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« inserita:: Agosto 16, 2008, 06:54:09 pm » |
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Estate, tempo d’abbronzature. Ma la scelta del solare nasconde parecchie insidie. Tra gli ingredienti utilizzati, anche da note marche, finiscono talvolta sostanze nocive. Lo rivela l’inchiesta de Il Salvagente.
Già è complicato orientarsi tra fattore di protezione dai raggi UvA (causano l’invecchiamento della pelle) e dai raggi UvB (causano eritemi), tra water più o meno resistant. Ma non è tutto: d’ora in poi quando scegliamo un solare dobbiamo anche accertarci che tra le sostanze additive utilizzate non compaiano ingredienti tossici. Il consiglio viene dal settimanale Il Salvagente che ha testato 12 creme antiscottature scoprendo in ben tre casi la presenza di cessori di formaldeide, sostanza classificata come cancerogena dal Circ.
A finire sotto accusa il latte solare oil free UVA e UVB 15 del Coppertone, la costosa crema solare IDI (180 euro al litro) e a sorpresa anche la crema solare dell’Erbolario che di naturale ha ben poco, considerato che impiega come fattori di protezione filtri chimici, quando invece altre case di produzione come Bilboa, Garnier e Collistar utilizzano filtri fisici. La differenza non è di poco conto perché spesso nei composti chimici si trovano sostanze dal dubbio effetto sulla nostra salute come il 4-MBC (impiegato tra gli altri da Lierac e Collistar) che provocherebbe danni alla tiroide.
Ma non è finita qui: i test a cui Il Salvagente ha sottoposto i 12 solari rivelano la presenza di altre sostanze poco gradite alla nostra pelle che a nostra insaputa finiscono sulla nostra epidermide quando ci cospargiamo di creme antiscotatture. Ci sono fragranze, conservanti, emulsionanti non sempre innocui come i Peg o i parabeni che si trovano in quasi tutte le creme testate.
Chi si salva allora? Bocciato l’intero campione? No. Giudicate buone o medio buone le creme di Iseree Sun, di Garnier, della Nivea, di Angstrom, di Lierac Solaire e di Clarins.
Ma chi dovrebbe tutelare il consumatore sulla composizione dei solari? Proprio quest’anno sono entrate in vigore nuove regole. Innanzitutto in etichetta deve essere riportata la presenza di sostanze allergizzanti. Se cioè nella produzione del solare viene utilizzata una delle 26 molecole considerate come potenzialmente causa di allergia è fatto obbligo (d.l. del 15 febbraio 2005) riportare in etichetta il suo nome. E sempre la stessa normativa impone l’indicazione del PAO, la durata del prodotto una volta aperta la confezione. Si sta poi cercando di far un po’ di chiarezza sui fattori di protezione, imponendo parametri uguali per tutti (oggi ci sono più sigle, l’Spf, l’Fps, il Fp) così che per il consumatore sia più facile orientarsi. Entro il 2006 saranno introdotte 5 fasce di protezione: bassa, media, alta, molto alta, ultra.
Alessandra Mariotti 30/6/2005
Fonte: buonpernoi.it
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