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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  ELEMENTI TOSSICI  |  Sostanze tossiche (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Che cos'è l'atropina 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Che cos'è l'atropina  (Letto 1479 volte)
cristiana
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« inserita:: Agosto 19, 2008, 06:46:00 pm »

L'Atropina è un alcaloide, estere dell'acido tropico (racemico) e della tropina (amminoalcole). Si trova in natura in alcune piante come la belladonna e lo stramonio.

È usata a piccole dosi in medicina per provocare la dilatazione della pupilla. Dosi eccessive provocano delirio, fino anche al coma.

L'atropina, come la simile scopolamina, è un alcaloide molto tossico utilizzata in medicina: si estrae da piante appartenenti alla famiglia delle Solanacee, principalmente dalla Belladonna (Atropa Belladonna) e dallo Stramonio (Datura Stramonium L.). Vennero isolati solo dopo il 1831 e tuttora godono di un vasto impiego terapeutico, poiché i molti sostituti sintetici, successivamente introdotti, non possiedono il vasto raggio d'azione proprio delle sostanze naturali.

Già gli antichi indiani impiegavano in terapia estratti di Belladonna, e se ne servivano anche per liberarsi delle persone importune provocando avvelenamenti a oscuro decorso e a esito mortale.

Questi alcaloidi, oggi usati sia in medicina interna sia in chirurgia, sono dei parasimpaticolitici cioè sostanze in grado di bloccare la stimolazione colinergica a livello degli organi effettori.

Se si attua una instillazione diretta di atropina nell'occhio, si provoca una notevole midriasi (dilatazione pupillare) e una ciclopegia (paralisi all'accomodazione). Per ingestione erronea o per ipersensibilità individuale possono insorgere reazioni tossiche, con quadro più o meno grave di avvelenamento, specie nei bambini molto piccoli o nei neonati, particolarmente sensibili all'azione di questo tipo di sostanze.

I primi sintomi di avvelenamento sono costituiti da difficoltà notevole nel parlare e nell'inghiottire, sete elevata, vista annebbiata e innalzamento della temperatura corporea. Il paziente è inoltre eccitato, confuso, con vertigini e può avere nausea, vomito e allucinazioni.

Il trattamento immediato si basa sulla lavanda gastrica e sulla somministrazione di antidoti degli alcaloidi nella speranza di impedire gli effetti sul sistema nervoso centrale, che andranno combattuti sintomo per sintomo.

Fonte: adnkronos.com
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