cristiana
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« inserita:: Agosto 16, 2008, 02:53:30 pm » |
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Dici crema e pensi alla donna: in realtà anche l’uomo, non solo quello vanitoso, ogni giorno utilizza prodotti cosmetici per farsi la barba. E dovrebbe fare attenzione a quello che mette sul viso.
Ormai sono lontani i tempi del barbiere di Siviglia, quando la barba veniva accuratamente tagliata da professionisti del mestiere… Ora ci sono i più moderni rasoi elettrici anche se rimane uno zoccolo duro di tradizionalisti che utilizza la lametta. Sia gli uni che gli altri dovrebbero prestare attenzione a quel che mettono sul viso mentre si fanno la barba. Il monito viene da una ricerca di Geenpeace aggiornata al settembre 2005. L’associazione ambientalista ha passato in rassegna i prodotti da barba di alcune note case di produzione e i giudizi non sono molto incoraggianti.
La Nivea per esempio si è presa un codice rosso (che equivale a una solenne bocciatura) perché sebbene il produttore abbia dichiarato che i suoi prodotti non contengono né organostannici né muschi sintetici, non ha dato garanzie sullo ftalato DEP. Codice rosso anche per Colgate Palmolive che si è rifiutata di fornire informazioni sufficienti riguardo alle sostanze chimiche impiegate nei suoi prodotti. “È probabile – fa sapere Geenpeace – che i suoi prodotti contengono muschi sintetici, ftalati e organostannici.
”Risultati buoni, invece, sono stati collezionati da produttori meno noti come Ciel D’Azur, Lavera, Logona e Weleda che hanno ricevuto il codice verde. Significa cioè che nei loro prodotti non vi sono composti che persistono nell’ambiente, si accumulano nel corpo umano, o che potrebbero causare tumori, danni al materiale genetico, al sistema riproduttivo o a quello ormonale.
L’unico prodotto che si è meritato un codice giallo (sufficiente) è la lozione dopobarba della Lynx, un marchio della Unilever. Come mai? Perché sebbene i prodotti per la cura del corpo della Unilever non contengano muschi a base di azoto né il muschio sintetico, PCM, vi sono problemi con gli ftalati, in particolare il DEP, che necessita di tempi più lunghi per la sua esclusione.
Alessandra Mariotti 1/6/2006
Fonte: buonpernoi.it
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