L'esposizione ad agenti chimici tossici che si accumulano nell'ambiente e nel nostro corpo, interferendo con il sistema ormonale e immunitario, sta mettendo in pericolo la salute dell'uomo e del pianeta. Tra il 1930 e il 2000 la produzione globale di sostanze chimiche prodotte dall'uomo è aumentata da 1 a 400 milioni di tonnellate l'anno. Negli ultimi 50 anni l'uomo ha immesso nell'ambiente circa 80 mila nuove sostanze chimiche. Le sostanze chimiche artificiali sono poi assunte anche dall'uomo attraverso cibi, bevande e oggetti. Gli agenti chimici sono infatti usati ovunque. Dai pesticidi ai cosmetici, dai biberon ai computer. Durante la loro produzione e uso, essi vengono rilasciati nell'ambiente e si spostano per lunghe distanze attraverso l'aria e l'acqua. Secondo una recente ricerca, in un solo individuo si possono trovare fino a 300 sostanze chimiche diverse…
Le sostanze chimiche pericolose si trovano nei tessuti usati da quasi tutti gli esseri umani. L'esposizione a tali sostanze è collegata
a vari tipi di cancro e a una gran quantità di problemi riproduttivi, tra cui anche difetti alla nascita.
Le analisi fatte dal WWF inglese hanno dimostrato che tutte le 155 persone sottoposte ad analisi avevano nel corpo un cocktail di sostanze chimiche potenzialmente dannose.
Quaranta membri del Parlamento europeo si sono fatti prelevare il sangue per verificare quali sostanze chimiche siano presenti nel loro corpo.
Al momento sono disponibili informazioni solo per il 14% delle sostanze chimiche più usate: tali informazioni sono indispensabili per una valutazione della loro sicurezza.
Vengono considerati tossici tutti quei preparati e quelle sostanze che per inalazione, ingestione o penetrazione attraverso la pelle possono comportare rischi gravi, acuti o cronici, ed anche la morte causando delle lesioni anatomiche o funzionali e dei disturbi reversibili o irreversibili dei normali processi fisiologici. Sono nocivi quelli che possono comportare rischi di gravità limitata.
In genere si distinguono le sostanze molto tossiche, quelle tossiche e quelle nocive sulla base dei CL50 e dei DL50. Semplificando molto
la situazione e rapportando direttamente agli esseri umani, si può tranquillamente affermare che basterebbe un assaggio di una sostanza molto tossica per far morire un uomo adulto.
Gli effetti delle sostanze tossiche e nocive possono essere generali o localizzati, sulla base delle proprietà chimiche e fisiche delle
sostanze, a seconda del tempo di esposizione, della dose assorbita, della modalità di introduzione nell’organismo e delle condizioni
fisiche della persona esposta. In ogni caso molti tossici vanno a colpire principalmente degli organi ben specifici che, per questo motivo, vengono definiti organi o tessuti bersaglio. Sulla base degli effetti prodotti da questi agenti tossici si distinguono così le epatotossine, le neurotossine, le immunotossine, le tossine cardio-muscolari e quelle che colpiscono il sistema respiratorio, quello riproduttivo, la pelle, i reni, la tiroide, il sangue, ecc.
Com’è logico attendersi, il principale apparato da prendere in considerazione quando si ha a che fare con gli inquinanti dell’aria è il sistema respiratorio. Questo apparato può divenire il bersaglio di una quantità innumerevole di sostanze tossiche oppure può fungere da punto di entrata per tutti quegli agenti che, venendo a contatto col sangue, si diffondono poi nel resto del corpo.
Il sistema respiratorio dell’uomo è strutturato fondalmentalmente per rifornire il corpo dell’ossigeno necessario alla sopravvivenza e per eliminare i gas reflui della respirazione. Queste funzioni non permettono di discriminare le varie sostanze aerodisperse, per cui i vari agenti tossici possono penetrare all’interno del corpo con relativa facilità.
Gli effetti tossici a carico del sistema respiratorio sono molto vari e possono spaziare da una semplice irritazione e costrizione dei
passaggi dell’aria, alla fibrosi polmonare (cambiamenti nella composizione e nel tipo cellulare), all’edema (un’eccessiva ritenzione di
fluidi), al cancro.
Da notare che gli effetti irritanti sono solitamente reversibili, comunque l’esposizione cronica ad un irritante può comportare l’insorgenza di un danno permanente a livello cellulare.
L’amianto e l’arsenico sono due agenti tossici che rappresentano anche le più comuni cause del cancro ai polmoni. L’asbesto può anche causare la fibrosi, come del resto possono farlo anche altri agenti di natura minerale. La sensibilizzazione allergica e la conseguente irritazione ed edema sono degli effetti comuni che si possono riscontrare in seguito all’esposizione ad agenti sensibilizzanti come il
toluene diisocianato, l’anidride maleica, l’etilendiammina, l’isocianato di metile, ecc.
Il sistema nervoso è organo bersaglio delle sostanze nocive dette neurotossiche. Questo apparato ottempera nell’essere umano ad una varietà di funzioni: dal ricevere e trasmettere informazioni relative all’ambiente esterno ed interno, all’attivare le varie azioni e reazioni muscolari, dal rilevamento e dal controllo delle varie funzioni del corpo, al rilascio di composti chimici, ecc. Questa complicata rete di comunicazione si basa sull’interazione unificata dei suoi vari componenti: dalle singole cellule nervose o neuroni e dai gangli (centri di distribuzione degli impulsi nervosi) per finire al midollo spinale ed al cervello. Tutte le informazioni della rete vengono trasmesse sia come impulsi elettrici (lungo i neuroni) che come impulsi chimici (fra neurone e neurone). Da ciò si può capire che un fattore di importanza fondamentale nel funzionamento del sistema nervoso è l’appropriato bilanciamento chimico, sia fra la parte interna e quella esterna delle membrane cellulari dei neuroni, che fra i neuroni stessi (nei punti di contatto fra le cellule, anche detti sinapsi).
L’appropriato rapporto fra gli ioni all’interno delle cellule nervose fornisce le basi per la trasmissione degli impulsi elettrici lungo i neuroni.
Gli effetti tossici sul sistema nervoso comprendono principalmente l’alterazione del bilanciamento ionico, l’interferenza con i neurotramettitori chimici o con i loro recettori e l’anossia, cioè la mancanza di ossigeno a livello cellulare. Le cellule nervose
hanno infatti un’elevata velocità metabolica e per questo richiedono un maggiore apporto di ossigeno rispetto alle altre cellule del corpo. Dato che un apporto adeguato di ossigeno è essenziale per l’appropriato funzionamento del cervello, ogni sostanza che compromette il flusso del sangue al cervello può causare dei seri danni.
Quindi la tossicità si può manifestare sia a livello generale del cervello, ma anche sulle singole fibre nervose, sulle guaine mieliniche, ecc.
Il piombo è una classica neurotossina, può infatti colpire il sistema neuronale danneggiando gli assoni, distruggendo la guaina mielinica
ed anche interferendo con i neurotrasmettitori chimici nelle sinapsi.
Anche gli insetticidi organofosfati interferiscono con la funzione dei neurotrasmettitori chimici all’interno del sistema nervoso, spesso causando debolezza e paralisi, qualche volta anche la morte.
Altri composti neurotossici diffusi sono l’acrilamide, l’endrin, il dieldrin ed il mercurio.
Il fegato svolge un ruolo di fondamentale importanza: rappresenta il punto principale nel quale avviene la biotrasformazione delle sostanze, cioè il loro metabolismo. Questo organo agisce in modo da modificare chimicamente i nutrienti, gli ormoni, i componenti del sangue
oramai invecchiati ed anche le sostanze estranee, al fine di ottemperare a vari processi di estrema importanza come il nutrimento, l’immagazzinamento di vitamine e nutrienti, la detossificazione e l’escrezione. Il fegato svolge un’azione detossificante nei confronti della maggior parte delle sostanze tossiche, anche se in alcuni casi la sua azione metabolica può rivelarsi dannosa. In effetti la sua azione è anche in grado di modificare la struttura delle sostanze pericolose trasformandole in sostanze tossiche e causando così un danno
più o meno grave.
Il tetracloruro di carbonio è probabilmente l’epatotossina più conosciuta e non è tossico per il fegato nella sua forma non
metabolizzata. Questa sostanza è una di quelle la cui tossicità viene incrementata dal fegato piuttosto che diminuita.
Da notare che gli effetti tossici del CFC-10 vengono accresciuti da una preliminare assunzione di bevande alcoliche.
Altre comuni epatotossine sono il berillio, il cloroformio, il tricloroetilene ed il cloruro di vinile.
L’azione finale delle tossine nel fegato può condurre alla loro accumulazione nel tessuto grasso, all’itterizia, alla morte cellulare
(apoptosi), alla cirrosi ed al cancro.
Vari inquinanti possono determinare una diminuzione della fertilità sia ai danni dell’apparato maschile che di quello femminile.
Alcuni insetticidi, come ad esempio il dibromocloropropano, possono interferire con la formazione dello sperma. Molti studi scientifici
hanno anche evidenziato che certi idrocarburi policiclici aromatici esercitano un’azione tossica diretta nei confronti degli ovociti. L’esposizione a queste sostanze può addirittura causare una sterilità permanente. E’ possibile che l’esposizione a determinati composti provochi un’alterazione della normale attività ormonale compromettendo la stessa fecondazione oppure lo sviluppo dell’ovulo fecondato diminuendo così le possibilità di sopravvivenza dell’embrione.
Una persona che entra in contatto con una sostanza che colpisce il sistema riproduttivo, spesso si rende conto della gravità della
situazione solamente una volta effettuato un controllo della propria fertilità oppure sulla base dei danni che si manifestano nella prole.
Alcuni agenti tossici alterando lo sviluppo embrionale possono comportarsi da potenti teratogeni causando delle anomalie fisiche ai figli oppure determinando un ritardo della loro crescita fisica o mentale o vari effetti tossici a carico di organi specifici. Non sono da escludere nemmeno alterazioni dello sviluppo degli organi sessuali e la definitiva compromissione delle capacità riproduttive dei figli.
Da notare che i bambini possono entrare in contatto con queste sostanze tossiche anche attraverso il latte materno, per cui l’esposizione
a questi agenti è assolutamente da evitare anche nel periodo dell’allattamento naturale e non solo durante la gestazione.
La maggior parte delle sostanze chimiche, presenti sul mercato e usate quotidianamente, non sono mai
state valutate in modo adeguato in relazione alla sicurezza umana e a quella ambientale.
Il gruppo ambientale Greenpeace ha dichiarato che i profumi di almeno 36 marche ben note contengono prodotti chimici che sono pericolosi per la salute e per l’ambiente.
Questi prodotti chimici sono conosciuti per essere dannosi alla salute e possono causare danni irreversibili una volta che hanno
penetrato il corpo inalandoli o attraverso la pelle e questo avvelenamento non è acuto ma bensì cronico, queste sostanze chimiche rimangono nel nostro sistema e si accumulano nei tessuti grassi degli organismi viventi.
Lo ftalato è stato riconosciuto per avere effetti dannosi sul DNA, sullo sperma, sui polmoni, sul fegato e sui testicoli.
La lista completa dei profumi incriminati include:
Floral Dream by Adidas,
In Leather by Aigner,
Aqua Naturale,
Emporio Armani by Armani,
White Musk,
Eau de Parfum by The Body Shop,
High Speed by Bogner,
BLV Notte by Bulgari,
CK One for Men,
Eternity for Men and Eternity for Women by Calvin Klein,
Le Baiser Du Dragon by Cartier,
Chance No. 5 by Chanel,
Poison and Pure Poison by Christian Dior,
Him by FCUK,
Fiorucci Loves You,
Envy Me by Gucci,
Boss by Hugo Boss,
My Manifesto by Isabella Rosellini,
Classique and Le Male by Jean Paul Gaultier,
Nightlife by Joop!,
Iris Blue by Melvita,
Waterlove by Mexx,
Sunset by Naomi Campbell,
XS Pour Homme by Paco Rabanne,
Jamaica Man and Jamaica Woman by Puma.
(List published on page A4 of the Feb. 28, 2005 issue of the Philippine Daily Inquirer)
AGENTI INQUINANTI TOSSICI ED EDILIZIA
Esaminando con attenzione una costruzione, si possono trovare dappertutto agenti inquinanti. Molti agenti inquinanti vengono assorbiti e metabolizzati dall’uomo o dall’ambiente senza conseguenze, mentre altri non esistono concentrati in natura, e sono difficilmente scomponibili una volta entrati per un qualsiasi motivo nelle catene biologiche. Gli agenti inquinanti più pericolosi sono quelli che provocano mutamenti delle strutture fondamentali dell’organismo: le cellule. Tra i primi vanno citati i cancerogeni, i mutageni (che mutano la struttura genetica) e i teratogeni (che provocano tare o anomalie nello sviluppo del feto), seguiti da agenti tossici e subtossici, dagli aeropatogeni (agenti infettivi portati dall’aria, come certi virus e batteri) e dagli allergeni (che provocano reazioni allergiche). I livelli di concentrazione e di esposizione che l’organismo umano è in grado di tollerare sono poco conosciuti; di conseguenza risulta difficile valutare quando si va incontro a “un rischio senza ritorno”.
L’enorme quantità di nuovi prodotti chimici introdotti sul mercato impedisce spesso agli enti adibiti ai controlli di tenersi al passo. Inoltre raramente tutte le sostanze impiegate nella composizione dei prodotti risultano indicate sulle etichettature.
La prevenzione dell’inquinamento dell’aria interna provocata dai prodotti edilizi nasce, ovviamente, con la scelta degli stessi, che comporta però anche la scelta delle tecniche di posa e le decisioni riguardanti i processi di finitura in opera, come pure le modalità di manutenzione
e pulizia. La posa dei prodotti è un momento critico, alcune attenzioni durante questa fase possono notevolmente mutare la situazione,
sia per quanto riguarda l’emissione o il rilascio, sia per quanto riguarda la possibilità di assorbimento di inquinanti da parte di altri prodotti.Attualmente si consiglia di scegliere prodotti basso-emissivi, per quanto possibile testati e certificati, provenienti da aziende sensibilizzate e disponibili a fornire informazioni.
Si elencano, di seguito, alcune sostanze tossiche facilmente riscontrabili nei materiali edilizi:
- Composti organici volatili (VOC): in particolare formaldeide, xilolo, toluolo, benzolo, cloro-benzolo, fenolo, e antiparassitari, liberati dai prodotti a base di sostanze sintetiche, utilizzati per la finitura di pareti, pavimenti, soffitti, materiali isolanti. L’emissione di vapori tossici è più alta durante l’applicazione e l’asciugatura e tende a diminuire nel corso degli anni.
I fattori che influenzano tale emissione sono:
- il contenuto totale di sostanze vaporizzabili costituenti il materiale (gli “ingredienti”);
- la distribuzione di questi costituenti tra la superficie e l’interno del materiale;
- il tipo di finitura superficiale (più o meno “impermeabile”);
- l’età del materiale;
- i fattori microclimatici (temperatura, umidità relativa, numero di ricambi d’aria).
La pericolosità è in funzione del tipo di sostanza, delle sinergie con altre sostanze presenti nell’ambiente, della
concentrazione e del tempo di esposizione. Gli effetti sulla salute vanno dall’irritazione al cancro.
- Radon e suoi prodotti di decadimento: il radon è un gas radioattivo, incolore e inodore, che si genera dal decadimento
dell’uranio e può diffondersi dal terreno e dai materiali usati nelle abitazioni. Accumulandosi negli ambienti chiusi, raggiunge, spesso, concentrazioni pericolose,. Essendo libero di spostarsi nell’aria e nell’acqua, può essere ingerito o inspirato e danneggiando i tessuti polmonari o di altri organi, porta all’insorgenza di tumori.
Tra i materiali da costruzione da tenere sotto controllo vi sono i cementi pozzolanici, le malte, il tufo, le terre, l’argilla,
il basalto e alcuni graniti.
La concentrazione di radon aumenta nelle zone umide e dove c’è una scarsa ventilazione (cantine, seminterrati).
- Inquinanti biologici: microrganismi patogeni quali funghi, muffe, batteri, virus. Sono riscontrabili negli ambienti umidi e
poco ventilati, condizioni che ne influenzano la colonizzazione e lo sviluppo. Possono provocare affezioni alle vie respiratorie, irritazioni agli occhi e alla cute, oltre a malattie come ad esempio la legionella.
- Polveri e fibre minerali naturali e artificiali: la presenza di polveri e fibre nell’aria interna agli ambienti è normalmente legata
al grado di usura dei materiali, come quelli costituenti pavimentazioni, intonaci, pitturazioni, o alla possibilità che materiali
fibrosi (lana di roccia, lana di vetro, amianto) entrino in contatto con l’aria interna. La pericolosità è in funzione delle caratteristiche fisiche (dimensioni) di polveri e fibre, della concentrazione nell’aria e del tempo di esposizione.
Se inalate o ingerite sono tutte sostanze irritanti e tossiche.
Sono sicuri i prodotti per la cura della persona e della pelle?
Chi si laverebbe i capelli e i denti con olio per freni, sgrassatore per motori o antigelo per radiatori?
Ingredienti potenzialmente dannosi si trovano in molti prodotti di ogni giorno per la cura della persona e probabilmente siamo esposti ad agenti potenzialmente cancerogeni ogni volta che entriamo nel nostro bagno. Chi ha mai letto le etichette sulle confezioni di un deodorante, della crema da barba, dello shampoo, del dentifricio e collutorio, ecc.? E' una realtà che molti produttori usano determinati ingredienti
chimici perché sono economici e danno l'illusione di eseguire correttamente il loro compito.
Nel sangue umano e nel tessuto adiposo sono state trovate più di 400 sostanze chimiche tossiche. Quanti tumori o altre gravi malattie sono collegati all'esposizione a sostanze chimiche? Anche organizzazioni governative hanno dovuto ammettere che ci sono almeno
880 composti chimici neurotossici (dannosi per il sistema nervoso) in prodotti per la cura della persona, cosmetici e profumi.
In un centro idrografico (dove si misura la caduta di pioggia e neve) si avverte gli operatori in merito all'utilizzo di due ingredienti
che troviamo nei nostri prodotti. Una soluzione che questi operatori usano è composta da circa 80% di acqua, 20% di propylene
glycol e meno dell'1% di mineral oil. Quando è il momento di smaltire la soluzione sono obbligati ad indossare guanti, occhiali, e abbigliamento protettivo. Deve essere versata in un recipiente etichettato come "rifiuto pericoloso" con indicazioni della sua pericolosità per la salute e per l'ambiente. Il fatto è questo: quando questi lavoratori ritornano a casa dal lavoro, sono liberi di fare
una doccia con sapone e shampoo contenenti concentrazioni di propylene glycol più alte di quelle delle soluzioni che hanno appena maneggiato con cautela. Se era "pericoloso" sul lavoro, perché è sicuro a casa?
La seguente è una lista degli ingredienti che sono stati indicati come dannosi alla salute, sono contenuti in molti prodotti per la cura
della persona e della pelle. Anche in prodotti di marche molto costose. Il loro nome viene indicato senza traduzione, così come è
scritto sulle etichette.
Alcohol (Isopropyl): come solvente e denaturante (una sostanza tossica che modifica le qualità naturali di un'altra sostanza), l'alcohol si trova nelle tinture leggere per capelli, creme per le mani, dopobarba, profumi e molti altri cosmetici. E' una sostanza derivata del petrolio
ed è usata anche come antigelo e come solvente. Secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, l'ingestione può causare emicrania, capogiri, depressione mentale, nausea, vomito, narcosi e coma.
DEA (diethanolamine), MEA (monoethanolamine) e TEA (triethanofamine). DEA e MEA sono di solito elencate sulle etichette assieme al composto neutralizzato, così cerca nomi come Cocamide DEA o MEA, Lauramide DEA e così via. Sono composti chimici conosciuti per formare nitrati e nitrosamine (agenti causa-cancro). Sono usate quasi sempre in prodotti che fanno schiuma, inclusi bagnoschiuma, shampoo, saponi, ecc. Applicazioni ripetute di prodotti a base DEA hanno provocato una maggiore incidenza dei tumori al fegato e rene
(Dott. Samuel Epstein, Univ. Illinois). All'università di Bologna dei test hanno trovato che i TEA sono i sensibilizzatori usati più
frequentemente nei cosmetici, gel, shampoo, creme, lozioni, ecc.
Coloranti: secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, "....molti coloranti provocano sensibilità e irritazioni alla pelle..... l'assorbimento di certi colori può provocare esaurimento di ossigeno nel corpo e morte." Su una rivista: ...i coloranti che sono usati nei
cibi, medicinali e cosmetici, sono ottenuti dal catrame di carbone." Ci sono molte controversie rispetto il loro uso, comunque studi sugli animali hanno dimostrato che sono quasi tutti agenti cancerogeni.
Profumi: molti deodoranti, shampoo, creme solari, creme per la pelle e il corpo, prodotti per bambini contengono profumi.
Molti dei componenti dei profumi sono cancerogeni o altrimenti tossici. La voce profumi in un'etichetta può indicare la presenza fino a
4000 diverse sostanze. Quasi tutte sono sintetiche. I sintomi riportati sono: emicrania, capogiri, eruzioni cutanee, scolorimento della
pelle, tosse violenta e vomito e reazioni allergiche della pelle. Osservazioni cliniche hanno dimostrato che l'esposizione a certe fragranze
può avere effetti sul sistema nervoso centrale, causando depressione, iperattività, irritabilità e altri cambiamenti del comportamento.
Mineral oil: usato in molti prodotti per la cura personale, l'olio per bambini è 100% mineral oil, questo ingrediente riveste la pelle come
una pellicola di plastica, disgregando la barriera naturale della pelle ed impedendo la sua capacità di respirare ed assorbire l'umidità e i nutrienti. Come maggior organo per l'espulsione, è vitale che la pelle sia libera di liberare le tossine. Ma l'olio minerale impedisce questo processo, permettendo alle tossine di accumularsi, così da provocare acne e altre malattie. Rallentando le funzioni della pelle e il normale sviluppo delle cellule, si ottiene un suo prematuro invecchiamento.
Polyethylene Glycol (PEG): è usato negli smacchiatori per sciogliere olio e grasso . Un numero dopo PEG indica il suo peso molecolare,
che influenza le sue caratteristiche. Vista la sua efficacia, è utilizzato nei pulitori caustici (spray) per forno, così come lo troviamo in molti prodotti per la cura personale. Non è solo potenzialmente cancerogeno, ma contribuisce allo smantellamento della capacità della pelle
di assorbire l'umidità e i nutrienti, lasciando il sistema immunitario vulnerabile.
Propylene Glycol (PG): come tensioattivo o agente imbibente e solvente, è in effetti l'ingrediente attivo negli antigelo.
Non c'è differenza fra quello usato nell'industria e quello nei prodotti per la cura della persona. L'industria lo utilizza per scomporre
le proteine e la struttura cellulare. Lo possiamo trovare in molti prodotti per make-up, per capelli, lozioni, dopobarba, deodoranti, collutori, dentifrici ed è usato persino nell'industria alimentare. In quest'ultimo caso le avvertenze per l'uso del prodotto sono quelle di evitare
il contatto con la pelle perchè il PG porta conseguenze tipo anormalità al cervello, al fegato e reni. Non si trovano avvertenze invece
su prodotti come deodoranti, dove la concentrazione è maggiore che in molte applicazioni industriali.
Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES): usati come detergenti e tensioattivi, questi composti affini si trovano negli shampoo per auto, nei prodotti per pulire i pavimenti dei garages e negli sgrassatori dei motori, sia come ingredienti principali
ampiamente usati nei cosmetici, dentifrici, balsamo per capelli, e in circa il 90% degli shampoo e prodotti che schiumano.
Il Journal of the American College of Toxicology dichiara che il SLS danneggia la formazione degli occhi nei giovani, causando danni permanenti e irritazioni ed è legato alla formazione della cataratta. Altri ricercatori ne hanno messo in evidenza la pericolosità, dato
che può danneggiare il sistema immunitario e, quando unito a altre sostanze chimiche, può essere trasformato in nitrosamine,
una classe di potenti cancerogeni che provocano l'assorbimento da parte del corpo di nitrati, molto di più che mangiando alimenti
da questi contaminati . E' stato dichiarato uno dei più pericolosi fra tutti gli ingredienti dei prodotti per la cura della persona.
Penetrando attraverso la pelle manterrà dei livelli residui nel cuore, fegato, polmoni e cervello.
Urea (Imidazolidinyl) e DMDM Hydantoin: sono due dei molti conservanti che rilasciano formaldeide. Secondo la Mayo Clinic,
la formaldeide può irritare l'apparato respiratorio, causare reazioni alla pelle e innescare palpitazioni cardiache. Inoltre può causare
dolori articolari, allergie, depressione, emicranie, dolori al petto, infezioni agli orecchi, fatica cronica, capogiri, perdita di sonno, asma,
può aggravare la tosse e raffreddori. Altro possibile effetto della formaldeide è l'indebolimento del sistema immunitario e il cancro. Ingredienti che rilasciano formaldeide sono molto comuni in quasi tutte le marche di prodotti per la pelle, il corpo e i capelli,
antitraspiranti e lacca per unghie.
Triclosan: l'ultima mania nell'arsenale delle sostanze chimiche antibatteriche, che troviamo nei detergenti, detersivi liquidi per piatti,
saponi, deodoranti, cosmetici, lozioni, creme e persino dentifrici. E' stato registrato come pesticida, assegnandogli un alto indice di rischio per la salute umana e l'ambiente. La sua struttura molecolare e la formula chimica sono simili a quelle di una delle sostanze più tossiche esistenti: la diossina. Il processo di fabbricazione del triclosan può produrre diossina, la quale ha un enorme grado di tossicità, parti per trilioni (mille miliardi): una goccia diluita in 300 piscine olimpioniche!! Il triclosan appartiene ad una classe di sostanze chimiche
sospettate di provocare il cancro. Esternamente può provocare irritazioni alla pelle. Internamente, può portare a sudori freddi, collasso circolatorio, convulsioni, coma e morte. Se accumulato nei grassi corporei fino a livelli tossici, danneggia il fegato e i polmoni, può causare paralisi, sterilità, soppressione delle funzioni immunitarie, emorragie al cervello, diminuzione della fertilità e funzioni sessuali, problemi cardiaci e coma. Usare il triclosan giornalmente dai prodotti per la casa fino a saponette per bambini e dentifrici, può essere quanto meno imprudente.
Aluminium: c'è un significativo e provato orientamento nei riguardi dell'incidenza del morbo di Alzheimer fra gli utilizzatori (di lungo termine)
di antitraspiranti a base di aluminium. Nonostante ciò anche le marche maggiori continuano ad usare aluminium come ingrediente principale
Da queste informazioni, c'è poco da meravigliarsi se il cancro e altre gravi malattie sono in aumento. Tutte queste sostanze chimiche dannose che troviamo nei prodotti di ogni giorno, assieme all'inquinamento dell'aria e dell'acqua, hanno creato un ambiente che non
è più favorevole. Se si tiene alla propria salute bisogna controllare gli ingredienti di tutti i prodotti personali... trovare un' alternativa sicura
e sbarazzarsi dei prodotti tossici. Che valore diamo alla nostra salute?
Alimentazione
Sempre più spesso si parla di "alimentazione naturale", come se si trattasse di un particolare modo di alimentarsi, diverso da quello
usuale, come se all'uomo fosse consentito alimentarsi in modo non-naturale. Come sappiamo questa alimentazione si basa sul
consumo di alimenti di origine vegetale ed animale, completi di tutte le sostanze che li compongono all'origine, cioè integri, non raffinati,
privi di sostanze artificiali. Chi non si attiene a questa regola base corre il rischio di mettere nel piatto insieme al cibo una lunga serie di sostanze chimiche, tutte più o meno tossiche per l'uomo: alimenti transgenici, fertilizzanti, diserbanti, fitofarmaci, antibiotici, ormoni e altri presidi farmacologici con cui vengono trattati regolarmente gli alimenti di origine animale. A questo elenco va aggiunto un ragguardevole numero di additivi utilizzati nelle varie fasi di preparazione e conservazione degli alimenti, come coloranti, conservanti, grassi idrogenati, dolcificanti, antiossidanti, aromatizzanti, ecc.
Un nutrimento inadeguato impedisce l'assorbimento di alcuni minerali e vitamine essenziali e provoca sforzi eccessivi da parte del nostro corpo, a partire dal sistema nervoso e dai processi cellulari, circolatori e organici, e può causare disturbi psichici, indebolimento fisico e disfunzioni organiche, le quali, in seguito, possono trasformarsi in malattie più o meno gravi.
Il modo più semplice per vivere armonicamente il proprio rapporto con il cibo in modo consapevole è quello della conoscenza, unita ad un maggiore rispetto della Natura.
Cominciamo quindi con il leggere sempre le etichette degli alimenti che consumiamo, cercando nel contempo di avere informazioni sulla provenienza, sul contenuto e sulle proprietà degli alimenti con cui ci nutriamo, dato che tutto quello che mangiamo diventa parte del nostro essere.
Negli ultimi anni i consumatori sono stati colpiti da un'impressionante sequenza di disastri alimentari: mucca pazza, diossina, acqua
nitrata, organismi geneticamente modificati, metalli pesanti, e sono quindi preoccupati per la crescente industrializzazione dell'agricoltura. Quando non si è più sicuri di quello che mangiano i bambini nelle mense scolastiche, quando la carne che si mangia rischia di diventare una minaccia mortale per la salute, quando si vedono scomparire specie animali e vegetali, quando non si può più scegliere cosa far arrivare nel proprio piatto, significa che è necessaria un'inversione di rotta nella politica agricola, nel commercio internazionale e nella deliberata ignoranza nella quale vengono tenuti i consumatori.
Guardando solo al profitto, l'agricoltura tradizionale è diventata agrochimica. Da attività che produce alimentazione, l'agricoltura è diventata un modo per fare soldi!
ATTENTI ALL’ACQUA!
«Qualcuno vuol darcela a bere»
Tratto da libro di Giuseppe Altamore, giugno 2003
«E’ molto chiaro che fare affidamento sull’acqua in bottiglia, pensando che solo perché non viene dal rubinetto sia più pura e immune dall’inquinamento, non risolverà affatto i problemi di sicurezza e approvigionamento», afferma Gianfranco Bologna, portavoce del
WWF Italia. «Ma la migliore acqua da bere non si trova necessariamente in una bottiglia», chiarisce Bologna.
«Se vogliamo bere acqua pura dobbiamo porre maggiori sforzi nel proteggere fiumi, laghi e falde idriche, e poi investire in modo che tale acqua arrivi in modo sicuro al consumatore attraverso i rubinetti».
Per queste ragioni, l’acqua minerale è stata inclusa tra gli otto mali che affliggono l’acqua in Italia. Non solo, il consumo di acqua minerale
è stato incluso fra i mali del «Pozzo di Antonio», il rapporto sullo stato dell'acqua in Italia, a cura di Riccardo Petrella, presidente del
Comitato italiano del contratto dell'acqua, che delinea un quadro dello stato delle risorse idriche nel nostro paese e delle loro gestione.
E dove starebbe il male? L'acqua minerale non è forse più pura e più sana e, dunque, migliore per la salute di quella potabile?
«La prima ragione del 'male', sta per l'appunto nell'ingiustificata credenza che l'acqua minerale sia più pura e più sicura dell'acqua
potabile. L'acqua minerale non è né per definizione né in pratica necessariamente più pura e più sana dell'acqua potabile, si legge nella relazione. Anzitutto l'acqua minerale non è considerata dal legislatore un'acqua potabile, ma come un'acqua terapeutica in ragione
di certe caratteristiche fisico-chimiche che ne suggeriscono un uso per fini specifici. Per queste ragioni è consentito alle acque minerali di contenere sostanze come l'arsenico, il sodio, il cadmio in quantità superiori a quelle invece interdette per l'acqua potabile.
Mentre non è permesso all'acqua potabile di avere più di 10µg/l (microgrammi per litro) di arsenico, è frequente che la maggior parte
delle acque minerali siano contenute 40/50µg/l di arsenico senza l'obbligo di dichiararlo sulle etichette.
Lo stesso vale per altre sostanze.
Valore limite di alcune sostanze contenute nell’acqua potabile e nell’acqua minerale |
|
Valori limite acque potabili
Decreto L. 31/2001 |
Valori limite acque minerali
Decreto 542/92 – Dm 31/05/2001 |
Arsenico totale (µg/l) |
10 |
50 |
Bario (µg/l) |
- |
1 |
Cromo (µg/l) |
50 |
50 |
Piombo (µg/l) |
10-25 |
10 |
Nitrati (mg/l) |
50 |
45-10* |
Alluminio (µg/l) |
200 |
Nessun limite |
Ferro (µg/l) |
200 |
Nessun limite |
Manganese (µg/l) |
50 |
2000 |
Fluoruro (mg/l) |
1,50 |
Nessun limite |
* Valore relativo ad acque destinate all’infanzia
Una clamorosa omissione che può essere pericolosa per la salute di chi beve sistematicamente la stessa acqua minerale per anni senza controllo medico. Ricordiamo, inoltre, che nel febbraio 2000, l'Italia ha ricevuto un ammonimento da parte della Commissione dell'Unione europea, perché i valori massimi previsti per alcune sostanze tossiche e indesiderabili nelle acqua minerali italiane erano superiori alle norme imposte a livello comunitario»
«La seconda ragione del 'male' risiede nel fatto che se - come abbiamo visto - l'acqua minerale non è né più pura né più sana della
potabile è certamente molto più cara: dalle 300 alle 600 e persino 1000 volte più cara», aggiunge Petrella.
Secondo gli ultimi dati, derivati da un'inchiesta della Federconsumatori, il costo medio in Italia di 200 metri cubi d'acqua potabile,
corrisponde al consumo medio di una famiglia, è pari, nel 2000, a 361.269 lire annue, cioè 1806 lire al metrocubo (0.93 euro).
Un litro di Perrier costa più di 1000 litri di acqua di rubinetto, la più cara d'Italia (quella di Forlì) e quasi 3000 volte di più dell'acqua potabile
di Milano.
«Il successo di mercato delle acque minerali è chiaramente uno scandalo», continua Petrella.
«Ci troviamo di fronte a un fenomeno di sfruttamento a fine di lucro di un bene demaniale che secondo quanto ha riconfermato la legge sull'acqua del 1994 (la legge Galli) fa parte del patrimonio inalienabile delle regioni. Lo sfruttamento avviene con il beneplacito formale ed esplicito delle autorità pubbliche. Le regioni hanno ceduto il diritto di gestione delle acque minerali a delle tariffe ridicolmente basse.
Il caso della Lombardia, una delle regioni a più alta densità di fonti minerali illustra bene la situazione. Su più di 2000 miliardi di lire che rappresentano il business delle acque minerali in Lombardia per 8 miliardi di litri di acqua estratti di cui solo 2 miliardi e mezzo sono stati imbottigliati e venduti (che fine hanno fatto gli altri 5,5 miliardi di litri estratti?), la regione Lombardia ha visto arrivare nelle sue casse
meno di 300 milioni di lire, una miseria rispetto agli incassi delle imprese private.
Quel che è grave è che più dell’80% delle acque minerali sono imbottigliate in contenitori di plastica (in Pet), il cui costo si aggira sui
1° cent contro i 25 cent per la bottiglia di vetro. I costi dello smaltimento ricadono sulle regioni che spendono di più di quanto incassino
dai canoni delle concessioni di sfruttamento delle fonti.
«Non è difficile capire, ora, perché il business dell’acqua minerale sia così lucroso e le ragioni che hanno spinto il capitale privato a influenzare, tramite la pubblicità e la potenza della grande distribuzione, il comportamento delle popolazioni occidentali a diventare dei
grossi consumatori d’acqua minerale», precisa Petrella. «Aneddoto che aggiunge il 'comico' a una situazione inquietante: nel febbraio
2002 un decreto del Ministero della Sanità ingiungeva agli esercizi di vendere al consumatore l’acqua minerale naturale originariamente preconfezionata in confezione integra o aperta soltanto al momento della consumazione. Una tale misura, se fosse entrata in vigore,
avrebbe comportato uno sperpero inimmaginabile di bottiglie. Fortunatamente, di fronte alla numerose critiche, il Ministero ha ritirato il decreto alcuni giorni dopo averlo adottato».
Il business dell’acqua minerale è un business a forte concentrazione industriale e finanziaria. Nestlé (multinazione svizzera) e Danone (francese) sono rispettivamente la numero uno e la numero due delle imprese mondiale d’acqua imbottigliata. Da sole rappresentano
più del 30% del mercato mondiale. Nestlé possiede più di 260 marche d’acqua minerale in tutto il mondo, fra cui Vittel, Contrex, Terrier
(la più importante del mondo) e le italiane San Pellegrino, Lievissima, Panna. Fanno parte invece della Danone: Ferrarelle,
San Benedetto (Guizza)… Il grande business delle minerali in Italia è, dunque, fonte di benefici soprattutto per gli azionisti della Nestlé
e della Danone.
«La terza ragione del 'male' risiede nella mercificazione dell’acqua e nella privatizzazione dei servizi d’acqua. Questi hanno trovato nel business delle acque minerali uno strumento potente di stimolo e di 'legittimazione'. Perché non mercificare anche l’acqua potabile, si
sono detti gli operatori privati? Che differenza c’è – domandano – tra l’acqua potabile e l’acqua minerale? Se la mercificazione di quest’ultima non solleva nessun problema economico, politico, sociale, etico, perché – si chiedono il consumatore e il finanziere – si deve impedire di vendere e acquistare l’acqua potabile come ogni altra merce? Perché le imprese private non dovrebbero prendersi cura
anche dei relativi servizi idrici?
Il mondo commerciale dell’acqua minerale sta scombussolando l’intero settore dell’acqua.
Attirate dagli alti livelli di profitto e dalla allettanti promesse future del business acqua, potenti imprese come la Coca Cola sono entrate anch’esse nel settore introducendo un nuovo tipo di 'acqua da bere', l’acqua purificata. L’acqua 'purificata' non è altro che acqua
d’acquedotto sottoposta ad alcune operazioni di demineralizzazione e di declorizzazione. Piano piano, il legislatore ha autorizzato anche in Italia la vendita in bottiglia dell’acqua di rubinetto. Una grande confusione caratterizza sempre più il 'business dell’acqua' composto da un numero crescente di tipi d’acqua: acqua potabile di rubinetto, 'acqua da tavolaa (si tratta di acque da potabili in bottiglia), acqua potabile in bottiglia in bottiglia 'naturale' con 'aggiunta di anidride carbonica', acqua 'purificata', acqua naturale minerale (acqua minimamente mineralizzata, acqua oligominerale, acqua minerale terapeutica), acqua di sorgente (cioè acqua potabile prelevata alla fonte ma che
non può essere clorata. Tutte le acque minerali sono di sorgente ma non tutte le acque di sorgente sono minerali), acqua di sorgente 'naturale', acqua di falda.
L’espansione del 'mercato dell’acqua' ha condotto a un rimescolamento delle carte a livello delle imprese: le imprese tradizionali d’acqua minerali sono entrate nel settore dell’acqua potabile in bottiglia e, viceversa, le imprese d’acqua potabile cominciano a intervenire
nel settore delle acque in bottiglia (minerali comprese). Lo stesso dicasi delle imprese di soft drinks (limonate, cola, bevande gassate…)
e del latte (la Parmalat, per esempio, ha messo sul mercato una sua acqua in bottiglia, l’'Aqua Parlamat'.
«Tutto ciò in una logica commerciale e di profitto. La mercificazione dell’acqua, facilitata dal boom delle acque minerali, rappresenta
uno dei mali più gravi e insidiosi», accusa Petrella.
Magistratura all’attacco
Dal 25 dicembre 2003 è definitivamente entrata in vigore una nuova legge riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano,
la n. 31 del 2001. L’obiettivo della nuova legge è la ricerca di una sempre maggiore sicurezza sulla base delle indicazioni della Organizzazione Mondiale della Sanità e di ricerche epidemiologiche internazionali che rivelano la presenza di nuovi rischi prima ignoti.
Sono state infatti individuate sostanze inquinanti che, in passato, non si pensava potessero esistere nell’acqua potabile, anche in frazioni di millesimi di grammi.
Finora si riteneva che tale legge non potesse riguardare le acque minerali ma soltanto l’acqua potabile comune.
Ebbene, il sostituto procuratore di Bari, Domenico Seccia, ha disposto la citazione in giudizio per i vertici di due aziende, la Claudia
prodotta nello stabilimento di Anguillara Sabazia (Roma) di proprietà della San Pellegrino, e la Nuova Tutolo Rionero con stabilimento in provincia di Potenza.La prima azienda dovrà rispondere (udienza 22 aprile prossimo) per la presenza di arsenico, boro, fluoro e
manganese. La seconda per eccesso di arsenico.
Gli imputati dovranno rispondere per produzione e commercio di bevande pericolose per la salute pubblica, non genuine, con valori di sostanze nocive superiori ai limiti previsti per le acque destinate al consumo umano . La legge cui fa riferimento il sostituto procuratore è proprio la 31/2001, che disciplina appunto le acque destinate al consumo umano e che si riteneva non dovesse applicarsi alle minerali.
In sostanza il magistrato ha ritenuto che le garanzie della legge si dovessero estendere anche alle minerali (anch’esse destinate al consumo umano) che del resto, in base alla Direttiva Europea 2003/40, devono avere gli stessi limiti delle acque potabili di rubinetto in riferimento alla concentrazione di sostanze nocive. Cio’ susciterà un mare di polemiche da parte dei signori delle acque.
Ma quando in ordine all’uso di beni comuni il controllo democratico si ravviva, ovviamente per le multinazionali dell’acqua i tempi si fanno duri.
Frattanto il Ministero ha confermato in aula lo stop al rilascio del riconoscimento dell’acqua minerale naturale prelevata dalla
San Benedetto dai pozzi di Padernello di Paese. Infatti il Consiglio superiore di sanità, ha rilevato la presenza di un valore di arsenico superiore al limite di legge. La San Benedetto , se imbottiglierà l’acqua di Paese, sarà pericolosa per la salute.
INQUINANTI ORGANICI PERSISTENTI
Europa 1999: polli alla diossina in Belgio; umani e animali selvatici contaminati da DDT, PCB e altre sostanze chimiche; pesticidi e altri composti tossici nel nostro cibo; i mari della terra inquinati dal TBT (Tributilstagno) contenuto nelle vernici delle imbarcazioni; le comunità dell'Artico avvelenate da sostanze chimiche provenienti da lontane regioni industrializzate. La punta dell'iceberg? Probabilmente, poiché non siamo ancora a conoscenza della pericolosità maggior parte delle sostanze chimiche che utilizziamo.
Avvelenamento globale
Attorno a noi vediamo impianti chimici, pesticidi velenosi sparsi sui campi, le acque nei nostri fiumi contaminate da sostanze chimiche tossiche.
Le sostanze chimiche persistenti non conoscono confini. Si diffondono attorno al globo trasportate dalle correnti dell’aria e del mare.
In corrispondenza dei poli, o delle alte regioni montagnose, il clima freddo favorisce la condensa di queste sostanze chimiche, che si ridepositano con le precipitazioni, raggiungendo la terra o lâacqua ed entrando nella catena alimentare.
Nella maggior parte delle regioni Artiche non esistono impianti chimici. La densità umana è bassa e le popolazioni vivono di caccia,
di pesca e di raccolta il cibo secondo tradizioni antiche. Oggi la loro salute e la sopravvivenza di animali selvatici sono messi in pericolo
dal nostro inquinamento. Lo stesso accade alle balene negli oceani e gli animali che vivono nelle regioni montagnose come le Alpi.
Molte sostanze tossiche sono persistenti, in quanto resistono alla degradazione e possono percorrere anche lunghe distanze dai loro
punti di emissione. La loro origine è nelle aree fortemente industrializzate e coltivate intensivamente.
Da dove provengono le sostanze tossiche?
Le sostanze chimiche estremamente tossiche che rimangono nell’ambiente per molto tempo e che si accumulano nella catena alimentare sono chiamate Inquinanti Organici Persistenti (POPs: Persistent Organic Pollutants). In Europa, alcuni POPs ben conosciuti come i PCB e DDT sono stati banditi diversi anni fa. Malgrado il bando, queste sostanze stanno ancora inquinando l’ambiente e la nostra catena alimentare, mentre altri composti tossici vengono tuttora prodotti o utilizzati in tutto il mondo industrializzato.
Le sostanze chimiche che rientrano tra i POPs:
- Diossine, rilasciate da numerose sorgenti di natura industriale, compresi gli inceneritori e lâindustria chimica del cloro e dei suoi derivati;
- Ritardanti di fiamma costituiti da Bromo, utilizzati in molti prodotti, particolarmente in componenti elettroniche quali i computer;
- Tributilstagno (TBT), un pesticida contro le incrostazioni utilizzato nelle vernici delle imbarcazioni;
- Paraffine clorurate, utilizzate come ritardanti di fiamma e ritardanti e lubrificanti industriali;
- Lindano (g -HCH), un pesticida organoclorurato.
Questa può solo essere la punta dell’iceberg: in Europa ci sono in commercio più di 100.000 sostanze chimiche, delle quali 3.000 sono classificate ufficialmente dall'Unione Europea come pericolose. Ma solo di alcuni di essi si conoscono gli effetti ambientali , e sono
davvero poche le sostanze chimiche prodotte dall'uomo a essere monitorate costantemente nellâambiente. Molte di esse sono
disperse inconsapevolmente, attraverso i più diversi processi di produzione o lavorazione.
Effetti tossici delle sostenze inquinanti persistenti (POPs)
I POPs sono caratterizzati da tossicità, persistenza nell'ambiente e accumulazione nellâuomo e negli altri organismi; specialmente nel grasso Inoltre si trasferiscono lungo la catena alimentare. In via generale, quanto più un animale è a un livello superiore della piramide alimentare, tanto più è elevata la concentrazione di POPs nel suo corpo. Gli uomini sono in cima alla catena alimentare e per questo
motivo sono soggetti ad un maggior accumulo di POPs. Le popolazioni dellâArtico sono maggiormente esposte poiché la loro dieta tradizionale consiste, nella maggior parte, in animali contenenti una grande percentuale di grassi.
La minaccia per gli esseri umani
Umani e animali sono molto vulnerabili ai POPs. Gli adulti che anno accumulato sostanze tossiche nel corso della loro vita, possono trasferirle alle generazioni successive.
Ci sono prove che i POPs causano danni all’ambiente, animali e persino agli esseri umani:
- Presso Spitzbergen sono stati trovati alcuni orsi polari con caratteri sessuali maschili e femminili. Elevate concentrazioni di PCB rilevate nei corpi di orsi delle Svalbard suggeriscono che le sostanze tossiche potrebbero svolgere un ruolo importante in tali disfunzioni, ipotesi questa che è oggetto di ricerche in corso.
- Il sistema endocrino di femmine di lumache di mare viene distrutto dal TBT, che ne causa la sterilità.
- In Olanda diversi bambini nei quali erano state rilevate concentrazioni corporee lievemente elevate di PCB e diossine, hanno mostrato disfunzioni al sistema nervoso, al sistema immunitario e nelle fasi di sviluppo post-natale.
- Da circa 25 anni ormai, con scadenza quinquennale,
- In Svezia, il livello di brominato nel latte materno è raddoppiato ogni 5 anni nell'ultimo quarto si secolo.
Un regalo per la vita - Sostanze chimiche pericolose nel sangue del cordone ombelicale [ sintesi ]
(08 Settembre 2005)
Il presente studio, commissionato da Greenpeace e WWF-UK al laboratorio TNO, ha analizzato campioni di sangue di un certo numero di donne, confermando che la mamma passa al feto, involontariamente, attraverso il cordone ombelicale, le sostanze chimiche pericolose impiegate nei prodotti di uso quotidiano.
Indagini precedenti avevano già riportato la presenza di composti dannosi nel sangue e nei tessuti umani, nonché la capacità di alcuni di essi di passare attraverso la placenta. Questa ricerca costituisce un'ulteriore conferma del fatto che alcune sostanze, appartenenti ad otto gruppi di composti di pericolosità provata o sospettata, sono normalmente presenti nel sangue del cordone ombelicale. I risultati di questa indagine pongono l'accento sulla necessità impellente di trovare dei meccanismi per sostituire queste sostanze con alternative più sicure.
Attualmente esistono più di 100.000 diversi composti disponibili sul mercato, i cui potenziali effetti nocivi sono praticamente sconosciuti a causa dell’attuale regolamentazione europea in materia di produzione, commercializzazione ed utilizzo delle sostanze.
La ricerca arriva alla conclusione che le sostanze pericolose sono contaminanti comuni del sangue sia materno che del cordone ombelicale, indicando che tali composti hanno la capacità di trasferirsi dall’organismo materno a quello del bambino tramite la placenta. Come proteggere i nostri bambini dall'esposizione a tali sostanze chimiche potenzialmente pericolose? La sola risposta è che i governi creino dei meccanismi che spingano l'industria a sostituire tali composti con alternative più sicure.
L'Unione Europea attualmente sta revisionando la sua politica in materia di sostanze chimiche. La legislazione proposta, il sistema
REACH [ Registrazione, Valutazione ed Autorizzazione delle Sostanze chimiche ], rappresenta una grande opportunità per proteggere
l’uomo dalle sostanze chimiche sintetiche. REACH è pensato per colmare la mancanza di informazioni sui composti e per agire in via preventiva su quelle più problematiche. Purtroppo, in base all'attuale bozza, sarà ancora possibile ottenere il permesso di continuare ad utilizzare una sostanza chimica pericolosa anche se esiste un'alternativa più sicura. (http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/cordone-ombelicale-estratto)
CIBO CONTAMINATO DA METALLI TOSSICI
La ricerca ha dimostrato che il progressivo inquinamento ambientale ed alimentare che accompagna e caratterizza la società
industrializzata mette in crisi il nostro sistema detossificante, producendo una diffusione di malattie cronico-degenerative, quali cancro, immunodeficienze, autismo, Alzheimer e la comparsa di sintomatologie difficilmente inquadrabili. I metalli tossici, mercurio, piombo, alluminio, cadmio, arsenico sono certamente i principali responsabili e purtroppo il loro ruolo non viene interpretato dalla medicina specialistica. I metalli tossici sono sostanze inquinanti che penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi,
bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti. I metalli si accumulano lentamente e progressivamente negli organi (ossa, fegato, rene,
SNC, tessuto adiposo) e nei tessuti dove svolgono la loro azione dannosa. L’ eccesso di metalli nel nostro corpo blocca l’attività di
numerosi complessi enzimatici a molti e diversi livelli con conseguente danno metabolico ed energetico inducendo una vasta gamma
di sintomi spesso di difficile interpretazione
Ferramenta ambulanti http://www.beppegrillo.it/muro_del_pianto/salutemedicina/index.html
E’ in arrivo l’uomo bionico. I metalli che ingeriamo ci stanno trasformando in ferramenta ambulanti.
L’elenco che segue riporta alcuni metalli contenuti in prodotti che mangiamo tutti i giorni, metalli come Titanio, Cobalto, Argento.
Basta saperlo. Come per le sigarette è sufficiente aggiungere un’etichetta con su scritto: “Attenzione, vetro all’interno”, oppure
“Piombo, Bismuto e Solfato di Bario possono produrre effetti collaterali”.
L’elenco:
Pandoro Motta: Alluminio, Argento
Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio
Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio
Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno
Macine Barilla: Titanio
Granetti Barilla: Ferro, Cromo
Nastrine Barilla: Ferro
Bauletto Coop: Ferro, Cromo
Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo
Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio
Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo
Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio
Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio
Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio
Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese
Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio)
Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro
Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio
Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio
Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel
Tortellini Fini: Ferro, Cromo
Hamburger McDonald’s: Argento
Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, Nichel
Chewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro)
Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio
Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo
I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro,
micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro).
Nessuno degli inquinanti particolati di cui sopra è biodegradabile e, dunque, resta dov'è per sempre.
E dov'è è un tessuto umano.
Chiedo a queste aziende, se vogliono, di dare una spiegazione. Io la pubblicherò sul blog.
9/11/2005
Per cercare di chiarire alcuni dubbi posti dai vostri commenti, pubblico una integrazione al post.
Alcuni dei metalli elencati come inquinanti fanno parte di quelli che si chiamano OLIGOELEMENTI e, in quell’ottica, sono essenziali
per la vita. Per esempio, il Ferro è un componente dell’emoglobina e, se non ci fosse, i nostri tessuti non potrebbero essere ossigenati;
il Rame è fondamentale per la formazione dell’emoglobina, il Cobalto è presente nella composizione della Vitamina B12, e così via. Attenzione, però a non cadere nell’equivoco.
Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni (atomi) che entrano nella composizione di sostanze naturali e che, non raramente, sono indispensabili per la nutrizione; ciò di cui parliamo sono particelle, minuscoli sassolini, che vengono involontariamente immessi come inquinanti nei cibi.
Le fonti di questi materiali estranei sono tantissime. Tra i tanti esempi che si possono fare, c’è quello del Ferro-Cromo-Nichel nei cibi.
I sistemi di macinazione sono spesso costituiti da acciaio (Ferro-Cromo-Nichel, appunto) e questo materiale si usura, perdendo scorie
che entrano nel macinato. Queste scorie sono proprio le particelle che non dovrebbero esserci e che, una volta ingerite, entrano
nel circolo sanguigno per essere rapidamente sequestrate da vari organi (reni, fegato, ecc.), dove restano in eterno perché non sono biodegradabili.
Il problema è che sono dei corpi estranei e l’organismo li vede come tali, facendo partire una reazione infiammatoria (granulomatosi)
che si cronicizza e può diventare cancro o restare, comunque, un’infiammazione che è pur sempre una malattia.
Dunque, un conto è mangiare una bistecca che contiene Ferro organico perché presente naturalmente nel sangue dell’animale del cui muscolo ci stiamo nutrendo e un conto è mangiarsi delle palline piccole piccole di Ferro. Da notare che più queste particelle sono minuscole, più sono aggressive, potendo addirittura penetrare all’interno dei nuclei delle cellule quando la loro dimensione è al di sotto
di una certa soglia.
Tra i metalli elencati, comunque, ce ne sono diversi che non entrano in nessuna combinazione biologica utile (Titanio, Bario, ecc.)
e sono chimicamente tossici.
Naturalmente le aziende sono tutte perfettamente a posto dal punto di vista legale, non esistendo alcuna legge che imponga non solo l’eliminazione, ma anche solo la ricerca o l’elencazione in etichetta di quelle sostanze.
Che la scienza viaggi con un passo diverso rispetto alla legge è un fatto noto di cui non c’è da stupirsi.
Così come non c’è da stupirsi (anche se può fare leggermente schifo) che le industrie non abbiano alcuna voglia di scoperchiare loro stesse il calderone. Fin che va…
RIFIUTI TOSSICI UMANI
http://www.beppegrillo.it/muro_del_pianto/salutemedicina/index.html
Siamo sempre in emergenza cibo con il caso della Tetra Pak ed il colorante passato nel latte. La contaminazione delle confezioni Tetra Pack non coinvolge solo la Nestlè. L' Onlus 'Fare Verde' denuncia che i contenitori sotto accusa non sono usati solo dalla Nestlè, ma da molte aziende, e bloccarli svuoterebbe i supermercati. Una indagine seria potrebbe mettere in discussione il confezionamento dei
prodotti alimentari in Europa.
Nella valutazione del rischio c'è la sterilizzazione del prodotto nella catena lavorativa. In questo caso, trattandosi di cessione, si dovrebbe tenere il prodotto per alcuni giorni ed andare a controllare cosa passa all'interno.
Nessuno ha detto se il colorante è tossico per la salute umana, e soprattutto se lo è in quelle concentrazioni.
Dal Portogallo all'Uzbekistan tutti i ministri della salute e dell'ambiente ammettono che i nostri bambini sono più ammalati di quelli di
50 anni fa. Le allergie al cibo sono all'ordine del giorno. I tumori nei bambini aumentano ogni anno dello 0.8% dal 1963 al 2003.
La maggior parte delle addizioni al cibo non è necessaria e nessuno ne ha ancora valutato la portata.
Esiste un chewingum a cui è stato addizionato il vetro. Ora il potere nutrizionale del vetro non solo è nullo, ma il vetro non è digeribile.
Perché ci fanno mangiare qualcosa che non riusciamo a digerire?
L’emergenza mucca pazza forse è finita, ma abbiamo ora l'influenza aviaria.
Nel primo caso sono state messe sotto accusa le farine, ma nel caso dei polli, qualcuno si è domandato cosa gli danno da mangiare?
E’ in commercio il pomodoro in scatola cinese.
Ma sappiamo qual è la sua catena produttiva? Seguono le nostre stesse leggi europee? Hanno i nostri stessi controlli?
Scoccerebbe parecchio mangiare il pesticida degli anni '60 che rimane sul pomodoro o mangiare la polvere dell'inquinamento
ambientale cinese.
La cremazione in alcuni Paesi costa tantissimo perché hanno appurato che il corpo è diventato un rifiuto tossico nocivo.
Siamo pieni di cadmio, piombo, conservanti, nichel, osmio.
Però c’è un vantaggio, se ti seppelliscono ti conservi come i vampiri.
Polli messi al forno, prima di “impazzire”
Guglielmo Donadello, consulente aziendale settore zootecnico e agroalimentare
(Liberazione, 19 novembre 2000)
Che cos’è oggi il pollo da carne? Stiamo parlando di broiler.
Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, sono oramai solo di un paio di razze ibride (denominate COBB 500, i cui
brevetti sono in mano alla The Cobb Breeding Company LTD), nate nei segreti laboratori di genetica applicata, selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio. Il risultato di queste selezioni è una vera macchina biologica ad elevatissimo “indice di conversione”: un broiler mangia un chilo e mezzo di mangime e ne “produce” uno di carne. Lo fanno vivere solo 35 giorni (non ha neanche il tempo per diventare pazzo).
Questi polli denominati “galletti” quando arrivano a “maturazione” pesano vivi in media sui 2,3 chili e preparati a busto circa 1,2. Per avere queste rese così elevate e cicli biologici così accelerati servono allevamenti e mangimi adatti.
Come vengono allevati
Si chiama allevamento integrato. Assoggettato, cioè, alla filiera industriale della produzione di carne, le cui principali fasi sono: produzione della gallina ovaiola, incubatoi delle uova, produzione dei pulcini, magnifici, macelli, industria di lavorazione, logistica, commercializzazione nella rete della grande distribuzione organizzata. Nel nostro paese due aziende controllano oltre il 70% del mercato. Una è l’AIA del gruppo Veronesi e l’altra è del gruppo Amadori.
L’allevamento viene svolto in grandi capannoni dove possono stare decine di migliaia di volatili: con una densità di 10-15 per metroquadro, sino a 30 chili di “carne” a mq. (I regolamenti UE per gli allevamenti biologici stabiliscono in tre polli per metro quadrato la densità massima ammissibile). Beccano tutto ciò che ha colore paglierino, giorno e notte, grazie all’illuminazione artificiale. Le temperature sono sempre elevate (anche a causa della luce e delle deiezioni, che vengono raccolte con una ruspa per la produzione della pollina, sottoprodotto usato come concime agricolo o combustibile; e fino a 10 anni fa come mangime per bovini da ingrasso).
Le condizioni igieniche sono terribili. Gli animali vivono dal primo all’ultimo giorno della loro brevissima vita calpestando e dormendo sulle loro deiezioni. Le infezioni batteriologiche sono contrastate dal primo all’ultimo giorno di vita con gli antibiotici contenuti nei mangimi;
ma per i virus – come si sa – non ci sono farmaci. Da qui l’uso di vaccini che, come è noto, creano una quantità di anticorpi che
contrastano l’estrinsecazione delle manifestazioni patologiche del virus, ma impediscono la eradicazione dello stesso, consentendo
che animali solo apparentemente sani siano commercializzati: con il rischio che il virus si trasferisca dall’animale all’uomo.
A questo si aggiunge il rumore spaventoso provocato dal pigolare di 50.000 – 100.000 animali spaventati, tenuti in quelle condizioni.
L’organismo del broiler, che è pur sempre un animale diurno, viene messo a dura prova, l’apparato digerente stressato, la sua capacità
di resistenza agli agenti patogeni fortemente indebolita. Nel territorio dove sono inseriti, senza un minimo di criterio di biosicurezza,
questi allevamenti sono delle vere e proprie bombe batteriologiche, pericolose e costose per tutta la collettività. Pericolose, in quanto incubatoi di possibili virus trasmissibili agli uomini, come salmonelle e influenze; costose, come il caso dell’ultima peste aviaria costata
alla sola regione veneta 110 miliardi, e altri 500 allo stato.
Cosa mangiano
I polli dovrebbero mangiare mais, soia e fibre. Trasformano proteine vegetali in proteine nobili. I broiler, che rappresentano il 99% dei 520 milioni di polli e dei 22 milioni di tacchini che mangiamo ogni anno, mangiano esclusivamente mangimi industriali, prodotti in larghissima misura da due o tre aziende. Le formule di questi mangimi sono top secret; possono in questo modo metterci dentro di tutto e di più.
Il mais e la soia, che sono i componenti principali (fino al 60/70%), sono in grandissima parte di importazione e di produzione
transgenetica, perché costano meno. Contrariamente alle normative per i bovini, i mangimi per pollame e tacchini possono contenere
farine di carne e di pesce, pannelli di olio esausto, grassi di origine animale. La vicenda di due anni fa dei polli belgi alla diossina è
dovuta a un “eccesso” di PCB, ma se sta nei limiti tollerati si può dare da mangiare ai polli anche oli esausti di motori.
Ma i risultati migliori si ottengono con le proteine animali derivate dalle interiora, dalle teste, dalle zampe, dalle piume derivate dai loro
fratelli morti in precedenza; oltre alle proteine animali acquistate dove costano meno (farine di sangue e di pesce).
Ai polli ed ai tacchini ne vengono somministrate una quantità fino al 30% nel tacchino, un po’ meno per il pollo.
Cosa si ottiene
Si ottengono dei pulcinotti venduti come galletti o tacchini, con una carne senza gusto né qualità organolettiche, e di dubbia salubrità.
I polli così allevati se li cucini due minuti di più letteralmente si sbriciolano, se li lasci raffreddare rilasciano il classico odore di pesce
con cui sono stati allevati. Oggi la carne di pollo non viene offerta da nessun ristorante degno di questo nome, viene data solo nelle
mense delle fabbriche, delle scuole o per le mense delle famiglie sotto i due milioni al mese.
Per i tacchini è ancora peggio: la carne è letteralmente immangiabile. Amadori la tritura, aggiunge un po’ di manzo e propone in questi
giorni con la pubblicità i rotoloni di carne “per una buona domenica da passare in famiglia”. Questi rotoli sono fatti con la carne di
tacchini con aggiunta di carne di manzo e – come si dice in gergo – con la giusta quantità di aromatizzanti.
Nessuno, ad esclusione dei pochi NAS, protegge i consumatori. Nessuno controlla, e i nostri 7000 veterinari pubblici, come da precise istruzioni, guardano, registrano, e alla fine non possono fare altro.
POLLO ALL’ARSENICO: http://www.all-creatures.org/health/arsenicin.html
FONTI:
http://www.wwf.it/svelenati/
http://www.nonsoloaria.com/tsst.htm
http://www.profumo.it/aromaterapia/profumi_tossici.htm
http://www.rapidmix.it/capitolato/agenti.htm
http://facs.doing.it/default.asp?M=154|45|40|0
http://facs.doing.it/default.asp?M=41|40|0
http://www.ares2000.net/ricerche/scandaloacqua.htm
http://www.disinformazione.it/acqua2.htm
http://www.greenpeace.it/camp/toxic/pops/
http://web.tiscali.it/saguza/metalli_tossici.htm
http://www.disinformazione.it/pollipazzi.htm
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