’esposizione al sole e al calore.
Presenti in studio i rappresentanti delle associazioni di categoria: Nicola Raffa vice presidente di Assobibe, Ettore Fortuna presidente di Mineracqua. Non bisogna creare allarmismi, hanno precisato, visto che il benzene è presente in quantità ben maggiori in natura. Inoltre i livelli contenuti nelle bevande rientrano nei parametri stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’. Anna Bartolini ha denunciato l’assenza di una comunicazione del rischio seria e approfondita da parte delle Istituzioni preposte. Paolo Aureli dell’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che il Ministero della Salute sta monitorando i prodotti e tenendo sotto controllo la situazione. Un dibattito acceso che ha portato ad una esortazione importante nei confronti delle aziende: sostituire il conservante incriminato con un’altra sostanza che non dia luogo alla formazione di benzene. Cosa che diverse industrie produttrici – rivela l’inchiesta de “il salvagente” - hanno gia’ fatto o si apprestano a fare.


www.ermesagricoltura.it/wcm/ermesagricoltura/rivista/2006/ottobre/ra0610146r.pdf

Attenzione: benzene nelle bibite gassate!
L'articolo originale e' all'indirizzo: http://italy.indymedia.org/news/2006/03/1012187.php

Wednesday, Mar. 08, 2006 at 12:13 AM

Un micidiale mix usato in tutte le bibite genera una quantità di benzene che porta a tumori del sangue.

Leggete le etichette: il "sodio benzoato" c'è in praticamente tutte le bibite, è dannoso, ma in quantità minime cosa vuoi che faccia?
C'è anche l'acido ascorbico, l'utile vitamina C.

Il dramma è che le due sostanze insieme formano BENZENE, e che noi ce lo beviamo. La scoperta è dell'organismo pubblico americano FDA, che però si è "dimenticato" di dirlo.

Attenzione quindi: evitate d'ora in poi bevande con sodio benzoato e acido ascorbico, e spargete la voce.


Qui ci sono molte informazioni (in lingua inglese)

Residui cancerogeni in bibite analcoliche:
Pepsi, Kraft, Coca-Cola Co e Cadbury Schweppes in tribunale


15 anni fa, la FDA (la massima autorita’ Statunitense di salute pubblica) e l’industria delle bevande analcoliche Americana, scoprirono che la presenza di acidoascorbico e sodio benzoato fra gli ingredienti delle bibite analcoliche, poteva produrre benzene, una sostanza altamente cancerogena, i cui livelli nell’acqua potabile sono fissati a 10 ppb dalla World Health Organization (organismo mondiale della sanita’).
A quel tempo furono trovati livelli di benzene di svariate volte superiori ai limiti che il WHO fissa per l’acqua potabile
Ebbene, la transazione fu conclusa senza tanto clamore fra i due soggetti, civilmente potremmo dire, in virtù di un accordo secondo il quale l’industria delle bevande analcoliche avrebbe rivisto scrupolosamente i propri protocolli di produzione cosi’ da evitare la formazione del citato benzene.
Questo doveva valere ovviamente per ogni paese nel quale le stesse formulazioni, a base di acido ascorbico e benzoati, vengono prodotte e commercializzate.

Febbraio-Marzo 2006:
Agli inizi dell’anno in alcune bevande analcoliche presenti sul mercato britannico e’ stato rilevato un livello di benzene 8 volte superiore ai limiti fissati dal WHO.
Nel frattempo un portavoce dell’industria inglese delle bevande analcoliche ha
escluso che la soglia, che fa riferimento alle “acque potabili” possa essere riferita anche alle bevande analcoliche, ed ha quindi escluso di prendere provvedimenti immediati.

Maggio 2006:
Pepsi, Kraft, Coca-Cola Co e Cadbury Schweppes sono trascinate in tribunale (nel Massachuset, in Florida e California) da cause collettive (in Italia ancora non esistono, si attende che le promesse di Bersani trovini una loro concretezza) che chiederanno rimborsi milionari alle società(centinaia di millioni), per aver danneggiato il sistema sanitario degli Stati citati, ed aver creato condizioni tali da aumentare il rischio di insorgenza di tumori nella popolazione proprio a causa del benzene nelle bevande analcoliche commercializzate da questi colossi dell’industria alimentare.
In Gran Bretagna e negli Stati Uniti la questione sta creando un bello scompiglio, mentre in Italia, dove le condizioni di produzione sono assollutamente analoghe, non e’ comparso un solo trafiletto su alcun giornale (in Marzo le redazioni del Manifesto, Liberazione e Repubblica, informate della notizia, non hanne ritenuto opportuno approfondire o divulgare).
E mentre l’UE stanzia 15 mil € per uno studio sulle cause ambientali dei tumori in età infantile, attraverso uno dei suoi programmi di ricerca che si esaurira’ nei prossimi 5 anni, sul nostro territorio circolano milioni di bottigliette con contenuto potenzialmente cancerogeno, che nessuno si preoccupa di controllare: attendiamo che le industri alimentari adeguino i loro protocolli, o che finiscano le attuali scorte prima di cambiare formulazioni? Una domanda da porre al Ministro della Sanita’ ed a chi ha a cuore la salute pubblica.
Dal blog di Flavio Fusarpoli - Venerdì, 8 Settembre 2006
 
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