a cura di Lorenzo Acerra
ultima revisione: 3 marzo
2005
stesura: settembre 2004
La rimozione delle
otturazioni dentali di amalgama, essendo generalmente affidata all'intervento
con il trapano, è a rischio di
vaporizzazione del mercurio, e questo aspetto
richiede una gestione di grande attenzione.
Prerequisito indispensabile
per qualsiasi intervento è perciò la lettura anche da parte del paziente del
"Protocollo di rimozione protetta" che segue. Si parla spesso di
rimozione terapeutica dell'amalgama, ma un'intossicazione acuta al mercurio
prodotta dalla vaporizzazione dell'amalgama, che si sommi all'intossicazione
cronica alle basse dosi rilasciate per anni, non è di beneficio in nessun caso.
È dunque da temere come qualsiasi altro episodio di intossicazione acuta da
vapori di mercurio, e infatti può risultare devastante in un certo numero di
pazienti particolarmente intossicati.
Esponendo
topi all'ambiente che si ottiene polverizzando l'amalgama con il trapano per
qualche minuto, Cutright [1973] osservò una variazione di contenuto di
mercurio nel loro cervello: si passava dai 98 nanogrammi dei topi di
controllo prima della vaporizzazione ai 741 nanogrammi post-inalazione delle
polveri di amalgama. |
Questa guida si compone di
tre parti:
1.
LA RIMOZIONE PROTETTA
DELL'AMALGAMA DI MERCURIO
2. EVENTUALI TEST pre-rimozione
3.
La QUESTIONE dei DENTI DEVITALIZZATI (OSTEITI, FOCI DENTALI)!
4. IL RUOLO DEL PAZIENTE (nel
migliorare l'intestino prima e durante le rimozioni)
5. DANNI DA RIMOZIONI
AFFRETTATE E NON PROTETTE (testimonianze e letteratura medica)
1.
LA
RIMOZIONE PROTETTA DELL'AMALGAMA DI MERCURIO
Nel discutere il sistema di
rimozione protetta dell'amalgama dentale dobbiamo focalizzarci innanzitutto sui
tre elementi che costituiscono il cuore del protocollo:
1. il trapano,
2. la tecnica di
enucleazione,
3. l'aspirazione diretta sull'otturazione, tipo
"cappa", dei vapori
La diga di gomma non è
sufficiente da sola; la rimozione di amalgama
effettuata per usura dell’otturazione (invece che per "enucleazione") e tramite l’impiego di frese
diamantate (invece che con "fresa a carburo di tungsteno") e senza
doppia aspirazione (cioè senza un aspiratore chirurgico o "clean-up"
dedicato ai vapori rilasciati sopra il dente) può creare, nel campo di lavoro,
concentrazioni di vapore di mercurio che raggiungono o superano i 100.000 mcg
per metro cubo d’aria [Cutright 1973, Reinhardt 1983, Shiller 1988,
Haikel 1990].
IL TRAPANO
Da evitare sono
le frese dure, ad es. le frese diamantate: ideali sono le frese morbide, ad es.
una fresa al carburo di tungsteno.
La fresa monouso viene montata su un
moltiplicatore di giri ad anello rosso. La fresa morbida e il moltiplicatore di
giri consentono
di avere un taglio minimamente abrasivo, a bassa velocità ed
alto torque e quindi a bassa temperatura.
Le frese, di piccole
dimensioni, hanno lame a taglio incrociato e a testa lavorante per abbreviare
il più possibile i tempi della rimozione.
Da evitare è la rimozione
dell'amalgama per vaporizzazione-polverizzazione.
La rimozione di
amalgama dentale effettuata per
polverizzazione dell’otturazione è l’approccio del dentista ignaro dei
problemi dell’amalgama per la salute. In tal modo vapori di mercurio (fino a
2.000 volte superiori ai limiti stabiliti per ambienti
di lavoro) vengono
alimentati tramite il nervo olfattivo direttamente al cervello e tramite i
polmoni in circolo nel sangue [Richards 1985].
E' importante chiedere al
dentista che effettua la rimozione protetta "in che misura conta di
usare il trapano per sgretolare l'amalgama".
Ci sono due possibilità:
il "protocollo svedese" e la "tecnica di enucleazione".
Quello che qui chiameremo protocollo svedese è la tecnica di
rimozione dell'amalgama usata dal dentista quando fa un taglio in mezzo col
trapano (uno solo se l'amalgama non è grossissima, oppure due tagli, a un terzo
e due terzi della superficie) e poi va avanti con leve e scalpelli, cercando di
evitare di usare il trapano ove possibile. A tal proposito il dr Cacciatore
["Odontoiatria e Bioterapie", Nuova Ipsa Ed., 2001] scriveva:
"L'otturazione da rimuovere deve essere frantumata e non consumata".
Commento mio: tagliare
l’amalgama in mezzo mediante trapano comporta un certo livello di esposizione
al mercurio che può risultare consistente, e che è evidenziabile nelle
frequenti reazioni post-rimozione dei pazienti più sensibili.
I livelli di esposizione al
mercurio durante la rimozione possono essere ulteriormente notevolmente
abbattuti perché in una buona metà dei casi l’otturazione di amalgama può
essere effettuata per enucleazione,
cioè come se si togliesse una pietra da un anello intera.
L’enucleazione non è
possibile per quelle amalgame sigillate in profondità nel canale dentale o
quando l’amalgama ha complicatissimi sottosquadri (perché il dentista che ve la
mise pensava di essere l’architetto Palladino).
LA TECNICA DI ENUCLEAZIONE
Quando si usa la tecnica di enucleazione, la rimozione dell’amalgama avviene per sezione lungo
l’interfaccia tra otturazione e dente.
Non c'è un
"bonding" chimico tra amalgama e smalto. L'amalgama liquida al
momento dell'inserimento è stata versata in una cavità
formata nel dente in
modo che la parte superiore sia più stretta, cosicché una volta solidificata
rimanesse incastrata nel dente (ritenzione meccanica). Eliminando i
sottosquadri (il collo) responsabili della ritenzione meccanica, si può
effettuare la rimozione senza usare
il trapano sull'amalgama. Tra l'altro
questa quantità di smalto generalmente è compromessa e da limare via in ogni
caso, o perché annerita (elettrodeposizione di mercurio / migrazione di ioni
post-ossidazione) o per preparare la cavita' al meglio per la nuova
otturazione.
In questo modo è possibile
tirare via l'amalgama intera, diciamo nel 70% dei casi. Lavorare con un
microscopio o con occhialini per dentisti decisamente facilita le operazioni di
disincastonatura o perimetrazione dell'amalgama.
Nel restante 30% dei casi o
non è possibile perimetrare del tutto l'amalgama (uno o più lati presentano
pareti sottili), oppure l'otturazione presenta sottosquadri successivi troppo
complicati e dunque viene via integra solo una parte dell'amalgama mentre il
restante è ancora incastrato nello stadio inferiore. A questo punto di solito
si combina l'approccio iniziale con il protocollo svedese, ovvero si toglie
l'amalgama restante per frantumazione in pezzi grossolani, da tirar via con
leve e scalpello. Da minimizzare è la rimozione che usa il
trapano per
vaporizzare l’amalgama.
IRRIGAZIONE
Tutta
l’operazione viene effettuata sotto costante irrigazione e raffreddamento ad
acqua della fresa. Al termine della procedura il campo di lavoro viene lavato
abbondantemente con getto aria acqua prima di rimuovere la cannula di
aspirazione.
L'ASPIRAZIONE DIRETTA SULL'OTTURAZIONE, TIPO "CAPPA", DEI VAPORI
Durante la
rimozione una cannula di ampio diametro, con punta tagliata a 45°, collegata ad
una potente aspirazione chirurgica, viene mantenuta in contatto con il fianco
del dente al fine di creare una forte aspirazione localizzata sul dente.
Per facilità ed efficienza
questo aspiratore chirurgico può essere incappucciato con "Clean-up" e agire da cappa sul dente se mantenuto
dall'assistente durante le operazioni di asportazione dell'amalgama, aspirando
fino al 90% dei vapori di mercurio.
Come fa notare il dottor
Barile, visto che il marchingegno Clean-up senza dare fastidio consente un
aumento almeno del 50% dell’aspirazione dei vapori eventuali tossici, il non
usarlo è segno di approssimazione e superficialità nella rimozione.
I
RESTANTI ELEMENTI DEL PROTOCOLLO:
LA DIGA
Il campo di
lavoro viene isolato tramite la diga di gomma, la quale provvede a separare il
cavo orale dal dente su cui si lavora. Il foglio di lattice della diga, seppure
parzialmente permeabile ai vapori di mercurio, funge da barriera consentendo in
primo luogo di evitare il contatto
o ingerimento accidentale di eventuali
particelle di amalgama prodotte durante la rimozione.
Bagnare la diga
o usare garze bagnate aumenta le possibilità di adsorbimento nella fase liquida
di vapori di mercurio.
Attenzione a quei dentisti
che, come capitava spesso fino a pochi anni fa, dicevano di fare "la
rimozione protetta", ma spiegavano al paziente solo quando era seduto e
immobilizzato sulla poltrona odontoiatrica che per l'intervento di rimozione non
usavano la diga di gomma.
GLI OCCHI
I vapori di mercurio vanno
direttamente negli occhi e si accumulano nel cervello. Perciò gli occhi
dovrebbero essere protetti con garza bagnata ed occhiali protettivi.
L'AMPEROMETRO
La misurazione
delle correnti elettriche endorali fornisce un criterio guida per la rimozione
sequenziale delle amalgame che influiscono negativamente sul terreno biologico
(bisogna rimuovere prima quelle con maggiore amperaggio).
La misurazione
viene eseguita o mediante un apposito microamperometro digitale (con rilevatore
di picco) o con Amalgamometro
Corbellini (www.amon.it) o con VegaCheck
(www.simf.it).
ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE NELLA STANZA DI LAVORO
L’aria presente
nell’ambiente di lavoro viene costantemente trattata mediante un sistema di
filtrazione composto da una grossa cella di precipitazione elettrostatica dei
fumi, un filtro al carbone attivo ed uno stadio di ionizzazione dell’aria.
PER L'OPERATORE
L’operatore,
esposto professionalmente ai vapori di mercurio, si protegge respirando aria
filtrata proveniente dal sistema di compressione
a secco tramite una mascherina
nasale dedicata (vedi MER- FREE",
sviluppato dall’AIOB, “accademia internazionale di odontoiatria biologica”).
Alcuni dentisti,
in alternativa, usano la maschera della 3M con filtri per il mercurio.
MASCHERA ADATTA PER IL PAZIENTE
Per il paziente si possono
usare Tubicini nasali (ad aria
meglio che a ossigeno) oppure è sempre più usato l'apparecchio Rossetti che descriviamo di seguito:
Apparecchio
Rossetti modificato. La zona di lavoro viene ulteriormente definita e confinata
tramite una cappa aspirante (di plastica) che viene sovrapposta alla diga
(appena fuori la bocca, è ampia, dunque non costituisce impedimento alle
operazioni del dentista). I due tubi di aspirazione, collegati con un impianto
mosso da un motore da 1500W, permettono di creare una notevole depressione
d’aria nella zona operativa. Il flusso d’aria spazza la superficie della diga
ed evita che venga generata una nuvola di vapori incontrollata.
BIBLIOGRAFIA
Brune D, "Exposition to mercury and silver during the removal of
amalgam fillings", Scand J Dent Res 88 1980 460
Cooley R, "Mercury vapor emitted during ultraspeed cutting of
amalgam", J. Indiana Dental Assoc., vol.57, n.2, marzo 1978, p28-31
Cutright DE, Miller RA, Battistone GC, Millikan LJ, "Systemic
levels of mercury caused by inhalation of vapour during ultraspeed cutting of
amalgam", J Oral Med 28(4):100-104 (1973)
Haikel Y, Gasser P, Salek P, Voegel JC, "Exposure to mercury vapour
during insertion, removal and polishing of amalgam fillings",
J Biomed
Mater Res, Nov. 1990; 24(11):1551-8
Hall G, Winkvist L, "Protection and removal of metals succeded with
V-Tox", Heavy Metal Bull, vol 3, issue 1, p6-8, April 1996
Kostial K, Blanusa M, Rabar I, Simonovic I, "More data on mercury
absorption in relation to dietary treatment in rats", Toxicol Lett 1981
Jan;7(3):201-5
Kostial K, Rabar I, Ciganovic M, Simonovic I, "Effect of milk on
mercury absorption and gut retention in rats", Bull Environ Contam Toxicol
1979 Nov;23(4-5):566-71
Mokranjac MM, Petrovic C, “La vitamine C dans les cas d’intoxication par
les doses mortelles de mercure”, C.R. Acad. Sc. Paris, 258,
(27 janvier 1964,
p.1341-42
Nimmo A, “Particulate inhalation during the removal of amalgam
restorations”, The Journal of Prosthetic Dentistry, Feb. 1990 vol.63, n.2
Reinhardt JW, "Mercury vaporization during amalgam removal", J
Prosth Dent 50 1983 62
Richards JM, Warren PJ, "Mercury vapour release during the removal
of old amalgam fillings", Br. Dent J., 159 1985 231
Rowland IR, Robinson RD, Doherty RA, "Effects of diet on mercury
metabolism and excretion in mice given methylmercury: role of gut flora",
Arch Environ Health 1984 Nov-Dec;39(6):401-8
Shiller B., Parker WS., "Mercury vapor release during amalgam
removal using air abrasive instruments", J. Dent Res. 1988, vol.77,
Special Issue A, p.231
2. EVENTUALI TEST PRE-RIMOZIONE
1. L’amalgama rilascia mercurio? Test
del mercurio rilasciato nella saliva
Chi prima della rimozione
vuole avere un riscontro dei livelli di mercurio (con eventuale valore legale)
puo' fare il test del mercurio nella
saliva (77 Euro).
Dr Ionescu, tel. 0049-9947-28122.
email:info@allergieklinik.de
Spezialklinik Neuhausen
Krankenhausstr. 9
D-93423 Neukirchen b.III. Blut
Germany
Spezialklinik:
Tel.: 0049 9947280
Fax: 0049 994728109
Tre recenti pubblicazioni
hanno rilevato valori di mercurio nella saliva di portatori di amalgama
maggiori del limite tollerabile nelle acque di fogna (50 mcg/l)!
Leistevuo [2002] ha
mostrato in uno studio con controllo che il 20.5% degli individui portatori
di amalgama avevano livelli di mercurio nella saliva post-masticazione
superiori al limite del mercurio nelle acque di fognatura (50 mcg /l) e che
le concentrazioni di mercurio totale nella saliva stimolata aumentavano
proporzionalmente al numero di superfici dentali di amalgama. Zimmer [2002]
riporta che la concentrazione media del mercurio nella saliva stimolata era
di 63 mcg/l negli 83 individui portatori di amalgama esaminati. Questo
conferma precedenti studi da parte di Stockinger [1992] secondo cui individui
con otturazioni di amalgama avevano livelli medi di mercurio nella saliva di
13.7 mcg/l mentre la saliva stimolata (dopo 10 minuti di masticazione della
gomma) ne conteneva in media 97.4 mcg/l).
2. Che materiale mettere? Test
della compatibilità dei materiali
Negli Stati Uniti, tutti quelli
che fanno la rimozione dell’amalgama negli Stati Uniti ricevono, al costo di
250 dollari (circa 198 euro),
il test completo del sangue rispetto a centinaia
e centinaia di campioni, compositi, cementi, leganti, di tutto di piu, compresi
tutti i metalli, da perdersi! I risultati sono così tanti che vi arriva a casa
un libro e se volete acquistare dei prodotti ci sono allegate tutte le case che
li forniscono con i loro dati (importantissimo!). sono incredibilmente
organizzati! Qualsiasi dentista nel mondo puo' utilizzare questo test ed
acquistare i materiali. Se volete fare il test dall'Italia vi mandano il kit e
tutte le istruzioni. Inoltre dopo aver fatto il test potete aggiungere delle
voci senza spedire nuovamente il sangue!
da
notare: il prezzo di 250 dollari scende parecchio se chiedi un test parziale e
ci sono diverse opzioni.
La spedizione del sangue
dall'Italia e' costosa, circa 130 euro, perche' va fatta in ghiaccio secco. E'
conveniente spedire 2-3 o 4 campioni insieme
INDIRIZZO CUI CHIEDERE IL KIT e
successivamente CUI SPEDIRE IL SANGUE.
Scientific Health Solutions, Inc.
1621 N. Circle Drive
Colorado Springs, CO 80909
USA
TEL. 719 548 1600 (800 331 2303)
FAX 719 572 8081
mail: peakenergymail@yahoo.com
Chiedere di Joe, farsi mandare il
kit a casa.
Con il kit vi mandano tutte le
istruzioni necessarie per la spedizione del sangue. Troverete scritto nelle
istruzioni di effettuare la spedizione
del sangue solo nei giorni lunedi e
martedi' della settimana, in realta' l'unico giorno utile e' LUNEDI':
IMPORTANTE.
Corriere per la spedizione: FEDEX
tel. 800123800
RACCOMANDAZIONE: NON
CAMBIARE CORRIERE
Il tipo di spedizione da
richiedere e' quella delle "24 ore", ma in questo caso ci vogliono 3
giorni perche' e' una spedizione in ghiaccio secco.
Una volta ricevuto il kit e'
necessario contattare un laboratorio di analisi per eseguire il prelievo e
trattare il sangue secondo le istruzioni che riceverete.
La spedizione va fatta in
ghiaccio secco. Parlate con il sig. Massimo Ricci (addetto a spedizione
chiaccio secco) della DRYCE ITALIA.
Le persone lontane dalle sedi della ditta
(Bologna, Milano, Roma, Napoli) hanno ovviamente la possibilità di farsi fare
una spedizione a domicilio del ghiaccio secco.
Io ho speso in tutto circa 21
euro, una scatola tipo CB16 + 5kg di Ghiaccio secco. (acquistare imballaggio del tipo
CB12, 26x26x38, oppure CB16, 29x19x18,50)
5 kg di ghiaccio secco sono
sufficienti: ma NON MENO DI 5kg. se il pacco pesa in totale non piu' di
5 kg il costo del corriere e'
117 euro, se supera i
5 kg
scatta a 127.
Sulle scatole ci sono gia' tutte
le diciture previste dalla legge per far viaggiare il ghiaccio secco, tuttavia
chiedete sempre e assicurati che sia effettivamente cosi'.
Nota: il campione di sangue deve rimanere per tutta
la durata del viaggio ad una temperatura assolutamente inferiore ai
32°C. Importante è non
superare questi valori max, però più è freddo e meglio è.
3.
la QUESTIONE
dei DENTI DEVITALIZZATI (OSTEITI, FOCI DENTALI)!
Un’altra valutazione da fare prima di iniziare la rimozione dell’amalgama
è quella che riguarda i denti
devitalizzati: col tempo iniziano a creare infiammazioni croniche di
origine dentale, infezioni, osteiti condensanti (visibili alla radiografia),
aloni neri all’apice radicolare.
l’identificazione del focus dentale: istruzioni
Consideriamo un periodonto con infiammazione cronica
causata da decadimento della polpa a causa di batteri, funghi o tossine.
Descriviamo la tecnica per identificare questo sito di infiammazione o “focus”.
Il primo step è tenere ben presente che la nostra
mandibola funziona da deposito di tossine e che nei nostri momenti peggiori il
primo fenomeno (invisibile) a tirarci giù (ad intossicarci) saranno i batteri
anaerobici che si alimentano di queste tossine e della polpa dentaria di
canalicoli fittissimi e irraggiungibili di denti devitalizzati.
Il secondo step è saper leggere queste modificazioni
associate a focus dentali dall’ortopanoramica (o lettura digitale
computerizzata).
Il terzo step è il test della neural-terapia: la radice
del dente che all’ortopanoramica risulti modificata, deve essere trattata con
un’iniezione di anestetico (solo procaina, senza aggiungere altro, né
vasocostrittori né conservanti).
A questo punto ci sono due possibilità:
1. il sintomo momentaneamente recede (per esempio il mal
di testa, per esempio per una dozzina di ore)
2. il paziente improvvisamente prova dolore (dopo circa
20 minuti) nell’area irritata in corrispondenza al focus (per esempio: colonna
vertebrale, occhi, intestino, ecc.).
“Se non ci sono significativi miglioramenti nell’organo
corrispondente dopo tre iniezioni a distanza di una settimana, il focus deve
essere bonificato, cioè il dente deve essere estratto e la cavità del dente
trapanata” [Daunderer 2001].
Fin qui la procedura scientifica che è l’unica che
può dare un responso diagnostico su un’osteitie sotto un dente devitalizzato.
Propongo ora anche dei parametri fai-da-te del tutto empirici che nascono
solamente dalla mia osservazione personale, osservazioni che certo sono
estremamente variabili (il silenzio clinico dei tessuti coinvolti è molto
comune) ma che se uno c’è l’ha ha una certezza in più sulla necessità di
intervenire adeguatamente su uno o più dente devitalizzato:
1. un dente devitalizzato che inizia a dar fastidio
periodicamente o addirittura a far male;
2. una sensazione di una parte dell’osso più
leggera, vuota, la cosa strana è che iniziate a sentirla quella parte dell’osso
(normalmente uno non se le sente le ossa o la mandibola). Possibile sensazione
che la gengiva tira.
3. le tasche gengivali sono
uno stato di infiammazione superficiale del periodonto (quel tessuto che sta
tra l’osso e il dente). Malattia tipica dell’adulto, l’altra cosa tipica
dell’adulto è il ridotto rifornimento sanguigno dell’osso che dovrebbe nutrire
i denti e il periodonto. Cioè, se ci vogliamo avvicinare alla verità, le tasche
gengivali dipenderebbero non solo dall’igiene orale (unica imputata secondo i
dentisti), ma anche dallo stato dell’intestino e dalle capacità rigenerative
dell’osso. Per cui non si può certo dire che tutte le situazioni di tasche
gengivali indicano osteiti gravi sotto il dente, però ho visto a volte persone
con osteiti di cui il dentista scopriva solo che avevano tasche gengivali.
Al
momento non so chi consigliare per fare questa valutazione.
Le
possibilità sono:
1. la scuola tedesca;
2. la scuola di Huggins;
3. il dr Daunderer a Monaco di Baviera;
4. qualcuno degli italiani che (!!§ééèé°%..J ) sappia leggere l’ortopanoramica e intervenire come
i tedeschi.
Chi
vuole addirittura recarsi a Monaco, il Dr Kreger a Monaco è daunderiano e
serio. Lingua tedesca
richiesta.
Dr. Klaus Kreger
Kassenzahnarzt
82110 Germering
(Halt Harthaus) Waldhornstr. 5
tel. 089 842828
S-Bahnlinie 5
Vicino
Hannover ho conosciuto il medico Thomas Herms, italiano, (thomas-herms@gmx.de) che mi ha consigliato i seguenti due dentisti esperti nella
bonifica della bocca, osteiti e denti devitalizzati inclusi:
Dr. Karl-Heinz
Zunk e Dr. Maike Finger
In der
Teichwiese 1
38550 Isenbüttel
Tel.:05374 / 4565
Fax:05374
/ 4584
email: kontakt@zahnarztpraxis-zunk.de
4. IL RUOLO DEL PAZIENTE (nel migliorare l'intestino prima e durante le
rimozioni)
L'esperienza clinica insegna
che una adeguata preparazione del paziente minimizza le reazioni del paziente e
addirittura consente di espellere il mercurio in maggior quantità invece che
accumularlo nell'organismo. Gli strumenti sono i seguenti:
regime alimentare senza latte e derivati del latte (almeno 2 settimane prima
della rimozione e durante): Il consumo di latte vaccino
determina una maggiore
ritenzione di mercurio. Ciò ora è scientificamente provato. Il latte determina
una mucosa intestinale permeabile e ciò determina una ritenzione di mercurio
nell'intestino 23 volte superiore rispetto al gruppo di controllo non
alimentato con latte di mucca [Kostial 1979]. Questo livello maggiore di
ritenzione di mercurio può essere prevenuto o ridotto passando da una dieta con
latte ad una
dieta senza latte [Rowland 1984, Kostial 1981].
regime alimentare senza glutine (almeno 2 settimane prima
della rimozione e durante): tra gli alimenti che insieme al latte possono
produrre una mucosa intestinale infiammata c'è il glutine [Wakefiled 2002], che
dunque in questo senso rallenta la disintossicazione da mercurio.
cloruro di magnesio: è noto l'effetto
anti-batterico e anti-virale del cloruro di magnesio
("Curarsi con il
magnesio", Raul Vergini,
RED Edizioni). La mobilizzazione del mercurio che
segue interventi di rimozione, la messa in circolo di mercurio e la
disintossicazione dell'organismo sono accompagnati da riacutizzazioni virali e
batteriche, di qui l'utilità di questo supplemento.
Dose giornarliera:
2.5 grammi, tutti i
giorni per 4 mesi.
(facoltativi) il giorno
della rimozione:
carbone vegetale: Per minimizzare l’assorbimento intestinale
del mercurio, vengono sfruttate le potenzialità chimico-fisiche del carbone
vegetale (medicinale, si usa solo carbone vegetale purissimo e finemente
suddiviso). Le pillole possono essere prese con acqua poco prima della
rimozione protetta e il giorno seguente.
la vitamina C (3-
4 grammi), in una dose unica assunta appena
dopo la rimozione, è particolarmente indicata sia per neutralizzare rapidamente
l’anestetico, sia per la sua azione di “copertura”, ovvero prevenzione del
passaggio del mercurio dal sangue ai tessuti, con formazione di ascorbato di
mercurio [Mokranjac, 1964].
E ricordatevi, prima di cominciare: I
"denti devitalizzati" possono essere aree problematiche da BONIFICARE
(liberare da osteiti, accumuli batterici, etc.). E’ stata valutata la presenza
di infiammazioni croniche di origine dentale” (vedi ortopanoramica, Vega test,
etc.)?
DANNI DA
RIMOZIONI AFFRETTATE E NON PROTETTE
Testimonianze di Pietro, Michele, Franco, Roberto, Loredana, Alessandra, Marco,
Iuri, Francesca.
PIETRO
P. (porpora autoimmune)
Raitre,
29 aprile 2002
Sabrina
Giannini: Nel 1997 il signor P., di
Cagliari, vede il nostro servizio e comincia a sospettare che proprio
l'amalgama può essere la causa dei problemi di salute della giovane figlia.
Per due anni alla figlia erano state diagnosticate varie malattie,
somministrate numerose terapie, ma la situazione continuava ad aggravarsi. E
dopo il secondo ricovero ospedaliero, il padre della ragazza chiede che
vengano rimosse le otturazioni dalla bocca della figlia.
Pietro
P.:Hanno
rimosso 3 amalgami senza alcuna precauzione nonostante le mie precise
richieste in tal senso. Quindi la ragazza stava malissimo. Il giorno dopo
quando li ho interpellati ho scoperto che non erano state usate queste
precauzioni. Qualche giorno dopo ha avuto un collasso, è stata trasferita in
rianimazione, è stata salvata per il rotto della cuffia, e poi ha dovuto fare
28 trasfusioni di sangue nel giro di 2 mesi.
Sabrina
Giannini: Senza mascherina protettiva,
senza diga, la ragazza potrebbe aver inalato quantità di mercurio
insopportabili, forse era realmente sensibile al mercurio. E sulla base di
quell'indizio l'Università di Cagliari inizia a studiare il caso. |
MICHELE
C. (tonsillite, sinusite, astenia)
luglio
2003
Il
numero complessivo di amalgame che avevo fino a cinque anni fa è di quattro
placche: due grosse su due molari lato sinistro inferiore; una media su un
molare lato destro inferiore; una piccola placca su un molare superiore
destro. La rimozione di tutte queste amalgame, avvenuta circa cinque anni fa,
è stata eseguita subito dopo aver seguito alla televisione un dossier svedese
sui rischi delle amalgame d’argento.
Nel
contattare il medico dentista, spiegandogli i motivi per cui volevo procedere
a tale rimozione (fisico stanco, non pronto al recupero), notai che
quest’ultimo non condivideva tale teoria ma tuttavia si rese disponibile allo
scopo. Mentre si procedeva, nonostante gli avessi fatto notare i metodi di
protocollo visti in TV, il medico ricorse alle sue teorie, rimuovendo tutte
le amalgame in una sola seduta. Dopo due settimane circa, accusai astenia e
senso di debilitazione generale (come quando si prende l’influenza) e subito
dopo una forte tonsillite e sinusite (quest’ultima mai avuta). Dopo aver
proceduto alla cura farmacologica antibiotica, in non più di una settimana mi
ritorna la tonsillite con una perforazione al timpano sinistro dovuto alla
presenza di “Strepto B emolitico di tipo A”. L’immediato ricovero in ospedale
per una decina di giorni non dava i risultati sperati poiché il timpano non
cicatrizzava, tanto che si procedette oltre che all’appropriata terapia
antibiotica per via endovena all’assunzione di cortisone sempre per via
endovena. Intorno al sesto giorno di degenza, successe un fatto alquanto
curioso che io andai ad imputare alla forte e massiccia dose di farmaci,
sudavo in modo incredibile di notte ed in particolare la testa ed il petto.
Una volta dimesso, cercai di ritornare alla normalità, i sintomi come la
sudorazione erano vincolati ormai alle ore diurne in presenza di umidità, ma
dai rilevamenti diagnostici di rito, nonostante tutti i farmaci presi,
risultava ancora presente lo “Strepto” il quale aveva alterato a sua volta,
in modo marcato, i valori di TAS, PCR e Reuma Test.
Forte
di tutta questa raccapricciante storia e di altre cose che non sto a
raccontare per brevità, veniamo ad oggi. Avendo deciso di rimettere un po’ di
ordine tra i miei denti ricorsi ad ulteriori cure dentistiche. Sin dalla
prima seduta, sia per la mia pignoleria sia per lo scotto passato, non feci
altro che parlare delle amalgame rimosse e relativi problemi subiti, ma dal
canto loro i dentisti non facevano altro che ribadire il fatto che si
trattava di fandonie messe su dalla Svezia per un mero scopo di lucro e
quindi di non pensarci più. Subito dopo, sia per il contratto stipulato, che
parlava di implantologia in oro – ceramica con relativi perni in oro, sia per
le ripetute arringhe dei medici dentisti, atte a depistare ogni mio discorso
contro le amalgame, sono arrivato, purtroppo, al punto di fidarmi nonché
farmi plagiare dai loro bei discorsi.
I
due dentisti procedettero a devitalizzarmi il premolare destro superiore. Io
francamente non avevo la minima idea che nel richiuderlo avrebbero utilizzato
un'amalgama, considerato il fatto che loro sapevano benissimo dei miei
problemi anche se non fondati con certezza.
Il
dubbio fu fugato qualche mese dopo nel momento in cui il dente si ruppe,
mostrando apertamente il suo contenuto. Immediatamente contattai lo studio
dentistico e subito dopo ci andai di persona. Non le dico la mia arrabbiatura
nel chiedere a questi signori il motivo per cui mi avessero impiantato
un'amalgama, ma loro come al solito con atteggiamento indifferente dissero
che l’impianto con i monconi in amalgama sarebbe stato più forte e duraturo.
"Più forte e duraturo"? Ma come la mettiamo se poi su quei perni in
amalgama mi avessero impiantato dei denti in oro – ceramica? L’effetto pila
in bocca? Non è che sono per caso inesperti e alquanto sprovveduti di nozioni
basilari attinenti la loro professione? Voglio pensare di sì! Altrimenti
dovrei dire che si tratta di persone senza scrupoli per la salute altrui.
Comunque tornando a noi, nonostante io mostrai la mia contrarietà, loro
vollero procedere immediatamente alla formazione del perno previo azzeramento
del dente rimasto e fresatura dell’amalgama affinché assumesse la forma di
perno. Il tutto fatto in assenza totale di protezione e per questo intendo
che anche il trapano era privo di getto d’acqua per il raffreddamento,
facendomi respirare tutti quei fumi e vapori, e il tutto mi causò il caratteristico
gusto metallico che è sintomo di intossicazione mercuriale in corso. Gusto
metallico che nella rimozione passata non avevo percepito, infatti il medico
utilizzò un trapano a getto d’acqua facendomi quindi assorbire meno vapori. A
nulla servirono i miei gesti con le mani poiché loro mi rispondevano in coro:
non preoccuparti, sono fesserie, non pensarci, fidati di noi.
A
questo punto, come cinque anni prima, dopo due settimane ecco ripresentarsi
nuovamente i primi sintomi, identici per tipologia: sinusite, tonsillite e
relativi valori ematici sballati e dopo averli curati arrivò la nuova batosta
ma questa volta non prese di mira l’orecchio ma la parte destra dell’apparato
respiratorio. Infatti lo specialista pneumologo mi diagnosticò una bronchite
al solo lato destro, spiegandomi che sicuramente era dovuta al fatto che
avendo io per natura una deviazione del setto nasale, avevo in quella
circostanza inalato quantità maggiori di aria e vapori dalla narice destra
nonostante io cercassi di respirare in quella circostanza quanto meno
possibile.
Immancabile
per forma e per tempo di reazione il sintomo della sudorazione notturna,
questa volta ancora più violento, il che fa pensare a come il mercurio agisca
per tempo sul corpo dopo aver creato modifiche sostanziali ai vari elementi
che regolano la buona funzione dell’organismo.
Al
momento sono in una controversia legale di risarcimento con questi signori
dentisti. |
FRANCO
G.
Soffro
presumibilmente da oltre 25 anni di intossicazione da mercurio a basso dosaggio,
dovuta alla presenza nella mia bocca, di 14 amalgame dentarie. Questo è un
problema molto importante per me perché da cosi tanti anni soffro di sindrome
da stanchezza cronica.
Circa
quattro anni fa, in seguito ad un mineralogramma, ho preso atto della
possibile causa dei miei problemi, ma non sapevo assolutamente cosa mi
aspettava ancora... Consigliato dall'omeopata ho rimosso in circa due anni
tutte le mie amalgame, andando però incontro a problemi terribili. Non lo
rifarei più, piuttosto toglierei i denti, anche tutti.
La
mia poca forza scomparve del tutto, inoltre arrivarono attacchi di panico,
prima sconosciuti, che duravano ore ed ore, e che mi costringevano a
camminare come un forsennato attorno ai divani fino a cadere esausto per
poche ore di sonno agli orari più strani. Le manifestazioni più estreme
scomparvero in circa due anni, ma in occasione di ogni rimozione di amalgama,
si ripresentava la fase acuta per alcuni giorni. Purtroppo a mie spese avevo
scoperto che la rimozione del mercurio dai denti, nei casi in cui è
necessaria, deve essere fatta assolutamente proteggendo il paziente e
gradualmente, per evitare di mettere in ulteriore pericolo l'organismo.
Altrimenti il rimedio è peggiore del male (almeno per me così è stato). I
dentisti non sanno che una notevole quota del veleno rimosso viene assorbita
nell'organismo. Quali precauzioni furono usate?
La
diga in gomma era difficile da applicare e la dentista rinunciò.
Nonostante
l'avvertimento di alcuni medici omeopati, che le inviavano i pazienti,
richiedendo la sostituzione di un'amalgama al mese, lei riteneva che anche
l'anestesia provocasse un danno al mio fisico, per cui l'approccio fu quello
di farne molte per limitare il numero si sedute.
Fui
preparato con rimedi omeopatici solo per prevenire gli effetti
dell'anestesia.
Non
mi fu somministrato carbone vegetale o qualsiasi altra cosa che (solo ora lo
so) viene usata per minimizzare l'assorbimento da parte dell'organismo di
mercurio.
Non
furono misurate le correnti endorali per individuare l'amalgama più
elettronegativa (e quindi la prima da togliere). Solo ora sono venuto a
conoscenza che questo è uno degli accorgimenti più importanti per minimizzare
l'impatto della rimozione sulla salute del paziente. In pochi giorni dalla
sostituzione, i sintomi fisici e psichiatrici furono cosi evidenti che attesi
un anno per rimuovere il secondo quadrante, quando stetti un po' meglio.
Il
terzo ed ultimo quadrante fu rimosso dopo circa un altro anno. Totale 14
amalgame, di cui una gigantesca nel dente del giudizio, che io volevo a tutti
i costi estrarre, ma la dentista non volle.
Unica
precauzione l'uso di due aspiratori contemporaneamente. Ma non so dove
fossero riciclati i prodotti dell'aspirazione, se all'interno dello studio,
in qualche scarico sanitario, o fuori nella strada. |
ROBERTO
Quando avevo 20 anni (ora ne ho
40) mi misero in bocca due grosse amalgame (ne avevo già alcune piccole)
Queste otturazioni,a differenza delle altre furono lucidate; ricordo di aver
sputato saliva nera per tutto il giorno.Da allora iniziai a soffrire di
problemi muscolari,digestivi e psichici ma naturalmente non ho collegato il
tutto a quelle otturazioni.Col passare del tempo mi misero 4 corone in
oro,con sotto amalgama come riempimento, e un ponte in oro (5 denti) e
svariati perni moncone. Lo stato di salute anche se altalenante non era mai
buono, sempre una miriade di acciacchi che mi hanno sempre imputato (medici e
amici) derivanti dal mio carattere "nervoso" Circa due anni fa dopo
aver cambiato alimentazione e stile di vita (meno latticini e insaccati e
fatto più sport) ho avuto un periodo di miglioramenti, tanto che ho iniziato
a lavorare distante da casa. A quel punto, non so se dire sfortunatamente, ho
appreso della pericolosità del mercurio contenuto nelle amalgame dentali.
Decisi quindi di farle toglierle dalla mia bocca. Sotto due otturazioni, il
nervo era completamente marcio eppure io non sentivo il minimo dolore;
evidentemente il mercurio anestetizza il nervo e quindi le infiltrazioni
"lavorano" indisturbate. Le precauzioni adottate per togliere le
amalgame furono minime. Diga di gomma,alle volte montata solo parzialmente;
una tolta senza diga; l'otturazione "disintegrata" ad altissima
velocità,con aspiratore semplice. Si vedeva chiaramente una nube di polvere
sollevarsi fin quasi sul soffitto e io dovevo tenere gli occhi chiusi per non
rimanere accecato da queste polveri.
Dopo
aver tolto 7 amalgame la mia situazione peggiorò improvvisamente: insonnia,
stanchezza, problemi digestivi, confusione mentale, mancanza di memoria,
specialmente a breve o brevissimo termine; ansia fortissima con paure
immotivate; dificoltà a fare qualsiasi cosa anche le più banali come la
spesa.é da un anno che vivo come in un incubo. Sono in terapia
(bioenergetica) ma dopo quasi due anni ho avuto solo piccolissimi
miglioramenti. Lavoro perso. Ho ancora in bocca 4 capsule in oro con relativa
amalgama e sotto altri 4 denti granulomi di cui due trattati con
ricanalizzazione periapicale. Sono un po’ scoraggiato. Grazie a lei e agli amici
del forum: www.xmx.it |
LOREDANA
F. (dolore al braccio)
Date:
Thu, 16 Jan 2003 08:32:28 EST
Sono
ancora Loredana, scusate
ma io ho un'infiammazione ad una cartilagine del polso destro, per risolvere
il problema mi hanno consigliato un'operazione. Inoltre sono sempre molto
stanca (il mio medico, in Italia mi disse che il mio fisico deve riposare più
di 8 ore) soffro da circa 15 anni ad un dolore che si estende su tutto il
braccio. Quando ho tolto circa un mese fa una grossa amalgama ad un molare, senza
tutte le precauzioni che avete descritto, ma semplicemente con aspiratore,
(dei pezzi poi li ho ritrovati in bocca, masticandoli), il dolore al braccio
si è acutizzato. Ho ancora 8 amalgame!
|
ANTONIETTA
B. (Sjogren)
ciao
lorenzo, ti scrivo per un caso che mi si è presentato in studio.
Si
tratta di una signora di 45 anni che, sentito dire che le amalgame facevano
male, decide di sostituirle completamente. Si reca da un collega a Rimini che
si spaccia per 'alternativo' (nessuno di quelli che tu conosci!) il quale in
modo molto furbesco le consiglia la rimozione di tutte le amalgame. Purtroppo
la rimozione dell'amalgama viene fatta senza alcuna protezione. Il paradosso
sta nel fatto che la diga viene montata dopo la rimozione dell'amalgama, per
fare un lavoro più pulito con il composito. Inoltre le viene applicato un
ponte. La signora dopo la rimozione accusa strani sintomi tra i quali eritemi
(arrossamenti) di zone del volto, febbricola e dolore alle articolazioni.
Dopo una serie di esami (circa un anno di tempo) le viene diagnosticata la
sindrome di Sjogren, Una malattia autoimmune che colpisce il mesenchima, cioè
i tessuti connettivi e può portare alla sclerosi di alcune parti, ad esempio
delle ghiandole salivari o lacrimali. Insomma una di quelle malattie che non
ti ammazza ma ti fa desiderare di morire al più presto. La signora mi ha
chiesto se poteva essere stata la rimozione non protetta dell'amalgama a
causare tutto questo. Le ho risposto che il dubbio è legittimo e che la
rimozione non protetta poteva essere stata concausa nello scatenare la
malattia (vista la diretta consequenzialità dei tempi). Ho pensato di
metterti in contatto con lei, che tra l'altro lei mi ha chiesto informazioni
di associazioni di pazienti. |
ALESSANDRA
G. (mal d'orecchi, sintomi cardiaci)
Il
dentista a cui mi sono rivolta mi ha rimosso, in 20 giorni, 8 amalgame delle
quali 6 erano chiuse sotto corone in oro. Pur non sapendo niente della
pericolosità delle amalgame, dopo aver letto il materiale che gli ho portato
ha concordato con me sull'opportunità di procedere e di farlo nel miglior
modo possibile. Si è attrezzato, ha usato precauzioni, ha detto che non ne
metterà più ai suoi pazienti e che si informerà meglio sull'argomento, anche
perchè lui stesso ne ha più d'una in bocca. Siamo arrivati alla rimozione in
3 quadranti, ne rimane uno dove probabilmente ne troverà 2 o 3.
Ho
però dovuto sospendere per una settimana perchè adesso mi sento veramente
male: ho un continuo mal d'orecchio lancinante, non riesco a masticare, non
sento più i sapori, mi capita almeno una volta al giorno che il cuore sembra
che si fermi per poi riprendere furiosamente un battito pesante, sono
spossata, ho apatia, vorrei solo dormire e sono profondamente giù di morale. |
MARCO
(fibromialgia)
Mai
e poi mai avrei presupposto, da sedicenne o anche ventenne, che la pasta
metallica con cui mi venivano ’’curati’’ i denti contenesse dal 40 al 50% di
Mercurio. Pretendere che questo veleno, una volta fuso con gli altri metalli
e costantemente in bocca, perdesse tutte le sue caratteristiche dannose
secondo il concetto ‘’Se ce n’è poco non fa male…’’ era ed è semplicemente
demenziale! Io poi avevo motivi per stare in guardia con il mercurio, essendo
allergico, avevo avuto un'avvisaglia con disturbi vari e nervosismo all’età
di quattro o cinque anni, guarda caso proprio quando mi furono somministrati
i primi vaccini. Non fui fortunato come altri che sopportavano vaccini e
mercurio ivi contenuto.
Le
carie furono una costante negli anni d'infanzia e poi di adolescenza.
Disturbi come ansia, forte nervosismo, perdita sempre maggiore di memoria e
concentrazione, tremori, gusto metallico in bocca, paure, forte timidezza,
eretismo e depressioni furono crescenti con gli anni e non mi resero facile
questa fase della vita. Il calo di concentrazione era progressivo con gli
anni, e l’aumentare di sedute dal dentista, che ignaro o semplicemente
noncurante, continuava a chiudermi costantemente ogni carie con otturazioni
in amalgama.
Oggi
ho 41 anni e una diagnosi di fibromialgia, che esplose con l'inserimento a 28
anni di nuove otturazioni in amalgama e si consolidò definitivamente con la
rimozione non protetta dai denti del mercurio. In seguito l’inizio di un più
intenso calvario iniziò proprio quando a 28 anni mi trasferii a Bergamo in
cerca di lavoro come cameraman. I primi tre mesi a Bergamo erano stati gli
unici momenti relativamente sereni da quando avevo preso l’epatite a 5 anni.
Avevo cambiato ambiente, potevo relativamente fare la vita sociale che
desideravo, e soprattutto la mia salute sembrava averne un giovamento. La
fastidiosa cervicalgia, di cui da alcuni anni soffrivo era diminuita
considerevolmente d'intensità. Nervosismo e depressione pure erano calati.
Probabilmente il mio sistema immunitario traeva giovamento dal cambiamento
generale. Purtroppo, essendosi da poco staccate da sole alcune amalgame,
decisi (sempre ignaro) di recarmi all' Ussl locale per ricostruirle. In
coincidenza con l’ennesima e penultima posa delle nuove amalgame le cose
cominciarono a peggiorare. In primavera del 1990, nonostante i piacevoli
viaggi di visita ad amici in Polonia, ricominciai ad accusare terribili crisi
di rigidità muscolare in tutto il corpo ed in particolare sulle spalle e
collo. In passato avevo molto patito il caldo, ma era nulla in confronto a
quello che mi aspettava con l’imminente arrivo dell’estate: con l’arrivo del
primo caldo intenso non vi furono molti problemi, ma dopo una settimana circa
di umida calura la mia cervicalgia ’’esplose’’ letteralmente. Mi è impossibile
ed agghiacciante descrivere quello che ho provato in quell’estate d’inferno:
depressioni tremende, contrazioni allucinanti non solo al busto e agli arti,
ma soprattutto al collo, spalle e viso. La più insopportabile di tutte era la
contrazione alla spalla sinistra. Da urlo!
Ridotto
quasi ad un cadavere fui costretto a lasciare il lavoro appena trovato. Mio
padre mi portò a Ginevra da un famoso chiropratico. Questi, oltre a curarmi
con la chiropratica (che tra l’altro avevo già praticato anni prima ottenendo
momentanei miglioramenti), mi mandò da un dentista di sua fiducia a cui diede
il compito di ricostruirmi gli ultimi denti per migliorare l'occlusione...
Costui mi ‘’risistemò’’ i denti riotturandoli in...amalgama! Le mie già
disastrose condizioni praticamente di invalidità, peggiorarono ulteriormente
dopo l’ennesimo ’’restauro al Mercurio’’. A dir il vero il chiropratico aveva
accennato alle amalgame e alla presenza di Mercurio in esse. Non ricordo bene
però, forse non avevo fatto mente locale, in quanto con ogni probabilità la
cosa mi sembrava inverosimile. Ridotto alla disperazione mi recai da un
dottore in provincia di Milano che mi diagnosticò allergia alle amalgame e
quindi al Mercurio tramite indagine effettuata con Vegatest. Il medico però
non era sicuro che questa fosse la causa principale del mio malessere
generale. Ripetei lo stesso test con un’altra macchina tedesca ovvero
la Mora. Il risultato fu
il medesimo: allergia all’amalgama e al Mercurio. Stato d'intossicazione
generale. Inutile dire che la mia già poca fiducia nella cosiddetta
‘’medicina ufficiale’’ svanì pressochè nel nulla. Decisi di levare le
amalgame. Durante un fine settimana di crisi allucinanti un dentista di
Verona me le levò trapanandole quasi tutte in un colpo. Fu l’inizio della
fine.
Avevo
sentito accennare della necessità di togliere le amalgame in maniera
protetta, ma forse ancora una volta, essendo profondamente esaurito, non
avevo fatto abbastanza mente locale a ciò che avevo sentito accennare
sull’argomento. Benchè mi sentissi un poco meglio dopo la malsana operazione
avvertii un senso di stordimento e nel tempo non migliorai più di tanto. Anzi
fu un saliscendi di continui ossessionanti malesseri, forti depressioni come
sempre, spossatezze, ansie e ancora paure di vario tipo e.. le solite
immancabili contrazioni. Per lunghi anni continuai a peregrinare come un
pazzo da un dottore all’altro. Ogni cura era un palliativo e svuotava sempre
più le nostre casse. Posso ringraziare, pur nella mia grande sfortuna, di
esser stato di famiglia piuttosto benestante e disposta ad aiutarmi a pagare
le costose terapie. Se non fosse stato così sarei già morto da tempo o
perlomeno paralizzato. Chi avrebbe pagato le continue nuotate e sedute di
Osteopatia per sbloccare l’Atlante (osso del collo) ogni settimana ogni volta
che s'inchiodava? Tutte le maledette volte che si bloccava (e si blocca
ancora adesso purtroppo..), ogni quarto d’ora era, ed è un inferno di nervi e
muscoli tesi che solo una nuotata ed una seduta d'osteopatia possono attenuare
oltre ad alcuni farmaci naturali.
Successivamente
scoprii che alcuni dei denti dell’arcata inferiore, nonostante fossero stati
privati delle amalgame, risultavano reattivi al Vegatest e quindi
probabilmente fonte dei disturbi più violenti che avevo. Nessun dottore seppe
trovare una soluzione e quindi li feci estrarre da un dentista relativamente
consenziente. Tolti quei denti, ovviamente contro ogni regola di
odontoiatria, alcuni disturbi d' incredibile violenza scomparvero nel nulla
immediatamente dopo le estrazioni per non riapparire mai più. |
IURI
(acufeni)
24
ottobre 2003
Nel
1995 ebbi necessità di risanare i miei denti da alcune carie. Queste erano
piuttosto ampie e il dentista, uno dei più costosi della città, suggerì di
usare l`amalgama per ricostruire interamente i denti. Qualche mese dopo
l'inserimento di queste grosse amalgame ebbi il primo fenomeno di iperacusia
con successivo acufene. Inoltre il mio umore e la mia condizione energetica
peggiorarono in maniera consistente.
Mi
ricordo che proprio nello studio di questo costoso dentista lessi per la
prima volta, in una di quelle riviste di odontoiatria che i dentisti lasciano
alla noia del paziente nelle lente sale di attesa, del dibattito sulla
nocività dell'amalgama. L`articolo comunque rassicurava il lettore sulla
innocuità di questa materia. Io chiesi per scrupolo anche al dentista
delucidazioni, egli mi confermò che il mercurio sarebbe stato dannoso solo se
respirato, ma, una volta inserito nella cavità del dente, sarebbe stato
praticamente impossibile assimilarne, in quanto strettamente legato in una
lega resistentissima. Diversi mesi dopo tornai da lui e mi ricordo che la sua
stessa infermiera mi fece notare quanto fossi diventato più serio e
silenzioso.
L'acufene,
molto leggero e percettibile solo in assoluto silenzio, mi preoccupò molto
sin dall'inizio. Andai dall`otorino il quale mi prescrisse una settimana di
day-hospital, con il trattamento via flebo di sostanze che avrebbero dovuto
facilitare la circolazione nei capillari dell`apparato uditivo. La cura non
ebbe effetto e l’iperacusia peggiorò. In pochi mesi arrivai a dover mettermi
i tappi alle orecchie anche per mangiare, in quanto i rumori delle posate sul
piatto mi davano un gran fastidio. Persi diverse opportunità di lavoro, alcune
anche molto remunerative, non uscivo piu` dato che in ogni locale di ritrovo
il livello di rumorosità era fuori della mia portata. Il tono della voce si
fece più basso e, rinunciando totalmente al rumore, al volume, al
grido,…tutta la vita e la prospettiva
che si ha e ci si da` diventa cotonata, attutita, soffusa.
Misi
ancora l`apparecchio, con notevolissima spesa e fatica e mi sottoposi a
diversi trattamenti per la colonna vertebrale, nella speranza di togliere
iperacusia (che poi alternava momenti difficili a periodi più sopportabili) e
acufene, in lentissimo ma costante aumento.
Circa
5 anni dopo, sempre più demoralizzato per il mio stato, incontrai una ragazza
tedesca che mi mise in guardia sulla nocività del mercurio, raccontandomi la
sua esperienza e suggerendomi la visita ad un medico tedesco. Impiegai dei
mesi per decidere di affrontare la questione, temendo di andare incontro
all`ennesimo lavoro dentario lungo, complesso e costoso.
Ad
un certo punto mi decisi a comperare il libro "DENTI TOSSICI" sulle
amalgame dentali e gli altri metalli. Tutto mi si fece più chiaro. Mi ricordo
che la lettura di quel libro mi sconvolse e mi diede tanta rabbia in corpo
per aver capito la causa di questo mio stato, molta consapevolezza sulla
ingannevolezza di ciò che ci viene detto dal sistema, ma anche molta energia
e voglia di rinascere, di riacquistare le mie forze e vivere la vita appieno.
Una settimana dopo ero già in Germania per una visita di controllo con questa
dottoressa che da molti anni già rimuoveva amalgame.
Mi
affidai totalmente a lei e alla sua proposta di togliere tutte in un giorno
le mie amalgame. Come protezione, mi garantì l`uso della maschera antigas, il
ché mi sembrò il massimo della precauzione.
Fissai
l’appuntamento per la rimozione delle amalgame, con la certezza che in pochi
giorni avrei ripreso la vitalità che mi aveva caratterizzato, anche perché i
test kinesiologici avevano evidenziato una mia forte intolleranza
all'amalgama. Andai in Germania, entrai nello studio della dentista e rimasi
subito un po’ sorpreso dal vederla da sola, senza alcun assistente. La
maschera promessa era calzante al suo viso, ma non al mio, in quanto, per
poter lavorare nella mia bocca, ella me la fece tenere rovescia, con un
grosso spazio tra la suddetta e la pelle della mia faccia. In poche parle,
servì a gran poco. Il trapano che io sentivo era molto grossolano e veloce.
Ella stessa si rese conto che le amalgame erano molto più grosse di quello
che pensava (non aveva infatti richiesto la panoramica). Mi disse che nella
sua quasi decennale esperienza di rimozione delle amalgame, quella era la
bocca piu carica di tutte. In 2 ore tolse le 12 amalgame, in un`altra ora e
mezza riempì i buchi con un composito temporaneo.
La
"copertura" contro il mercurio si basava sul fatto che dovevo
prendere l'alga clorella e alcuni prodotti omeopatici per il fegato e i reni.
Sospettai
da subito che il lavoro non fosse stato fatto a regola d`arte, se non altro
per la velocità dell`esecuzione. Rimpiansi la fiducia che avevo accordato
alla dottoressa quando mi resi conto che i riempimenti in resina erano molto
approssimativi, tutti i punti di riferimento per la masticazione erano stati
alterati, oltretutto in molti denti era stata rimossa l`otturazione in
amalgama, ma non il mercurio penetrato nel dente.
Da
allora sono passati 4 anni. Ho al momento grossi problemi di stomaco, la
masticazione è praticamente inesistente, certo, ci sono sempre persone che
soffrono più di me, ma io non rido quasi mai, non ho finito gli studi, mi fa
male tutto e ho anche problemi cardiaci. Vivo alla giornata, spesso più
assente che presente.
Non
ho mai accettato questi problemi che sono iniziati da quelle amalgame. E
soprattutto gli acufeni mi hanno cambiato la vita. Chi non ne soffre, non può
capire quale tormento siano. Credo che tutti i problemi, tutti i dolori siano
affrontabili e in qualche misura accettabili attraverso la presenza in sè.
Intendo che almeno in qualche momento essere presenti alla propria vita,
sentirsi, vivere le emozioni: chi medita, chi fa movimento, chi suona il
pianofore: tutti abbiamo dei momenti in cui usciamo dai pensieri ed entriamo
nel vissuto, percepiamo le viscere del nostro essere. In quel momento la vita
ti indica la via, ti da' i mezzi per andar avanti. Ma gli acufeni sono uno
spillo che punge senza sosta, uno stillicidio perpetuo. Non hai mai, mai, mai
un secondo di tregua. E anche se in tanti momenti tu non ne hai coscienza,
perché in mezzo al rumore o distratto o addormentato, loro ci sono e si
prendono una parte del tuo cervello, sottraendola al gusto dei sensi e al
piacere della leggerezza. Ci vuole coraggio nella vita. Il mio, quello che
sento ora, è il coraggio di ripartire da un danno grosso che, non essendo
stato accettato, è diventato enorme.
Questa
la fase descrittiva del problema. Ho potuto vedere e intuire anche sugli
altri visi la cattiva influenza delle amalgame. Sempre infatti dei denti
scuri si accompagnavano ad occhi stanchi e nervosi. Porto un solo esempio:
due anni fa insegnavo italiano in una scuola privata all’estero ad una
coppia. Lui, denti bianchissimi, resisteva anche 6 ore di lezione individuale
intensa; lei, più giovane, bel sorriso macchiato da alcune amalgame, dopo 2
ore cedeva e doveva lasciare. E tanti altri esempi. All’inizio predicavo la mia
verità, poi ho lasciato stare, visto che trovavo rifiuto, e spesso la difesa
ostinata del proprio stato di malattia. Che la malattia sia un anestetico
utile e necessario ad andare avanti? Tutto questo mi ha aiutato a crearmi
un'opinione un po’ più ampia della salute, consapevole che sempre, o quasi,
siamo quello che abbiamo bisogno di essere. Quindi ogni sacro desiderio di
salute e di vitalità, se non passa attraverso la coscienza profonda del
nostro essere, sarà una lotta contro i giganti. Suggerisco la cura dai
metalli pesanti come una preziosa possibilità di una lenta e cosciente
primavera. La mente si deve riabituare
alla salute con consapevolezza, con pazienza, evitando di fare danni
più gravi come una rimozione fatta male, ed usare questo cammino come la
possibilità di prendere coscienza di quanto è bello essere sani e che fortuna
abbiamo noi a sapere queste cose che molti altri hanno solo subìto senza mai
intenderne il significato. Io ho reagito con rabbia alla consapevolezza della
tossicità del mercurio, con desiderio di rivalsa verso il mondo, il mio
mondo. Questo mi ha portato a fare scelte e non-scelte pesanti poi sulla
salute. Spero che altri siano in grado di avere più pazienza e accettazione
anche di torti subìti e sofferenze passate e presenti.
Caro
Lorenzo, ti scrivo della mia esperienza, sperando che possa essere utile a
qualcuno per avere una maggiore consapevolezza di come vanno a volte le cose.
Ringrazio te e quelli che con passione e
probabilmente anche con coraggio offrono prospettive di consapevolezza più
ampie e aderenti al reale di quelle offerte dai media standard. |
FRANCESCA M. (tiroidite)
From: "Francesca
M.", Subject: richiesta di delucidazioni
Date: 1 May 2002
Salve,
ho trovato la vostra e-mail sul sito di Report ed ho colto l'occasione per
chiedere alla Vostra associazione alcuni chiarimenti. Vi risultano casi di
vitiligine causati dall'amalgama? Come penso sappiate, la mia malattia è di
origine autoimmune e siccome è insorta qualche mese dopo l'applicazione di
otturazioni fatte con l'amalgama al mercurio mi sono sorti alcuni dubbi.
From: "Francesca
M.", Subject: Re: amalgama di mercurio
Date: 18 Nov 2003
lo
scorso inverno ho deciso di far rimuovere le ultime sei otturazioni in
amalgama. Purtroppo tre non sono state rimosse correttamente, ma sono state
vaporizzate... Si figuri che non è stata utilizzata neanche la diga, con la
conseguenza che ho ingerito un pezzetto di amalgama!!! (Il mio dentista aveva
avuto un incidente, per cui suo padre lo aveva sostituito facendomi così, a
dire dell'infermiera, un grande favore!). Dopo un paio di mesi, ad inizio
2003, mi è stata poi
diagnosticata una tiroidite cronica di origine autoimmunitaria ed un'asma
bronchiale di eziologia sconosciuta. Possibile che abbia ancora in circolo
dei metalli pesanti?
From: A.D.O.M (Ass.
Difesa Otturazioni di Mercurio), Subject: Re: tiroidite insorta dopo
vaporizzazione amalgama
Date: 19 Nov 2003
Francesca,
c'è un 'ampia letteratura medica che correla casi di tiroidite autoimmune e
di asma con l'esposizione a vapori di mercurio e in particolare anche
all'amalgama. Allego di seguito la bibliografia (pag. xx e pag. yyy). |
Osservazioni di ricercatori: H.
Huggins, HJ. Hamre, MM. van
Benschoten, JJ. Melet, S. Lambrecht, L. Clapp, R. Pische
HAL
A. HUGGINS (dolori al petto, pustolosi)
da: Huggins
HA., "Mercury in my molars?" 1983
R.L.
aveva 17 anni quando per la prima volta sentì dei lievi dolori al petto e una
sensazione di "star per venir meno". Successe mentre era su una
poltrona odontoiatrica. Tre piccolissime otturazioni in amalgama le erano
appena state inserite. Qualche giorno dopo le furono inserite altre 3 piccole
otturazioni dentali in amalgama. Nel corso dei sei mesi successivi apparvero
molti sintomi che richiesero visite specialistiche con un internista, un
allergologo, un cardiologo, un osteopata, un ginecologo, uno psichiatra, uno
psicologo, un sacerdote, uno psicoterapeuta, un dentista, per non dire poi
delle innumerevoli visite al pronto soccorso. Furono inoltre necessari due
ricoveri in ospedale, uno di 13 giorni, l'altro di 8.
Con
un simile conglomerarsi di problemi, non stupisce che R.L. abbia visto oltre
50 specialisti in campo medico e mentale prima di giungere da me. La
tossicità del mercurio forniva ad ognuno di questi medici sintomi e segni di
interesse per la valutazione medica. Ma, nonostante le numerose analisi
effettuate, la risposta finale era sempre o che c'era bisogno di un altro
specialista, o che l'unica spiegazione era che la ragazza stava somatizzando.
Fu
raccomandato che la ragazza fosse rinchiusa in un istituto per malattie
mentali. Era arrivata ad un punto in cui i dolori al petto erano molto
severi, duravano due ore e ricorrevano due volte al giorno. Non poteva andare
a scuola e non voleva essere separata dalla madre neanche per un istante.
Quando
l'ho vista per la prima volta aveva uno di quegli attacchi di dolore al petto
che durava già da 30 minuti. La ragazza diceva che era sul punto di morire...
esaminai la situazione, notai che non c'erano parole migliori per descrivere
il suo stato. In viso era un tappeto di foruncoli, il suo sguardo era
inespressivo, era come se fosse sincronizzata su un'altra lunghezza d'onda,
forse anche a causa dell'intenso dolore che la prendeva del tutto.
Due
anni e mezzo sono passati dalla rimozione di tutte le sue otturazioni in
amalgama ed ora non ha più attacchi. Uno dei momenti indimenticabili della
mia vita è stato andare alla cerimonia della sua laurea. Una bella differenza
rispetto alla prospettiva di una ragazza che doveva rimanere rinchiusa in un
istituto di salute mentale. Non ci sono più foruncoli sul suo viso, lo
sguardo è chiaro, mai più è stato inespressivo, i dolori non ci sono più.
Quello
che R.L. mi ha insegnato però è stato di fare attenzione in futuro su come
vengono rimossi gli amalgami. Quel giorno che la vidi le somministrai
6 grammi di vitamina C,
il ché le calmò l'attacco di dolori. Allora rimossi la prima amalgama e poi
la seconda. A quel punto però iniziò ad avere intensi dolori al petto, non
sapevo cosa fare, infine decisi di rimuovere le restanti 4 otturazioni in
amalgama immediatamente, per cercare di accelerare il suo sollievo da tutto
ciò. Spiegai le mie intenzioni e lei fu d'accordo con me. In tutto sei
otturazioni furono rimosse in 30 minuti. Non ho tutta questa fretta di
solito, comunque non lo rifarei per le conseguenze che poi ho visto, ed oggi
ho migliorato la mia prudenza e le precauzioni. Presento sempre il suo caso
quando spiego: "Tutto quello che dovete sapere nella rimozione di
amalgama del paziente ipersensibile".
Nei
3 giorni successivi R.L. ebbe gravissimi attacchi di 3 ore (prima erano stati
al massimo di due ore) e questo tre volte ogni giorno (cioè ci fu un
peggioramento, come avviene in tutti i casi di rimozioni affrettate e con
precauzioni non adeguate). Oltre a ciò la ragazza ebbe allucinazioni,
iperventilazione e isteria. Certo, avevo avvisato la madre che avrebbero
potuto verificarsi delle reazioni avverse, ma questo metteva paura persino a
me. Non avevo idea che le reazioni sarebbero state così pesanti. |
HARALD J. HAMRE
da: Hamre HJ., "Mercury
exposure from dental amalgam and Chronic fatigue syndrome. A possible
connection?", The CFSIDS Chronicle, Fall 1994, p.44-48
Un
fenomeno comune che ho osservato con numerosi pazienti è la comparsa o
aggravamento di sintomi alcune ore dopo la rimozione anche di una sola
amalgama dentale. Spesso si manifestano mal di testa, vertigini, depressione,
dolori muscolari e articolari, tachicardia, diarrea e attacco di freddo e
brividi.
È
con grande fermezza che sconsiglio di togliere più di un'otturazione o al
massimo due piccole, per volta, con un intervallo di 4-6 settimane tra una
seduta di rimozione e l'altra. Il rimuovere anche tutte le otturazioni in
amalgama in un breve intervallo di tempo anche se è ben tollerato dalla
maggior parte degli individui sani, nelle persone sensibili e indebolite ha
portato ripetutamente a conseguenze importanti, che persistevano per anni
dopo l'episodio o anche erano permanenti. |
M. VAN BENSCHOTEN
da: van
Benschoten MM., “Acupoint Energetics of Mercury Toxicity and Amalgam Removal
with Case Studies”, American Journal of Acupuncture, Vol. 22, No. 3, 1994,
pp. 251-262
Ho
riscontrato in numerose occasioni che quando la rimozione dell'amalgama
dentale viene fatta senza adeguate precauzioni e terapia preparatoria, ciò
può notevolmente aumentare i livelli di mercurio del paziente.
In
pazienti diventati sensibili a causa dell'esposizione cronica alle basse
dosi, un'esposizione acuta al mercurio come quella derivante dall'operazione
di rimozione per vaporizzazione dell'amalgama, è decisamente nociva e
inappropriata.
E'
per questo che spiego bene ai miei pazienti le varie precauzioni, tra le
quali non vaporizzare l'amalgama col trapano, usare un trapano particolare,
proteggersi con la maschera ad ossigeno, oltre ad un aspiratore usato come
cappa per ciò che viene rilasciato durante le operazioni.
Anche
una rimozione affrettata di tutte le otturazioni dentali può determinare
un'aumento dell'interferenza del mercurio.
Come
conseguenza delle cose fatte bene i pazienti spesso riportano miglioramenti
tra cui un aumento della resistenza alle infezioni e una minore
affaticabilità. |
JEAN JACQUES MELET (paralisi)
da: Melet
J.J., « Le mercure des amalgames dentaires: Quels risques pour la santé et
l’environnement? Quels enjeux financiers? », 190 pages.
Sandra
F., fino all'età di 21 anni, conduce una vita normale, si diploma, prosegue
gli studi, è molto attiva… Su consiglio di un suo dottore naturopata, fa
rimuovere le sue 10 otturazioni in amalgama in quanto l'esame ha rivelato una
correlazione con allergie e vari altri problemi non gravi. La rimozione
viene effettuata senza alcuna precauzione. A questo punto la ragazza
accusa nuovi sintomi, c'è uno stato di grande affaticamento, poi insorgono
problemi di equilibrio che rendono difficile il camminare, poi segue una
perdita della parola. Tre mesi dopo la vaporizzazione degli amalgami Sandra,
costretta alla sedia a rotelle, non può nemmeno più sostenere la testa
normalmente. La terapia con DMPS per cercare di disintossicare l'organismo
dal mercurio dà scarsi risultati.
È
evidente una volta di più che una rimozione degli amalgami senza adeguate
misure di protezione può arrecare problemi seri o almeno un'ulteriore
intossicazione a causa della notevole emissione di vapori di mercurio
derivanti dal fresaggio dell'amalgama dentale.
SANDRA
F. (paralisi)
testimonianza della madre
A
seguito dell'inserimento delle piombature di mercurio, le prime a 8 anni di
età, le successive all'età di 18 anni con delle corone metalliche sopra,
compaiono i primi problemi di salute per mia figlia relazionabili
all'intossicazione da parte dei metalli delle piombature dentali: afte,
affaticamento, stato di angoscia, etc...
Un
esperto di medicine dolci suggerisce la rimozione delle piombature di
mercurio nel febbraio 1997, ce ne sono una decina. La rimozione
sfortunatamente è fatta senza aspiratore, senza diga, senza maschera, etc...
Il suo stato di salute si aggrava immediatamente. Per questo viene ricoverata
e sottoposta a una moltitudine di esami, ma alle indagini strumentali non
emergono risultati chiari.
Nel
maggio
1998 mi
accorgo che il dentista aveva dimenticato una corona, un'amalgama e, sotto
dei compositi c'erano dei resti di amalgama. È allora che il dentista
effettua un secondo intervento di rimozione delle piombature ma anche
stavolta non segue nessuna delle raccomandazioni su una rimozione almeno
parzialmente protetta emesse dal Consiglio Superiore di Sanità il maggio
scorso e riprese dal Ministero della Salute per diffonderle presso tutti i
dentisti.
Subito
dopo questa seconda rimozione non protetta il suo stato di salute si
deteriora gravemente, peggiora più di cento volte. Compaiono i seguenti
gravissimi sintomi: insonnia, tachicardia, ipersalivazione, problemi alla
visione, perdita di equilibrio, poi perdita della capacità di parlare, di
scrivere, perdita di peso, scomparsa delle mestrauzioni, un tremolare
intermittente di gambe e braccia...
Ecco
in poche righe la storia di mia figlia e del perché si ritrova a 23 anni su
una sedia a rotelle.
Per
testimoniare del buon stato di salute di mia figlia prima di questo dramma ho
una videocassettta del giorno in cui compie i 18 anni, le testimonianze dei
professori della scuola secondaria, l'esame della patente anch'esso superato
ai 18 anni di età. |
SUSANNE
LAMBRECHT
da: "Terapia della sclerosi multipla con l'aiuto
dell'EAV", E.A.V., maggio 2000, n.6, v.4, p.26-30
Negli ultimi anni sono relativamente aumentati i pazienti
affetti da sclerosi multipla che si sono presentati alla mia attenzione. Il
presente articolo è una trattazione delle mie esperienze personali nella
terapia di 20 pazienti consecutivi.
Con l’aiuto dell’elettroagopuntura
sec. Voll è possibile individuare i diversi fattori eziologici della malattia
e dunque intraprendere una terapia causale con la possibilità effettiva di
fermare la sclerosi multipla o addirittura migliorarla.
18
di questi 20 pazienti presentavano una forte intossicazione da mercurio,
oltre che, a volte, stagno e argento.
Tre
pazienti hanno riferito di avere avuto il primo attacco dopo avere effettuato
la rimozione dell’amalgama per tutt'altri motivi.
Ciò ci dà modo di
sottolineare che in tali pazienti bisogna porre la massima attenzione
possibile alle modalità con cui avviene la rimozione dell'amalgama,
operazione che generalmente è affidata al trapano e dunque causa
un'esposizione acuta al mercurio (anche con l'uso di diga di gomma), perché
ci sono ridotte capacità di autoregolazione e disintossicazione in pazienti
affetti da sclerosi multipla.
Molti
autori avvertono che, essendo bloccati i sistemi emuntoriali, in questi
pazienti bisogna finanche limitare l'uso di rimedi omeopatici finalizzato
alla mobilizzazione del mercurio accumulato nei tessuti, ciò per impedire
un'intossicazione aggiuntiva del sistema nervoso che aumenterebbe il rischio
di un nuovo attacco. In tali condizioni, l'effettuare una terapia puramente
omeopatica con Mercurius D8 o D10 favorirebbe lo spostamento del mercurio nel
sistema nervoso centrale. A questo proposito mi astengo da giudizi, ma non
senza consigliare di tenere in seria considerazione tali affermazioni.
Per
evitare tali problemi e preparare il paziente alla fase di rimozione
dell'amalgama, oltre a porre una particolare cura nel protocollo protetto di
eliminazione dell'amalgama, bisogna preparare il maggiore sistema emuntoriale
dell'organismo, cioè l'intestino. Mediante EAV vengono testati gli allergeni
alimentari che dovranno essere evitati dal paziente, così da migliorare la
flora intestinale e dunque assicurare la funzione di eliminazione del
mercurio attraverso l’intestino.
Dopo
una rimozione dell'amalgama così condotta, sei pazienti hanno avuto un
notevole miglioramento, sei pazienti un miglioramento medio e cinque un lieve
miglioramento; due pazienti non ebbero alcun miglioramento e uno era
irreperibile. I tempi di osservazione (follow-up) sono stati alquanto brevi,
da
1 a 6
anni. |
LARRY
CLAPP
da: Larry Clapp, "Guarire la prostata in 90 giorni",
Macro Edizioni, gen. 2000
Rimuovere
le otturazioni di amalgama è l'unico sistema per iniziare a disintossicare
l'organismo dal mercurio e da altri metalli. Però non è sufficiente parlare
di rimozione, bisogna spiegare che cosa è la rimozione protetta. Infatti
un'estrazione male eseguita rischia di inondare l'organismo di vapori e
scorie velenose. L'attacco violento di queste sostanze è più pericoloso di
un'infiltrazione lenta, quindi trovate un dentista esperto in estrazione
dell'amalgama, che collabori con un terapista pratico di intolleranze alimentari
e depurazione dal mercurio nell'organismo. |
RAIMONDO
P I S C H E
da: intervista al presidente AIOB, pubblicata sulla rivista
"Problem Solving", gennaio 2004, n.4, p.16
Ritengo
che il I Congresso Mondiale di Odontoiatria Biologica che si è appena
concluso abbia rappresentato un momento di svolta nella nostra professione,
in quanto per la prima volta si è discusso a 360° non sulle tecniche
ultraspecialistiche, né sui virtuosi sistemi meccanicistici, né tantomeno ci
sono state elucubrazioni teoriche sui massimi sistemi, ma si è parlato di
RISPETTO BIOLOGICO.
Gli
argomenti trattati sono stati di grande spessore scientifico, con momenti di
alto contenuto e novità. In particolare si sono potuti dimostrare:
-
l'emissione sia spontanea che provocata, dei vapori di mercurio dagli
amalgami attraverso un sistema di rilevazione in camera oscura con filtri e
lampade per tali vapori.
-
la migrazione nell'organismo di metalli endorali;
-
gli effetti biologici dei metalli osteointegrabili;
-
le interazioni chimiche tra titanio e amalgama in presenza di fluoruri;
-
il polimorfismo enzimatico e predisposizione genetica nelle intossicazioni da
metalli pesanti endorali;
- i
sistemi diagnostici e terapeutici ;
-
la tossicologia degli amalgami e del mercurio ed i rischi reali per la
salute;
-
validità dei sistemi metal-free e disponibilità di materiali bio-compatibili
nella professione.
-
alzheimer, autismo, sclerosi multipla, Parkinson: responsabilità di sostanze,
usate anche in odontoiatria, nella loro genesi.
Al di
là di qualsiasi interpretazione, esiste comunque un dato oggettivo: il
progresso porterà all'abbandono dell'amalgama, per la sua obsolescenza
tecnica e inaccettabilità estetica, nel mondo "civilizzato":
quest'ultimo, con atteggiamento non civile sta esportando nei paesi del Terzo
mondo questa sostanza tossica e pericolosa e qui provocherà, in persone
bisognose, ingenue ed inconsapevoli, quei danni da amalgama che hanno
caratterizzato fino ad oggi i pazienti e gli operatori odontoiatrici nel
mondo occidentale.
Dunque
il grande problema nella nostra realtà non è più l'amalgama, ma la rimozione
delle vecchie otturazioni che rappresenta un rischio tangibile per il gran
numero di persone che ne sono portatrici. L'attenzione per questa delicata
manovra dovrà essere massima in quanto è estremamente labile il confine fra
un'intossicazione cronica di mercurio (l'esposizione da un numero medio di
otturazioni è stata quantificata dall'OMS in 10 microgrammi/die) ed una
potenzialmente sub-acuta, ed in ogni caso con interessamento cronico,
derivata da una scorretta rimozione.
L'aspirazione,
il raffreddamento, la tecnica di enucleazione fanno parte di un sistema di
rimozione protetta che dev'essere tutelante nei confronti della salute del
paziente ma anche, e soprattutto, degli operatori sottoposti ad un carico
tossico multiplo. |
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