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« inserita:: Agosto 19, 2008, 01:02:03 pm » |
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Post del 30/11/06
È durata poche settimane la gioia delle associazioni ambientaliste per la decisione dell’Ue di imporre l’obbligo di sostituzione delle sostanze tossiche con alternative più sicure: in agguato ora c’è l’effetto cocktail.
Quando a inizio ottobre (il 10 per l’esattezza) è stata battuta dalle agenzie la notizia che la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo aveva riconfermato il sostegno all’obbligo di sostituzione delle sostanze tossiche con alternative più sicure, ove disponibili, c’è stato un unanime plauso da parte di tutto il mondo ambientalista europeo. Finalmente, facevano sapere unanimi Greepeace e WWF, si andrà verso un’effettiva tutela della salute delle persone e dell’ambiente dalla contaminazione chimica. La decisione, contenuta all’interno del REACH (regolamento europeo sulle sostanze chimiche) avrebbe dovuto infatti portare a identificare ed eliminare gradualmente le sostanze chimiche più dannose attraverso la registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche prodotte. Le associazioni che compongono il Tavolo REACH (ambientalisti, medici, consumatori, lavoratori, sindacati), hanno apprezzato inoltre la decisione della Commissione Ambiente che ha esteso a tutti i prodotti chimici il cosiddetto “obbligo di diligenza” (Duty of Care), che rende di fatto le industrie chimiche responsabili della sicurezza dei loro prodotti. Positivo a loro giudizio anche il fatto che l’Ue abbia ristabilito il diritto dei consumatori ad accedere alle informazioni sulle sostanze chimiche presenti negli oggetti di uso quotidiano. Tutto bene, dunque: sembrava proprio che si sarebbero potuti acquistare cosmetici, vestiti o pentole senza temere di finire intossicati. Ma in realtà non è così. Come mai? A lanciare il grido dall’allarme sul REACH, tanto applaudito dalle associazioni ambientaliste, sono stati 38 scienziati europei che la scorsa settimana (il 21 novembre per l’esattezza) hanno denunciato come il documento dell’Ue non contenga una regolamentazione efficace per il cosiddetto “effetto cocktail”, quella miscela di sostanze chimiche che interferiscono con il sistema endocrino. Secondo loro, in virtù del fatto che molte sostanze chimiche possono interagire ed esercitare effetti tossici addizionali e/o sinergici, deve essere applicato un approccio precauzionale anche qualora le sostanze chimiche considerate singolarmente risultino al di sotto dei livelli di sicurezza. Altrimenti noi consumatori crediamo di acquistare un prodotto sicuro, perché i parametri di legge sulle sostanze chimiche sono rispettati, e invece finiamo per portarci a casa un oggetto che nasconde una miscela esplosiva di composti tossici. Non resta che sperare che l’appello lanciato dagli scienziati sia accolto dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, a dispetto delle forti pressioni delle multinazionali della chimica.
Alessandra Mariotti 30/11/2006
Fonte: buonpernoi.it
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