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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  PARASSITI (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Infezioni da parassiti - Pidocchi 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Infezioni da parassiti - Pidocchi  (Letto 1195 volte)
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« inserita:: Settembre 02, 2008, 06:19:35 pm »

Pidocchi: cosa sono e come prevenirli

Il Pediculus humanus è un insetto parassita, lungo 2-3 millimetri, di colore bruno-grigio. Si nutre obbligatoriamente del sangue dell’uomo, non è in grado di volare, né di saltare e sopravvive solo 1-2 giorni, se separato dal suo ospite (le uova possono sopravvivere una decina di giorni). La varietà capitis infesta il cuoio capelluto: la femmina depone da 4 a 6 uova (lendini) al giorno alla base dei capelli, attaccandovele con una sostanza collosa, secreta dall’apparato ghiandolare. Le zone preferite per deporre le uova sono la nuca e dietro alle orecchie. Dopo 6-9 giorni nascono nuovi parassiti, che diventano adulti in 3-5 giorni ed iniziano a deporre a loro volta altre uova. La vita media di un pidocchio è di 20-30 giorni.
La pediculosi del capo è un problema frequente nei bambini in età scolare ed è spesso causa d’ansia e vergogna per le famiglie. La convinzione che “avere i pidocchi” sia un segno di scarsa igiene è, infatti, ancora molto diffusa, anche se completamente infondata. È opportuno che il medico di base ed il farmacista non solo forniscano consigli adeguati sui prodotti da utilizzare per liberarsi dai parassiti, ma sottolineino anche l’importanza di segnalare il problema a tutte le comunità (scolastica, lavorativa, sportiva, ecc.) frequentate dal soggetto “infestato”. Il controllo ed il trattamento precoce sono, infatti, le uniche misure efficaci per impedire il diffondersi del contagio.


Come avviene il contagio? Quali sono i soggetti maggiormente “a rischio”?

Il contatto diretto “testa-testa” è senza dubbio la principale fonte di contagio: i bambini in età scolare sono quindi i soggetti più colpiti, perché trascorrono molto tempo giocando in gruppo. La prevalenza della pediculosi non varia stagionalmente: le “epidemie” che si osservano in determinati periodi dell’anno sono dovute probabilmente all’aumento delle occasioni di contatto, ad esempio con l’inizio della scuola. I pidocchi non sono indice di scarsa igiene: infestano con la stessa probabilità persone più o meno “pulite”.

Il contagio indiretto (attraverso spazzole, pettini, sciarpe, berretti, ecc.) è possibile, anche se non molto frequente, data la limitata sopravvivenza dei parassiti lontano dall’uomo.
In caso d’infestazione, è comunque opportuno lasciare immersi spazzole e pettini in acqua molto calda e lavare a 60°C biancheria da letto e da bagno, cappelli, sciarpe e vestiti. Qualora non sia possibile il lavaggio in acqua calda, risulta efficace anche il lavaggio a secco. Se entrambi non fossero praticabili (es. pelouche), si può chiudere l’oggetto in un sacchetto di plastica e lasciarvelo per almeno 7/10 giorni a temperatura ambiente o meglio in freezer.
 

Quali sono i sintomi? Come si effettua la diagnosi?

Nella maggior parte dei casi e soprattutto in fase iniziale, la pediculosi del capo è asintomatica. Il prurito, causato da una reazione allergica alla saliva del parassita, interessa dal 15% al 36% dei casi e può manifestarsi anche dopo 3 mesi, durante i quali il soggetto non si accorge di essere contagiato. Nei soggetti che presentano prurito, è frequente rilevare piccole croste causate dal grattamento.
È opportuno controllare sempre i bambini ad ogni lavaggio dei capelli, ma nel caso in cui sia in corso un “allarme pidocchi”, il controllo va effettuato almeno ogni 2 giorni.

Se un soggetto risulta affetto da pediculosi , i familiari e tutte le persone che abbiano avuto contatti con lui nell’ultimo mese vanno sottoposti a controllo.
 
È quindi fondamentale che il medico o il farmacista sottolineino l’importanza di avvertire subito tutte le comunità frequentate dal soggetto, senza nascondere il problema, come invece spesso accade.

La ricerca delle uova va effettuata in un luogo illuminato, utilizzando una lente d’ingrandimento evitando la luce diretta perché la luce sui capelli rende più difficile evidenziare le lendini.
Le uova sono bianche, traslucide e, a differenza della forfora, sono saldamente attaccate alla base del capello.
La tecnica di rilevazione più efficace consiste nel pettinare, ciocca per ciocca, i capelli umidi o bagnati con un apposito pettine a denti fitti (distanza tra i denti 0,2-0,3 mm).
Tenendosi sopra ad un foglio bianco, oppure pulendo il pettine con un tessuto bianco dopo ogni passaggio, i pidocchi eventualmente presenti cadranno sul foglio oppure rimarranno sul tessuto.
La zona della nuca e quella dietro le orecchie vanno controllate con particolare attenzione.
I pettini da utilizzare sono quelli forniti nelle confezioni dei prodotti antiparassitari oppure le pettinelle per la crosta lattea, disponibili in farmacia o nei negozi d’articoli per neonato.
Un comune pettine a denti fitti non è sufficiente. A breve sarà commercializzato anche in Italia un pettine in acciaio inossidabile già disponibile in America e in altri Stati Europei e specifico per la rimozione delle lendini.
Il pettine è utile sia per la rilevazione sia per l’eventuale eliminazione manuale delle uova, in associazione al trattamento con prodotti chimici, oppure in sua sostituzione nei casi in cui non sia possibile utilizzare questi prodotti, può essere impiegato per la rimozione sia dei pidocchi che delle uova.
L’utilizzo del pettine è utile sia per la rilevazione sia per l’eventuale eliminazione manuale dei parassiti, in associazione al trattamento con prodotti chimici, oppure in sua sostituzione, nei limitati casi in cui non sia possibile utilizzare questi prodotti, come vedremo in seguito.


Quando la notifica? A chi compete?

I medici che diagnosticano l’infestazione hanno l’obbligo (ai sensi del D.M. 15/12/90) della notifica al Distretto Sanitario di Base competente o al Servizio Igiene e Sanità Pubblica.

Quest’obbligo ha una motivazione razionale: la pediculosi rientra, infatti, tra le “malattie” per le quali sono applicabili le “misure di profilassi per esigenza di sanità pubblica”, vale a dire misure di prevenzione, sia a livello individuale sia collettivo, che permettono l’interruzione della catena di contagio.

È comunque abbastanza raro che il familiare o il diretto interessato si rivolgano al proprio medico per un problema di pediculosi: spesso è il farmacista l’unico sanitario consultato al riguardo.

Il farmacista non ha alcun obbligo di notifica ma, come già detto, riveste un ruolo molto importante sia nel fornire consigli adeguati sui prodotti da utilizzare, sia sottolineando l’importanza di avvertire subito tutte le comunità frequentate dal soggetto, sia suggerendo di far controllare sempre tutti i componenti della famiglia dal personale sanitario del Distretto o dal medico curante.

Nel caso in cui la presenza di pediculosi venga segnalata e/o riscontrata all’interno di una comunità scolastica (ad esempio, scuola materna o elementare), è compito dell’autorità scolastica effettuare la comunicazione al Distretto.
Una volta attivato, il Distretto provvederà ad attuare tutte le misure di profilassi previste per le comunità scolastiche, allo scopo di interrompere la catena di trasmissione. Il personale sanitario del Distretto in particolare, provvederà a:
controllare i “contatti” che saranno:
negli asili nido, scuole materne tutti i bambini frequentanti
nelle scuole elementari, medie inferiori e superiori, gli alunni della stessa classe
suggerire un trattamento idoneo dei bambini infestati;
segnalare al capo dell’Istituto l’elenco dei bambini infestati, che potranno proseguire la frequenza scolastica previa certificazione medica di avvenuto idoneo trattamento.
È quindi sufficiente che il medico certifichi che il bambino è stato trattato in modo opportuno, mentre non è necessario che risulti completamente privo di lendini per poter frequentare la scuola. La politica di riammettere i bambini a scuola o in comunità solo quando siano completamente senza lendini non si è dimostrata efficace nel controllo dei pidocchi del cuoio capelluto e può portare a ri-trattamenti non appropriati. Tuttavia è altrettanto vero che non è mai facile stabilire e certificare quando sia stato eseguito un idoneo trattamento: l’unica certezza potrebbe essere proprio l’assenza di lendini!

(Segue)
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« Risposta #1 inserita:: Settembre 02, 2008, 06:43:54 pm »

Tabella 1 - Prodotti disponibili in Italia ma non classificabili come prodotti di trattamento

Mom ® lozione
Lozione con vaporizzatore
Benzoato di benzile 4%
AZIONE DICHIARATA
La ditta produttrice dichiara che il prodotto, grazie all'attività del principio attivo, tiene lontano i pidocchi poiché crea un ambiente sfavorevole al loro insediamento. Peraltro tra le avvertenze s'invita ad effettuare il trattamento ad intervalli distanziati su pelli delicate, in particolare nei bambini.
COMMENTO
Si ritiene alquanto difficile conciliare il presunto effetto preventivo con un uilizzo distanziato del prodotto, questo soprattutto nei bambini che frequentano una comunità come quella scolastica dove se si verifica un'infestazione il periodo di allerta non è sicuramente di breve durata. Non risulatno studi controllati e randomizzati sull'efficacia.

Pre clean ® Mom
Soluzione con vaporizzatore
Permetrina 0,4%
AZIONE DICHIARATA
La ditta produttrice dichiara che il prodotto consente la disinfestazione di tessuti ed indumenti venuti a contatto con soggetti infestati da pidocchi
COMMENTO
Si ricorda che il lavaggio a secco o ad acqua sopra i 60° (vedi "Precauzioni" nella scheda "Pidocchi: Pregiudizi e Domande") è una delle precauzioni da prendere in caso di infestazione infatti, il produttore raccomanda dopo l'utilizzo della soluzione un lavaggio in acqua possibilmente a 60°C. il prodotto quindi non risulta in molti casi indispensabile. Non vi sono disponibili evidenze sulla sua efficacia sui tessuti.

Step2 ®
Lozione
A base di enzimi di grano
AZIONE DICHIARATA
La ditta produttrice lo qualifica quale prodotto complementare nel tattamento antiparassitario, in quanto favorisce la rimozione dai capelli delle uova morte dei pidocchi
COMMENTO
Sicuramente l'operazione di pettinare accuratamente con pettine a denti fitti, raccomandata dal produttore dopo aver applicato il prodotto, risulta utile alla rimozione delle lendini. Non sono noti però studi controllati sull'utilità del prodottorispetto al suo mancato utilizzo o rispetto all'impiego di acqua e aceto.

Aftir ® gel
Shampoo
Non contiene alcun principio attivo contro i pidocchi
AZIONE DICHIARATA
La ditta produttrice lo descrive come "specifico per allontanare i parassiti morti ancora aderenti alla cute e le loro uova".
A DIFFERENZA DI AFTIR GEL NON È UN PRODOTTO ANTIPARASSITARIO.
COMMENTO
Il produttore consiglia l'utilizzo a denti fitti prima del risciaquo finale, per favorire l'asportazione dei pidocchi e delle uova. Operazione che è utile, peraltro, con qualsiasi altro tipo di shampoo.

La prevenzione
In commercio esistono prodotti che vantano un’azione preventiva del contagio, che però non è mai stata dimostrata. Il principio attivo contenuto in questi prodotti (tabella ) è il benzoato di benzile, sostanza utilizzata come repellente per zanzare e mosche. Probabilmente la sua attività nei confronti dei pidocchi si esplica grazie all’odore sgradevole, che allontana sicuramente compagni ed amici e riduce quindi drasticamente le possibilità di contagio! Molte persone sono inoltre convinte che l’utilizzo regolare di un prodotto contro i pidocchi, ad esempio di una lozione “spruzzata” tutte le mattine, oppure il lavaggio settimanale con uno shampoo antiparassitario, sia in grado di prevenire l’infestazione.

Questa convinzione, peraltro molto diffusa, deve essere sfatata con decisione: infatti nessuno di questi prodotti può vantare un’attività preventiva ed il loro utilizzo frequente espone inutilmente, in particolar modo i bambini, alla tossicità degli antiparassitari e favorisce l’insorgere di resistenze che costituiscono ormai un problema sempre più frequente.

Tutti i prodotti anti - pidocchi vanno impiegati solo quando si è sicuri della presenza dei parassiti .

L’unica forma efficace di prevenzione è rappresentata dalla denuncia e dal controllo precoce.


Trattamento

Perché è opportuno liberarsi dei pidocchi?
Il Pediculus humanus non è in grado di trasmettere alcuna malattia, anche se la sua presenza può essere molto fastidiosa.
Il prurito indotto dalla puntura, però, induce l’ospite a grattarsi e le escoriazioni prodotte possono infettarsi, causando una piodermite (infezione cutanea superficiale).

Quali prodotti o tecniche utilizzare?
In commercio sono disponibili numerosi prodotti chimici per il trattamento della pediculosi, in diverse formulazioni (tabella 1). Per orientarsi nella scelta, è opportuno considerare diversi fattori.

Nessun principio attivo ha dimostrato d’essere più efficace degli altri. Le pietrine ed il malathion sono i principi attivi meglio documentati e più utilizzati, ma proprio l’utilizzo estensivo può causare una riduzione d’efficacia, per la comparsa di resistenze.
 
L’efficacia dipende non solo dal principio attivo contenuto nel prodotto , ma anche dalla sua formulazione.
In generale, le lozioni, i gel , le schiume e le creme penetrano più facilmente nelle uova, gli shampoo restano sui capelli per un periodo troppo breve e vanno quindi utilizzati eventualmente come trattamento complementare, per lavare i capelli dopo l’applicazione di un altro prodotto, le polveri penetrano scarsamente nelle uova.

Attenzione!! Prodotti con lo stesso nome commerciale possono contenere principi attivi diversi.

Inoltre, l’efficacia dipende dal corretto utilizzo del prodotto:
applicarlo nella giusta quantità, in modo uniforme (impregnare i capelli ciocca per ciocca, aiutandosi con la pettinella, per tutta la loro lunghezza e cospargere anche il cuoio capelluto, specialmente dietro le orecchie e sulla nuca);
rispettare i tempi d’applicazione (almeno 10 minuti per creme, gel e lozioni, 3-6 ore per le polveri).

Nelle condizioni reali d’utilizzo nessuno dei prodotti in commercio può essere ritenuto attivo al 100 % sulle uova: per questo è consigliabile eliminarne “manualmente” il maggior numero possibile dopo il primo trattamento.
La rimozione “manuale” si effettua pettinando per almeno 30 minuti, con l’apposito pettine a denti fitti, i capelli inzuppati con acqua e aceto, per staccare con maggiore facilità le uova. In commercio esistono prodotti a base d’enzimi vegetali (es. Step2 ) (tabella ) per questo scopo, ma la loro efficacia non è generalmente superiore a quella d’acqua e aceto.

Spesso le lendini sono così saldamente attaccate ai capelli che si rende necessario “ sfilarle ” una per una con le dita.
È inoltre opportuno ripetere il trattamento con lo stesso prodotto dopo 7-10 giorni, per eliminare gli eventuali parassiti nati dalle uova rimaste.

Se , nonostante un ciclo completo di trattamento consistente nelle due applicazioni , si dovesse riscontrare ancora la presenza di parassiti , è possibile che essi siano resistenti al prodotto utilizzato.

In questo caso sarà necessario ripetere il ciclo, ma con un prodotto appartenente ad un’altra classe:
ad esempio, dopo aver utilizzato un prodotto contenente una piretrina sintetica, si dovrà usare un prodotto a base di malathion o carbarile.
In alcuni casi non è possibile utilizzare i prodotti chimici, ad esempio nei bambini molto piccoli. In questi casi può essere utile la rimozione totalmente manuale d’uova e pidocchi, che va effettuata come descritto precedentemente. L’operazione va ripetuta ogni 3-4 giorni, per almeno 2 settimane e presenta il vantaggio di essere totalmente priva d’effetti collaterali. Tuttavia, si tratta di un metodo che richiede un impiego elevato di tempo e di pazienza: la probabilità che non venga eseguito in modo corretto è quindi elevata. Far accorciare i capelli favorisce l’operazione. Nel caso d’infestazione delle ciglia, è necessario ricorrere alla rimozione meccanica dei parassiti e delle uova, applicando una pomata oftalmica a base di vaselina (es. Duratirs ) per facilitare l’operazione.
Per quanto riguarda trattamenti a base d’erbe e aromaterapia non vi sono studi controllati e randomizzati che ne abbiano valutato l’efficacia.

I prodotti chimici possono avere effetti collaterali?
I prodotti per il trattamento della pediculosi sono in genere sicuri e ben tollerati, se utilizzati in modo appropriato. L’assorbimento attraverso la cute integra è scarso e l’effetto collaterale più comune è rappresentato dall’irritazione locale causata dagli eccipienti, specialmente a seguito di un uso prolungato. Le lozioni possono causare broncospasmo ed il loro impiego è perciò controindicato nei soggetti asmatici. Vanno comunque utilizzate sempre in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso gli occhi, la bocca o il naso.
Come già ricordato in precedenza, l’utilizzo prolungato d’antiparassitari aumenta l’insorgenza di resistenze. Non sono noti gli effetti a lungo termine di un trattamento prolungato, ad esempio dell’utilizzo scorretto di shampoo o lozioni a scopo “preventivo”, in particolar modo nei bambini in età scolare. Quest’utilizzo, come si è già detto, va assolutamente scoraggiato.

Quali prodotti utilizzare in gravidanza e durante l’allattamento?
Un esame della letteratura disponibile e le raccomandazioni degli organismi internazionali (es. del Centre of Disease Control) indicano i prodotti a base di permetrina come i più sicuri in gravidanza. La permetrina è scarsamente assorbita (< 2%) dalla cute intatta e non ha dimostrato attività teratogena nell’animale o nell’uomo. Il passaggio nel latte materno è risultato scarso negli studi sugli animali e, anche se non esistono dati relativi all’uomo, si può supporre che il suo utilizzo sia sicuro anche durante l’allattamento.
La rimozione totalmente manuale d’uova e pidocchi rimane un’alternativa al trattamento chimico.



Tabella 2 - Prodotti per il trattamento della pediculosi

PIRETRINE


Permetrina

NOME COMMERCIALE NIX
FORMULAZIONE Crema
CONCENTRAZIONE 1%


Fenotrina

NOME COMMERCIALE CRUZZY shampoo potenziato alla sibutramina
FORMULAZIONE Shampoo
CONCENTRAZIONE 0,5%

NOME COMMERCIALE MEDIKER AP shampoo antiparassitario
FORMULAZIONE Shampoo
CONCENTRAZIONE 0,23%

NOME COMMERCIALE MOM gel
FORMULAZIONE Gel
CONCENTRAZIONE 0,4%

NOME COMMERCIALE MOM shampoo schiuma
FORMULAZIONE Shampoo
CONCENTRAZIONE 0,3%


Fenotrina + tetrametrina

NOME COMMERCIALE MOM shampoo
FORMULAZIONE Shampoo
CONCENTRAZIONE Fenotrina 0,368%; Tetrametrina 0,276%

NOME COMMERCIALE NEOMOM polvere antiparassitaria
FORMULAZIONE Polvere
CONCENTRAZIONE Fenotrina 0,4%; Tetrametrina 0,4%


Piretrine + piperonilbutossido

NOME COMMERCIALE MILICE schiuma
FORMULAZIONE Schiuma
CONCENTRAZIONE Piretrine 0,165%; Piperonilbutossido 1,65%

NOME COMMERCIALE CRUZZY lozione
FORMULAZIONE Lozione
CONCENTRAZIONE Bioalletrina 0,18%; Piperonilbutossido 0,6%

NOME COMMERCIALE CRUZZY shampoo
FORMULAZIONE Shampoo
CONCENTRAZIONE Bioalletrina 0,075%; Piperonilbutossido 0,5%


MALATHION

NOME COMMERCIALE AFTIR gel antiparassitario
FORMULAZIONE Gel
CONCENTRAZIONE 0,50%


CARBARILE
Non disponibile in commercio


Come faccio ad accertarmi se un membro della famiglia ha i pidocchi?
La diagnosi non è semplice da effettuare: spesso è difficile trovare i pidocchi vivi e le uova sono molto piccole e traslucide, difficili da individuare.
Una guardata veloce ai capelli non è assolutamente sufficiente per escludere la presenza di pidocchi!!
È invece necessario un esame scrupoloso, soprattutto nella zona della nuca e dietro le orecchie, effettuato alla luce del sole o di una lampada (evitando la luce diretta perché il riflesso sui capelli rende più difficile evidenziare le lendini) utilizzando la lente d’ingrandimento e pettinando i capelli bagnati, ciocca per ciocca, con la pettinella a denti fitti (quella da crosta lattea). Nel caso Lei abbia il sospetto che qualcuno della famiglia abbia preso i pidocchi, si rivolga al suo medico o al pediatra, oppure al Distretto, dove il personale sanitario è molto allenato ad individuare il parassita. Nel caso in cui siano stati segnalati dei casi di pediculosi, è necessario effettuare il controllo dei capelli ogni 2 o 3 giorni per più settimane.

Quali sono i prodotti migliori contro i pidocchi?
Tutti i prodotti in commercio contengono principi attivi efficaci contro i pidocchi, anche se in genere non sono altrettanto efficaci contro le uova. La formulazione è importantissima ed è consigliabile utilizzare sempre prodotti in crema, gel, schiuma oppure lozione, che penetrano meglio nelle uova. Le polveri invece sono scomode da usare e poco efficaci sulle uova. Gli shampoo rimangono a contatto con i capelli per troppo poco tempo: possono essere usati per lavare i capelli dopo il trattamento con una crema, un gel, una schiuma o una lozione.

Come vanno applicati i prodotti contro i pidocchi?
Bisogna impregnare bene i capelli con il prodotto (crema o pettinella. Applicarlo quindi anche sul cuoio capelluto, soprattutto nella zona della nuca e dietro le orecchie. Le lozioni vanno utilizzate sempre in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso gli occhi, la bocca o il naso.
I prodotti vanno tenuti “in posa” per almeno 10 minuti (per le polveri da 3 a 6 ore).

Dopo il primo trattamento , cosa devo fare?
I prodotti in commercio non sono completamente efficaci sulle uova, che possono quindi sopravvivere e dare origine ad una nuova popolazione di pidocchi! L’unico metodo sicuro per eliminarle è staccarle manualmente. Le uova sono attaccate molto saldamente al capello, con una sostanza collosa. Spesso passare la pettinella non è sufficiente a staccarle e bisogna quindi “ sfilarle ” manualmente , ad una ad una, con le dita. Impregnare i capelli con una soluzione d’acqua e aceto può essere utile per facilitare il distacco.
 
Un solo trattamento è sufficiente?
Anche se un solo trattamento, seguito dall’eliminazione manuale delle uova, può essere sufficiente per liberarsi dei pidocchi, è consigliabile effettuarne un altro , a distanza di 7 - 10 giorni, utilizzando lo stesso prodotto. In questo modo si elimineranno i pidocchi nati dalle uova eventualmente rimaste. È consigliabile un controllo finale per verificare l’assenza d’uova. Se, nonostante il secondo trattamento, si riscontrano ancora dei pidocchi, si consiglia di ripetere il ciclo con un prodotto con un principio attivo di classe diversa dal precedente.
 
Ci sono altre precauzioni da prendere?
Lasciare immersi in acqua molto calda le spazzole ed i pettini e lavare a 60°C i cappelli, le sciarpe, la biancheria da letto e da bagno ed i vestiti venuti a contatto con i capelli. In alternativa, si può usare il lavaggio a secco. I pelouche possono essere “disinfestati” chiudendoli in un sacchetto di plastica e lasciandoli per 7-10 giorni, a temperatura ambiente o in freezer.

Posso usare i prodotti contro i pidocchi anche se sono in gravidanza o sto allattando?
I prodotti a base di permetrina sono ritenuti sicuri in gravidanza: questo principio attivo, infatti, è scarsamente assorbito (< 2%) dalla cute intatta e non ha dimostrato di causare danni al feto. Il passaggio nel latte materno è risultato scarso negli studi sugli animali e, anche se non esistono dati relativi all’uomo, si può supporre che il suo utilizzo sia sicuro anche durante l’allattamento. Si rivolga al suo farmacista per sapere quali prodotti in commercio contengono permetrina.

Fonte: dialogosuifarmaci.it
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« Risposta #2 inserita:: Febbraio 26, 2010, 01:37:33 pm »

25/2/2010

Ecco il rimedio contro i pidocchi. Efficace, non tossico

Basta polverine e shampoo pericolosi
Spesso per debellare i fastidiosi pidocchi, dopo vari tentativi, bisogna ricorrere alle maniere forti. Tuttavia, le maniere forti possono causare problemi in quanto i rimedi sono sovente tossici e molte specie di parassiti sono diventate resistenti ai trattamenti classici.
Un nuovo studio ha analizzato gli effetti di un trattamento di una settimana che è risultato efficace nel 91,2% senza essere tossico.

I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista “Pediatric Dermatology” e mostrano come una soluzione denominata BAL 5% (Benzyl Alcohol Lotion) in pratica soffochi i pidocchi, evitando così la possibile resistenza di questi ai trattamenti antibiotici.
I classici trattamenti per soffocamento ottengono effetti limitati, in quanto i pidocchi proteggono il loro apparato respiratorio chiudendo gli ingressi alle sostanze estranee.
In questo modo, quando si lavano via i rimedi, i pidocchi riprendono tranquillamente a respirare.
Il nuovo trattamento, invece, per mezzo dell’alcol benzilico provoca l’involontaria apertura degli orifizi respiratori permettendo alle sostanze attive di penetrare e soffocare realmente i parassiti.

Lo studio dei ricercatori della Global Health Associates di Miami (Usa), è stato condotto in doppio cieco, controllato con placebo in dieci aree geografiche diverse per testare l’efficacia e la sicurezza clinica della soluzione BAL.
Sono stati coinvolti 250 partecipanti suddivisi in due gruppi atti a ricevere il trattamento con la soluzione BAL o con una crema priva di principi attivi.
Il trattamento è stato fatto per un giorno e sette giorni a seconda del partecipante. Gli effetti sono poi stati controllati dopo otto e quattordici giorni.
Dopo gli otto giorni si è riscontrato un successo pari al 91,2% nei soggetti trattati con BAL. Il tasso medio dopo i 14 giorni è stato del 75,6%.
Nel gruppo trattato con la crema il successo è stato rispettivamente del 27,9% e del 15,5%.

«Gli attuali trattamenti per i pidocchi contengono come principi attivi pesticidi neurotossici, con conseguente potenziale tossicità e altri problemi, comprese le lunghe applicazioni, l'odore, il trattamento inefficace. La resistenza è anche diventata un problema, ora che i pidocchi sono stati oggetto di una prolungata esposizione a queste prodotti. Dal momento che i prodotti più conosciuti sono stati resi disponibili, il loro abuso ha fatto diventare i pidocchi resistenti: come i batteri sono diventati resistenti a molti antibiotici. Poiché la lozione con alcol benzilico uccide per soffocamento, la resistenza non dovrebbe essere un problema», ha dichiarato la dr.ssa Terri L. Meinking, coordinatrice dello studio.
(lm&sdp)

Fonte: lastampa.it
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