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Cristiana Di Stefano Forum  |  Messaggi recenti
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 inserita:: Maggio 06, 2010, 11:59:40 am 
Aperta da Lastuncas - Ultimo messaggio da Lastuncas
Ciao a tutti, mi chiamo Salvo e grazie al forum di Cristiana sono venuto a conoscenza della pericolosità dell’amalgama.
Mi è stato diagnosticato un lichen planus alla lingua e mi era stato detto di prendere del cortisone. Ma appena arrivato a casa , la prima cosa che ho fatto è stata di andare a documentarmi su internet ed ho trovato delle immagini che mettevano in correlazione gli amalgami dentari con le lesioni lichenoidi. Così ho cominciato a cercare ed ho trovato questo sito.
Una volta resomi conto della pericolosità degli amalgami ho deciso di toglierle e così ho cercato nella mia città (Palermo) un dentista che facesse la rimozione protetta. E' stata semplicemente un'impresa, infatti il 90% dei dentisti della mia città non fa rimozione protetta e continua a dire che l'amalgama non fa male. Alla fine su segnalazione di Cristiana ho contattato un dentista di Palermo che è uno dei pionieri contro l'amalgama e dopo aver preso appuntamento mi sono recato nel suo studio. Dopo una attenta visita di controllo ho preso appuntamento per la prima rimozione protetta e così ho tolto la prima amlgama in tutta sicurezza, infatti il dottore ha usato scrupolosamente il protocollo protetto ed ha adottato la tecnica di "Enucleazione", ossia ha rimosso l'amalgama intera e quindi escluso il rischio di formazione di vapori tossici. Dopo una settimana dalla rimozione ho fatto la prima otturazione in composito e devo dire che oltre la più importante “questione salute”, anche a livello estetico il risultato è stato sorprendente, infatti nessuno dei miei parenti è stato capace di distingure la mola otturata da quella "sana".
Quindi consiglio a tutti coloro che devono rimuovere le otturazioni in amalgama di seguire i consigli di Cristiana per quanto riguarda le accortezze da seguire prima della rimozione e di recarsi con tutta tranquillità nel seguente studio dove troverete professionalità, competenza e gentilezza:

DI POMERIGGIO CONTATTO IL DOTTORE E SE MI AUTORIZZA SCRIVO IL NOME, NEL FRATTEMPO POSSO DIRVELO IN PRIVATO OPPURE CHIEDETE A CRISTIANA

Per qualsiasi informazione chiedete pure.
Voglio ringraziare pubblicamente Cristiana per quello che fa e spero che anche in Italia si affronterà in maniera adeguata il problema “Amalgama” perché non è possibile sentirsi dire che gli amalgami sono sicuri quando rilasciano continuamente mercurio.
Qui trovate dei video: 
Citazione
http://www.dduniverse.net/ita/viewtopic.php?f=164&t=3519715
(dovete registrarvi al sito per poterli visionare)

 62 
 inserita:: Maggio 06, 2010, 11:07:57 am 
Aperta da cristiana - Ultimo messaggio da cristiana
Le quantità di mercurio, sebbene non molto alte, presenti nelle amalgame delle otturazioni dentali costituiscono la fonte di numerose conseguenze che, a lungo termine, causano effetti significativi nel nostro corpo. Abbiamo intervistato Lorenzo Acerra per capire perché, nonostante tutto, si continua ad utilizzare questo metallo nelle otturazioni dentali.

Amalgame dentali: un rischio sconosciuto

di Salvina Elisa Cutuli

Rimozione dell'amalgama dentale

Alcuni Paesi europei hanno totalmente eliminato il mercurio dall’industria dentale. E sì, perché non tutti lo sanno, ma la piccolissima quantità di mercurio rilasciata quotidianamente dall’amalgama presente nella nostra bocca causa problemi non indifferenti anche a distanza di tempo e in modo improvviso. L’eliminazione totale del mercurio dall’amalgama è però ancora una prerogativa dei paesi del nord Europa. L’Italia e le altre nazioni attendono chissà quale significativo episodio per bandire l’utilizzo del metallo nelle otturazioni dentali.
Abbiamo intervistato Lorenzo Acerra, un noto autore di libri dedicati agli effetti e ai disturbi legati all’amalgama che, da quasi dieci anni, segue le condizioni di salute delle persone che ne sono vittime e lavora in stretto contatto con i maggiori esperti europei per le intossicazioni da metalli pesanti. Tra i suoi obiettivi anche quello di contribuire alla realizzazione di una casistica sistematica sull'argomento.

Lorenzo Acerra, perché da sempre nelle otturazioni dentali viene utilizzato il mercurio?
L’inizio dell’uso del mercurio come amalgama per otturare i denti risale al periodo che va dal 1850 al 1935. L’odontoiatria seria di allora si lamentò molto. "Cari amici", scriveva John Taft nel 1882, "è da alcuni decenni, dall'epoca dei ciarlatani entrati nella nostra professione, che si sentono voci particolarmente lamentose e gemiti (mi si vuole togliere l'amalgama e con che cosa mi si lascerà allora?), proprio nello stile di Micah nel Libro dei Giudici, senza i miei dei, me li avete portati via, ora cosa più mi rimane? Allora cosa vogliamo proporre qui? La messa al bando dell'uso delle otturazioni dentali di amalgama? Oh.. no, non sia mai, non temete, nessuno vi vuole togliere l'amalgama, almeno non oggi, ma certamente il declino dell'uso dell'amalgama arriverà quando chimici e biologi avranno maggiori possibilità di evidenziare gli effetti sottili del mercurio a basse dosi” (Ohio State J Dent Sci II 1882 1-12).
Eugene Talbot, autorevole dentista di allora scriveva: “Nonostante la American Society of Dental Surgeons, al meeting di Philadelphia, abbia decretato illegale l'uso della pasta minerale come otturazione per denti, questa non è caduta ancora in disuso. Anzi, ora non sono più solo i ciarlatani itineranti e altri viaggiatori operanti abusivamente come dentisti a farne uso, ma anche gli iscritti all'associazione dentisti sono pesantemente coinvolti in ciò”.

Un momento preparatorio alla rimozione dell'amalgama dentale

Hitler, convinto sostenitore dell’accelerazione del progresso e dell’industria chimica, decise con una legge tedesca che il mercurio ed altri metalli (tossici) a basso prezzo dovessero trovare il loro posto in odontoiatria, dove invece l’uso dell’oro puro doveva essere scoraggiato. Ironicamente gli americani e il resto del mondo hanno preso alla lettera questo suo sostegno ai metalli tossici in odontoiatria.

Quali sono gli effetti nel nostro corpo dovuti al fatto che ogni giorno si ingerisce una piccolissima quantità di mercurio?
Una dose alta di mercurio causa lo stesso quadro drammatico su tutti colpendo in genere il cervello e i reni in maniera tale che i sintomi verranno riconosciuti dall’esperto. Una dose altissima di mercurio esiste nel nostro caso solo nei due/tre giorni dopo che il dentista ha trapanato e purtroppo vaporizzato un paio di nostre otturazioni di amalgama (spesso il momentaccio viene superato senza aver correlato le nostre problematiche alla visita dal dentista). A volte le persone non in buona salute iniziano un declino fisico e psico-mentale proprio dopo queste vaporizzazioni. Questo succedeva soprattutto in Svezia e Norvegia dove le persone hanno una vita attiva all’aperto e al sole limitata e forse anche un’alimentazione con meno prodotti freschi dell’orto.
L’accumulo progressivo dovuto all’esposizione a basse dosi di mercurio (il rilascio di mercurio da amalgama) anche in una persona in buono stato di salute porta alcune conseguenze. È opportuno chiedersi anche cosa causa negli anni l’elettricità in microampere che tanto facilmente si instaura su questo tipo di otturazioni e non su altre. Ognuno di noi ha il suo punto debole metabolico.
Questo punto debole metabolico lo dobbiamo scegliere tra una sfilza di possibili capacità enzimatiche che ad un certo punto, a 20-30 anni di distanza, possono saltare fuori. Per esempio, facilmente inattivabili dall'azione tossica del mercurio, sono i gruppi funzionali cisteinili di glicoproteine cellulari che ci proteggono da strane intolleranze alimentari (es. la dipeptil-peptidasi). Le esposizioni croniche a basse dosi di mercurio possono lentamente consumare il bagaglio di autonomia enzimatica. Non c'è enzima che possa dirsi al sicuro dalla lenta devastazione tossica dovuta all’accumulo progressivo di mercurio.
Perché si ammalavano a distanza di anni lavoratori esposti a livelli di berillio non in grado di produrre tossicità acuta? Si capì che anche "le basse dosi avevano una valenza patogena". A lungo termine, infatti, provocavano un'attivazione patologica delle glicoproteine che regolano tutta l`immuno-genetica (gli HLA) e perciò malattie autoimmuni sia sull’uomo che nelle cavie di laboratorio. A quel punto il limite ammissibile in ambiente di lavoro fu abbassato a 2 mcg/m3. Mentre il limite per tossicità (acute) da berillio, superato il quale erano evidenti e prevedibili gli effetti immediati del metallo su ogni essere umano, era di 1000 mcg/m3.

Le quantità di mercurio presenti nelle amalgame causano danni anche a distanza di anni

Sentite bene: i valori soglia per le esposizioni a basse dosi in grado di scatenare malattie croniche degenerative sono dell'ordine di 500 volte inferiori ai valori soglia degli effetti tossicologici acuti.
Le ricerche di Hultmann [1994 & 1998] replicate da Nielsen [2002] hanno mostrato che inserire otturazioni di amalgama in denti di topini nel lungo termine produce un'accelerazione dei tempi per l'attivazione patologica degli HLA e, dunque, la comparsa di condizioni infiammatorie e autoimmuni croniche.
Dunque ritroviamo qui “le basse dosi di mercurio”, e proprio quelle derivanti dall’amalgama, usando le quali si riesce ad ottenere (nel lunghissimo termine) un innesco accelerato di malattie infiammatorie e autoimmuni (HLA-mediate), molto utili come modelli sperimentali di malattie. Se anche uno soccombe a qualche altra causa di malattia, c’è un altro fenomeno degno di nota derivante dalla presenza di otturazioni di amalgama nella bocca.
Tutti gli anni prima dell’innesco grave (e danni gravi) provocati dalla presenza del mercurio nel nostro corpo sono spesi dal metallo stesso che si infiltra a basse dosi per polverizzare millimetro dopo millimetro le mura di difesa (il bagaglio di autonomia dei “programmi protezione”). Tutti i nostri bonus scompaiono. Oltre tutto invecchiamo fisiologicamente prima. Prima i capelli bianchi, prima la resistenza insulinica, prima una resistenza indebolita, ecc.

E per l’ambiente?
L´ambiente lo possiamo considerare un macrocosmo rispetto all’organismo umano. Anche per l’ambiente non si prospetta niente di buono. Per qualche motivo si è scoperto che il pianeta terra depositava il mercurio soprattutto verso il circolo polare artico, e così abbiamo visto gli scandinavi preoccuparsi un pò prima di altri.

Una volta rimossa l’amalgama esiste la possibilità di eliminare completamente dal nostro corpo le quantità di mercurio presenti?
L’organismo nella nostra società non è più brillante come quando l’uomo primitivo in Africa si nutriva di cibo offerto dalla natura e faceva tanto esercizio fisico. La modernità ha impigrito l´organismo da tutti i punti di vista.
La gente non ha più il tempo (o la fantasia) di spolverare via anche solo uno 0.5% di 70 strati di impigrimento che sono i carcerieri del mercurio che abbiamo accumulato. Ho scritto qualcosa nel mio libro Denti Tossici 2. A dire il vero molti che mi hanno contattato hanno fatto tantissimo. Parliamo di esercizio fisico, sauna (la pelle a questo punto è l’emuntore di riferimento, funziona sempre e non è delica come può essere diventato un fegato o un cervello). L´amalgama chiede al cervello di diventare un emuntore! Ecco un altro motivo per cui anche il 20% della disintossicazione diventa un obiettivo arduo. Ecco perché non bisogna mettere l`amalgama nei giovani.

Per qualche motivo si è scoperto che il mercurio si concentra maggiormente nelle zone attorno il circolo polare artico

A Uppsala, in Svezia, nasce la “Clinica dell’amalgama”, una struttura che si occupa di patologie associate al mercurio e ad altri metalli pesanti. Perché proprio in Svezia?
Se uno è ben informato sa che, anche prima di bandire l`amalgama, i paesi scandinavi (Norvegia e Svezia) si erano guadagnati il primo posto nella classifica dello “sviluppo e dell’attenzione all’uomo”. Quando tutti questi pazienti e medici si sono messi a sbandierare i dati dell’impatto dell’amalgama, i governanti hanno accettato la proposta di alcuni politici che avevano deciso di applicare il “principio di precauzione” e soprattutto il “principio di sostituzione”.
La Danimarca aveva impostato un piano di bando totale del mercurio già 15 anni fa, ma aveva esitato sul divieto dell’amalgama per la questione delle alternative. Poi, nel corso del 2008, il ministro della salute Jakob Nielsen in relazione alla legge danese che bandisce l’amalgama ha spiegato: «Le elevate prestazioni che ora molte formulazioni di compositi sono in grado di dare come otturazioni dentali rendono possibile questa decisione del Ministero della salute». Eccolo qui di nuovo, il “principio di sostituzione”, applicabile senza esitazioni al temibilissimo “mercurio”, anche in Danimarca!
L’amalgama è quella cosa che, rilasciando dovunque basse dosi di mercurio, in qualsiasi contesto, e non essendoci rimedi, è trattato da “rifiuto speciale”, ed ha le stesse attenzioni di un materiale fortemente radioattivo. In ogni contesto tranne quando la normativa decreta a difesa dell’abitudine odontoiatrica dice che si può fare un’eccezione e che diventa qualcosa di normale, ma solo se messo nelle bocche di chi va dal dentista.

Sempre in Svezia il divieto di usare il mercurio nelle otturazioni dentali e nell’industria è totale dall’inizio dell’anno. In Italia esiste una legge che bandisca per sempre il mercurio dentale?
Cito il ministro svedese Carlgren che ha bandito l’amalgama: «La Svezia ha solo accelerato i tempi di una svolta che dovrà per forza essere anche europea». Carlgren si riferisce al fatto che l’attuale legislazione UE impone il divieto di esportazione del mercurio a partire dal marzo 2011, l’obbligo di abbandonare l’uso di mercurio nell’industria cloro-alcali nel 2020.

Il mercurius solubilis è molto utilizzato nella medicina omeopatica

Probabilmente non ci sarà un effetto domino, ma le implicazioni sono enormi. Con la scusa del libero mercato e della uniforme legislazione, i singoli governi finora si erano detti impossibilitati a spingersi più delle restrizioni d’uso per gruppi a rischio, sul fronte dell’amalgama. Ora che la posizione della Svezia è stata accettata (silenzio/assenzo, sono scaduti i termini per l’impugnazione), altri stati UE sono liberi di adottare la stessa legislazione.

La medicina omeopatica prescrive “il mercurius solubilis” per trattare acciacchi come gli ascessi dentari, le gengiviti, le afte, le otiti e le farigotonsilliti ecc. Il mercurio, quindi, può anche essere curativo?
Il rimedio omeopatico “mercurius solubilis” non è un “rifiuto speciale”, perché nella pillola o nella fiala l’omeopata ha piazzato la frequenza tipica della molecola mercurio ma non una sola molecola di mercurio può essere trovata se un laboratorio di chimica analitica va a fare l’esame.
Il dott. Hahnemann, fondatore dell’omeopatia, e i suoi discepoli dell’Ottocento furono di fatto il primissimo movimento organizzato anti-amalgama dentale. Tanto è vero che i dentisti che usavano amalgama non ne potevano più di tutte le teorie e le pressioni anti-amalgama di questi omeopati.
Alla voce "mercurio" Hahnemann già nel 1830 elencava un centinaio di diversi sintomi. A quel tempo l'uso eccessivo di unguenti mercuriali da parte di ciarlatani non medici causava il reiterarsi di intossicazioni croniche, e ciò costituì uno degli stimoli decisivi allo sviluppo da parte di Hahnemann dell'omeopatia. Quando si parlava di mercurio si usava il termine "Quack-salber", letteralmente "L'unguento degli imbroglioni", da cui cambiarono due vocali in "Quecksilber", che rimane oggi la parola usata in tedesco per il mercurio. Non è passato moltissimo, eppure il bagaglio di esperienze associate con l'intossicazione mercuriale sub-acuta (non evidente subito, non evidente in un solo modo classico su tutti) derivante da farmaci a base di mercurio sembra essere scivolata via completamente dalla memoria.

Fonte: http://www.terranauta.it/a910/salute_e_alimentazione/amalgame_dentali_un_rischio_sconosciuto.html

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 inserita:: Maggio 06, 2010, 10:33:06 am 
Aperta da Alessandra61 - Ultimo messaggio da cristiana
Buongiorno a tutti!! ho letto molte volte i post di questo Forum ed ho deciso di iscrivermi. Abito in Toscana, a Piombino.Ho 48 anni e 24 anni fa decisi di farmi sistemare qualche otturazione vecchiotta prima del matrimonio. Dopo un mese ero in viaggio di nozze e mi sentii male per diverse volte. Detti colpa di tutto questo allo stress dei preparativi x il matrimonio.
Ritornata a casa dopo qualche giorno ebbi: giramenti di testa, palpitazioni, vomito ecc. Stetti molto male per quasi 2 anni. Poi piano piano mi ripresi e pensai che fossero state quelle otturazioni ad avermi provocato tutto questo. Poi ho avuto nel 91 una bambina e nel 97 è arrivata la seconda.
Quest'ultima gravidanza è stata  complicata perchè erano due gemelline ed una è morta alla 17° settimana...comunque l'altra bimba stava benone.
Ho dovuto fare anche la vaccinazione perchè sono RHO...per ben due volte.
Nel 2002 mi è stata diagnosticata la tiroidite di Hashimoto, dei noduli tiroidei. Nel 2004 ho iniziato a curarmi per il glaucoma e nel 2005 mi è stata diagnosticata la Fibromialgia, astenia cronica... Adesso inizio ad avere i primi sintomi dell'Artrite reumatoide. Una carissima amica (ammalata di MCS) con la quale condividiamo gli interessi per la medicina alternativa, mi ha detto che c'è un bravissimo dentista tedesco a Grosseto che toglie le amalgame. Oggi ho il primo appuntamento e vedrò cosa possiamo fare, ne ho due molto grosse. Vi terrò informati di tutto quello che farò e soprattutto dei miglioramenti che spero di avere.  ;D

Una storia terribile  :o
Spero che il dentista consigliato dalla tua amica sia bravo davvero e anzi ti pregherei di fornirmi IN PRIVATO i suoi dati, cioè tecnica usata, indirizzo, contatti, costo, ecc., perchè così potrò fornirli a chi mi chiede di aiutarlo a trovare un dentista valido.

Leggi bene il post sui consigli prima di andare, così capirai subito se sei finita in buone mani  ;)

 64 
 inserita:: Maggio 06, 2010, 10:23:53 am 
Aperta da cristiana - Ultimo messaggio da cristiana
Questa discussione è stata spostata in Testimonianze di chi è ancora amalgamato.

[liNK DISCUSSIONE]

 65 
 inserita:: Maggio 06, 2010, 08:36:05 am 
Aperta da Alessandra61 - Ultimo messaggio da Alessandra61
Buongiorno a tutti!! ho letto molte volte i post di questo Forum ed ho deciso di iscrivermi. Abito in Toscana, a Piombino.Ho 48 anni e 24 anni fa decisi di farmi sistemare qualche otturazione vecchiotta prima del matrimonio. Dopo un mese ero in viaggio di nozze e mi sentii male per diverse volte. Detti colpa di tutto questo allo stress dei preparativi x il matrimonio.
Ritornata a casa dopo qualche giorno ebbi: giramenti di testa, palpitazioni, vomito ecc. Stetti molto male per quasi 2 anni. Poi piano piano mi ripresi e pensai che fossero state quelle otturazioni ad avermi provocato tutto questo. Poi ho avuto nel 91 una bambina e nel 97 è arrivata la seconda.
Quest'ultima gravidanza è stata  complicata perchè erano due gemelline ed una è morta alla 17° settimana...comunque l'altra bimba stava benone.
Ho dovuto fare anche la vaccinazione perchè sono RHO...per ben due volte.
Nel 2002 mi è stata diagnosticata la tiroidite di Hashimoto, dei noduli tiroidei. Nel 2004 ho iniziato a curarmi per il glaucoma e nel 2005 mi è stata diagnosticata la Fibromialgia, astenia cronica... Adesso inizio ad avere i primi sintomi dell'Artrite reumatoide. Una carissima amica (ammalata di MCS) con la quale condividiamo gli interessi per la medicina alternativa, mi ha detto che c'è un bravissimo dentista tedesco a Grosseto che toglie le amalgame. Oggi ho il primo appuntamento e vedrò cosa possiamo fare, ne ho due molto grosse. Vi terrò informati di tutto quello che farò e soprattutto dei miglioramenti che spero di avere.  ;D

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 inserita:: Maggio 05, 2010, 06:29:37 pm 
Aperta da cristiana - Ultimo messaggio da cristiana
Il Titanio nelle applicazioni mediche


L’alta resistenza, basso peso, singolare resistenza alla corrosione possedute dal titanio e dalle leghe di titanio, sono alla base di un’ampia e diversificata gamma di applicazioni di successo che richiedono elevati livelli di prestazioni affidabili nella chirurgia e nella medicina, così come anche nell’industria aerospaziale, automobilistica, chimica, della generazione di corrente, estrattiva di gas e petrolio, sportiva e in altri maggiori campi applicativi.

Oltre 1000 tonnellate di dispositivi in titanio di ogni sorta e funzione sono impiantati ogni anno in pazienti di tutto il mondo. La richiesta di sostituzione di giunture è in continuo aumento poiché l’aspettativa di vita media è cresciuta e le persone si fanno male praticando sport di contatto o semplicemente facendo jogging, o si feriscono gravemente nel traffico stradale o in altri incidenti. Leggero, resistente e completamente bio-compatibile, il titanio è uno dei pochi materiali che risponde alle richieste di sostituzione per impianto nel corpo umano.

Le leghe di titanio di grado medico hanno una resistenza significativamente maggiore al rapporto di peso dell’acciaio inossidabile. La gamma di leghe di titanio disponibili permette ai progettisti specializzati in forniture per la medicina di selezionare i materiali e le forme quasi settorialmente sulla base delle necessità dell’applicazione. L’ampia gamma di queste leghe va dal titanio altamente duttile e commercialmente puro usato dove è essenziale un’alta lavorabilità alle leghe completamente trattabili a caldo con una resistenza sopra i 1300MPa. Le leghe a memoria di forma basate sul titanio allargano ulteriormente la gamma di proprietà ed applicazioni utili. Forgiatura e fusione, lavorazione e montaggio sono le fasi di processo utilizzate per la costruzione dei prodotti medici. L’ingegneria di superficie spesso gioca un ruolo significativo in quanto estende le performance del titanio di molte volte oltre alle sue naturali proprietà.

Le performance del titanio nelle applicazioni mediche
“Messo e dimenticato” è una richiesta essenziale per cui il dispositivo, nelle applicazioni critiche, una volta impiantato non può essere sottoposto a manutenzione o sostituito facilmente. Da questo punto di vista non c’è utilizzo più impegnativo degli impianti effettuati nel corpo umano. Qui, l’efficacia e l’affidabilità degli impianti, gli strumenti e i dispositivi medici e chirurgici sono fattori essenziali per salvare vite umane e, nel lungo termine, preservare da sofferenza e dolore. Gli impianti rappresentano un potenziale attacco alla struttura chimica, fisiologica e meccanica del corpo umano. Non c’è nulla di simile a un impianto metallico, nel tessuto vivo. La maggior parte dei metalli nei fluidi e nei tessuti corporei è immersa in complessi organici stabili. La corrosione degli impianti metallici da parte dei fluidi corporei, dà luogo al rilascio di ioni metallici non richiesti, con possibile interferenza con le funzioni vitali. La resistenza alla corrosione non è di per sé sufficiente per sopprimere la reazione del corpo a metalli tossici per le cellule o elementi allergenici come il nichel, e perfino livello minimo di corrosione, seppure si tratti di piccolissime concentrazioni, può scatenare reazioni di rigetto. Il titanio è completamente inerte e immune alla corrosione da parte dei fluidi corporei e dei tessuti, ed per questo è completamente bio-compatibile.

La scelta naturale del titanio per gli impianti è determinata da una serie di caratteristiche favorevoli che includono l’essere immune a corrosione, la bio-compatibilità, la resistenza, il basso modulo, la bassa densità e la capacità di congiungersi con il tessuto osseo e con altri tessuti (osteointegrazione). Le proprietà meccaniche e fisiche delle leghe di titanio si combinano a creare degli impianti che hanno un’alta tolleranza al danno. L’anatomia del corpo umano limita naturalmente la forma e i volumi possibili per gli impianti. Il basso modulo delle leghe di titanio se confrontate con l’acciaio, sono un fattore positivo nella riduzione del riassorbimento osseo. Due ulteriori parametri definiscono l’utilità della lega impiantabile, la sensibilità agli intagli, - il rapporto di resistenza alla trazione in condizioni di intaglio rispetto a quelle di non intaglio - e la resistenza alla propagazione di incrinature, o resistenza alla frattura. Il titanio dà ottimi risultati in entrambi i casi. I tipici rapporti NS/TS per il titanio e le sue leghe sono di 1.4 – 1.7 (1.1 è il coefficiente minimo per un materiale da impianto accettabile). La resistenza alla frattura, fra tutte le leghe ad elevata resistenza e impiantabili, è superiore ai 50Mpam-1/2 con lunghezze critiche di incrinatura ben oltre il minimo, per il rilevamento con metodi standard o test non-distruttivi.

Specifiche mediche del titanio
Forme e specifiche mediche sono riportate in dettaglio in una serie di specifiche nazionali ed internazionali, che includono gli esempi ASTM e BS7252/ISO 5832:

ASTM BS/ISO Indicazione della lega/leghe 
F67     Part  2  Titanio non in lega - CP Grades 1 - 4     (ASTM F1341 specifica il filo metallico)
F136   Part  3  Ti-6Al-4V ELI lavorata plasticamente     (ASTM F620 specifica forgiatura ELI)
F1472 Part  3  Ti-6Al-4V grado standard (SG) lavorata plasticamente (F1108 specifica la fusione SG)
F1295 Part 11 Ti-6Al-7Nb lavorata plasticamente
-         Part 10  Ti-5Al-2.5Fe lavorata plasticamente
F1580   -         CP andTi6Al-4V SG polveri per rivestimento di impianti
F1713   -         Ti-13Nb-13Zr lavorata plasticamente
F1813   -         Ti-12Mo-6Zr-2Fe lavorata plasticamente

Sostituzione di ossa e giunture
Nel mondo circa un milione di pazienti all’anno vengono sottoposti alla sostituzione totale di anche artritiche e giunture delle ginocchia. Le protesi hanno varie forme e misure. Le giunture per le anche normalmente hanno un gambo femorale metallico e una testa che si colloca in un’enartrosi di polietilene a bassa frizione e ultraelevato peso molecolare, entrambe assicurate nella posizione da cemento osseo polimetilacrilato. Alcuni modelli, incluso le giunture non cementate, utilizzano superfici bio-attive irruvidite (compresa l’idrossiapatite) per stimolare l’osteointegrazione, limitare il riassorbimento e perciò aumentare la vita dell’impianto per i destinatari più giovani. La fissazione delle fratture sia interne che esposte dà al titanio ulteriori campi di applicazione come anche i dispositivi per la fusione spinale, perni, basi-ossee, viti, chiodi intramidollari e fissatori esterni.

Impianti dentali
L’uso di impianti in titanio ha permesso un cambiamento radicale nella pratica di odontoiatria conservativa in tutto il mondo. Una radice di titanio viene introdotta nell’osso mandibolare e gli viene lasciato il tempo per l’osteointegrazione. La sovrastruttura del dente viene poi costruita sopra l’impianto per permettere un’efficace restituzione.

Trattamenti maxillo- e cranio-facciali
La chirurgia per riparare danni facciali utilizzando i tessuti del paziente non dà sempre i risultati desiderati. Possono rendersi necessari gli impianti di parti artificiali per restaurare l’abilità di parola o la capacità di mangiare, come pure per trattamenti di chirurgia estetica, per sostituire parti della faccia perse in seguito ad infortunio o a malattia. Gli impianti al titanio osteointegrato rispondono a tutte le necessità di bio-compatibilità e resistenza e hanno reso possibili progressi senza precedenti nella chirurgia, per il trattamento efficace di pazienti con importanti difetti e condizioni finora altamente problematiche.

Dispositivi cardiovascolari
Il titanio è utilizzato con regolarità per le custodie dei pacemaker e i defibrillatori, come struttura portante nella sostituzione delle valvole cardiache, e per gli stent intravascolari.

Protesi esterne
Il titanio è adatto per i fissatori e i dispositivi esterni sia temporanei che di lungo corso così come per protesi ortottiche e arti artificiali: entrambi utilizzano il titanio estensivamente per la sua leggerezza, resistenza e resistenza alla corrosione.

Strumenti chirurgici
Un’ampia gamma di strumenti chirurgici è fatta di titanio. La leggerezza del metallo è d’aiuto per ridurre l’affaticamento del chirurgo. Gli strumenti sono spesso anodizzati per dare una superficie non riflettente, caratteristica essenziale nelle operazioni di microchirurgia, per esempio nelle operazioni dell’occhio. Gli strumenti in titanio resistono a ripetute sterilizzazioni senza compromettere il filo o la qualità della superficie, la resistenza alla corrosione o la resistenza. Il titanio è un metallo amagnetico, e perciò non sussiste pericolo di danneggiamento dei piccoli e sensibili dispositivi elettronici impiantati.

Fonte: http://www.stainless-steel-world.net/titanium/ShowPage_it.aspx?pageID=911



IMPIANTI DENTARI

La riabilitazione protesica di pazienti che hanno perso alcuni o tutti gli elementi dentari rappresenta per il paziente e per il dentista uno degli eventi più impegnativi nell’ambito delle discipline odontoiatriche. Spesso la perdita di elementi dentari comporta un danno non solo da un punto di vista estetico (perdita del sorriso) o funzionale (insufficienza masticatoria) ma anche psicologico, con perdita della confidenza e difficoltà nella vita di relazione. Le tradizionali tecniche di riabilitazione protesica, sia fisse che mobili, richiedono la riduzione di elementi dentari sani o la applicazione di ingombranti manufatti che possono non rispondere alle aspettative del paziente. Ormai da oltre 30 anni in sostituzione di elementi dentari perduti sono disponibili impianti osteointegrati endo ossei.

Cosa sono?
Gli impianti dentari sono delle viti in titanio che vengono posizionate all’interno delle ossa mascellari e che fungeranno da sostegno per la ricostruzione protesica. In pratica gli impianti sostituiscono le radici dei denti che sono state precedentemente estratte.

Come funzionano?
Contrariamente a quanto spesso viene detto, gli impianti osteointegrati non sono soggetti a rigetto. Infatti il materiale da cui sono costituiti, il titanio, rappresenta un materiale assolutamente biocompatibile, che cioè viene riconosciuto dall’ospite come elemento naturale. Il principio biologico su cui si basa il successo degli impianti è la cosiddetta osteointegrazione. Questo fenomeno biologico, osservato e descritto per la prima volta dal professor P.I. Branemark nel 1965, rappresenta la capacità del titanio di guarire all’interno dell’osso, risultando in un intimo e perfetto contatto con quest’ultimo. Questa caratteristica rende gli impianti virtualmente immobili e capaci di sostituire denti perduti.

Come vengono inseriti e restaurati?
Due fasi successive sono necessarie perché gli impianti possano essere utilizzati. Una prima fase chirurgica consiste nella inserzione degli impianti stessi. A questa fase segue il periodo di guarigione dove avviene la osteointegrazione vera e propria. Questa fase può variare da 3 a 6 mesi in condizioni normali. Al termine di questa fase è necessario un secondo intervento per scoprire gli impianti fino a quel momento sommersi e posizionare la vite di guarigione. Una volta guarita la gengiva intorno all’impianto, è possibile per il protesista prendere impronte e trattare gli impianti analogamente a radici dentarie. La fase protesica si conclude con la inserzione dei manufatti protesici indicati per quel tipo di paziente.

Che successo hanno e quanto possono durare?
Studi longitudinali di oltre 20 anni, effettuati in Svezia e negli Stati Uniti, hanno dimostrato che gli impianti possono essere considerati una terapia di grande successo avendo una sopravvivenza compresa tra l’85 ed il 93%. Questo dato è ancora più significativo se viene paragonato a qualsiasi altra terapia odontoiatrica che mediamente non riesce a raggiungere una tale affidabilità.

Sfortunatamente però, anche se in numero limitato, esistono i fallimenti degli impianti. Il fallimento avviene in una piccola percentuale di casi che varia a seconda della sede anatomica e del paziente. Le cause che portano al fallimento degli impianti sono diverse e possono essere sintetizzate in due grandi categorie: fallimenti chirurgici o precoci e fallimenti tardivi. Le cause dei fallimenti chirurgici possono essere un eccessivo trauma chirurgico, una infezione precoce del sito implantare, la presenza di condizioni anatomiche sfavorevoli (scarsa qualità e quantità di osso) e alcune abitudini del paziente come il fumo di sigaretta, il consumo di alcool o di droghe. I fallimenti tardivi possono essere causati da sovraccarico occlusale, sviluppo di infezioni croniche simili alla parodontopatia e dette peri-implantiti, inadeguato mantenimento igienico da parte del paziente e condizioni anatomiche sfavorevoli come scarsa qualità delle ossa alveolari.

Cosa succede se fallisce un impianto?
Spesso un impianto che fallisce precocemente può essere rimpiazzato con un altro impianto di dimensioni maggiori. Se l’impianto fallisce tardivamente invece, il tipo di protesi che esso sorregge detterà le condizioni di trattamento. E’ possibile, infatti, che nonostante il fallimento di alcuni impianti il manufatto protesico sia stabile e perfettamente funzionante.

Chi può usufruire degli impianti?
Non tutti i pazienti possono essere candidati agli impianti. Fortunatamente le moderne tecniche chirurgiche di rigenerazione ossea hanno drasticamente ridotto il numero di coloro che non possono ricevere impianti osteointegrati. Fattori che rappresentano controindicazioni a questo trattamento sono malattie sistemiche come il diabete scompensato, malattie cardiovascolari importanti, malattie del sangue e della coagulazione, osteoporosi grave, fumo di sigaretta in forte quantità. Particolarmente il fumo di sigaretta da solo è in grado di raddoppiare il numero dei fallimenti. Inoltre pazienti con una scarsa predisposizione alla igiene orale domiciliare o poco motivati non possono essere considerati buoni candidati a questa forma di riabilitazione.

Come sapere di essere o meno un candidato per gli impianti?
Per sapere se si hanno i requisiti per poter ricevere impianti è necessario consultare un parodontologo o un odontoiatra che si occupa di implantologia. Spesso un esame clinico tradizionale e la esecuzione di una radiografia panoramica delle arcate dentarie non sono sufficienti per stabilire la possibilità o meno di intervenire con impianti. In questi casi esami più sofisticati, come la TAC, possono fornire informazioni sullo stato delle ossa mascellari. In generale pazienti totalmente edentuli o che abbiano perso uno o più elementi dentari e che siano in buone condizioni fisiche generali possono candidarsi ad una riabilitazione protesica con impianti osteointegrati.

Fonte: dentalcenterweb

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 inserita:: Maggio 05, 2010, 06:08:04 pm 
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INFORMAZIONI SULLA "ZIRCONIA"
La zirconia in odontoiatria

La biocompatibilità della zirconia

DICHIARAZIONE DI SICUREZZA DI QUELLA USATA DA UN MIO DENTISTA DI FIDUCIA


Una carissima amica che mi ha aiutato nella ricerca di documenti, ha trovato un datasheet tutto in italiano che descrive un tipico prodotto per uso odontoiatrico (blocchi per fare ponti e corone CAD CAM).
Contiene tutti i riferimenti normativi ISO e CE, che a loro volta contengono norme per la verifica della biocompatibilità, radioattività etc etc.


Troverete il riferimento di 1 Bq/grammo per la radioatività consentita. Chiaramente questo dato non dice niente di per sé a chi non si occupa di radioprotezione.
In realtà é un valore bassissimo, simile a quello dei tessuti ed a metà degli oggetti comuni che ci circondano.
Per dare un riferimento allego un paio di link:
http://www.burggrafenamt.com/it/merano-citta-di-cura/terme-di-merano-/le-acque-termali.html
http://www.lnf.infn.it/lnfadmin/radiation/radioattivitanaturale.html
 
In buona sostanza molte acque termali sono radioattive nella misura di 500 - 2000 Bq/litro, così come la sabbia di Lido D'Ostia é più attiva di quei materiali ceramici. L'osso umano é a circa 200 Bq/kg.
Una fonte da radioterapia é 100.000.000.000.000 Bq..



Nel 1998 con i primi studi effettuati nella clinica odontoiatrica dell'università di Zurigo vennero utilizzate delle corone e ponti in ossido di zirconio prodotte con il sistema DCM che dimostrarono da subito una straordinariamente elevata resistenza alla rottura.

La Degussa Dental (oggi Degudent azienda del gruppo Dentsply) ha acquisito nel 1990 i diritti del sistema DCM sviluppando il sistema "CAD-CAM Cercon".

Visto il suo elevato grado di biocompatibilità e leggerezza sta divenendo oggi il materiale d'eccellenza nella realizzazione di restauri dentali di alta qualità.

La tecnologia CAD/CAM si realizza mediante fresatura blocchi di ossido di zirconio presinterizzato ad uno stato di consistenza morbida e di buona lavorabilità denominato Y-TZP. Dopo la fresatura del materiale morbido si procede alla sinterizzazione a 1350 °C per circa 6/7 ore. La zirconia così diventa stabile, con caratteristiche meccaniche eccellenti e potrà essere utilizzata come supporto per la ceramica dentale.

Tra i grandi pregi della Zirconia, in luogo delle altre leghe dentali, va menzionato il fattore estetico di certo non raggiungibile con i metalli, soprattutto in termini di traslucidità, è inoltre notevole la compatibilità biologica e la stabilità ionica, nonché il peso specifico ridotto.

Altro grande pregio è la durezza, ma soprattutto è notevole la sua resistenza alla flessione 1.320 MPa, e la resistenza alla rottura, che permettono di apportare spessori di ceramica che arrivano sino a meno di 0,6 millimetri e di costruire ponti estesi, leggeri e robusti, anche con più elementi mancanti. Fattore molto importante è che nel procedimento di ceramizzazione la forma (macrostruttura) della struttura cristallina non si modifica sostanzialmente, dunque la parte interessata non subisce alterazioni.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Ossido_di_zirconio

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 inserita:: Maggio 04, 2010, 09:24:05 pm 
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confermare la propria presenza, tramite mail, alla segreteria:

Chi non potrà partecipare fisicamente all'incontro-conferenza stampa, potrà farlo lo stesso scrivendo una mail all'onorevole
raccontando brevemente e in modo chiaro, la propria esperienza. Tutte le mail saranno catalogate e lette dall'Onorevole durante l'incontro,
quindi chiunque può essere presente ugualmente e attivamente.


EVITATE DI PROFUMARVI PERCHE' I MALATI DI MCS NON POTREBBERO PARTECIPARE ALL'INCONTRO

DIVULGATE E CONDIVIDETE IL PIU' POSSIBILE INVITATE TUTTI

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 inserita:: Maggio 04, 2010, 11:11:48 am 
Aperta da cristiana - Ultimo messaggio da cristiana
Le "amalgame al mercurio" (otturazioni dentali) sono pericolose!
So bene che grammaticalmente si dovrebbe scrivere amalgami dentali, ma per agevolare le persone nella ricerca sui motori in internet, ho preferito usare il termine più digitato dalla gente, mettendolo tra virgolette, proprio per evidenziare il termine gergale. Comunemente quell'intruglio di metalli tossici tenuto insieme dal mercurio che ha la funzione di collante, viene anche chiamato "piombatura" anche se non contiene piombo, "restauro", "otturazione in argento", anche se non contiene argento e non ricordo se esistono altri termini.
Chiarito questo che considero solo un dettaglio, passo alle cose importanti.

La considero la mia missione informare quanti più possibile, sulla pericolosità degli amalgami al mercurio, che sono i classici restauri dentali color grigio-grigio scuro (a seconda di quanto siano vecchie), con le quali ancora, purtroppo, vengono otturati i denti, dopo che è stata tolta la carie.
Nel momento in cui i dentisti li inseriscono nella nostra bocca gli amalgami al mercurio anche se non sono mai stati testati, sono definiti presidio medico, ma al momento della rimozione diventano rifiuti altamente tossici da smaltire in contenitori speciali. Non è inquietante?


I denti dovrebbero essere otturati con materiali alternativi validissimi, resistenti, non pericolosi e più estetici, come il "composito", che però anche se il costo è praticamente identico, non tutti i dentisti sanno lavorarlo, quindi cercano di sconsigliarlo ai pazienti. A proposito vi invito a leggere il documento sul seguente link: http://www.webcristiana.it/bugieandi.htm

Gli amalgami in teoria non dovrebbero essere più utilizzati già dal 2001 (Decreto Sirchia), purtroppo non è così, ma la cosa più pericolosa è che solo alcuni odontoiatri sanno applicare il PROTOCOLLO DI RIMOZIONE PROTETTA, che serve ad evitare che sia il paziente, che il dentista stesso, respirino polveri e vapori di amalgama, composta da metalli tossici e per più del 50% da MERCURIO, metallo tossico secondo solo al Plutonio come pericolosità e che evapora alla temperatura corporea.

L’OMS e il Parlamento Europeo hanno dichiarato che gli amalgami dentali sono la principale fonte di esposizione al mercurio per la maggior parte delle persone nei paesi industrializzati e che per l’80% delle malattie non causate dai virus, la responsabilità è dell’intossicazione da metalli pesanti.

Avere più di 3 grossi amalgami in bocca può essere causa di INTOSSICAZIONE CRONICA da metalli tossici (cosa ben diversa dall'intossicazione acuta), rilevabile soltanto con un test chiamato "MINERALOGRAMMA". Tale tipo d'intossicazione può essere causa, altresì, di svariate patologie più o meno serie, a seconda del grado d'intossicazione cronica, del grado di resistenza del sistema immunitario di ognuno e di tanti altri fattori... c'è chi avvertirà solo nervosismo o mal di testa e chi invece si ammalerà di patologie autoimmuni serie ed invalidanti.
In più dopo circa 7 anni gli amalgami iniziano ad ossidarsi e possono causare infezioni croniche, specialmente alle vie urinarie.
Il rimedio è rimuoverli in protocollo protetto e solo successivamente, cioè quando non si avranno più fonti tossiche in corpo, iniziare a disintossicarsi integrando e riequilibrando gli oligoelementi, rivolgendosi a medici competenti. I chelanti non funzionano su alcuni metalli come mercurio, o alluminio in caso d'intossicazione cronica, senza contare che solo alcuni riescono ad oltrepassare la barriera ematoencefalica ed inoltre sono pericolosi soprattutto per i reni.

In Italia siamo in attesa di una legge (alcuni parlamentari se ne stanno già occupando) che bandisca gli amalgami dentali ed obblighi i dentisti ad imparare una valida tecnica di rimozione protetta, ma se l'opinione pubblica ed i mezzi d'informazione non si faranno sentire e non la pretenderanno, sarà molto difficile poterla ottenere...

Un altro serio problema, una cosa sconosciuta dall'opinione pubblica, è che mentre gli odontoiatri sono tutelati con una legge dai problemi di salute creati dalle amalgame, ai pazienti si continua a ripetere che non sono pericolose... (D.M. 27 Aprile 2004, G.U. n.134 del 10 Giugno 2004), infatti gli amalgami al mercurio sono inclusi tra le cause di alcune serie malattie professionali...

All'estero sono già stati presi provvedimenti contro gli amalgami al mercurio. In Norvegia, Svezia e Danimarca sono vietati. Anche l'FDA ha dichiarato che sono pericolosi, come anche l'OMS ed il Parlamento Europeo.

Queste sono solo alcune poche informazioni sugli amalgami dentali, ma in questo Forum troverete di tutto: dai documenti , ai video, alle testimonianze di gente intossicata cronicamente ed ex intossicati che ce l'hanno fatta ad uscire da questo tunnel, come me...

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 inserita:: Maggio 01, 2010, 11:03:43 am 
Aperta da cristiana - Ultimo messaggio da cristiana
ALCUNI ARTICOLI SU DI NOI

Condividete e diffondete a chiunque e il più possibile tutti questi link:

http://www.tantasalute.it/articolo/cura-dei-denti-attenzione-al-mercurio-delle-otturazioni-dentarie/14805/
http://impresamia.blog.espresso.repubblica.it/im-impresamia/2010/04/imimpresamiacomsanita-adiconsum-lazio-no-a-mercurio-per-usi-terapeutici-.html
http://www.tuttoconsumatori.it/archivio/2010/04/salute_adiconsu.shtml
http://www.impresamia.com/dalla-home-page/8951-sanita-.html
http://www.paconline.it/2010/04/26/lazio-ladiconsum-denuncia-la-pericolosita-del-mercurio/
http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=27560
http://www.asca.it/news-SANITA___ADICONSUM__RACCOLTA_FIRME_CONTRO_MERCURIO_IN_USI_TERAPEUTICI-912110-ORA-.html
http://www.adiconsumlazio.it/index.php?pagina=notizia&idarticolo=1337&categoria=91
http://www.agi.it/repository/struttura-sito/la-voce-dei-consumatori/associazione-difesa-consumatori-e-ambiente/notizie/sanit---bandire-il-mercurio-da-usi-terapeutici
http://www.laleva.org/it/2010/04/scilipoti_idv_gli_amalgami_dentari_estremamente_pericolosi.html

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