Review
Chelation in Metal Intoxication Swaran J.S. Flora * and Vidhu Pachauri
Division
of
Pharmacology
and
Toxicology,
Defence
Research
and
Development
Establishment,
Jhansi
Road,
Gwalior
474
002,
India;
E-Mail: vidhudrde@gmail.com
*
Author
to
whom
correspondence
should
be
addressed;
E-Mail:
sjsflora@drde.drdo.in;
sjsflora@hotmail.com;
Tel.:
+91-751-234-4301;
Fax:
+91-751-234-1148.
Received:
8
March
2010;
in
revised
form:
22
April
2010
/
Accepted:
27
May
2010
/
Published:
28
June
2010
Articolo
originale
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2922724/?tool=pubmed
Di seguito una traduzione parziale dell’articolo
Abstract:(traduzione Dott Marco Sileoni e Dott Gerardo Rossi)
La terapia di chelazione è il trattamento preferito per ridurre gli effetti tossici dei metalli. Le sostanze chelanti sono in grado di legarsi a ioni metallici tossici per formare strutture complesse che vengono rimosse dagli spazi intracellulari ed extracellulari diventando così facilmente eliminabili dal corpo. Il 2,3-dimercaptopropanolo (BAL) è stato a lungo il cardine della terapia di chelazione del piombo e nei casi di avvelenamento da arsenico, tuttavia i suoi effetti collaterali gravi hanno indotto i ricercatori a sviluppare analoghi meno tossici.
I chelanti idrofili come l’acido meso-2 ,3-dimercaptosuccinico (DMSA) promuovono efficacemente l’escrezione renale del metallo, ma
la loro capacità di accedere ai metalli intracellulari è debole. Le strategie più recenti per far fronte a questi inconvenienti sono la terapia di combinazione (uso di agenti chelanti strutturalmente differenti) o co-somministrazione di antiossidanti. In questa recensione forniamo
un aggiornamento degli agenti chelanti esistenti e le varie strategie disponibili per il trattamento di intossicazioni da metalli pesanti e metalloidi.
Profilo farmacologico.
Il CaNa2EDTA è poco assorbito nel tratto gastrointestinale (< 5%) e può essere somministrato solamente per via parenterale.
La somministrazione endovenosa di questa sostanza dà luogo a un buon assorbimento ma è molto dolorosa nel luogo di iniezione. L’iniezione endovenosa può essere diluita o con il destrosio al 5% o con soluzione salina (infusione ev). L’ CaNa2EDTA si distribuisce principalmente nei fluidi extracellulari. Uno dei suoi inconvenienti notevoli sta nella capacità di ridistribuire il piombo dagli altri tessuti
al cervello, al fegato e ai tessuti molli in generale. Il CaNa2EDTA non è metabolizzato significativamente ed è espulso rapidamente dalla filtrazione glomerulare, tanto da ritrovarne nelle urine una quantità del 50% di quella somministrata in un intervallo di tempo che va da una a tre ore dalla somministrazione e una espulsione completa dopo 24 ore. I rischi associati con la terapia di CaNa2EDTA sono sostanziali, includenti blocchi renali, aritmie, tetania, ipocalcemia, ipotensione, depressione del midollo osseo, ritardo nella coagulazione
sanguigna, convulsioni, arresto respiratorio, ecc. Anche se la nefrotossicità del CaNa2EDTA diminuisce dopo la cessazione della terapia, il superamento della massima dose quotidiana di 75 mg / kg può essere fatale. Gli altri effetti avversi possono includere fatica, mal di testa, febbre, congestione nasale, lacrimazione, lesioni mucocutanee, glicosuria, mialgia, complicazioni nei processi metabolici del fegato, aumento della frequenza urinaria, anomalie nel ECG e sintomi gastrointestinali. Il trattamento prolungato con CaNa2EDTA
dà luogo a carenza di alcuni metalli essenziali, specialmente Zn, Cu e Mn. È stato riportato che l’integrazione di Zinco durante e dopo la chelazione può dare dei benefici. L’eliminazione dello Zinco può essere vista come un evento di teratogenicità del CaNa2EDTA.
Questo permette l’uso del EDTA come un mezzo di ricerca per studiare i meccanismi e il ruolo dello Zinco nei momenti critici della gravidanza. Il CaNa2EDTA ha un valore di LD50 di 16.4 mmol / kg nel topo. La cura con CaNa2EDTA è controindicata in gravidanza, promuove malattie renali, l’anuria e l’epatite.
Limitazioni della terapia di chelazione.
La maggior parte degli agenti di chelazione usati oggi hanno degli effetti nocivi gravi. Il CaNa2EDTA è un agente di chelazione generale che complessa una grande varietà di ioni metallici ed è usato clinicamente nonostante i rischi associati. Il CaNa2EDTA non può
passare attraverso le membrane cellulari e perciò il suo uso è limitato alla rimozione degli ioni dei metalli dai loro complessi nel
fluido extracellulare. Allo stesso modo il succimero convenzionalmente usato, DMSA anche se considerato più sicuro, condivide
la limitazione della distribuzione extracellulare. Questo fatto rende il DMSA inefficace nei casi di avvelenamento da metalli
(specialmente piombo ed arsenico) che avvengono a piccole dosi, lentamente, in maniera cronica, poiché i metalli raggiungono i compartimenti cellulari oltrepassando le barriere fisiologiche compresa la barriera ematoencefalica. Un esempio classico fu
presentato durante la prova clinica condotta in Bangladesh dove il DMSA fu inefficace in pazienti esposti cronicamente all’ arsenico.
Si rivela importante identificare le limitazioni degli agenti di chelazione attualmente disponibili e lo sviluppo di medicine nuove che siano
più efficaci nei casi di esposizione anche cronica ai metalli tossici. Anche se il trattamento con DMSA e DMPS ha mostrato minore
effetti nocivi, la perdita di metalli essenziali, in particolare di rame e zinco, può essere considerata come una delle limitazioni più importanti.
Un esame retrospettivo di vari antidoti rivela che non c’è nessuna unanimità globale di opinione riguardo all’efficacia di un particolare
regime di trattamento. Questo a causa principalmente delle condizioni sperimentali diverse, protocolli di prova e specie di animali,
utilizzate nel valutare i vari antidoti. L’adozione di un particolare trattamento in un paese è dettata dai vari fattori inclusi gli enti regolatori
e le legislazioni. Il successo di un trattamento conta sul fatto che: è rapido, ha una emivita lunga, ha effetti collaterali minimi ed è di facile applicazione.
La ragione che spinge a cercare antidoti più nuovi è quella che: non c’è pre-trattamento effettivo e sicuro disponibile quale potrebbe essere istituito come misura preventiva contro la possibile esposizione di arsenico, i trattamenti raccomandati hanno limitazioni serie come effetti collaterali o sono controindicati per vari esempi di metallo pesante, la maggior parte dei trattamenti disponibili saranno somministrati endovena da un medico, non c’è trattamento orale e sicuro ed effettivo disponibile e non c’è antidoto veloce tanto da rimuovere il
metallo tossico da sangue e tessuti molli. È chiaro che la maggior parte dei chelanti presentano inconvenienti e non esiste un trattamento sicuro.
Conclusioni
I metalli sono dei componenti essenziali nella normale fisiologia ma possono causare manifestazioni tossiche serie. La terapia di chelazione è stata il trattamento cardine contro la tossicità dei metalli. I complessi che si formano nella terapia di chelazione permettono
la rimozione immediata dell’eccesso dei metalli tossici dall’organismo rendendoli atossici e riducendone gli effetti. Anche se una serie
di chelanti è ora disponibile, lo sviluppo di molecole che possono essere considerate vicine ad un chelante ideale, è lontano dalla
realtà. La maggior parte dei chelanti presentano numerosi svantaggi ed effetti nocivi, oltre alla loro difficoltà di impiego.
Nel mondo l’esposizione ai metalli tossici è in aumento. Tuttavia la mancanza di studi clinici approfonditi dà origine a molte controversie riguardo i benefici terapeutici e clinici. Bisogna quindi capire quanto sia importante la ricerca di nuove molecole più specifiche e avanzate
per risolvere definitivamente gli avvelenamenti. L’impiego della terapia di combinazione con più di un chelante e/o la prescrizione di nutraceutici o antiossidanti può essere seriamente considerata come una cruciale raccomandazione nella terapia di chelazione.
Fonte
|
Grande novità nel
trattamento e nel
recupero di situazioni
compromesse da presenza
di materiali estranei
quali i metalli
pesanti
(mercurio,
piombo, alluminio,
stagno, cadmio, etc.) è
stata apportata
dall’utilizzo in terapia
di sostanze chimiche in
grado di legare
e
allontanare per vie
naturali questi veleni
cellulari.
Sono le terapie di
Chelazione che stanno
aprendo una via nuova
nel modo di risolvere
dei problemi altrimenti
non risolvibili.
È efficace quindi nei
disturbi ossido
riduttivi creati dai
radicali liberi questa
terapia, è il più
potente sistema
conosciuto per ridurre
gli stati ossidativi
dell’organismo, e
risolvere quindi molte
delle patologie ad esse
associate.
Il termine deriva dalla
parola greca “chele” che
significa legare.
L’azione chelante
avviene quando un
minerale accetta uno
scambio di almeno due
elettroni con la
molecola dell’EDTA.
Una volta chelato il
minerale perde le sue
proprietà fisiologiche o
tossiche, in quanto
viene sequestrato
all’interno della
struttura
dell’EDTA ed
eliminato attraverso la
via urinaria.
INDICAZIONI TERAPIA CHELANTE
A scopo diagnostico: avvelenamento cronico da metalli tossici ;
- Avvelenamento acuto e
cronico da metalli
tossici ;
- Affezioni vascolari
quali: angina;
claudicatio;
cardiopatie; morbo di
Raynaud; ipertensione
arteriosa e sue
complicanze ;
arteriopatie;
nefropatie;
arteriosclerosi;
aritmie; degenerazione
maculare senile e
retinopatie.
- Affezioni metaboliche
(diabete e sue
complicanze) e
collagenopatie;
- Epatopatie tossiche.
- Prevenzione
dell’invecchiamento (antiaging)
- Post rimozione di
amalgame
- Sterilità
- Menopausa
- Intossicazione acuta
da digitale.
CONTROINDICAZIONI
- Insufficienza renale
di grado elevato
- Epatopatie in fase
acuta
- Gravidanza: è
possibile un effetto
teratogeno
METALLI TOSSICI
La ricerca ha dimostrato
che il progressivo
inquinamento ambientale
ed alimentare che
accompagna e
caratterizza la società
industrializzata mette
in crisi il nostro
sistema detossificante,
producendo una
diffusione di malattie
cronico-degenerative,
quali
cancro,
immunodeficienze,
autismo, Alzheimer e la
comparsa di
sintomatologie
difficilmente
inquadrabili. I metalli
tossici, mercurio,
piombo, alluminio,
cadmio, arsenico sono
certamente i principali
responsabili e purtroppo
il loro ruolo non viene
interpretato dalla
medicina specialistica.
I metalli tossici sono
sostanze inquinanti che
penetrano in maniera
insidiosa nel nostro
organismo attraverso
cibi, bevande, aria
atmosferica, abiti e
trasporti. I metalli si
accumulano lentamente e
progressivamente negli
organi (ossa, fegato,
rene, SNC, tessuto
adiposo) e nei tessuti
dove svolgono la loro
azione dannosa. L’
eccesso di metalli nel
nostro corpo blocca
l’attività di numerosi
complessi enzimatici a
molti e diversi livelli
con conseguente danno
metabolico ed energetico
inducendo una
vasta
gamma di sintomi spesso
di difficile
interpretazione.
Piombo
La quantità di piombo
contenuto nel nostro
corpo è 500 volte
superiore rispetto a
quella presente 100 aa
fa !
E’ divenuto uno
degli inquinanti piu’
diffusi da quando (1923)
alcuni suoi composti
sono stati aggiunti alle
benzine per elevarne il
potere antidetonante.
Vie di penetrazione: via
digerente (acqua
potabile contaminata;
vino e alcolici; verdure
e ortaggi coltivati in
terreni contaminati;
ingestione
di frammenti
di vernici) e via
inalatoria (polvere e
fumi), di minor
importanza la via
cutanea.
L’eliminazione avviene
attraverso feci, urina e
bile.
Nel sangue il piombo si
trova per oltre il 90%
all’interno dei globuli
rossi.
Si deposita nei tessuti
molli (rene, surrene e
fegato) e a livello
osseo. Piccole quantità
di piombo passano nella
saliva e nel latte e
possono attraversare la
placenta.
Negli organi in cui si
deposita e a livello
osseo il piombo resta
fissato per lunghi
periodi.
La tossicità è legata
alla sua azione
inibitrice su molte
attività enzimatiche,
alle proprietà
spasmogene sulla
muscolatura liscia,
sull’azione litica delle
emazie circolanti, alla
azione neurotossica.
Mercurio
Il mercurio è un veleno
mortale per tutti gli
esseri viventi.
Il pesce lo accumula in
grande quantità
(soprattutto pesci
grassi di grande
stazza). L’avvelenamento
avviene per assunzione
con i cibi,
per
inoculazione con i
vaccini e per inalazione
dei vapori. Può anche
essere assorbito
attraverso la pelle.
Il mercurio è
strettamente collegato
con le malattie
cardiovascolari ed il
cancro. È un potente
neurotossico!!
1 donna su 8 in
gravidanza presenta
valori elevati di
mercurio!
I vaccini sono una fonte
di intossicazione da
Mercurio.
La dose di Mercurio
somministrata attraverso
i vaccini in bambini di
3 mesi è equivalente a
30 volte l’esposizione
giornaliera massima.
I vaccini contengono
Mercurio perché le case
farmaceutiche non sono
obbligate a dichiarare
quanto mercurio
contengono;
devono
dichiararlo solo se
viene utilizzato come
conservante. Così anche
vaccini in cui
l’etichetta assicura
l’assenza di mercurio,
in realtà possono
contenerlo.
Nei bambini di pochi
mesi:
- il mercurio è
particolarmente dannoso
per il cervello in fase
di sviluppo;
- il mercurio entra
molto più facilmente nei
tessuti cerebrali del
bambino perché la
barriera ematoencefalica
non si è ancora
completata; è stato
dimostrato che neonati
esposti al mercurio,
diversamente da ciò che
accade negli adulti,
accumulano
il mercurio
soprattutto a livello
cerebrale.
- I bambini al di sotto
dei 6 mesi di vita non
riescono ad espellere il
mercurio soprattutto per
la loro incapacità di
produrre bile
che
rappresenta la
principale via di
escrezione del mercurio
organico.
Fortunatamente non tutti
i bambini sviluppano le
stesse reazioni al
mercurio poiché la
suscettibilità
complessiva di ogni
singolo
individuo
dipende da fattori
ambientali e genetici.
Alluminio
L’alluminio è il
minerale più diffuso
sulla superficie
terrestre, ma non svolge
alcuna funzione utile
per il corpo umano.
E’ stata dimostrata la
costante associazione di
accumuli di alluminio in
patologie caratterizzate
da disturbi mentali
quali l’Alzheimer,
il
Parkinson e il Down.
L’assunzione giornaliera
non dovrebbe superare i
20 mg mentre una
compressa di aspirina ne
contiene 10 – 52 mg.
Le piogge acide
favoriscono l’assunzione
di alluminio da parte
delle piante e dei
vegetali.
Cadmio
Metallo bianco argenteo.
Ogni sigaretta comporta
l’assunzione di 1,4 mcg
ed un pacchetto di
sigarette aumenta i
depositi del cadmio di 4
mcg al di , impegnando e
sottraendo capacità
antiossidante a tutto
l’organismo.
Il cadmio può aumentare
lo spessore della
membrana basale dei
piccoli vasi e dei
capillari riducendo la
circolazione. Nelle
donne viene interessata
anche la circolazione
uterina con conseguente
possibile prematurità o
deformità del feto.
Arsenico
L’Arsenico è un veleno
mortale noto fin dai
tempi antichi, presente
in natura
eccezionalmente allo
stato libero ma più
frequentemente combinato
con zolfo, ferro,
cobalto, etc.
Nell’uomo è presente
solitamente in tracce
eccetto che nei casi di
intossicazione.
E’ presente in natura
nelle rocce, nel
terreno, nell’aria e
nell’acqua. I processi
industriali, minerari ed
agricoli sono tra le
prime cause di
contaminazione
dell’acqua nell’ambiente
circostante.
Alcuni derivati organici
hanno applicazioni in
campo medico. Prima
della scoperta della
penicillina era usato in
medicina in particolare
per il trattamento della
sifilide.
Attualmente viene
utilizzato in
odontoiatria per
devitalizzare la polpa
dentaria sotto forma di
anidride arseniosa.
NEWS
Alluminio e
malattie cerebrali
Per le sue
caratteristiche
l’alluminio viene oggi
utilizzato per la
produzione di stoviglie;
rotoli e vaschette in
alluminio per la
conservazione e cottura
dei cibi; contenitori di
caffè, biscotti e
cioccolata; lattine per
bibite; pesce conservato
in scatolette di
alluminio. L’Alluminio è
presente anche in molti
vaccini (come eccipiente
e conservante), farmaci
(antiacidi e
antidiarroici),
deodoranti, dentifrici,
saponi e nell’acqua
potabile. La ricerca
scientifica
ha dimostrato l’estrema
pericolosità della
esposizione cronica
all’alluminio anche a
basso dosaggio e
soprattutto la costante
associazione tra
alluminio e patologie
caratterizzate da
disturbi mentali quali
Alzheimer, Parkinson,
SLA, sclerosi multipla,
demenza, etc.
Negli animali da
esperimento iniettando
microscopiche quantità
di Alluminio in
prossimità
dell’ippocampo si
ottiene un comportamento
simile a quello della
demenza umana.
L’Alluminio una volta
penetrato nel nostro
organismo inibisce gli
enzimi destinati alla
detossificazione e
interferisce sulla
funzione dei globuli
rossi. Recentemente ho
sottoposto quattro dei
miei Pazienti affetti da
sclerosi multipla a
dosaggio dei metalli
tossici dopo
somministrazione
endovenosa di EDTA ed in
tutti ho rilevato valori
molto elevati (4-5 volte
superiori ai limiti
ritenuti normali) di
Alluminio il che
confermerebbe la
neurotossicità di questo
metallo.
Attenzione al
mercurio
Il Mercurio è un veleno
mortale per tutti gli
esseri viventi. Le
principali cause di
intossicazione per
l’uomo comprendon il
consumo di pesce
contaminato (tonno,
salmone e pesce spada),
l’inoculazione di
vaccini contenenti
Thimerosal (conservante
a base di mercurio) e il
rilascio
di mercurio da
parte delle amalgame
dentarie. Nel Gennaio
2001 la FDA ha emesso
una ordinanza per
avvertire la popolazione
(soprattutto donne in
gravidanza e che
allattano) dei pericoli
derivanti dalla
ingestione di pesci di
grossa stazza
contaminati dal
mercurio.
Lo stato della
California, dalFebbraio
2004 impone ai
supermercati di esporre
i livelli di mercurio
contenuti nei pesci in
vendita!
Anche la
semplice rottura
casalinga di un
termometro,
sfigmomanometro o
barometro rappresenta un
grave fattore di rischio
(19 mila chiamate ai
centri antiveleni negli
Stati Uniti) di
intossicazione. Il
Mercurio può infatti
rimanere per anni nelle
case, nelle scuole ed in
altri ambienti agendo
come un veleno
silenzioso.
I bambini sono
particolarmente
vulnerabili
all’avvelenamento da
mercurio poiché il loro
cervello è ancora in via
di formazione e i
processi
di maturazione
cerebrale ne possono
risultare compromessi. I
sintomi da
intossicazione cronica
da mercurio sono
principalmente
di
origine neurologica e
renale I pazienti
possono manifestare
tremore, atassia e
modificazioni della
personalità che
comprendono
eretismo (
disturbo psichico
caratterizzato da
irritabilità,
instabilità emotiva,
depressione), labilità
emotiva, perdita di
autostima, insonnia,
rabbia,
anoressia,perdita di
memoria. La tossicità da
mercurio può anche
causare decessi alla
nascita, aborti,
malformazioni congenite,
anomalie
cromosomiche,impotenza e
sterilità. A livello
renale può comparire una
sintomatologia
caratterizzata da
proteinuria, ematuria,
oliguria. Il mercurio è
mutageno e cancerogeno,
danneggia le membrane
cellulari riducendo la
produzione di energia
mitocondriale e
può
danneggiare la barriera
ematoencefalica.
Oltre 10 mila
pubblicazioni
scientifiche descrivono
gli effetti tossici del
mercurio.
Mercurio &
amalgama dentaria
Amalgama dentaria o
piombatura: il termine
deriva da Almalgham che
significa Mercurio con.
Si ottiene per
miscelaziondi una
componente liquida
rappresentata dal
Mercurio con una
componente solida
contenente Argento e
altri metalli.
L’amalgama può contenere
Mercurio
fino al 50 %.
Per lungo tempo si è
ritenuto erroneamente
che una volta
completamente indurita
l’amalgama fosse un
materiale assolutamente
inerte e stabile mentre
dopo 20-30 anni oltre il
70% del mercurio
iniziale non si trova
più nell’amalgama e ciò
significa che
è stato
assorbito
dall’organismo.
Una volta liberato dalle
otturazioni, il mercurio
viene inalato e
assorbito attraverso le
mucose del cavo orale
creando una condizione
di intossicazione
cronica (24 ore al
giorno). Le donne in età
fertile dovrebbero far
rimuovere eventuali
amalgame contenenti
mercurio prima
di una
possibile gravidanza
poiché il mercurio
potendo attraversare la
barriera placentare può
danneggiare il feto.
Nei soggetti intossicati
da amalgama i sistemi di
difesa sono destinati ad
impoverirsi con comparsa
della sintomatologia.
La sintomatologia è
quanto mai varia e
subdola: Lichen planus,
cataratta, dermatiti e
allergie, patologie
renali, malattie
autoimmuni,
sclerosi
multipla, disturbi
neurologici,
ipertensione,sbalzi di
umore, inappetenza,
depressione, disbiosi
intestinale, perdita
memoria,
disturbi
gengivali, cefalea.
Vaccini e
mercurio
I Vaccini sono una fonte
di intossicazione da
Mercurio. La dose di
Mercurio somministrata
attraverso i vaccini in
bambini di 3 mesi è
equivalente a 30 volte
l’esposizione
giornaliera massima. I
vaccini contengono
Mercurio perché le case
farmaceutiche non sono
obbligate
a dichiarare
quanto mercurio
contengono; devono
dichiararlo solo se
viene utilizzato come
conservante.
Così anche
vaccini in cui
l’etichetta assicura
l’assenza di mercurio,
in realtà possono
contenerlo.
Nei bambini di pochi
mesi il mercurio è
particolarmente dannoso
per il cervello in fase
di sviluppo poiché il
mercurio entra molto più
facilmente nei tessuti
cerebrali del bambino
perché la barriera
ematoencefalica non si è
ancora completata; è
stato dimostrato che
neonati esposti al
mercurio, lo accumulano
soprattutto a livello
cerebrale. I bambini al
di sotto dei 6 mesi di
vita non riescono ad
espellere
il mercurio
soprattutto per la loro
incapacità di produrre
bile che rappresenta la
principale via di
escrezione del mercurio
organico.
Fortunatamente non tutti
i bambini sviluppano le
stesse reazioni al
mercurio poiché la
suscettibilità
complessiva di ogni
singolo individuo
dipende da fattori
ambientali e genetici.
La tossicità del
mercurio è cumulativa e
si verifica quando la
velocità di esposizione
è maggiore
di quella di
eliminazione. In tal
modo si instaura una
neurotossicità ritardata
nel tempo, che può
manifestarsi mesi dopo
l’esposizione.
La
detossificazione epatica
Una carenza di principi
nutritivi essenziali,
una dieta errata, fumo,
abuso di bevande
alcoliche, inquinamento
atmosferico mettono a
dura prova il nostro
sistema difensivo
detossificante. Il
principale organo
deputato alla
detossificazione è il
fegato che svolge una
funzione
chiave poiché
tutte le sostanze che
ingeriamo ed i farmaci
debbono attraversarlo.
La detossificazione
epatica avviene
attraverso due fasi
chiamate fase I e II.
Nella fase I gli enzimi
scompongono le tossine
sotto forma di composti
intermedi mentre nella
fase II tali composti
vengono ulteriormente
scomposti e legati ad
altre molecole per
favorirn l’eliminazione.
Di fondamentale
importanza per una
adeguata
fase II è una
molecola chiamata
Glutatione, potente
antiossidante prodotto
da tutte le cellule del
corpo umano che cala
progressivamente dopo i
40 anni di età.
Il Glutatione è
indispensabile per la
eliminazione di sostanze
tossiche e cancerogene.
Deficit di glutatione
dovute a diete
sbilanciate,
malattie
croniche, cirrosi
possono ridurre
l’efficacia di questa
via di detossificazione
con mancata eliminazione
delle sostanze tossiche
che così si accumulano
nel nostro corpo.
Altra importante via di
detossificazione epatica
è la sulfatazione che
interviene nella
inattivazione di
neurotrasmettitori,
steroidi, farmaci e
sostanze chimiche di
sintesi. Entrambe le
fasi di detossificazione
epatica richiedono un
apporto nutrizionale
bilanciato e ricco di
molecole specifiche
quali vitamine del
gruppo B, acido folico,
glutatione, aminoacidi
antiossidanti, selenio,
zinco e rame, manganese,
composti solforati
(aglio, cipolle,
crocifere) per la fase I
mentre il supporto della
fase II avviene mediante
composti quali cisterna,
N-acetilcisteina,
metionina, taurina,
glutatione, acido
glucuronico e
aminoacidi. Per valutare
la funzionalità epatica
in Italia si ricorre
alla tradizionale
misurazione delle
transaminasi epatiche (GOT
e GPT) che in realtà
valutano esclusivamente
il grado di necrosi
delle cellule epatiche
che versano nel sangue
il proprio contenuto
enzimatico.
La somministrazione di
nutrienti per
normalizzare una via di
detossificazione
depressa prevede livelli
di nutrienti a dosaggi
molto più elevati di
quelli previsti dal RDA.
Tali nutrienti
comprendono vitamine del
gruppo B, acido folico,glutatione,
aminoacidi ramificati,
antiossidanti, composti
solforati (aglio,
cipolla, crocifere),
cardo mariano e
picnogenolo.
Autismo e
disturbi dello sviluppo
L’Autismo, raro fino a
qualche decennio fa, ha
presentato in questi
ultimi anni una
diffusione epidemica
arrivando a colpire
secondo le più recenti
ed aggiornate
statistiche 1 caso su
166 nuovi nati. I
neuropsichiatri
definiscono questi
bambini come psicotici e
schizofrenici e,
nella
stragrande maggioranza
dei casi, sono convinti
che dall’Autismo non si
possa guarire. In
realtà, un gruppo di
medici e ricercatori
statunitensi guidati da Bernard Rimland,
scomparso recentemente,
hanno messo a punto un
nuovo protocollo
terapeutico denominato
DAN! (Defeat Autism Now: Combatti
l’Autismo Adesso). Anche
in Italia,si è aperta
per molte famiglie
questa nuova possibilità
terapeutica basata su un
diverso approccio
biomedico alla
patologia. L’Autismo,
salvo rare eccezioni, è
caratterizzato dalla
insorgenzaattorno al
14°
– 36° mese di vita e può
colpire bambini fino ad
allora del tutto
normali. La
sintomatologia di
esordio è caratterizzata
da una serie di disturbi
fisici e comportamentali
comprendenti: perdita
della parola, comparsa
di stereotipie, disturbi
affettivi e cognitivi,
indifferenza
all’ambiente,
isolamento, alternanza
di stipsi e diarrea fino
ad arrivare nei casi più
gravi a patologie
intestinali su base
infiammatoria.
La vaccinazione in
questi bambini determina
uno stress immunitario
che viene esaltato dalla
presenza di metalli
tossici e va a colpire
un fegato ed un sistema
immunitario del tutto
immaturi.
Il trattamento secondo
il metodo DAN! prevede
una serie di analisi di
laboratorio, che ci
forniranno preziose
indicazioni sulla
funzionalità intestinale
e sull’analisi
metabolica del singolo
individuo. Il secondo
passo consiste nel
trattare eventuali
disbiosi batteriche,
fungine e /o protozoarie
evidenziate dal test
della funzione
intestinale e nel
ripristinare una
corretta flora batterica
probiotica.
Successivamente verrà
impostato un programma
alimentare che prevede
l’esclusione tassativa
di alcuni alimenti quali
glutine, caseina, soia e
zuccheri. Una volta
normalizzata la funzione
intestinale il Paziente
verrà sottoposto a
Terapia Chelante per la
detossificazione dei
metalli tossici
.Polivitaminici,
multiminerali,
probiotici, enzimi
digestivi completano il
programma terapeutico.
Negli USA durante la
DAN! Conference
dell’Ottobre 2004 sono
stati presentati i primi
1000 bambini usciti
dallo spettro
autistico!!
Centro
di Medicina Biologica:
Via G. Ferrari, 6 Monza -
prenotazioni: Tel. 039-
2914149 - E-mail: info@cembio.it
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Risposte to “Metalli
tossici e Terapia
Chelante”
|
by Metalli tossici e Terapia Chelante | Centro di Medicina Biologica
on 14. dic, 2009
by Metalli tossici e Terapia Chelante | Centro di Medicina Biologica | Ozonificar
on 20. ago, 2010