Imbiancare casa nasconde insidie spesso poco conosciute: le vernici contengono infatti sostanze chimiche dannose che poi ci ritroviamo giorno dopo giorno a respirare con conseguenze per la nostra salute.L’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (
http://www.apat.gov.it/site/it-IT ) parla chiaro: “Le vernici costituiscono una fonte importante di inquinamento dell’aria indoor, sia perché contengono sostanze chimiche che evaporano facilmente all’aria, sia perché rivestono anche grandi superfici.” Usare in casa vernici, ma anche pitture, colle e impregnanti, non è dunque un’attività da intraprendere a cuor leggero, magari scegliendo il prodotto più economico perché tanto l’importante è coprire macchie e scarabocchi. Leggere l’etichetta prima di acquistare la confezione di vernice, spiega sempre il sito dell’Agenzia, è di fondamentale importanza onde evitare di ritrovarsi le pareti dell’appartamento completamente inquinate. Ma a cosa dobbiamo fare attenzione?
Vanno scelte vernici a bassa tossicità e bassa emissione di VOC (composti organici volatili) e soprattutto senza la terribile formaldeide che lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha giudicato altamente cancerogena. Possibilmente i prodotti che s’acquistano non dovrebbero contenere nemmeno metalli pesanti come piombo, mercurio, cromo esavalente, arsenico, titanio o cadmio. Il problema delle vernici è che, una volta stese, rilasciano via via i composti chimici volatili utilizzati per fabbricarle, tra cui appunto la formaldeide, ma anche il benzene, pure lui cancerogeno. Si calcola che da ogni tonnellata di pitture e vernici evaporino circa 400 kg di solventi
tossici per l’uomo e dannosi per l’ambiente. Prima di imbiancare casa meglio dunque scegliere con cautela la pittura da utilizzare.
Un aiuto ci viene dalla
guida di Greenpeace secondo la quale
è bene stare alla larga dai prodotti della ICI Paints (i cui marchi sono Dulux, Glidden, Coral, Valentine, Cuprinol, hammerite, Polycell, Sinclair, Devoe, Alba, Color) e da quelli della Sigma Kalon (il cui marchio più noto è il Sigma Coatings) sebbene quest’ultima abbia dichiarato di voler al più presto sostituire ftalati e nonilfenoli con alternative non dannose per la salute.
Hanno invece ricevuto un bollino verde dall’associazione ambientalista la Akzo che produce vernici Crown minimal VOC e Crown-Expressions Colourant, la Biodur Paints e la Keim-Ecopaint: tutte e tre le industrie hanno infatti garantito a Greenpeace che i loro prodotti sono privi di sostanze pericolose. Un’altra alternativa è darsi a vernici e pitture ecologiche molto reclamizzate nei siti di bio-edilizia, anche se il settimanale “Il Salvagente” (ottobre 2006) suggerisce di usare una certa cautela perché non tutte le produzioni che si dichiarano ecologiche mettono in etichetta i componenti al completo.
Onde evitare sorprese meglio quindi scegliere tra queste marche ecologiche “doc”: Sprig Color, Livos, Durga, Algalite, Holzer, Solas, La calce del Brenta. Alessandra Mariotti
28/12/2006 Fonte:
buonpernoi.it