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« inserita:: Agosto 01, 2009, 10:17:02 am » |
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31/07/09
Ricerca Cnr: elevata mortalità tumori Il sangue di buona parte della popolazione di Gela è "pieno di veleno". Una ricerca del Cnr dimostra che nel 20% del campione di 262 persone sono state trovate tracce di arsenico, rame, piombo, rame, cadmio e mercurio. Persone normali, come casalinghe, impiegati, giovani, non a contatto con queste sostanze per lavoro, hanno livelli di arsenico superiori del 1600% al tasso-limite. E nell'area in esame si muore di tumore molto più che in altre zone.
La ricerca è stata condotta a Gela e nelle frazioni di Niscemi e Butera, una delle aree più inquinate del mondo. Ma finora non si immaginava che tali sostanze nocive fossero passate anche nel sangue degli abitanti. Facendo una proporzione sul totale dei residenti, potrebbero esserci più di 20mila persone a rischio avvelenamento.
Il rapporto, pubblicato su "Epidemiologia & Prevenzione", mette in relazione la presenza di questi veleni con i nuovi dati sulla mortalità e le malattie 2007, nella zona: "Nell'area in studio - si legge - si osserva una mortalità generale per tutti i tumori significativamente più elevata, sia negli uomini sia nelle donne".
Fabrizio Bianchi, epidemiologo del Cnr, ha coordinato la ricerca e non nasconde la sua preoccupazione: "L'impatto ambientale è indubitabile". Inoltre, "l'arsenico è un composto che non rimane a lungo nel corpo. Le grandi quantità che abbiamo trovato dimostrano che l'esposizione è tutt'ora in corso".
Intanto, il Codici, centro per i diritti del cittadino, annuncia un esposto alla procura di Gela dopo la notizia dello studio del Cnr. Valentina Coppola cita anche altri casi di presenza di arsenico nel sangue: nel Padovano e nella Valle del Sacco, tra le province di Roma e Frosinone, e ricorda che una direttiva europea del 2004 fissa i valori limite per nuove categorie di inquinanti atmosferici presenti nell'aria delle nostre città e che il Parlamento europeo ha ritenuto pericolosi per la salute delle popolazioni. Proprio arsenico, nichel e cadmio. "Se non si fa al più presto un dietro front rispetto alla politica di depenalizzazione del danno ambientale credo che sarà la salute pubblica a farne le spese" dichiara Coppola.
Il Codici annuncia poi che rappresenterà i cittadini siciliani risultati positivi all'arsenico affinché chi inquina paghi e chi viene "inquinato" ottenga giustizia.
Fonte: tgcom
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