28/08/2008 Sigarette radioattive:
problema noto da tempo ed in crescita,
ma tenuto nascosto
Il motivo della presenza "del polonio 210", ora sulle pagine dei giornali di mezzo mondo,
è stato individuato da tempo nell'uso di fertilizzanti al fosfato,
ma non si è fatto nulla nè per informare i consumatori,
nè per cambiare i fertilizzanti
La notizia, da parte di ricercatori guidati da Monique Muggli, della Mayo Clinic del Minnesota, che sarà pubblicata nell'edizione di settembre dell'American Journal of Public Health,
potrebbe veramente cambiare la storia del mondo, più per il paese in cui viene rilanciata che per la sua originalità scientifica.Nelle sigarette sarebbe presente il Polonio 210, sostanza che causa il tumore ai polmoni, divenuta tristemente nota per la morte della spia russa Alexander Litvinenko.
In verità
non si dovrebbe usare il condizionale anche perché gli avvocati delle multinazionali del tabacco, nella loro fretta di scansare la grana, hanno fatto presente che il polonio si troverebbe anche nelle fragole e quell’anche è una ammissione implicita per il tabacco.
Non hanno gli avvocati considerato che i fumatori di sigarette ne consumano una quantità enormemente maggiore delle fragole che possono mangiare in un anno e quindi
l’effetto di accumulo è del tutto diverso.Secondo la capo ricercatrice, le multinazionali sarebbero state a conoscenza del problema già da trenta anni e, dopo aver tentato inutilmente di risolverlo, avrebbero optato per tacere al fine di non mettere in pericolo i loro utili.Ma questa mossa, in un paese come l’America, potrebbe riaprire clamorosamente la partita giudiziaria di quanti accusano le imprese del tabacco per le morti per cancro.
In vero il problema era stato sollevato da tempo. Già più di un anno fa.“Non deve sorprendere la presenza di Polonio-210 nel tabacco, quando i
fertilizzanti fosfatici vengono impiegati per la sua coltivazione", spiega Vincenzo Zaga, pneumologo e vicepresidente della Società di Tabaccologia, che lavora a ricerche sulla radioattività del tabacco.
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La presenza di Polonio-210 nel tabacco delle sigarette è noto ai produttori fin dagli anni ‘60, ma è stato tenuto nascosto, nonostante le ricerche lo avessero evidenziato".
Ancor prima erano state pubblicate ricerche scientifiche: Kilthau GF. Cancer risk in relation to radioactivity in tobacco. Radiol Technol. 1996 Jan- Feb;67(3):217-22 e. Khater AE. Polonium-210 budget in cigarettes. J Environ Radioact. 2004;71(1):33-41.
Fra gli oltre 35 milioni di documenti della Philip Morris desecretati e resi pubblici per condanna penale sul sito www.pmdocs.com, vi sono almeno 50 documenti-memorandum confidenziali sulla radioattività alfa da Po-210 del fumo di tabacco. Uno di questi, datato 1980, rivela che si era già a conoscenza che le sigarette contenessero Piombo e Polonio radioattivo.Il cancro ai polmoni negli uomini ha continuato a salire da una rarità nel 1930 (4/100.000 all'anno) al cancro killer numero 1 nel 1980 (72/100.000) nonostante una riduzione di quasi il 20 % dei fumatori.
Ma durante lo stesso periodo, il livello di polonio-210 nel tabacco americano si era triplicato. Ciò coincise con l'aumento nell'uso di fertilizzanti al fosfato dai coltivatori di tabacco.
Ciò lascia un deposito di polonio radioattivo e di piombo sulle foglie. Quindi,
l'intenso calore localizzato sull'estremità accesa di una sigaretta volatilizza i metalli radioattivi. Mentre i filtri delle sigarette possono intrappolare gli agenti chimici cancerogeni, sono inefficaci contro i vapori radioattivi. I polmoni di un fumatore cronico finiscono con l'avere un rivestimento radioattivo.
Il polonio -210 in circolazione causa danni genetici e morte prematura da malattie rievocative dei primi pionieri radiologici: cancro alla vescica ed al fegato, ulcera allo stomaco, leucemia, cirrosi del fegato e malattie cardiovascolari. Il chirurgo generale C, Everett Koop dichiarò che i composti radioattivi, piuttosto che il catrame, rappresentano almeno il 90% di tutti i cancri polmonari legati al fumo.
La conferma che è il fertilizzante al fostato la causa della presenza di elementi radioattivi ed il riferimento ad altri prodotti da parte delle multinazionali del tabacco, apre però una inquietante prospettiva sulla salubrità di tutti i prodotti dell'agricoltura, alla luce del sempre maggior uso della chimica per incrementare le produzioni.
Non di meno, pesanti interrogativi si pongono sul sistema dei controlli degli alimenti, nei quali la ricerca della presenza di elementi radiottivi, del tipo di quelli individuati nel tabacco, non sembra faccia parte degli accertamenti standard. Interrogativi che si sommano a quello sul perchè per la coltivazione del tabacco non si sia vietato l'uso dei fertilizzanti al fosfato. Fonte:
iltamtam.it