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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  ELEMENTI TOSSICI  |  Tutto ciò che vorremmo sapere sulle sostanze tossiche e nessuno ci dice (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Tutta la storia della nave dei veleni che non ha niente di velenoso 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Tutta la storia della nave dei veleni che non ha niente di velenoso  (Letto 178 volte)
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« inserita:: Ottobre 23, 2009, 11:17:53 am »

14/09/09 Pubblicato da Debora Billi

Nave dei veleni, e il diavolo in persona


Trovo l'immagine qui sopra sul sito di Repubblica, dove si parla del relitto carico di rifiuti tossici finalmente ritrovato in Calabria dopo vent'anni di tentativi. Sia i pallini rossi che le crocette rappresentano possibili navi affondate, con il loro contenuto radioattivo o tossico.

Io non mi intendo molto di ecomafie. E' una materia complicatissima, che si ricollega non solo alla mafia, alla camorra, alla ndrangheta, ma a traffici internazionali che coinvolgono interi governi più o meno legittimi, terrorismo, compravendita di armi e intrighi di spie. Un casino inestricabile.

Da umile blogger, mi limito a guardare una cartina e a pormi sciocche domande. Ad esempio: se i picciotti vi incaricassero di affondare segretamente una nave piena di bidoni radioattivi, dove la colereste a picco? In mezzo all'oceano, sperando che faccia la fine del Titanic sepolto per sempre a tremila metri, oppure sulle ridenti coste turistiche sotto casa vostra?

Dev'essere una domanda che non attanaglia gli addetti ai lavori, a giudicare dalle località prescelte. Il Canale di Sicilia, le belle isole greche, le coste pugliesi e calabre, le isole Eolie... devono averle scelte sul catalogo Valtur.

Si presume che mafiosi e ndranghetisti siano gente dalla mente raffinatissima, dall'astuzia incomparabile, dall'abilità inarrivabile. Perché lo si presume? Per via che sono ricchi e inafferrabili. Vabbè. E tali supreme menti, nel gestire un simile business pericoloso, ambito e assai redditizio, neanche si prendono la briga di spostarsi un po', a scanso di equivoci e per evitare ficcanaso oltre che per evitare una bella dose di tumori a se stessi, alle loro famiglie e ai loro business. Niente: la nave radioattiva si butta giù dalla finestra e dove càpita capità, se non la vedi non c'è.

Io mi rifiuto di credere che costoro, oltre che criminali, siano anche così imbecilli. Non può essere, non è concepibile, non fino a questo punto, ci deve essere un'altra spiegazione. Credo che lo facciano apposta, che ci sia un disegno preciso dietro tutto ciò. Che deliberatamente vengano inquinate, devastate, avvelenate le zone più belle, a più alta densità turistica e abitativa, più preziose per la collettività. Perché?

Perché glielo ha detto il diavolo.

Mi fa sentire meglio, pensare questo. L'alternativa è ammettere che l'avidità, la brama, la corruzione, la stupidità e l'idiozia umane abbiano raggiunto livelli di non ritorno. E questo, mi spiace, non riesco ad accettarlo. Il soprannaturale, invece sì: mi rimane senz'altro più facile.

Fonte: blogosfere.it
« Ultima modifica: Ottobre 30, 2009, 01:22:52 am da cristiana » Registrato

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« Risposta #1 inserita:: Ottobre 23, 2009, 11:56:18 am »

22/10/10

Nave dei veleni, governo:
radioattività 3-6 volte sopra la norma

ROMA (Reuters) - Nell'ambito delle indagini sulle navi cariche di rifiuti radioattivi che si presume siano state fatte affondare nei mari italiani, è emerso che in un Comune della Calabria, il livello di inquinamento è "grave", con un valore radioattivo "da tre a sei volte superiore alla norma".
E' quanto ha detto il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia nel corso dell'informativa del governo alla Camera sul relitto di una nave scoperta al largo di Cetraro, in Calabria.

"In quattro aree ubicate nel comune di Aiello Calabro, in prossimità dell'alveo del fiume Oliva, è emerso un grave inquinamento (...) è emerso un valore radioattivo da tre a sei volte superiore alla norma, oltre che la presenza di radionuclidi di natura artificiale e di altri elementi non radioattivi, ma fortemente inquinanti come il mercurio", ha detto Menia alla Camera.

Il mese scorso, grazie all'aiuto di un robot sottomarino della Regione Calabria, è stato scoperto il relitto di una nave, a circa 500 metri sotto il livello del mare e a quasi una ventina di miglia dalla località costiera di Cetraro. A indicare il punto esatto in cui si trovava la nave è stato un pentito di 'ndrangheta, Francesco Fonti, che aveva raccontato ai magistrati di aver affondato l'imbarcazione, carica di rifiuti radioattivi, facendola esplodere proprio in quel punto.

Secondo quanto riferito oggi da Menia -- che ha ricordato come le indagini su terraferma restano in capo alla procura di Paola mentre quelle nell'area marina sono guidate dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro -- verrà fatta una "indagine sistematica" su tutto il fiume Oliva.

"Attualmente si sta operando per le bonifiche sui siti, competenza del Ministero dell'Ambiente, e ove venissero in luce i pericoli concreti ed attuali per la salute occorrerà procedere agli opportuni interventi di salvaguardia per la salute umana", ha detto ancora Menia parlando delle operazioni a terra.

Le operazioni in mare invece, "particolarmente difficoltose", avranno come obiettivo quello di dare un nome certo al relitto, di operare rilevamenti in profondità su ogni tipo di campione e fornire informazioni sulle tipologie e sulla diffusione degli inquinanti contenuti nella stiva, in modo di accertare eventuali rischi per la salute e l'ambiente e di procedere alla rapida messa in sicurezza.

Sempre il mese scorso, le foto scattate dal robottino hanno mostrato uno squarcio a prua della nave e un paio di fusti schiacciati al suo interno mentre non è stato possibile leggere il nome sulla fiancata dell'imbarcazione, il cui affondamento non è stato mai denunciato.

Il problema delle navi fatte affondare appositamente per "smaltire gratuitamente" nelle profondità marine rifiuti tossici e di altro genere è stato in passato denunciato da diversi gruppi ambientalisti ed è stato oggetto di indagini da parte di alcune procure.


Fonte: it.reuters.com
« Ultima modifica: Ottobre 30, 2009, 01:40:07 am da cristiana » Registrato

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« Risposta #2 inserita:: Ottobre 23, 2009, 12:28:41 pm »

22/10/10

NAVE VELENI: MENIA,RADIOATTIVITA' 3-6 VOLTE SUPERIORE A NORMA

(ANSA) - ROMA, 22 OTT - Quanto alle aree dove e' gia' stato rilevato l'inquinamento, sulla terraferma, Menia ne ha indicate quattro: nella zona di Valle del Signore e' stata scoperta una cava ''riempita di rifiuti di diversa tipologia''; in localita' Carbonara gli esperti hanno ravvisato la presenza di ''migliaia di metri cubi di rifiuti urbani e industriali''; in due diversi punti in localita' Foresta sono stati individuati sia una zona (2.000 metri quadri per uno spessore di tre metri) piena di rifiuti composti da ''polvere di marmo, caratterizzato dalla presenza di metalli pesanti con valori superiori a quelli consentiti dalla legge per siti industriali e una presenza di Cesio 137'', sia un manufatto di cemento, alla profondita' di 11 metri, pieno di ''rifiuti con concentrazioni elevatissime di metalli pesanti quali mercurio, cobalto, selenio''.

Per quanto riguarda invece l'attivita' in mare, Menia ha sottolineato che a partire da domani il robot imbarcato sulla nave 'Mare Oceano' scendera' in acqua per ''localizzare il relitto'' della nave, ''fare una caratterizzazione del fondo marino e prelevare dei campioni'' dalla nave, in modo da accertare la presenza di eventuali tracce radioattive. Soltanto dopo aver completato questa fase ed aver accertato la natura esatta del contenuto dei fusti presenti nella nave affondata, si decidera' come procedere alla bonifica.(ANSA). GUI

Fonte: ansa.it
« Ultima modifica: Ottobre 30, 2009, 01:39:37 am da cristiana » Registrato

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« Risposta #3 inserita:: Ottobre 30, 2009, 01:30:53 am »

30/10/09

Nave dei veleni, nessuna scoria radioattiva:
il relitto di Cetraro portava passeggeri

Roma, 29 ott. - (Adnkronos/Ign) - Ad affondare al largo delle coste calabresi fu la 'Catania', silurata il 16 marzo 1917, nel corso della Prima guerra mondiale, da un sommergibile tedesco. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo

Roma, 29 ott. (Adnkronos/Ign) - Nessuna 'nave dei veleni': solo una nave passeggeri. Per l'esattezza, ad affondare al largo delle coste calabresi di Cetraro fu la nave passeggeri 'Catania', costruita nei cantieri navali di Palermo nel 1906 per l'armatore di Genova 'Società Marittima Italiana' e silurata il 16 marzo 1917, nel corso della Prima guerra mondiale, dal sommergibile tedesco U-Boat 'U 64' nel viaggio di ritorno sulla tratta Bombai-Napoli. E' quanto informa ufficialmente il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nella conferenza stampa convocata con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso nella sede della Dna, la direzione nazionale antimafia.
Che non si tratti di alcuna 'nave dei veleni' è la conclusione cui sono giunte le autorità chiamate dal ministero dell'Ambiente e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro a indagare sul relitto rinvenuto al largo di Cetraro, in provincia di Cosenza, e sul suo relativo carico. L'investigazione ha messo in luce che l'imbarcazione affondata ha una lunghezza di 103 metri con una sovrastruttura centrale, nella quale si intravedono alcune 'maniche a vento' cilindriche e non dunque bidoni con al loro interno materiale radioattivo. Inoltre, è stata rilevata la presenza di numerose cabine tipiche delle navi passeggeri e visionati anche alcuni interni, grazie al ponte in legno distrutto dal siluramento, ordinato dal comandante del sommergibile tedesco Robert Moraht.

"In 47 giorni, a tempo di record, siamo riusciti a fare piena luce sulla vicenda - dichiara soddisfatta la Prestigiacomo - per non lasciare margini di ambiguità sulla sicurezza sia ambientale che alimentare. E' giusto ora rassicurare subito l'opinione pubblica nazionale e la popolazione calabrese sull'esito delle indagini su quella che non è assolutamente una nave dei veleni ma un comune piroscafo".

La Prestigiacomo esorta in futuro a "seguire vicende simili con più prudenza e con meno allarmismo. Purtroppo, si è soffiato sulla vicenda da parte di diversi sindaci e amministratori locali e si è registrata una ostilità a tutti i costi delle autorità regionali calabresi contro il governo. L'invito alla cautela e alla prudenza in casi simili serve non solo a non creare allarmismi tra la popolazione ma anche a non mettere in ginocchio settori economici nevralgici come il turismo e la pesca, fermo restando che deve andare avanti la lotta contro l'inquinamento e contro le ecomafie, che considero una priorità per il governo e per il ministero che guido".

Dal suo canto, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso sottolinea che "gli esiti odierni non bastano comunque a rassicurare una volta per tutte i calabresi e i turisti italiani e stranieri. Occorre un programma organico di interventi che accerti la realtà e verifichi tutte le situazioni, sia in mare che in terra, per bonifiche con uomini e mezzi adeguati. La lotta all'ecomafia non si chiude certo con la chiusura del caso Cetraro, al di là della giusta esigenza di evitare i responsabili allarmismi e negativi pregiudizi ma recuperando la fiducia nelle istituzioni".

C'è ''sollievo per il falso allarme'' ha detto Ermete Realacci, del Pd, ''ma non perdiamo l'occasione per fare luce una volta per tutte sul mistero delle navi dei veleni e per bonificare le aree della Calabria che risultano contaminate dalla radioattività. Che decine di navi siano state affondate nel Mediterraneo con il loro carico sospetto è un fatto documentato in atti parlamentari e nelle inchieste condotte dalla magistratura da oltre dieci anni a questa parte''.

''La Cunsky, la Nicos 1, la Mikigan, la Rigel, la Four Star 1, la Anni Alessandro 1, Marco Polo e altre navi dei veleni - riferisce - giacciono ancora da qualche parte del Mediterraneo. E' dovere di uno Stato civile non affondare il diritto alla verità''.

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