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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  NOTIZIE E CURIOSITA' SU...  |  Vaccini (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Vaccini : Le vere manipolazioni... 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Vaccini : Le vere manipolazioni...  (Letto 148 volte)
vesuvio
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« inserita:: Luglio 03, 2008, 04:02:22 pm »

Mentre le spese sanitarie debordano paurosamente si è deciso di spendere
quasi 100 milioni di euro per una campagna di vaccinazione contro il
papilloma virus, che attende ancora verifiche internazionali.

Per le 280.000 bambine italiane di 11 - 12 anni, nate nel 1997, e per le
loro mamme chiamate dal servizio sanitario ad inoculare il Gardasil alle
figlie, il 2008 sarà l'anno nel quale le ragazze in gran numero verranno
sottoposte alla vaccinazione contro il virus accusato di essere produttore
di cancro al collo dell'utero, a trasmissione sessuale. L'esca è la paura
del cancro che da anni le varie lobby sanitarie istituzionali e non,
Ministero compreso, coltivano per sviluppare disinvolte operazioni
commerciali come questa ed insidiose pseudo sperimentazioni di massa sulla
popolazione.

Facile manovrare il timore delle mamme, che se per intuizione non cedono
inizialmente alla propaganda insistente ed omissiva, verranno alla fine
convinte con la frase "Se tua figlia avrà il tumore al collo dell'utero in
futuro sarà colpa tua".

Allarmismo del tutto ingiustificato.

Dai dati scientifici! il papilloma virus è presente nell'80% di uomini e
donne e sovente fin dalla nascita, cioè è un normale abitatore delle mucose
del pene, della vagina e della cervice, un germe che di per sé è innocuo e
comune al pari di altri virus e batteri presenti. La trasmissione avviene
anche al di fuori della via sessuale. Il contatto non comporta la malattia,
ma eventualmente l'infezione generalmente transitoria. Il virus può
tranquillamente scomparire da solo, anzi è la situazione più frequente e
più probabile. In un 10% di casi (e più) il virus convive tutta la vita
senza creare mai problemi.

Il virus HPV non indica malattia, ma il rischio nell'1%
dei casi di sviluppare nel tempo lesioni (macchie) trattabili. Perché si
sviluppi un tumore sulla eventuale lesione non curata occorre tanto tempo
circa 20/40 anni ed è un fatto eccezionale che si presenta nell'1% dei
casi. Quindi l'infezione non è una malattia ma un fattore di rischio (Dr.
M. Sideri (ginecoloco-oncologo).

"Se le mamme volessero sapere quanto dura l'immunità, e se fra qualche anno
si dovrà fare un richiamo o se l'essersi vaccinati non porrà altri problemi
più avanti, e se le bambine che si vaccinano oggi saranno davvero protette
dal tumore, si dovrebbe ammettere molto candidamente che per nessuna di
queste domande c'è risposta" (Dr. G. Remuzzi immunologo).

Cosa c'è nel vaccino? Il virus vivo (papilloma) geneticamente modificato.
Chiarito questo non c'è logica nella direttiva Ministeriale. Perché
produrre un rischio immediato alle bambine di 11/12 anni che non fanno
sesso, per evitare una ipotetica malattia fra 20/30/40anni con un vaccino
sperimentale che ha copertura non garantita e di soli 5 anni ?

Nel Notiziario Ministeriale Febbraio 2008, la Ministra Livia Turco, scrive:
"l'offerta pubblica gratuita della vaccinazione è rivolta alle bambine tra
gli 11 e i 12 anni perché in questa fascia è massimo il profilo
beneficio-rischio". Ma i rischi non li enuncia, li omette con! sapiente
rimozione.

Ha ricordato che "Alla base dell'età... c'è la volontà di facilitare
l'offerta anche a bambine che altrimenti non avrebbero accesso per ragioni
sociali, agganciandosi alla frequentazione della scuola
dell'obbligo..."(24.11.07).

Turco ammette: "è un'offerta ...a uso controllato per sorvegliare
attivamente gli effetti sulla popolazione esposta al vaccino". Quindi è
rischiosa sperimentazione di massa sulle bambine cavie.
Turco propone: "particolare cautela di somministrazione nell'età fertile"
perché "i dati attualmente disponibili non sono sufficienti...". Quindi si
dovrà considerare il Ministero e la Turco responsabili penalmente di
eventuali morti intra uterine o anomalie congenite da vaccino di donne
rimaste gravide a sorpresa, dopo essere state vaccinate.
Turco precisa: "Saranno le evidenze scientifiche, degli studi di efficacia
a dirigere la scelta di estendere la vaccinazione contro il Papilloma virus
ad altre categorie di giovani donne...".

Negli Stati Uniti, che sono stati i primi ad autorizzare il vaccino nel
giugno 2006, solo 5 Stati dei 50 lo raccomandano. Dopo le violente
polemiche esplose nel Texas, giungono le voci di medici, scienziati ed
esperti che testimoniano di non essere stati consultati prima della
travolgente ordinanza esecutiva del governatore del Texas Rick Perry e
denunciano che il Gardasil è pericoloso e non testato, distribuito per puro
profitto, responsabile di pericolosi effetti collaterali.

Effetti negativi sono stati segnalati in ben 20 Stati, "le reazioni vanno
dalla perdita della coscienza al collasso" riporta The Washington Time.
"Alcune bambine hanno accusato gravi mal di testa, capogiri, nausea, febbre
e perdita temporanea della vista...". "Segnalati 13 casi di sindrome di
Guillan Barrè". Il National Vaccine Information Center addirittura segnala
5 morte, 51 invalide e 1.358 ricoverate d'urgenza.
L'Association Press denuncia che il governatore del Texas Rick Perry ha
stretti legami con la Merck Pharmaceutical da cui ha ricevuto soldi per la
sua campagna di rielezione. "Perry ha legami con donne di Governo, gruppo
di pressione intergovernativo nazionale che si batte per una legge
obbligatoria e ha ricevuto fondi dalla Merck".

Tutti e 50 gli Stati sono stati bersaglio, tramite pagamenti ai governatori
e ai funzionari, degli sforzi dei maggiori Lobbisti (NY Times 17.02.07).
Anche in Europa esiste la lobby delle donne che hanno siglato la giornata
anti HPV. In Italia nel giugno '07 è stata costituita la "Commissione
Salute delle Donne" a tal fine.
Nel novembre '05 nasce l'Osservatorio Nazionale sulla salute della donna
(O.N.Da), presidente Francesca Merzagora voluto da ditte farmaceutiche che
"credono nella sua mission", collegato all'IEO istituto oncologico di
Veronesi che si è posto come pioniere della Vaccinazione anti-HPV iniziando
uno studio clinico per vaccinare a 17 e 18 anni.

INFORMATIVA

I vaccini anti HPV (human papilloma virus) attualmente sul mercato sono
due:
Gardasil (Euro 564 per tre iniezioni) commercializzato negli Stati Uniti
dalla Merck Phalmaceutical, coadiuvata in Europa dalla partner francese
Sanofi-Pasterur. In concorrenza pronto anche il Cervarix prodotto dalla
GlaxoSmithKline britannica.
Si profila una guerra tra aziende per conquistare il mercato. L'indicazione
alla vaccinazione data dalle autorità è dai 9 anni ai 26, dopo i 26 solo
screening.

La vaccinazione proteggerebbe dai ceppi 16 e 18 sui 100 virus HPV
conosciuti.
Si tratta di un'iniezione intramuscolare iniziale e due richiami entro sei
mesi. Si prevedono altri richiami dopo 5 anni al termine della presunta
protezione.
Anche i Paesi europei hanno reso disponibili sul mercato il vaccino HPV, ma
l'Italia è il primo che lo distribuisce gratuitamente alle 11enni per una
spesa di ben 100 milioni di euro, e forse più, che fa capire che questo è
un business sanitario in grado di gestire fondi da capogiro.

ByAchille della Ragione
Tratto da: napoli.com@tin.it
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