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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  AMALGAME DENTALI AL MERCURIO  |  Danni, rimozione in protocollo protetto e qualsiasi domanda in proposito (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Accumulo di mercurio e degenerazione dei neuroni del cervello 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Accumulo di mercurio e degenerazione dei neuroni del cervello  (Letto 2261 volte)
cristiana
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« inserita:: Gennaio 29, 2009, 01:47:42 pm »

Qui di seguito la trascrizione del video per facilitarne la comprensione a chiunque  ;)

UNIVERSITA' DI CALGARY
FACOLTA' DI MEDICINA
E MEDIA AVANZATI PER L'APPRENDIMENTO (AML)

COME IL MERCURIO CAUSA LA DEGENERAZIONE DEI NEURONI DEL CERVELLO
F. L. LORSCHEIDER

DIPARTIMENTO DI FISIOLOGIA E BIOFISICA
FACOLTA' DI MEDICINA
UNIVERSITA' DI CALGARY


Il mercurio è stato a lungo conosciuto per essere una potente sostanza neurotossica, sia che venga inalato sia che venga consumato in una dieta come contaminante di alimenti.

Negli ultimi quindici anni laboratori di ricerca medica hanno stabilito che l'amalgama dentaria usata per le otturazioni è il maggiore contributo all'accumulo nel corpo (body burden) di mercurio.

Nel 1997 un team di ricercatori ha dimostrato che l'inalazione di vapori di mercurio da parte di animali produce una lesione molecolare nel metabolismo delle proteine nel cervello, analoga alla lesione osservata nell'80% dei cervelli di malati affetti da Alzheimer.

Esperimenti completati di recente dagli scienziati della facoltà di medicina dell'Università di Calgary rivelano, mediante l'osservazione diretta di colture di tessuto neuronale cerebrale, come gli ioni di mercurio alterino la struttura della membrana cellulare dei neuroni in sviluppo.

Per meglio capire gli effetti del mercurio sul cervello illustriamo per prima cosa come sono fatti i neuroni e come crescono.
In quest'animazione vediamo tre neuroni prelevati dal cervello e coltivati in vitro, che crescono ciascuno con un corpo cellulare centrale e numerose appendici dette neuriti (neurite processes).
Alla fine di ogni neurite c'è un cono d'emergenza (growth cone) dove sono assemblate proteine strutturali per formare una membrana cellulare.
Due principali proteine coinvolte nel funzionamento del cono d'emergenza sono l'actina, che è responsabile della messa in moto dell'impulso (pulse set in motion) così come si vede, e la tubulina, uno dei maggiori componenti strutturali della membrana del neurite.
Durante la normale crescita cellulare, le molecole di tubulina si agganciano l'una all'altra tramite le estremità, a formare microtubuli che circondano le neurofibrille, un altro componente proteico della struttura dell'assone neuronale.
Qui viene mostrato (neurite ... live?) neurone isolato dal tessuto cerebrale di una lumaca, che mostra una crescita lineare dovuta all'attività del cono d'emergenza. (In sovraimpressione.: 1sec. video = 30 sec. nella realtà).
E' importante notare che i coni di emergenza in tutte le specie animali, dalle lumache all'uomo, hanno identiche caratteristiche strutturali e comportamentali e usano proteine di identica composizione.
In questo esperimento neuroni così isolati dal tessuto cerebrale di lumaca sono stati coltivati in vitro per svariati giorni, dopo i quali concentrazioni molto basse di mercurio sono state aggiunte al medium di coltura per 20 minuti.
Per i successivi 30 minuti ed oltre, la membrana del neurite subisce una rapida degenerazione lasciandosi dietro le neurofibrille denudate, viste qui.
Al contrario, altri metalli pesanti, come alluminio, piombo, cadmio e manganese, aggiunti nella stessa concentrazione del mercurio, non hanno prodotto quest'effetto.
Per capire come il mercurio ha causato questa degenerazione torniamo alla nostra illustrazione.
Come menzionato prima, le proteine di tubulina si collegano insieme durante la normale crescita della cellula, per formare i microtubuli che supportano la struttura del neurite.
Quando ioni di mercurio vengono introdotti nel medium di coltura, essi si infiltrano nelle neo-sintetizzate molecole di tubulina e si legano ad esse.
Più nello specifico, gli ioni di mercurio si attaccano al lato (o sacca?) legante (binding) riservato al guanosintrifosfato (GTP), sulla subunità beta delle effettive molecole di tubulina.
Dal momento che il GTP legato normalmente fornisce l'energia che permette alle molecole di tubulina di legarsi l'una all'altra, gli ioni di mercurio attaccati (ai suoi lati?)impediscono alle molecole di tubulina di collegarsi insieme.
Di conseguenza, i microtubuli del neurite iniziano a disaggregarsi in libere molecole di tubulina lasciando il neurite spogliato della sua struttura di supporto.
Alla fine entrambi, il neurite in sviluppo e il suo cono d'emergenza, collassano ed alcune neurofibrille denudate formano ( ? ? ? ) o grovigli, come esposto qui.
Qui viene mostrata la colorazione specifica per tubulina e actina di un cono di emergenza di un neurite, prima e dopo l'esposizione al mercurio.
E' da notare che il mercurio ha causato la disintegrazione della struttura microtubulare della tubulina.
Queste nuove scoperte mostrano visualmente come il mercurio causi la degenerazione dei neuroni.

Ancora più importante, questo studio fornisce la prima diretta evidenza che l'esposizione a bassi livelli di mercurio è senz'altro un fattore accelerante (precipitating) che può dare inizio a questo processo neurodegenerativo all'interno del cervello.

Traduzione: Margherita Patrignani
« Ultima modifica: Febbraio 04, 2009, 09:01:44 pm da cristiana » Registrato

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« Risposta #1 inserita:: Giugno 08, 2009, 07:40:31 am »

Cristiana Ciao,

sono un nuovo iscritto. Anche io ex intossicato dalle amalgame dentali. Ne ho rimosse 13 da Ronchi all'incirca 2 anni fa con protocollo di rimozione protetta. Tanti sono stati i benefici. Dopo la rimozione ho intrapreso il protocollo di chelazione con EDTA ma non l'ho ancora completato. In merito all'intervista che hai postato ho questa curiosità che non sono ancora riuscito a soddisfare. Ho contattato anche l'università di Calgary ma invano. La mia curisità è questa. Se si riesce a rimuovere la fonte di intossicazione, che nel cervello è sicuramente più difficile che nel resto del corpo, i danni neuronali, alla tubulina e quant'altro, sono reveribili oppure no?

Ti rignrazio dell'attenzione che vorrai prestarmi.

Alex.


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« Risposta #2 inserita:: Giugno 08, 2009, 01:11:01 pm »

L'EDTA è inefficace in caso di intossicazione cronica, serve soltanto per quella acuta, poichè non oltrepassa la barriera ematoencefalica.
I chelanti poi sono inefficaci in caso d'intossicazione cronica da determinati metalli tossici quali mercurio e alluminio.
Quindi l'unico modo efficace per disintossicarsi totalmente ed in tempi ragionevolmente brevi, è assumere l'integrazione mirata e personalizzata di oligoelementi, che il medico che esegue il mineralogramma prescrive, logicamente quando nel corpo non ci sono più fonti tossiche, come nel tuo caso.
Hai solo sbagliato sistema... Una volta che sarai riuscito a disintossicarti, se non ci sono danni permanenti (come per esempio al nervo ottico, o di altro tipo) i benefici non tarderanno a farsi sentire.
Alcuni malati come me, che conosco, hanno riscontrato i benefici nella risonanza magnetica, quindi non solo ad occhio nudo.

In caso di danni permanenti la scienza non è ancora in grado di dirci se si riuscirà a recuperare e guarire... non si sa se le cellule cerebrali riescono a rigenerarsi... ci sono ancora pareri discordi, bisogna solo sperare.
Io stessa ho subito dei danni irreversibili, ma molti disturbi anche importanti sono completamente spariti. Siccome i miei medici non credono né alla pericolosità delle amalgame, né all'intossicazione da metalli tossici, né al mineralogramma, ma la mia sclerosi multipla secondariamente progressiva (quindi non quella r/r che può avere remissioni spontane) è ferma da più di 6 anni, allora parlano di intervento divino  ;D

Ciao  ;)
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« Risposta #3 inserita:: Giugno 08, 2009, 02:07:28 pm »

Leggendo la storia di Matteo  :o:(matteodallosso.org )
 fa la terapia chelante con il metodo ACAM...
« Ultima modifica: Giugno 08, 2009, 06:23:38 pm da cristiana » Registrato
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« Risposta #4 inserita:: Giugno 08, 2009, 06:21:43 pm »

Chi non conosce la sclerosi multipla può essere tratto in inganno da questa storia. Matteo è malato da poco tempo ed ha un forma recidivante/remittente (a poussé), non dice neanche in che grado di scala edss si trova, ma io credo molto basso da quello che racconta di riuscire a fare, quindi in quella fase spesso si hanno delle remissioni spontanee che portano a pensare di essere guariti. Certamente se ci fosse una dichiarazione dei neurologi e la risonanza magnetica dimostrasse che le lesioni sono scomparse senza lasciare cicatrici o danni, allora credo che si potrebbe parlare del primo caso di guarigione da sclerosi multipla.

La SM r/r rimane silente spesso per moltissimi anni. Io stessa, pur essendo malata dal 1988, ho avuto la diagnosi nel 1996 e fino a quel giorno di giugno in cui sono stata ricoverata di urgenza, io ho continuato la mia vita normale di mamma, di cantante, ecc. Poi nel 2000 ha iniziato a progredire e sono entrata in fase SMSP, cioè secondariamente progressiva, superando il punto in cui si perde la speranza di un recupero totale, come quando invece si è in r/r, e in SP la malattia inizia una lenta e continua fase degenerativa. Io sono riuscita a fermare la progressione 6 anni e mezzo fa e spero che rimanga così per tanti anni, la risonanza lo dimostra.

Prima di credere a qualsiasi cosa venga scritta in internet occorre studiare, documentarsi e comprendere che l'EDTA non funziona in caso d'intossicazione cronica ed è potenzialmente pericolosa per i reni.
Bisogna altresì essere coscienti del fatto che non si guarisce dalla sclerosi multipla, (per ora non sono ancora state scoperte le cause, quindi non esiste una cura che porti a guarigione), si può soltanto cercare di fermarla e mantenerla buona, sperando di averne fermato la progressione prima che i danni siano diventati irreversibili.
Disintossicarsi non significa guarire da ogni male, dipende da cosa si è affetti, significa soprattutto evitare di peggiorare la situazione, o addirittura prevenire ed evitare di ammalarsi di qualche altra patologia, causata dall'accumulo degli elementi tossici.


Ciao  ;)
« Ultima modifica: Giugno 08, 2009, 07:38:20 pm da cristiana » Registrato

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« Risposta #5 inserita:: Giugno 09, 2009, 12:22:05 am »

Io ho letto il libro di Matteo,ma non ho detto che e' la Bibbia ! : ci mancherebbe !
Infatti se commento qua sul forum, e' per  saperne di piu'..... ???
Ciao,grazie ! ;)
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« Risposta #6 inserita:: Giugno 09, 2009, 12:40:31 am »

Sai io ho sempre paura che i malati quando leggono certe cose smettano di seguire le cure che facevano e che vadano a buttare soldi a destra e manca perchè credono che esista un medico che abbia trovato la cura miracolosa  ::) per questo ci vuole tanta prudenza, umiltà, onestà, ecc.

L'EDTA è un chelante necessario in  caso d'intossicazione acuta, che viene diagnosticata entro poche ore dalla contaminazione, con analisi del sangue e delle urine specifici a ricercare quell'elemento tossico.

L'intossicazione cronica invece è una cosa completamente diversa e si può diagnosticare soltanto col mineralogramma o la biopsia al cervello.

Eliminare le fonti tossiche dal corpo e successivamente disintossicarsi, porta enormi benefici, ma nessuno  può affermare che si guarirà dalle malattie e chi dice il contrario mente sapendo di mentire.

L'unica cosa certa è che  avere fonti tossiche in corpo impedisce di disintossicarsi e se non ci si disintossica, se non si elimina l'accumulo di elementi tossici, non si sa quanto può resistere il sistema immunitario e quindi il corpo, prima di ammalarsi di patologie più o meno gravi e degenerative.
Ciao  ;)
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« Risposta #7 inserita:: Giugno 14, 2009, 06:58:20 pm »

Cristiana Ciao,

grazie per il consiglio sull'EDTA. Già il solo rimuovere l'amalgama mi ha fatto sentire meglio poco a poco sin da quando ne toglievo una alla volta.

Mi sapresti indirizzare da qualche dottore di milano che, a seguito di mineralogramma, possa indicarmi quale terapia integrativa o a base di oligoelementi io possa fare?

Grazie
Alessandro.


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« Risposta #8 inserita:: Giugno 14, 2009, 08:30:05 pm »

Cristiana Ciao,

grazie per il consiglio sull'EDTA. Già il solo rimuovere l'amalgama mi ha fatto sentire meglio poco a poco sin da quando ne toglievo una alla volta.

Mi sapresti indirizzare da qualche dottore di milano che, a seguito di mineralogramma, possa indicarmi quale terapia integrativa o a base di oligoelementi io possa fare?

Grazie
Alessandro.




In Italia conosco solo questo laboratorio serio dove c'è il dottore che ti prescrive la terapia:
http://www.mineral-test-sas.com/
mi hanno disintossicato loro  :D
Telefona, poi ti spiegano cosa fare, tanto si fa tutto per posta, non c'è bisogno che ti sposti da casa.

Ciao  ;)
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