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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  IPERSENSIBILITA' - ALLERGIE - INTOLLERANZE (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Se il prurito dipende dal bucato 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Se il prurito dipende dal bucato  (Letto 604 volte)
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« inserita:: Gennaio 19, 2009, 08:43:24 pm »

Meglio scegliere gli ipoallergenici non irritanti
I detersivi causano dermatite da contatto

Milano - I dermatologi la chiamano DAC, è la così detta dermatite da contatto: una reazione allergica della pelle conseguente all’intolleranza dell’epidermide di alcune sostanze, o a volte semplicemente di una sola, il che può rendere veramente difficile una rilevazione oggettiva attraverso test specifici. In Italia dichiarano di esserne affette più o meno costantemente, il 15% delle donne e il 7% degli uomini.
In molti casi i fastidiosi pruriti, che a volte possono diventare vere e proprie eruzioni cutanee estese in tutto il corpo, fanno scattare dei meccanismi ossessivi di “caccia al colpevole”, e allora, via con i test di rilevazione, ne esistono di tutti i tipi: sugli alimenti, sulle sostanze, e persino sui tessuti. Ma non di rado capita che nonostante tutte le ricerche, da un punto di vista allergologico, il paziente risulti negativo a tutto, ovvero, secondo i test, sano come un pesce e senza nessun tipo particolare di intolleranza a cibi, sostanze o tessuti.

In effetti, anche secondo gli esperti, i fatti domostrano che tutto ciò può accadere, e allora che fare? Prima di tutto partire da cose semplici, a volte sottovalutate, ma in molti casi realmente risolutive.
Una di queste è la scelta dei detersivi utilizzati per detergere i propri capi di abbigliamento o i detergenti utilizzati per le superfici domestiche. Secondo la Dott.ssa Adriana Ciuffreda, specialista milanese in dermatologia, è psicologicamente normale, nel momento in cui si sviluppano reazioni allergiche da contatto, pensare che i responsabili possano essere eventualmente dei tessuti particolari, ma mai i detersivi, visto che erroneamente si ritiene che gli stessi vengano eliminati dai nostri vestiti nel momento del risciacquo finale. Niente di più falso: in verità gli agenti chimici preposti alla detergenza rimangono legati ai tessuti lavati in forma inerte, per poi risvegliarsi aggressivi più che mai nei momenti di sudorazione.

Molti dermatologi consigliano l’uso di detersivi certificati ipoallergenici, non irritanti e soprattutto che abbiano superato i test a contatto con la pelle. In Italia gli unici ad essere certificati ipoallergenici e non irritanti da uno dei più accreditati laboratori di analisi dermatologiche, l’I.S.P.E, sono gli ipoallergenici USE dell’azienda Andrea Gallo di Genova (www.use.it), che tramite Pach Test (contatto diretto del prodotto con la pelle, e di tessuto, lavato col prodotto, applicato alla pelle) ne certifica l’assoluta ipoallergenicità e non irritabilità (nessuna reazione cutanea in nessun soggetto). Questo in ragione di un utilizzo di molte materie prime “inusuali” per il settore (tipiche invece del mondo della cosmesi), classificate come non irritanti e non allergizzanti.

Le numerose testimonianze di persone allergiche a metalli pesanti o ad altre sostanze irritanti e il continuo apprezzamento da parte di dermatologi che ne consigliano l’uso, sono una fonte inesauribile di soddisfazione per l’azienda. Insomma, con gli ipoallergenici USE non solo si possono lavare i capi di abbigliamento in completa sicurezza, ma anche lavare piatti e superfici senza il fastidio di indossare guanti o di incorrere comunque in reazioni allergiche.
17/1/2009

Fonte: voceditalia.it
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