tratto dal giornale "scelgo io"
3.2002 giugno
L'industria farmaceutica continua a sfornare nuovi prodotti, anche se gli effetti collaterali possono portare alla tomba. Medici e autorità sanitarie lo sanno, ma preferiscono tacere
Migliaia di medicamenti inutili e pericolosi vengono venduti nelle farmacie di tutto il mondo. Nessuno alza la voce perché il giro d'affari è enorme.
Lo scorso aprile, la radio svizzera di lingua italiana (Rsi) ha annunciato che i genitori del ragazzo americano, sfracellatosi con un piccolo aereo contro un grattacielo negli Stati Uniti, hanno chiesto un risarcimento alla casa farmaceutica Roche.
Il ragazzo assumeva da tempo il Roaccutan, un potente antiacne. Secondo i genitori, il giovane sarebbe stato indotto al tragico gesto
proprio da questo medicamento. Commento ironico della Rsi: «Queste cose possono succedere solo in America».
La radio pubblica ignora che, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la sostanza base del Roaccutan viene indicata
come la probabile causa scatenante di molti suicidi in varie parti del mondo.
Sono già stati riscontrati 720 casi di disturbi psichiatrici tra i ragazzi che si curano con questo medicinale. E un centinaio di suicidi o tentati suicidi.
Roche, la casa farmaceutica che produce il farmaco, negli Stati Uniti è "corsa ai ripari", aggiungendo nel foglietto illustrativo l'avviso
"rischio di depressione".
Quello del Roaccutan è solo uno dei numerosi esempi dei gravi danni collaterali indotti dai farmaci.
Un problema che sta assumendo proporzioni preoccupanti sia in Svizzera, dove il fatturato delle case farmaceutiche nel 2000 è aumentato dell'11,5%, che nel resto del mondo industrializzato. Tanto che in ottobre vedrà la luce presso l'ospedale civico di Lugano un centro di farmacovigilanza, il quinto in Svizzera, destinato ad analizzare gli effetti secondari dei medicinali.
Ma se vi sono medicinali tanto pericolosi per la salute umana, come si giustifica la loro presenza sul mercato?
«È evidente che si tratta di ragioni economiche. E visto che la gente è sempre più afflitta da problemi di salute, vengono continuamente proposti medicamenti con ottime possibilità di essere smerciati. Tanto pagano le casse malati» afferma Werner Nussbaumer, presidente dell'associazione Medici per l'ambiente e vice-presidente della Lega internazionale medici per l'abolizione della vivisezione (Limav).
«Tutti i medicinali hanno o possono avere effetti collaterali» ammette il farmacista cantonale Pierfranco Livio. «Questo è risaputo, ma
si tratta di scegliere il male minore. Se un paziente sa che un medicamento gli curerà il cancro, ma gli farà perdere i capelli, penso
non abbia esitazioni su ciò che sia meglio per il suo benessere».
Aldo Kleinguti, presidente dell'Ordine dei medici del canton Ticino, si è invece rifiutato di rispondere alle domande di Scelgo Io.
Troppi farmaci, troppi danni
I farmaci, oltre a provocare gravi danni collaterali, sono troppi. Quando la Food and Drug Administration (ente statale americano per il controllo dei medicinali) nel 1962 comincia a esaminare le migliaia di medicinali in commercio, dichiara che solo 2 prodotti su 5 sono efficaci.
Molti dei nuovi medicamenti vengono invece classificati come "inutili" o "pericolosi". Dieci anni dopo il problema persiste.
Nel 1972 sono almeno 100 mila le medicine che dovrebbero essere ritirate dal mercato. Ma non succede niente.
«Francamente, anche se si tratta di dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, non penso siano veri» osserva Livio.
Secondo la giornalista scientifica britannica Lynne McTaggar, tutti i medicinali creati per curare le grandi malattie croniche, alleviano i
sintomi, ma mettono milioni di persone in condizioni peggiori dello stato iniziale.
Un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica Science, ha reso noto che le conclusioni cui giungono i ricercatori, che peraltro
ricevono lo stipendio dalle case farmaceutiche, sono spesso viziate dagli errori più banali sia nella progettazione sia nell'analisi dei dati.
«Che le medicine di sintesi non funzionino è te stimoniato da molti elementi» dichiara a Scelgo Io un medico germanico residente da
tempo in Ticino.
«Il tasso di mortalità del cancro è rimasto invariato. Per alcuni tipi di tumore è addirittura aumentato.
La percentuale di attacchi cardiaci da anni è sempre la stessa. Asma, artrite, diabete, insomma tutte le malattie degenerative croniche,non accennano a diminuire. Ma dove sarebbero tutti i benefici di queste medicine miracolose?».
Le considerazioni del medico trovano riscontro all'ultimo congresso europeo sul cancro della mammella che si è svolto alcuni mesi fa a Barcellona. I medici sono stati costretti ad ammettere che l'uso della pillola crea in media il 56% in più di probabilità di sviluppare il cancro
al seno.
Le donne che ne fanno uso sino a 45 anni hanno un rischio del 144% superiore a coloro che non la utilizzano. La pillola causa inoltre trombosi, ictus e infarti.
L'elenco della discordia
Secodo la rivista americana The Medical Letter, la più prestigiosa pubblicazione scientifica per medici, i sulfamidici, ad esempio,
provocano frequenti reazioni allergiche (eruzioni cutanee, fotosensibilità, febbre tossica) e, occasionalmente, anche anemia emolitica, discrasie ematiche e vasculiti. Ma la lista è lunga.
- Anti-infiammatori non steroidei (Fans). Hanno un buon effetto analgesico, ma danneggiano la mucosa gastrica del 40% dei pazienti causando ulcere gastriche o duodenali. Alcuni Fans possono inoltre provocare capogiri, stipsi, sedazione, cefalee e crisi epilettiche.
- Voltaren. Colpisce principalmente il sistema gastrointestinale e provoca, solo in Svizzera, 620 morti all'anno, pari a 345 milioni di franchi
di costi sanitari supplementari annuali. La notizia, fino ad allora ignorata dai mass media, è stata resa nota dalla televisione pubblica
l'anno scorso, solo perché era già pronto un altro medicinale con minori effetti collaterali.
- Aulin. È stato recentemente bloccato dalle autorità sanitarie finlandesi per gravi effetti collaterali e alcuni decessi.
- Viagra. Nei primi 14 mesi di commercializzazione negli Stati Uniti, ha provocato 522 decessi, 517 infarti, 199 attacchi cerebrovascolari
e un' infinità di altri gravi problemi.
- Paracetamolo. L'analgesico di base in Svizzera, come riportato dalla pubblicazione Adverse Drug Reaction Bulletin, può causare gravi danni epatici. «Bisognerebbe valutare con attenzione la causa di questi morti» osserva il farmacista cantonale.
«Vi sono casi in cui il paziente si è procurato da solo la medicina, non ha seguito le indicazioni del medico. E a volte vengono anche commessi errori medici».
- Penicillina. Uno dei farmaci più efficaci, oggi somministrato con troppa facilità, causa problemi di assuefazione all'organismo.
«Si tratta di una sostanza che veniva usata per gravi problemi come la setticemia o la polmonite, ma che oggi viene anche somministrata
per una banale raffreddore o per il callo dell'atleta» dichiara un medico del Sopraceneri.
- Antibiotici. L'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), ha reso noto che in Svizzera sono in netto aumento le salmonelle resistenti agli antibiotici. Secondo uno studio dell'Ufsp, tra i 311 batteri isolati di un particolare tipo di salmonella, il 69% era resistente a più antibiotici.
«Bisognerebbe valutare caso per caso» dichiara Pierfranco Livio.
«Ad ogni modo, man mano che si trovano prodotti altrettanto o più efficaci e con effetti collaterali meno gravi, i medicinali più rischiosi vengono ritirati. E questo vale per tutti i medicinali, dagli antiifiammatori agli antiallergici».
Secondo un'inchiesta condotta lo scorso aprile dal settimanale romando l'Hebdo, in Svizzera le case farmaceutiche spendono ingenti somme in pubblicità e viaggi pseudo-scientifici. Ma non sarebbe una novità.
Già 30 anni fa, per propagandare il Valium, la Hoffmann-La Roche spese 200 milioni di dollari in dieci anni e ingaggiò circa 200 medici perché scrivessero articoli scientifici sulle sue presunte proprietà.
In compenso, il settimanale svizzero-tedesco Cash, riprendendo le indagini compiute dall'istituto di ricerca Iha Ims Health, ha rivelato
che su una cifra di 3,4 miliardi di franchi di spese farmaceutiche nel corso del 2000, la parte andata a carico delle casse malati è stata
di 2,1 miliardi.
Medici e medicine
In Ticino, nel novembre 2001, le dichiarazioni del capo della sezione sanitaria Gianfranco Domenighetti, docente di economia sanitaria all'Università di Losanna, hanno provocato l'intervento del governo cantonale.
L'esperto ha parlato di 150 decessi all'anno attribuibili, nel solo Ticino, agli errori medici. Il consiglio di Stato non ha potuto che riconoscere
la fondatezza dei dati. «Sono da tempo di pubblico dominio nelle pubblicazioni scientifiche» ha scritto nella risposta a un'interrogazione parlamentare.
Il problema non è solo ticinese, naturalmente.
La terza causa di morte negli Stati Uniti, dopo i problemi cardiaci e i tumori, è determinata dagli effetti collaterali dei farmaci e dagli errori medici.
Una persona ospedalizzata su sei, si trova in un reparto perché la terapia medica è sbagliata. Una volta in ospedale, un paziente su sei
ha la possibilità di morire o di riportare lesioni. Ogni paziente ha 8 possibilità su 100 di essere ucciso da chi lo cura.
All'indomani dell'ennesima strage in una scuola americana, in un dibattito alla televisione tedesca Zdf, uno psichiatra ha gelato la platea dichiarando che in America ogni anno muoiono 40 mila persone di morte violenta. Ma che ogni cittadino statunitense ha il triplo di
probabilità di essere ucciso da un farmaco o da un medico, piuttosto che da una pistola.
Secondo Nussbaumer, uno dei motivi per cui i farmaci causano danni tanto gravi alla salute umana, è la sperimentazione su animali.
«La sperimentazione sugli animali non si fonda affatto su criteri scientifici» osserva Nussbaumer. «E non dà assolutamente dati attendibili. L'aspirina, ad esempio, uno dei medicamenti più validi per l'uomo, è tossica per i topi. Se nel secolo scorso fosse stata sperimentata su questi animali, oggi non sarebbe a nostra disposizione».
«Grazie alla vivisezione la chimica può immettere continuamente sul mercato nuovi prodotti» rincara la dose Massimo Tettamanti,
ricercatore presso l'Università di Milano-Bicocca. Tettamanti, che sta cercando di far introdurre metodi alternativi alla sperimentazione animale nelle università europee, non ha dubbi.
«Quando un medicinale causa effetti collaterali anche gravi sull'uomo, le case farmaceutiche hanno le spalle coperte. Il ritornello con cui
si difendono è: noi abbiamo testato sugli animali e su di loro non è stato riscontrato alcun problema. Un assurdo scientifico».
Recentemente, sul problema dei medicinali ha fatto capolino anche mister Prezzi, Werner Marti, giudicando «allarmante e scandaloso» l'aumento, nell'ultimo anno, del 17% sulle ordinazioni di medicinali da parte di medici.
Urs Keller, portavoce dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (Ufas), ha dichiarato che dopo il cambiamento di sistema, i medici
hanno prescritto ancor più medicine perché i prezzi dei farmaci sottoposti a ricetta sono fortemente calati. E ha apertamente dichiarato
che «i medici prescrivono i farmaci più per motivi economici che sanitari».
Scandali sanitari - Il caso Bactrim
Nonostante i numerosi morti in tutto il mondo, il farmaco Bactrim continua a essere smerciato.
Nel 1999 un bambino di Ginevra viene colpito da otite. Il primo medicamento risulta inefficace, così il medico gli prescrive il Bactrim.
Il bimbo, dopo 24 giorni di trattamento, muore a causa degli effetti collaterali del farmaco.
Il Bactrim era finito sotto inchiesta già anni prima, nel 1994, quando le autorità sanitarie britanniche avevano denunciato 113 casi di
decessi in seguito all'assunzione di questo medicamento. A metà degli anni Settanta, il Bactrim fruttava 7 miliardi e mezzo di franchi
all'anno.
Un'inchiesta condotta nel 1974 dalla Commissione sulla sicurezza dei farmaci, valutava in un migliaio le vittime in Gran Bretagna, e
circa 10 mila nel mondo. «Uno dei più grossi scandali di tutti i tempi» secondo il micorobiologo dell'Università britannica di Leeds,
Richard Lacely. Il Bactrim, ritirato dagli ospedali britannici, è tuttora autorizzato in Svizzera.
Svizzera: boom di meningite
Da anni in Svizzera i casi di meningite sono in costante aumento. Sotto accusa medicamenti e vaccini.
Il 24 giugno 2000 il bollettino dell'Ufficio federale della sanità ha confermato l'aumento dei casi di meningite in Svizzera: 594 i casi accertati dal 1995 al 1999. Tra i colpiti, molte reclute. Alcuni ricercatori non si stupiscono di questo incremento e lo mettono in relazione al cocktail di vaccinazioni cui vengono sottoposte i soldati quando incominciano il servizio militare. Nulla di obbligatorio, ma solo vaccinazioni caldamente raccomandate dallo Stato maggiore. Chi rifiuta i vaccini contro difterite, tetano, polio, antiepatite B, antirabbica e, recentemente, contro la meningite, deve farlo per iscritto, dopo aver appreso che può mettere in pericolo la salute pubblica. Sotto accusa anche alcuni farmaci.
Nel dicembre 2000, l'Adverse Drug Reaction Bulletin, ha pubblicato un elenco di medicamenti suscettibili di provocare la meningite di tipo asettico: tra questi gli antiinfiammatori non steroidei (Fans) e svariati antibiotici.
Decessi in aumento per asma
L'asma è una malattia che da alcuni anni colpisce sempre più persone. Molti sono bambini.
Negli ultimi decenni, in particolare nei paesi industrializzati, i casi di asma sono decisamente aumentati. In Svizzera sono circa 200 mila le persone che soffrono di questa malattia. Vistosamente aumentati anche i decessi. La prestigiosa rivista medica The Medical Letter, nel numero del febbraio 1995, attribuisce all'uso di alcuni antiasmatici l'aumento di mortalità per asma. Anche un'altra nota rivista per medici,
il New England Journal, nel novembre 1994, aveva già evidenziato come alcuni pazienti, che avevano assunto medicamenti contro l'asma
a base di salmeterolo, fossero morti improvvisamente.
Ma secondo molti medici una causa di asma, soprattutto tra i bambini, sono le vaccinazioni. |