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1  General Category / Vaccini / Tabella dei danni da vaccino inserita:: Luglio 05, 2008, 01:49:07 pm
http://www.acp.it/vaccinazioni/Tabellatempilatenza.pdf
2  General Category / Vaccini / Foglietti illustrativi dei vaccini inserita:: Luglio 05, 2008, 01:46:25 pm
Di seguito riporto il testo del foglietto illustrativo revisionato dal Ministero della Sanità il 12/10/98

POLIORAL
VACCINO POLIOMELITICO VIVO ATTENUATO PER USO ORALE (SABIN)

Composizione:
Sospensione acquosa, in terreno di Earle con lattalbumina 0,5% di virus poliomelitico attenuato dei tipi 1,2,3, coltivato su cellule di rene di Cercopithecus aethiops e stabilizzata con cloruso di magnesio 1M.
Principi attivi: non meno di 1.000.000 TCID di tipo 1 (ceppo L Sc2), 100.000 di tipo 2 (ceppo P712), 300.000 di tipo 3 (ceppo Leon 12 a,b).
Eccipienti: cloruro di magnesio mg 9,5 earginina mg 1,0 (stabilizzanti) lattalbumina non più di 0,25 mg rosso fenolo (indicatore di pH) soluzione salina tamponata q.b a 0,1 ml. Possono essere presenti tracce di kanamicina e neomicina solfato, rispettivamente in quantità non superiori a 5 ug/dose, quali residui del processo produttivo.

Forma farmaceutica e contenuto
Sospensione orale (gocce).

Confezioni
1 contenitore - contagocce da 1 dose in 0,1 ml;
1 contenitore - contagocce da 10 dose in 1 ml;
1 contenitore - contagocce da 20 dose in 2 ml;

Categoria farmacoterapeutica
Vaccino

Titolare A.I.C.
Chiron S.p.A. - Siena - Via Fiorentina 1.

Produttore
Chiron S.p.A. - Sovicille (SI), Loc. Bellaria - Rosia

Indicazioni
Vaccinazione preventiva contro la poliomelite.

Controindicazioni
Ipersensibilità accertata verso uno dei componenti della formulazione. La vaccinazione è controindicata nei soggetti con alterazioni dello stato immunitario (agammaglobulinemia, ipogammaglobulinemia, immunodeficienza combinata umorale o cellulo-mediata); nei soggetti affetti da leucemie, linfomi, neoplasie, patologie del sistema nervoso centrale croniche convulsivanti, nei bambini sani conviventi con persone affette da immunodeficienza. Tuttavia, secondo le raccomandazioni dell'OMS, in soggetti colpiti da infezione da HIV, sintomatica o asintomatica, la vaccinazione può essere eseguita seguendo le schedule standard. La vaccinazione è differita in casi di malattie acute febbrili , diarrea o altri disturbi intestinali; in trattamento con farmaci immunodepressori. Il verificarsi di qualsiasi reazione neurologica successiva alla vaccinazione costituisce controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi di vaccino.

Precauzioni
Agitare energicamente il contenitore prima dell'uso. Nel caso di contenitori multi-dose, prestare attenzione ad eventuali contaminazioni tramite saliva. Usare entro 8 ore dall'apertura del contenitore-contagocce. Il vaccino non utilizzato o scaduto, i contenitorei conta-gocce, nonchè i cucchiaini eventualmente adoperatiper la somministrazionedevono essere sterilizzati prima di essere eliminati.

Interazioni
Non sono state segnalate interazioni che sconsigliano la somministrazione del vaccino contemporaneamente ad altri farmaci.

Avvertenze
Il vaccino contiene rosso-fenolo come indicatore di pH. Eventuali variazioni di colore (rosa, giallo, rosso) non hanno effetto sulla sua efficacia. La somministrazione di POLIORAL può essere eseguita contemporaneamente a quella dei vaccini anti-difterite, tetano, pertosse, epatite B, emofilo, BCG, e febbre gialla. E' buona norma distanziare tra lorodi almeno un mese la somministrazione dei vaccini a virus vivi; tuttavia la vaccinazione poliomelitica può essere eseguita contemporaneamente alla vaccinazione del morbillo e della rosolia senza nessuna interferenza sulle singole risposte immunitarie. Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.

Uso durante la gravidanza
La vaccinazione poliomelitica non è normalmente richiesta durante la gravidanza; essa può essere talora applicata, sulla base della valutazione del medico curante, se particolari situazioni epidemiologiche lo richiedessero, non essendo stato evidenziato un particolare rischio per la donna e per il feto.

Posologia e modalità di somministrazione
POLIORAL deve essere somministrato esclusivamente per via orale, eventualmente diluito in acqua o latte, oppure su una zolla di zucchero. La dose è di 2 gocce (0,1 ml).

Schedula di vaccinazione
Si prevedono tre dosi di vaccino:
- dopo il 60° giorno di età, nel corso del 3° mese di vita.
- dopo 7-8 settimane dalla prima somministrazione.
- tra il 10° e l'11° mese di vita ma non prima di 4 mesi dalla somministrazione della 2a dose.
- la rivaccinazione si effettua con una 4a dose nel 3° anno di vita, ad almeno 12 mesi di distanza dall'ultima somministrazione del ciclo di base. Tale schedula è raccomandata per la vaccinazione poliomelitica dalle principali organizzazioni sanitarie internazionali; tuttavia nelle aree endemiche è opportuno somministrare una dose di vaccino subito dopo la nascita, in aggiunta a quelle previste.

Istruzioni per l'uso del contenitore contagocce
L'aletta superiore che chiude il contenitore-contagocce è dotata internamente di un elemento perforatore. Al momento dell'uso, girare in senso orario l'aletta, svitare il tappo e capovolgere il contenitore, premendo per fare uscire le gocce. Durante l'operazione di distribuzione del vaccino tenere il contenitore-contagocce in posizione verticale.

Sovradosaggio
Non sono stati segnalati casi di sovradosaggio

Effetti indesiderati
Di norma il vaccino poliomelitico orale di Sabin non provoca reazioni locali o generali ed il rischio di complicazioni è da considerarsi minimo. Molto raramente sono stati descritti casi di malattia paralitica associati alla vaccinazione, anche in persone a diretto contatto con soggetti vaccinati (meno di un caso ogni tre milioni di dosi somministrate). Raramente possono verificarsi diarrea, esantema allergico e polineuriti. Rivolgersi al medico in caso di eventuali manifestazioni diverse da quelle segnalate.

Data di scadenza
Due anni di validità se mantenuto a temperatura di -20°C o inferiori. Non utilizzare il vaccino dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Conservazione
Il vaccino può essere conservato per 2 anni a temperatura di -20°C o inferiori; tra i +2 e i +8 °C per 6 mesi; tra i 18 ed i 25°C per 48 ore.
La data di scadenza indicata sulla confezione si riferisce al prodotto in confezione integra, conservato a -20°C.
POLIORAL è un liquido limpido, ogni intorbidimento riscontrabile al momento dell'uso denota alterazione per cattiva conservazione e conseguentemente il prodotto non dev'essere usato.

Fonte: Ministero della Sanità il 12/10/98
3  General Category / Vaccini / Vaccinazioni per l'epatite B inserita:: Luglio 05, 2008, 01:42:51 pm
3.4 Epatite-b
Tra le vaccinazioni obbligatorie più 'strane' è stata inserita qualche anno fa dal Ministro De Lorenzo l'anti-epatite B.
La definiamo strana come vaccinazione perché resa obbligatoria al terzo mese l'epatite-B non è assolutamente una malattia di età infantile ma si manifesta solo nell'individuo adulto! Tenendo conto che il vaccino dà una protezione di due anni ci si domanda l'utilità di vaccinare un bambino di pochi mesi contro una malattia che potenzialmente potrebbe contrarre solo da adulto!
Senza tener conto poi che l'epatite B è benigna nel 97% dei casi è comunque rara e per contrarla è necessario venire a contatto con sangue infetto... è più pericoloso vaccinare o correre il rischio (nullo) che nostro figlio contragga l'epatite-B?

I rischi di chi è vaccinato (e non)
Sulla vaccinazione anti-epatite B, la pratica vaccinale corrente(1) sostiene che è indispensabile, e che i rischi sono molto inferiori ai benefici. Per sostenere tali posizioni, a nostro parere distorce dati scientifici inoppugnabili, ed in particolare:

1 - non tiene conto del fatto che in Italia i nuovi casi di epatite B acuta fossero in drastica riduzione prima dell'introduzione del vaccino: basta controllare le statistiche del’Istat su questa malattia, che indicano come si passò nei bambini da 0-14 anni da 9 su 100.000 nel 1985 a 1 su 100.000 nel 1990.

2 -esalta i rischi della malattia (in questo caso dell'epatite B) usando scorrettamente dati presi da paesi con situazioni completamente diverse. In particolare, sottolinea che un possibile rischio a lungo termine dell'epatite B cronicizzata è il carcinoma del fegato (carcinoma epatocellulare = epatoma). La medicina convenzionale ne deduce quindi, che in Italia, la vaccinazione di massa è indispensabile per ridurre il rischio di questo tumore. Su questo punto, il manuale Merck afferma: (2) 'il carcinoma epatocellulare... è una importante causa di morte in certe zone dell'Africa e del Sud-est asiatico (3) dove è la più comune neoplasia maligna interna...L'incidenza del tumore va di pari passo con la prevalenza geografica dell'HBV...I carcinogeni ambientali possono anch'essi avere un certo ruolo; p. es. da parte di molti autori si ritiene che l'ingestione di cibo contaminato con le aflatossine fungine contribuisca all'alta incidenza dell'epatoma nelle regioni sub-tropicali.' Quindi:
a - l'incidenza del carcinoma epatocellulare dipende dalla frequenza con cui il virus per l'epatite B è presente in una popolazione: in Italia la presenza del virus stava molto diminuendo prima della vaccinazione: quindi il rischio di questo tumore in Italia è molto inferiore che nelle zone sub-tropicali
b - è assolutamente scorretto quindi prendere a prestito dati del sud-est asiatico, in cui la frequenza del virus nella popolazione è molto più alta e da questa dedurne una necessità di vaccinazione in Italia.
c - oltre a ciò, si dimentica anche il ruolo delle aflatossine alimentari nell'origine del carcinoma: è noto che questo problema è tipico dei climi sub-tropicali e non dei climi mediterranei, come quello italiano.

3 - sottovalutano completamente gli effetti collaterali sempre più evidenti, di questa vaccinazione.
Ogni anno in Italia vengono vaccinati per l'epatite B circa 500.000 bambini più diverse centinaia di migliaia di adolescenti; inoltre questo problema riguarda anche il personale sanitario.

4 - la medicina convenzionale afferma che il vaccino anti-epatite B è molto ben tollerato ed ha scarsi effetti collaterali sistemici, quali febbre e cefalea; da ricerche effettuate anche su Med-line, si è evidenziato un’altro panorama di effetti collaterali: il vaccino ha molti effetti collaterali, diversi dei quali gravi.

5 - La raccolta trovata in Med-line, contiene tutti gli effetti collaterali del vaccino anti-epatite B ?

Questa raccolta, anche se contiene molti effetti collaterali, sicuramente è incompleta, perché:

a - non sono stati effettuati studi accettabili con un gruppo di controllo sugli effetti del vaccino: di conseguenza gli effetti nocivi, sono in buona parte ancora sconosciuti ed imprevedibili.

b - mancano gli studi con gruppo di controllo, che non sono stati mai stati fatti.

6 - Per avere studi molto rigorosi, occorre indagare anche su:

a - azione tossicologica di tutti i componenti del vaccino.

b - effetti collaterali insorti dopo la somministrazione del vaccino (effetti dopo l'immissione in commercio), e quelli a lungo termine, cioè dopo anni.

Riassumendo, dobbiamo constatare che vi sono enormi lacune, sia nella conoscenza della tossicologia del vaccino, sia degli effetti collaterali insorti nel tempo: il vaccino non è stato adeguatamente studiato e viene ora sperimentato direttamente sulle persone senza nessun controllo, né gruppi di controllo: è quindi scientificamente ed eticamente inaccettabile l’affermazione.... 'che il vaccino è ben studiato e sicuro', come affermano dal Ministero della sanità, fino al medico vaccinatore !


'National Library of Medicine' (http://www.nlm.nih.gov:80/) si devono immettere le parole chiave: vaccination/hepatitis B/adverse reaction.
Gli articoli (abstracts) originali, citati da Med-line, sono reperibili nelle maggiori biblioteche universitarie mediche.
Il Physician's Desk Reference (PDR) raccoglie tutte le schede tecniche approvate dalla FDA americana dei farmaci commercializzati negli USA;
Le schede dei vari vaccini, sono fornite normalmente e direttamete dalle ditte produttrici, nel caso dell'Engerix-B, dalla SmithKline Beecham - Milano



Come è stato creato il vaccino.

L'OMS (l'Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda che il vaccino per l'epatite B (HB) venga incluso nel programma di vaccinazione per neonati o bambini in tutto il mondo. In Italia il vaccino è obbligatorio. Quello di cui nessuno parla è come è stato creato il vecchio vaccino. Nessuna produzione di vaccini è simpatica (per esempio la produzione del vaccino della pertosse utilizza il muco di bambini infetti, quella del tifo usa gli escrementi delle vittime e la rosolia viene coltivata in feti abortiti), ma questa è una delle poche che derivano direttamente dal sangue umano, in particolare, i prodotti del sangue di persone omosessuali cha avevano contratto l'epatite. Il vaccino è stato rimpiazzato negli anni'90 da una versione ottenuta tramite l'ingegneria genetica o versione a 'DNA ricombinante', che viene coltivata in cellule di funghi unicellulari. Comunque i primi vaccini derivati dal plasma non sono mai stati ritirati dal mercato. Perciò fino a poco tempo fa, chiunque si fosse vaccinato per l'epatite avrebbe potuto ricevere un vaccino derivato da sangue umano.
In un rapporto della Nuova Zelanda si parla dopo una immunizzazione di massa di eventi avversi quali: letargia e malessere, diarrea, asma, svenimenti, artrite, pallore, calo della pressione.

(Tratto da Ciò che i dottori non dicono: la verità sui pericoli della medicina moderna di Lynne McTaggart Macroedizioni

Fonte: http://www.comilva.org/default.asp?NumPag=667
4  General Category / Vaccini / (Rischi legati all'inoculazione nei bambini di vaccini con sali di mercurio inserita:: Luglio 05, 2008, 01:39:42 pm
(Rischi connessi all'inoculazione nei bambini di vaccini contenenti sali di mercurio - n. 3-02501)

http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed431/s040.htm
5  General Category / IPERSENSIBILITA' - ALLERGIE - INTOLLERANZE / ALLERGIE ED INTOLLERANZE IN ANESTESIA LOCALE E GENERALE inserita:: Luglio 04, 2008, 12:01:05 am
http://www.medicina.it/generale/allerg/anestetici.htm
6  General Category / IPERSENSIBILITA' - ALLERGIE - INTOLLERANZE / Siti sull'allergia inserita:: Luglio 03, 2008, 11:55:25 pm
www.allergyverona.it
www.asmaeallergia.it/
www.benessere.com..
www.cidimu.it/home/
www.federasma.org/
www.guidagenitori.it/
www.salus.it/allergie
http://allergia.interfree.it/
7  General Category / IPERSENSIBILITA' - ALLERGIE - INTOLLERANZE / Che cos'è l'allergia? inserita:: Luglio 03, 2008, 11:33:53 pm
L'Allergia è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive portate da particolari anticorpi (reagine o IgE) nei confronti di sostanze abitualmente innocue come ad esempio pollini.

Caratteristiche principali sono la specificità e la velocità.

Specificità: essendo dovuta a reazione di un tipo di anticorpi la malattia si manifesta esclusivamente in presenza della sostanza verso la quale è diretto l'anticorpo. Sostanze dello stesso genere (esempio pollini) ma di diversa struttura molecolare (es pollini di 2 famiglie diverse) generano allergie diverse. In sintesi un paziente con una allergia verso un certo polline non ha sintomi se a contatto con pollini di altre famiglie e strutturalmente diversi.

Velocità: la reazione allergica è per definizione immediata. Dal momento del contatto con la sostanza allergizzante al momento della manifestazione dei sintomi intercorrono da 5 a 30 minuti (mediamente 15 minuti).

L'allergia è una malattia ereditaria. Non si eredita però la specifica sostanza, bensì la generica predisposizione. In altre parole un genitore allergico a pollini potrà avere figli allergici ad acari e nipoti allergici a pelo animale, e così via.

Fattori che favoriscono il manifestarsi della allergia sono molteplici. Fra questi si possono ricordare: l'inquinamento atmosferico (particelle diesel), le infezioni virali nella prima infanzia, l'uso ripetuto di antibiotici nella prima infanzia, l'allattamento artificiale. Naturalmente questi ed altri fattori precipitanti non sono in grado di far insorgere allergia se il paziente non ha la predisposizione genetica.

Una recente diffusa teoria "Hygiene Hypothesis" indica nell'eccesso di igiene una delle cause precipitanti l'allergia. È dimostrato infatti che un ambiente eccessivamente "sterilizzato" non è salutare per il sistema immunitario che diviene più prono allo sviluppo di allergie. Fra le varie osservazioni che avallano tale ipotesi si è rilevato che bambini che vivono in ambiente rurale o che hanno un gatto in casa (dimostrato nei primi due anni di vita), la probabilità di allergia si riduce in modo significativo
Le allergie sono caratterizzate da una risposta infiammatoria agli allergeni; locale o sistemica. I sintomi locali tipici sono:

Naso: rigonfiamento delle mucose nasali starnuti e scolo liquido (rinite allergica).
Occhi: arrossamento e prurito della congiuntiva (congiuntivite allergica). Quasi costantemente è un fenomeno di accompagnamento della rinite allergica.
Vie aeree inferiori: irritazione, broncocostrizione, attacchi d'asma.
Pelle: dermatite allergica come eczemi, orticaria, neurodermite (parzialmente) e dermatite da contatto.
La risposta allergica sistemica è detta anche "anafilassi": a seconda del livello di severità, può causare reazioni cutanee, broncocostrizione, edema, shock anafilattico con seguente ipotensione, coma e, come estrema conseguenza, morte
Gli anticorpi responsabili delle reazioni allergiche si chiamano "reagine" o più correntemente "IgE". Sono abitualmente presenti in tutti gli individui. Il dosaggio nel sangue si esegue con un esame chiamato PRIST (Paper Radio Immuno Sorbent Test). Un livello elevato di IgE nel sangue orienta verso allergia ma può essere trovato anche in soggetti che non sono allergici. Il test principale per la diagnosi di allergia è il test cutaneo "prick-test". Con tale indagine si fa entrare in contatto una minima quantità di allergene con la cute lievemente scarnificata del Paziente. Se il Paziente ha anticorpi IgE attivi contro un determinato allergene si osserverà una reazione di gonfiore localizzato con prurito (ponfo) in corrispondenza della sostanza cui è allergico il Paziente. Altre indagini utlilizzate sono il RAST (Radio Allergo Sorbent Test) che cerca la IgE direttamente nel sangue. Il test di scatenamento d'organo in cui si provoca sperimentalmente la allergia esponendo il Paziente al sospetto allergene è abitualmente utilizzato per la diagnosi di rinite e congiuntivite allergiche.

Bibliografia 

Lieberman Phil-Anderson John A.: Malattie allergiche. Diagnosi e terapia; MASSON 2001
Larsen Adams: Dermatite da contatto - Atlante; Micarelli 1994
Maurizi: Le riniti allergiche e vasomotorie; Mediserve
Lambiase Alessandro-Sgrulletta Roberto-Ghinelli Emiliano: Congiuntiviti Allergiche: Diagnosi e trattamento (LE); Fabiano 2000
Lombardi Carlo-Passalacqua Giovanni: Asma Bronchiale allergico; Mattioli 1885, 2002
De Luca Luciana: Allergia alimentare. Acquisizioni scientifiche, aspetti clinici, riflessi (L') sociali; Florio 1991
Lotti Torello Orticaria. Nuovi concetti e nuove terapie (L'); UTET DIV. periodici Scie 2001



Fonte: Wikipedia
8  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / SICUREZZA ALIMENTARE. Celiachia: individuate nuove tecniche per rilevare il glut inserita:: Luglio 03, 2008, 04:53:25 pm
SICUREZZA ALIMENTARE. Celiachia: individuate nuove tecniche per rilevare il glutine
05/10/2007 - 16:11 
Il Centro Nazionale di Ricerca di Napoli ha individuato delle tecniche innovative che ridurranno sensibilmente i rischi di salute dei celiaci. Grazie al test di spettroscopia sarà possibile rilevare la presenza di glutine presente nei cibi freschi, pre-confezionati e surgelati ma anche nei medicinali e persino sulla colla di buste e francobolli. L'innovativa metodologia, basata sulla spettroscopia di fluorescenza di correlazione (Fcs), è stata messa a punto da un team di ricercatori, coordinato da Sabato D'Auria, dell'Istituto di biochimica delle proteine (Ibp) del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli. "Il glutine si trova principalmente nei cibi ma può "nascondersi" anche in altri prodotti di uso comune, come adesivi di buste e francobolli, medicinali e vitamine" - spiega Sabato D'Auria - "e l'ingestione, anche di esigue quantità, può provocare nei pazienti celiaci disagi a diversi livelli".

Ma da cosa è causata la celiachia? Sostanzialmente da una risposta "sbagliata" che il nostro sistema immunitario attua nei confronti del glutine che il soggetto intollerante tratta come fosse un agente infettivo verso cui l'intestino tenue risponde con una reazione immunitaria che ne causa il suo danneggiamento e la conseguente inabilità ad assorbire altri nutrienti dal cibo.Sul mercato alimentare di Stati Uniti ed Europa sono già disponibili prodotti senza glutine. "Ma l'informazione commerciale potrebbe essere ingannevole - precisa D'Auria - ad esempio una pizza o un prodotto cosmetico etichettati senza glutine potrebbero contenerne bassissime quantità senza che i produttori ne siano a conoscenza, vista la bassa sensibilità dei test attualmente utilizzati. Il nostro metodo, quindi, si presenta di notevole aiuto ai fornitori, che lo potrebbero incorporare direttamente nelle loro linee di produzione".

I risultati ottenuti con la nuova tecnica presentano una sensibilità di rilevazione pari a 0.006 parti per milione (ppm) di gliadine, principali proteine responsabili della celiachia, rispetto alle 32 ppm degli attuali metodi reperibili in commercio. La metodologia adottata dai ricercatori è stata quella di isolare gli anticorpi da uno speciale gruppo di topi cresciuti per parecchie generazioni con una dieta priva di glutine. "Esposti per la prima volta al glutine, i topi hanno prodotto immunoglobuline (IgG), con maggiori specificità per le gliadine rispetto a quelle prodotte da topi alimentati con una dieta normale", spiega D'Auria. "Successivamente, un campione di cibo è stato sciolto in un cocktail di enzimi, miscelata con una soluzione concentrata di gliadine marcate con una molecola fluorescente. Abbiamo poi aggiunto alla mistura le IgG isolate dal ceppo di topi selezionato".

Il saggio con FCS non è stato il primo metodo di rivelazione del glutine messo a punto dal Cnr di Napoli. "In precedenza - conclude D'Auria - "eravamo riusciti ad isolare una proteina ricombinante ed utilizzarla come sonda specifica per rilevare il glutine, senza però ottenere gli attuali risultati". Considerevole il lavoro svolto dai ricercatori di Napoli che prosegue ancora e che si è posto l'obiettivo di miniaturizzare il saggio FCS per renderlo più semplice e dunque utilizzabile anche da persone non specializzate come i pazienti stessi.


2007 - redattore: EI
 
www.helpconsumatori.it
9  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / Pesticidi nella frutta dell’Europarlamento inserita:: Luglio 03, 2008, 04:51:08 pm


Rilevati campioni con residui chimici superiori ai limiti di legge. Le analisi del Pesticide Action Network a Bruxelles, alla vigilia del voto sul regolamento di autorizzazione di queste sostanze nocive. Un sito sul tema.


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Frutta contaminata anche sulla tavola degli…europarlamentari.
In 3 degli 8 campioni di frutta europea, prelevati dai banchi del supermarket interno al Parlamento europeo e analizzati dal Pesticide Action Network, è stata rilevata la presenza di residui chimici superiori ai limiti di legge.
 
In tutti gli 8 campioni inoltre sono stati osservati residui di sostanze chimiche. Per l’esattezza 28 pesticidi diversi, di cui 10 sostanze cancerogene, 3 neurotossine, 3 tossine dello sviluppo e 8 potenziali distruttori endocrini.
Uno dei 5 frutti “nei limiti” è risultato contaminato dai residui di ben 14 sostanze chimiche diverse.
 
Con questi dati il Pesticide Action Network, del quale è membro anche Legambiente, ha inteso lanciare un monito al Parlamento europeo a pochi giorni dal voto sulla direttiva quadro e sul regolamento di autorizzazione dei pesticidi.
 
“Il nostro campionamento è ristretto ma il risultato molto significativo – commenta Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente -. La frutta analizzata conteneva sostanze che non dovrebbero entrare nella catena alimentare europea e vogliamo richiamare l’attenzione di Bruxelles su questa questione, che attiene direttamente alla salute dei cittadini. Chiediamo al Parlamento europeo di ridurre l’uso di pesticidi in agricoltura e di vietare l’uso di quelli pericolosi”.

http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?sViewMag=articolo&iIdArticolo=7389&iStartMag=0
10  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / Rapporti ISTISAN 05/35 ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Sicurezza alimentre infanzia inserita:: Luglio 03, 2008, 04:50:26 pm

http://www.iss.it/binary/saan/cont/rapporto%20ISTISAN%20Salute%20ed%20infanzia.1137746957.pdf
11  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / Insidie alimentari inserita:: Luglio 03, 2008, 04:48:19 pm
Uno studio pubblicato su “Lancet” attribuisce la sindrome da iperattività infantile all’uso di coloranti artificiali nei cibi. Ma tra le cause potrebbe esserci anche l’inquinamento/ Tranquillità chimica
 
 
di GIULIANA LOMAZZI

Il problema della sindrome da iperattività infantile, attribuita di volta in volta alle cause più disparate, è di nuovo balzato agli onori della cronaca. Questa volta le accuse ricadono sull’uso eccessivo di coloranti negli alimenti. A puntare il dito contro gli additivi artificiali è una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Lancet. Secondo lo studio, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività infantile (nota con l’acronimo Adhd) sarebbe da imputare proprio ai coloranti. L’esperimento condotto da un gruppo di ricercatori dell’università di Southampton ha rivelato che il loro consumo abituale è associato a un aumento dell’iperattività nei bambini di 3 e 8-9 anni. Ma c’è chi pensa che fermarsi alla correlazione con la presenza di sostanze chimiche nei cibi possa essere riduttivo.

Come Luciano Pecchiai, primario patologo dell’ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” e direttore del centro di Eubiotica umana di Milano. «Non si tratta soltanto di una questione alimentare» spiega il professore, che fra le cause dell’Adhd inserisce anche l’abitudine di guardare per troppe ore al giorno la tv. I bambini si abituano a un linguaggio fatto di immagini e per loro le lezioni diventano difficili perché faticano a prestare attenzione alle parole. Ma non è tutto.

«Indubbiamente tutti i prodotti chimici, dal campo agronomico agli additivi del sistema alimentare – aggiunge Pecchiai – influiscono sulla crisi eccito-motoria e sull’incapacità di saper fissare l’attenzione nell’apprendimento. Ma su queste problematiche influiscono anche l’inquinamento ambientale e soprattutto quello da elettrosmog». Sul banco degli imputati salgono così anche lo smog e le polveri sottili, accompagnati da fili dell’alta tensione, onde dei cellulari, microonde, computer e tutto quanto è in grado di generare campi elettromagnetici. Forme di inquinamento che, secondo il professore, sono anche capaci di abbassare le difese immunitarie.

Che fare dunque per rimediare almeno in parte alle minacce che gravano sui nostri bambini? Pecchiai, antesignano dell’alimentazione e della medicina naturali (già negli anni Sessanta raccomandava l’uso di pane integrale e prodotti biologici), non ha dubbi sul valore da attribuire alla dieta: alimenti freschi, vivi e crudi, prima di tutto. Servirebbe poi un ambiente più sano, cosa non certo facile da ottenere. Il professore consiglia di contrastare i campi elettromagnetici artificiali dotandosi di un anionizzatore.

L’apparecchio, da utilizzare nella zona notte della casa, emette ioni negativi che contrastano l’attività nociva di quelli positivi prodotti dai campi elettromagnetici. Così le difese immunitarie possono risultare rafforzate e l’organismo è in grado di reagire meglio alle minacce dell’ambiente circostante.
Anche se sull’Adhd non è stata detta ancora l’ultima parola, è evidente che non è possibile cercare un unico responsabile. È perciò importante porre attenzione a tutte le potenziali minacce provenienti dall’ambiente esterno e dalla dieta, ma certamente non è auspicabile ricorrere agli psicofarmaci.

10 gennaio 2008
http://www.lanuovaecologia.it/vivere_meglio/salute/8868.php
12  General Category / PREVENZIONE E RIMEDI NATURALI / Olio Extravergine Oliva Alleato Contro Malattie Degenerative inserita:: Luglio 03, 2008, 04:47:34 pm
Roma, 18 gen. (Adnkronos Salute) - E' ricco di polifenoli, antiossidanti naturali che combattono l'invecchiamento delle cellule. E aiuta a prevenire, di conseguenza, osteoporosi e altre malattie degenerative, compreso il temutissimo cancro. L'ennesima conferma che riconosce all'olio extravergine d'oliva il merito di essere un innegabile toccasana della salute arriva dalla Spagna, dove uno studio guidato dall'università di Granada ne ha evidenziato le proprietà benefiche.

In particolare, passando in rassegna 15 diverse tipologie di olio extravergine, i ricercatori hanno dimostrato come questo prodotto, indiscusso principe della dieta mediterranea, sia estremamente ricco di polifenoli. "E queste sostanze - assicurano Alberto Fernandez Gutierrez e Antonio Segura Carretero, a capo della ricerca - aiutano a combattere gli ossidanti che innescano la malattie degenerative".

Prima di realizzare la 'caratterizzazione' dell'olio extravergine d'oliva, l'equipe di Granada aveva già effettuato studi analoghi su miele, birra e propoli.

Per maggiori informazioni visita Adnkronos
13  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / Diossina nel cibo inserita:: Luglio 03, 2008, 04:47:01 pm
ottobre 2007. Diossina nel cibo: dagli yogurt ai gelati, dalla maionese ai surgelati, dagli integratori dietetici ai prodotti senza glutine. L’agente cancerogeno è finito nei nostri piatti per un periodo lunghissimo: da quanto ha ricostruito Il Salvagente, circola per l’Europa da almeno due anni. Sono potenzialmente a rischio i prodotti che contengono l’additivo addensante guar gum (indicato anche come farina di guar, o con la sigla E412) importato dall’India, e in particolare dall’industria chimica India Glycols.



L’allarme

Il 25 luglio scorso, la Commissione europea ha scoperto la diossina in 117 lotti di guar gum, importati in Europa dall’azienda svizzera Unipektin. A oggi, ispettori della Commissione sono in missione India, per comprendere a fondo la natura e le dimensioni della crisi. Nel frattempo, però, si accavallano notizie sempre più allarmanti. Che smentiscono, e superano, il primo allerta europeo. Il Salvagente ha scoperto che il guar gum con la diossina non è limitato a 117 partite. Non è stato importato solo in Svizzera. E circola anche per l’Italia. Lo confermano i dati di Unipektin: l’importatore elvetico, che si è trovato nell’occhio del ciclone, ha condotto analisi su campioni delle importazioni degli ultimi due anni. Con risultati sconcertanti. Il direttore di Unipektin, Bruno Jud – intervistato dal Salvagente – rivela che tutte le analisi hanno mostrato la presenza di diossina, anche in quantità superiori a quelle scoperte dalla Commissione europea.

Anche in Italia

Il guar gum incriminato è arrivato anche in Italia: lo rivela il dirigente di un grande laboratorio di analisi, e lo conferma il ministero della Salute. Un carico contaminato, inoltre, è approdato a giugno nel porto di Genova. E’ già stato distribuito alle aziende alimentari, tranne una parte, sottoposta ad analisi. Nei giorni scorsi, il ministero ha divulgato i risultati, che evidenziano tracce di sostanze contaminanti. Non è stato reso noto, però, quanti e quali prodotti contengono l’additivo alla diossina. In ogni caso, dal ministero assicurano che le Regioni che “stanno procedendo al rintraccio sul territorio nazionale di tale partita”. I consumatori, come al solito, vengono lasciati all’oscuro.

Ritiri in mezza Europa

Nel resto d’Europa, invece, il meccanismo di salvaguardia è scattato subito, e l’opinione pubblica ha percepito immediatamente l’emergenza. Fin dai primi giorni di agosto, le principali multinazionali si sono attivate per rintracciare l’additivo a rischio, ritirando i prodotti dai supermercati. Dalla Spagna all’Ungheria, dalla Svizzera alla Finlandia, la sirena d’allarme ha suonato con forza, anche sui giornali. Il ministero della Salute ungherese, ad esempio, per precauzione ha ordinato il sequestro di una quarantina di marchi, coinvolgendo alcuni nomi celebri: Danone, Coca Cola, Ceres… In Romania, una filiale del gruppo Danone ha interrotto la produzione di yogurt alla frutta (che in seguito, però, è stato giudicato esente da rischi). In Finlandia, il maggiore produttore di dolciumi, Valio, ha ritirato dal mercato 30mila cartoni di crema da cucina, avviando analisi accurate, e scoprendo la diossina nei prodotti confezionati già a partire da aprile.

Notizie col contagocce

In Italia, invece, le informazioni arrivano col contagocce: tutto succede al riparo dai riflettori. Il ministero ha diramato due circolari: la prima, diffusa il 14 agosto e destinata a Fedechimica e Federalimentare, era un generico invito a effettuare controlli. La seconda, datata 30 agosto e rivolta anche ai farmacisti, agli erboristi, e in genere ai commercianti e agli artigiani, ribadisce e sottolinea l’allarme, ha un tono più perentorio, e introduce un nuovo elemento di inquietudine: alcuni prodotti – cibi dietetici e integratori alimentari - sono più a rischio di altri. Infatti, negli yogurt e nei gelati, la percentuale di guar è relativamente bassa. Il pericolo per la salute, quindi, è legato soprattutto all’assunzione per un tempo prolungato, attraverso un’ampia varietà di prodotti. Ma in commercio, fra gli scaffali dedicati al “benessere”, si trovano pasticche, bevande, integratori dietetici, che sono addirittura a base di guar. Il carico di diossina potrebbe essere impressionante. 
 

www.ilsalvagente.it
14  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / L'allergia a proteine del latte e uovo si batte così inserita:: Luglio 03, 2008, 04:46:28 pm
A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
24/01/2008 10.15.00



Elaborando un rigoroso protocollo di desensibilizzazione alimentare verso le proteine del latte e dell’uovo, l’equipe medica della Clinica Pediatrica dell’Università di Trieste presso l’IRCCS Burlo Garofolo – guidata da Alessandro Ventura – ha dimostrato che è possibile rieducare l’organismo di bambini “superallergici” ad accettare questi alimenti senza incorrere nelle reazioni gravi, e spesso letali, tipiche dei soggetti supersensibili (anafilassi, edema della glottide).

Lo studio è durato tre anni, al termine dei quali il 36 per cento dei bambini coinvolti - un tempo allergici gravi con reazioni generalizzate severe per contatti minimi con l'alimento e, quindi a rischio di vita – ha riacquisito la capacità di nutrirsi liberamente senza manifestare reazioni avverse, mentre il 54 per cento è comunque riuscito a tollerare nella dieta quantità limitate dei cibi incriminati.

Con questa sperimentazione il team pediatrico ha confermato la validità di un approccio alle allergie alimentari che il Burlo Garofolo persegue già da tempo, in controtendenza con la prassi condivisa dalla maggior parte degli allergologi, che si limitano a raccomandare l’eliminazione rigorosa dalla dieta del cibo pericoloso. I risultati ottenuti al Burlo Garofolo di Trieste, e appena pubblicati sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, dimostrano la possibilità di recuperare la tolleranza verso i cibi allergizzanti attraverso un protocollo di reintroduzione progressiva degli alimenti nella dieta.

Le allergie alimentari – Le allergie a particolari alimenti come le proteine del latte e dell’uovo sono in aumento in tutta Europa. In Italia ci sono almeno 400.000 bambini tra i 5-15 anni colpiti dal disturbo, dei quali 3000 è a rischio di gravi reazioni per minimi contatti con l’allergene. “A questi soggetti", spiega Giorgio Longo, Responsabile dell’Unità Operativa di Allergologia del Burlo Garofolo, "basta un contatto minimo e accidentale con la sostanza incriminata (l’allergene), talvolta il semplice odore, per scatenare una reazione violenta potenzialmente anche fatale”. La terapia d’urgenza a base di adrenalina e cortisone risolve la crisi, ma bambino e famiglia continuano a vivere nell’angoscia di incontrare gli allergeni pericolosi. Quando questi sono il latte e l’uovo (con tutti i loro derivati), è chiaro che la possibilità e quindi il pericolo di una ingestione inavvertita finisce per essere elevata. “Con il nostro protocollo abbiamo voluto colmare la lacuna terapeutica che ancora esiste nel trattamento dei casi più gravi di allergia alimentare, dal momento che i bambini normo- e medio-allergici tendono a guarire spontaneamente”, prosegue Longo. “La procedura nel suo complesso è faticosa e richiede un impegno continuo da parte dei genitori. Ma regala a queste famiglie una qualità di vita nuovamente serena”.

Fonte: Ufficio stampa IRCCS Burlo Garofolo, Trieste 2008
15  General Category / Alimentazione, cibi contaminati da sostanze, controlli, ecc. / IL GLUTAMMATO FA MALE? inserita:: Luglio 03, 2008, 04:44:42 pm
IL GLUTAMMATO FA MALE?
di Chiara Baldassari
 
salute


Andando a fare la spesa vi sarete accorti che su alcune scatole di dadi per cucina c'e' scritto in caratteri piu' o meno cubitali "senza glutammato monosodico aggiunto" mentre su altre scatole di dadi c'e' scritto "a base di glutammato monosodico". Ma cosa e' il glutammato monosodico e soprattutto, visto che c'e' questa distinzione ha qualche controindicazione per la salute?

Cominciamo con il capire cosa e' il glutammato monosodico andando all'Istituto Superiore di sanita', l'ente che effettua i controlli in materia di sanita' pubblica in Italia.

"Il glutammato monosodico - ci dice il Dott. Paolo Stacchini - e' il sale dell'acido glutammico, che e' un aminoacido naturalmente presente negli alimenti. E da un punto di vista tecnologico e' quell'elemento che conferisce particolari caratteristiche di gusto al prodotto in oggetto. Il glutammato monosodico oltre che naturalmente presente negli alimenti viene anche assunto come additivo e trova impiego nella lavorazione di alcuni tipici prodotti alimentari come esaltatore di sapidita'.
Basta andare in un supermercato per vedere come questo additivo che serve per aumentare sapore sia in tantissimi prodotti alimentari che noi mangiamo. Dagli insaccati alle paste con il ripieno. E' nelle salse, nei preparati per salse, nelle conserve vegetali, in alcuni snack ed e' la base dei dadi da cucina e dei preparati per brodo".

Altroconsumo e' la rivista del comitato consumatori
Altroconsumo ha come obbiettivo quello di informare e difendere i consumatori. Franca Braga ci dice come hanno classificato il glutammato nella loro tabella degli additivi:

"Noi lo abbiamo classificato come un additivo sospetto, per il quale sono in corso degli studi. Ma soprattutto inutile e ingannevole. Perche' serve a coprire quelle che possono essere carenze di gusto, carenze di qualita' degli alimenti di base.
Quindi in tal senso inutile e ingannevole. Abbiamo visto nel corso degli anni un aumento una liberalizzazione da parte di quella che e' la normativa comunitaria sull'utilizzo di questo additivo, e quindi quando facciamo la spesa, quando mangiamo, quanto glutammato assumiamo?"

Chiediamo a Paolo Stacchini dell'Istituto Superiore di Sanita' se esiste una dose giornaliera di assunzione di questo additivo da non superare:

"Per il glutammato monosodico non esiste una dose giornaliera accettata, lo ha stabilito l'Organizzazione mondiale della sanita'. Segnale questo che fa ritenere questo additivo sicuro dal punto di vista sanitario."

D - Viene imputata al glutammato la sindrome da ristorante cinese, cioe' mal di testa, arrossamenti, fino a delle vere e proprie crisi asmatiche, lei cosa ne pensa?

"Molti studi sono stati fatti in seguito - prosegue Stacchini - per verificare questa possibile correlazione, ma e' stata esclusa qualsiasi correlazione tra questa sindrome e l'assunzione di glutammato. In piu' e' stata anche esclusa la correlazione tra l'assunzione di glutammato monosodico e le crisi asmatiche in soggetti particolarmente predisposti."

Per l'organizzazione mondiale della sanita' se ne puo' mangiare senza limite, ma una delle piu' importanti catene alimentari italiana lo ha tolto dalla produzione dei suoi alimenti. Perche'?

"abbiamo deciso di togliere il glutammato monosodico aggiunto dai nostri prodotti minestre in busta e dadi - ci dice Vladimiro Adelmi di Coop - perche' non ci sono riscontri che possano dichiarare con sicurezza che il glutammato e' un additivo sicuro. Quindi per rispettare una scelta di cautela ne e' stata decisa l'eliminazione. Tanto e' che, a conferma della nostra scelta, nell'ultimo anno una direttiva della comunita' europea ha preso la decisione di proibire l'uso del glutammato nei prodotti per l'infanzia. A conferma che la nostra scelta e' corretta."

Altroconsumo:
"Fortunatamente studi recenti hanno fugato la possibilita' che fosse responsabile dell'insorgenza del Parkinson e dell'Alzhaimer. Ma restano ancora problemi legati alle intolleranze alle allergie. E sappiamo come questi problemi siano sempre piu' diffusi, purtroppo, nella popolazione mondiale."

Una dietista ci spiega come si capisce se si e' allergici al glutammato monosodico:

"Io lo capisco dopo l'ingestione di un pasto ricco di glutammato - ci dice Marina Saviozzi- e magari io essendo una persona sensibile alla sostanza sento tutta una serie di sintomi che vanno da una tensione generale soprattutto nella parte alta del corpo, tachicardia, nausea ed emicrania, dolore di testa. E' una sostanza che e' talmente ubiquitaria nella nostra alimentazione, che e' anche possibile che una persona non sensibile al glutammato possa diventarlo perche' ha un contatto giornaliero e massiccio con questa sostanza."

D : Ha qualche utilita' nutrizionale il glutammato monosodico?

"Il monoglutammato e' una sostanza della quale si puo' fare a meno. Sono sostanze che vengono usate dalle industrie per coprire delle carenze di tipo tecnologico, cioe' se il mio prodotto dalla fase di produzione a quella di immagazzinamento si e' impoverito e ha perso di sapore io lo vado, per esempio con il glutammato, a ispessire il sapore con questa sostanza"

Ci sarebbe piaciuto chiedere a re dei dadi la Star e la Knorr se il glutammato serve a dare sapore a alimenti che non ce lo hanno piu'. Ma ci hanno detto che con il fatto della mucca pazza non era il momento di farci entrare nei loro stabilimenti. Abbiamo aspettato altro tempo ma il momento non e' arrivato. Per cui per sapere qualcosa da loro di piu' su questo additivo non resta che rivolgerci al loro servizio telefonico clienti. Al numero verde della Star ci dicono che loro "utilizzano prodotti biologici non mutati geneticamente" cosa che non e' assolutamente vera. Alla Knorr, invece ci dicono:"che il glutammato e' un additivo un po' salato per cui sarebbe meglio che chi soffre di pressione alta non ne faccia uso."

Chi invece non ha avuto problemi ad aprire il suo stabilimento e' un produttore di dadi senza glutammato monosodico. Parliamo con l'amministratore delegato Carlo Zanetti.

D - Quanto costa eliminare questo additivo e insaporire gli alimenti come fa il glutammato?:

"La produzione di dadi senza glutammato monosodico aggiunto grava nei nostri costi industriali un 15% in piu' dei dadi classici da brodo. La differenza di costo - prosegue Zanetti- e' dovuta alla ricerca delle materie prime. Usiamo delle materie prime diverse per dare un sapore paragonabile a quello del glutammato. Fare un dado con un additivo chiaramente costa meno che fare un dado con le materie prime. Si ottiene piu' sapore con il glutammato e si spende meno."

Andiamo nel laboratorio della sua fabbrica e parliamo con una ricercatrice che elabora gli alimenti che producono.
Quindi questo additivo, e' uno dei tanti additivi che le industrie alimentari utilizzano per realizzare dei prodotti con pochi soldi, chiediamo a Stefania Mignani:

"Certo tutti gli additivi hanno dei costi in proporzione all'effetto che hanno sul prodotto decisamente piu' bassi rispetto alle materie prime da utilizzare. E' chiaro che con la ricerca si puo' arrivare ad ottenere un gusto molto simile a quello dell'acido glutammico con degli aromi naturali e con delle materie prime comunemente utilizzate ma di origine naturale."

Per cui noi consumatori e' bene che restiamo diffidenti verso questo additivo che la grande industria alimentare utilizza per insaporire i cibi risparmiando sui costi di produzione. Ecco la differenza che c'e' tra un dado con il glutammato monosodico aggiunto e uno senza.


 
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Fonte e Video: http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90036,00.html
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