intervista a Paolo Roberti di Sarsina su ADNKronos Salute 20.09.08
SALUTE: CURE DOLCI PER 8 MLN ITALIANI,
TUTELARSI DA PRATICONI
ROBERTI di SARSINA,
IN CASO DI DUBBI BASTA UN CLICK
Roma, 20 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Sono otto milioni gli italiani 'fedeli' alle medicine non convenzionali.
Ma per chi ricorre a omeopatia, agopuntura, osteopatia e fiori di Bach per risolvere dolori e acciacchi,
c’è sempre il rischio di incappare in “specialisti solo a parole”.
“Un sottobosco di praticoni e sedicenti esperti da cui guardarsi. Anche se i casi di abusivismo o di bassi livelli di competenza in questo campo per fortuna sono sempre meno”, sottolinea Paolo Roberti di Sarsina, psichiatra e psicoterapeuta, omotossicologo, fondatore e coordinatore del Comitato per le medicine non convenzionali in Italia.
“Il primo elemento a tutela dei cittadini è il fatto che - ricorda l'esperto all'ADNKRONOS SALUTE -
per legge l'esercizio delle medicine non convenzionali è prerogativa di medici, odontoiatri o veterinari. In caso di dubbi, dunque, basta un click: sul sito della Federazione degli Ordini dei medici c’è infatti l'anagrafe sanitaria.
Il cittadino può verificare che il proprio specialista di riferimento sia effettivamente iscritto all’Ordine”. E per chi è digiuno di pc e internet? “In questo caso ci si può rivolgere direttamente all'Ordine provinciale e chiedere se il proprio specialista è un iscritto”.
Ma questo non basta agli stessi medici che, in forma esclusiva o meno, praticano le medicine non convenzionali, che evidenziano il problema della formazione.
Si tratta di un piccolo esercito, “se si considera che almeno 12mila sono i “camici bianchi” iscritti alle sigle che fanno parte del Comitato.
Secondo le ultime stime - aggiunge Roberti di Sarsina - sarebbero circa 20mila i medici, odontoiatri e veterinari che praticano le medicine non convenzionali in via esclusiva, prevalente o parziale”. (segue)
(Sal/Gs/Adnkronos) 20-SET-08 12:32
SALUTE: CURE DOLCI PER 8 MLN ITALIANI,
TUTELARSI DA PRATICONI (2)
UNA LEGGE IN MATERIA ATTESA DA 20 ANNI
(Adnkronos/Adnkronos Salute) – “Aspettiamo da oltre 20 anni - sottolinea l’omotossicologo - una legge che regoli la materia.
Anche perchè oltre alla laurea in medicina, per praticare queste forme occorre specializzarsi, e servono corsi pluriennali. Oggi la formazione post-laurea viene portata avanti, a volte con punte di eccellenza, da istituti privati”.
A preoccupare Roberti di Sarsina sono, invece, corsi che promettono di far “diventare omeopata in tre mesi”.“Purtroppo proliferano, serve una legge quadro nazionale che fissi requisiti specifici per formazione degli specialisti e accreditamento delle società scientifiche".
Entro l'autunno uscirà il volume “Le peculiarità sociali delle medicine non convenzionali" (FrancoAngeli), curato da Roberti di Sarsina e Costantino Cipolla, che evidenzia le principali problematiche legate al settore, oggi in Italia.
“Inoltre, alla luce del successo riscosso a livello nazionale delle numerose preiscrizioni ricevute l'anno scorso in occasione della prima edizione, l'Università di Bologna, in collaborazione col Comitato di coordinamento per le medicine non convenzionali, ha approvato la nuova edizione del Corso di alta formazione in “Sociologia della salute e medicine non convenzionali” per l'anno accademico 2008-2009”. (segue)
(Sal/Opr/Adnkronos) 20-SET-08 12:39
SALUTE: CURE DOLCI PER 8 MLN ITALIANI,
TUTELARSI DA PRATICONI (3)
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il corso sarà aperto anche alle lauree triennali (in particolare: triennali, vecchio ordinamento o specialistiche) in: scienze politiche, sociologia, psicologia, giurisprudenza, statistica, economia e commercio, medicina e chirurgia, veterinaria, odontoiatria, infermieristica, ostetricia, farmacia, biologia, “per creare quell'alleanza tra le professioni indispensabile per una medicina umanistica centrata sulla persona.
Occorre dar vita a una rete di collaborazione tra medici, infermieri, ostetriche: tutti i professionisti della sanità - dice - interessati a rendere possibile una umanizzazione della medicina con al centro l'unicità del paziente”.
La Regione Emilia-Romagna “sostiene formalmente l'iniziativa - sottolinea Roberti di Sarsina - avendo inviato tramite l'Osservatorio per le medicine non convenzionali il programma a tutte le Asl e aziende ospedaliere della Regione.
Anche quest'anno poi l'Ordine dei medici di Bologna ha voluto rinnovare l'ospitalità al Corso. Il bando - conclude Roberti di Sarsina - scade il 17 novembre”.
(Sal/Opr/Adnkronos) 20-SET-08 12:48