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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  PARASSITI (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Infezione da Trichinella (trichinosi) 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Infezione da Trichinella (trichinosi)  (Letto 1604 volte)
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« inserita:: Settembre 02, 2008, 07:05:09 pm »

Trichinella spiralis è un piccolo nematode responsabile di una malattia chiamata trichinosi. Gli adulti si affossano nella mucosa dell'intestino tenue dove la femmina genera le larve; queste penetrano nei vasi sanguigni e vengono trasportate nei tessuti del corpo e penetrano nelle cellule dei muscoli scheletrici provocando dei mutamenti nella cellula muscolare, che diventa una cellula nutrice (chiamata cisti; figura a destra) che alimenta i vermi.


TRICHINOSI
Infezione con Trichinella spiralis, che può causare sintomi gastrointestinali moderati seguiti da edema periorbitario, dolori muscolari, febbre ed eosinofilia.

Eziologia e patogenesi
La trichinosi si verifica ovunque. Il ciclo vitale è sostenuto dagli animali che vengono nutriti (p. es., i maiali) o che vengono cacciati (p. es., orsi, cinghiali) e altri animali i cui muscoli striati contengono larve incistate infettive (p. es., i roditori).
Gli uomini si infettano mangiando carne di carnivori infetti poco cotta o mal lavorata. Le larve vanno incontro a excistazione nel piccolo intestino, penetrano la mucosa e diventano adulte in 6-8 giorni. Le femmine mature rilasciano larve viventi per 4-6 sett. e quindi muoiono o vengono espulse. Le larve appena nate migrano ma sopravvivono soltanto nelle cellule dei muscoli striati scheletrici. Le larve si incistano completamente in 1-3 mesi e rimangono vitali per molti anni come parassiti intracellulari. Il ciclo continua solo se le larve incistate vengono ingerite da un altro carnivoro.

Sintomi e segni
I sintomi gastrointestinali sono assenti o moderati in molte persone infette. Durante la prima sett., possono verificarsi nausea, crampi addominali e diarrea; 1-2 sett. dopo l'infezione, inizia il caratteristico gruppo di segni e sintomi: edema facciale o periorbitale o cheilosi, mialgia, febbre persistente, cefalea, emorragia sub-congiuntivale e petecchie. Il dolore oculare e la fotofobia spesso precedono la mialgia.
Le cellule muscolari invase dalle larve causano sintomi che mimano la polimiosite. La dolorabilità muscolare può colpire i muscoli respiratori e della parola, della masticazione e della deglutizione. Nelle infezioni massicce può verificarsi dispnea grave.
La febbre è generalmente remittente, arrivando a 39°C e oltre, rimanendo elevata per vari gg per scendere poi gradualmente. L'eosinofilia di solito comincia quando le larve neonate invadono i tessuti, raggiungendo il massimo da 2 a 4 sett. dopo l'infezione e riducendosi gradualmente quando le larve si incistano.
Nelle infezioni gravi, l'infiammazione può causare complicanze cardiache (miocardite, insufficienza cardiaca, aritmie), neurologiche (encefalite, meningite, disturbi visivi o uditivi, convulsioni) o polmonari (polmonite, pleurite). I decessi di solito sono causati dalla miocardite.
I segni e i sintomi migliorano gradualmente e, nella maggior parte dei casi, scompaiono intorno al 3o mese, quando le larve si sono del tutto incistate nelle cellule muscolari ed eliminate dagli altri organi e tessuti. Vaghi dolori muscolari e stanchezza possono persistere per mesi.

Diagnosi
Non sono disponibili esami specifici che diagnosticano la fase intestinale della trichinosi.
Dopo la seconda sett. di infezione, una biopsia muscolare può scoprire le larve e le cisti. L'infiammazione diffusa dei tessuti muscolari indica un'infezione recente; le larve morte infine vengono riassorbite o calcificate.
Gli esami sierologici includono un test ELISA e un test di flocculazione alla bentonite; ognuno di essi può dare risultati falsi-negativi, specialmente se l'esame viene effettuato nella 2a-3a sett. di infezione. Poiché gli anticorpi possono persistere per anni, hanno un maggior valore se risultano inizialmente negativi e poi si positivizzano. La sierologia e la biopsia muscolare sono esami complementari, ognuno dei quali può essere negativo in un dato paziente. Un test cutaneo con antigeni larvali non è disponibile.
Gli enzimi muscolari (creatina fosfochinasi e LDH) sono elevati nel 50% dei pazienti e sono correlati ad anomalie elettromiografiche.
La trichinosi deve essere distinta dalla febbre reumatica acuta, dall'artrite acuta, dall'angioedema e dalla miosite; gli stati febbrili vanno distinti da TBC, febbre tifoide, sepsi e febbre ondulante; le manifestazioni polmonari dalla polmonite; le manifestazioni neurologiche da meningite, encefalite o poliomielite e infine l'eosinofilia da morbo di Hodgkin, leucemia eosinofila, poliarterite nodosa e malattie causate da altri nematodi migranti.

Profilassi e terapia
La trichinosi viene prevenuta cuocendo accuratamente la carne (55°C). Le larve possono solitamente essere uccise congelando la carne a-15°C per 3 sett. oppure a-18°C per 1 giorno. Affumicare o salare la carne può non uccidere le larve.
L'infezione è auto-limitata e richiede spesso solo terapia sintomatica e di supporto rapportata alla gravità della malattia. Per i dolori muscolari possono essere necessari analgesici (p. es., aspirina o narcotici). Ai pazienti con gravi manifestazioni allergiche o coinvolgimenti miocardico o del SNC, viene somministrato prednisone 20-60 mg/die PO in dosi refratte per 3 o 4 gg; il dosaggio viene gradualmente ridotto e interrotto dopo 10-14 gg.
A volte sono indicati i farmaci antielmintici. Il mebendazolo (200-400 mg tid PO per 3 gg, quindi 400-500 mg tid per 10 gg), il tiabendazolo (25 mg/kg bid PO per 5-10 gg) o il pirantel (11 mg/kg PO per 5 giorni) eliminano i vermi adulti dal tratto GI, ma non hanno effetto sulle larve incistate.
Quando la carne, che contiene larve incistate, viene ingerita, i vermi vengono liberati dall'intestino dove essi maturano. Le larve possono vivere da 10 a 20 anni e le cellule nutrici possono alla fine calcificarsi.
Oltre all' uomo, Trichinella spiralis può infestare molte specie di mammiferi, tra cui maiali, ratti, gatti e cani. I maiali si infestano mangiando frattaglie contenenti larve incistate o mangiando ratti infetti.
Infestazioni gravi possono causare morte, quelle leggere sono molto più comuni e si stima che il 2,4% della popolazione degli Stati Uniti è infestata da Trichinella.

Fonte: msd-italia.it
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