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Disegno di legge C. 1193
per la prevenzione delle malattie croniche degenerative
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Cristiana Di Stefano Forum  |  General Category  |  ELEMENTI TOSSICI  |  Prodotti di uso comune pericolosi perché contengono elementi tossici (Moderatore: cristiana)  |  Discussione: Ricerca: TONER E APPARECCHIATURE DI FOTORIPRODUZIONE 0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
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Autore Discussione: Ricerca: TONER E APPARECCHIATURE DI FOTORIPRODUZIONE  (Letto 218 volte)
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« inserita:: Agosto 16, 2008, 02:26:49 pm »

Ricerca di Franco Rollo & Alessandra Cecchi

TONER E APPARECCHIATURE DI FOTORIPRODUZIONE

Stampanti laser e fotocopiatrici sono apparecchiature in grado di produrre polveri ultrasottili nocive, gas volatili organici (VOC) e materiali di abrasione come selenio, cadmio, nichel e polveri di toner. Data la enorme diffusione di tali apparecchiature, l’aria respirata vicino a tali apparecchiature diventa più inquinata rispetto all’aria esterna. Una ricerca scientifica australiana (1), pubblicata sulla rivista dell’American Chemical Society, ha detto che lavorare accanto a una stampante o a una fotocopiatrice in funzione, equivale a inalare fumi di sigaretta o a respirare gas di scarico di ingorgo stradale; per i nostri polmoni c’è poca differenza.

GAS EMESSI

Ozono

Un gas prodotto da apparecchiature di fotoriproduzione è l’ozono. Esso viene creato dai blocchetti corona, elementi di tali apparecchiature sottoposti ad elevate tensioni. Il dr. Renato Cabella dell’ISPSEL di Roma ha dimostrato che l’emissione di ozono non è trascurabile se tali apparecchiature non sono sottoposte a cicli di manutenzione. L’ozono oltre che ad essere un irritante delle prime vie respiratorie, è un gas estremamente reattivo capace di trasformare dei gas VOC in formaldeide che è un potente cancerogeno.

Formaldeide
Tracce di formaldeide sono anche rilasciate dalla carta stessa che viene trattata con la formaldeide; lo afferma l’APAT (Agenzia italiana per la Protezione dell’ambiente e per i servizi Tecnici) e consigliano infatti di usare fogli di carta non trattata con la formaldeide.
In passato si usavano apparecchiature di fotoriproduzione impieganti l’uso di oli siliconici per tenere puliti i rulli fusori del forno. Un olio impiegato era il dimetilpolisiloxano, olio con la capacità di liberare formaldeide con temperature superiori ai 150 gradi centigradi. Alcuni forni di apparecchiature di fotoriproduzione superavano i 150 gradi.

Benzene
In un recentissimo studio (2) effettuato in centri di fotocopiatura, si è rilevato  una non trascurabile emissione di benzene. Per questo alcuni organismi di controllo della salute suggeriscono l’uso di buoni aspiratori di fumo come il Niosh-Usa (11). Il benzene è una sostanza potenzialmente cancerogena e capace di produrre malattie del sangue.
Sono state trovati anche altri gas come il butiacrilato, vapori di stirene e altri in minime tracce.


COMPOSIZIONE CHIMICA DEI TONER

Nel toner troviamo una serie di sostanze che variano a seconda la composizione chimica utilizzata; inoltre assieme al toner è da considerare che è utilizzato il developer, a volte chimicamente integrato nella polvere del toner stesso oppure utilizzato separatamente. Esistono le schede di sicurezza sia del toner che dei developer, ma spesso non tutto viene dichiarato del prodotto; infatti in tante schede di sicurezza si riportano indicazioni come Confidenziale oppure Segreto Commerciale. Il dottor Roberto Calisti (4), della SPRESAL Regione Marche ASL 8 di Civitanova Marche, rispondendo ad un quesito di un caso di dermatite eczematosa di un addetto a documenti di archivio e fotocopiatrici, segnala alcune mancanze di informazioni delle schede di sicurezza dei materiali e la ritrosia dei fornitori dei materiali in uso (toner, drum, etc) a fornire informazioni circa la loro composizione. Conclude inoltre nel documento che ciò può assumere una certa rilevanza penale in quanto rende di fatto impossibile una compiuta valutazione dei rischi occupazionali quale è richiesta dagli artt. 3 e 4 del DLgs 626/94.
Nel toner possiamo dividere in gruppi le sostanze utilizzate:
1) Materiale termoplastico - 2) Coloranti - 3) Agente controllore delle cariche - 4) Addittivi stabilizzanti e conservanti - 5) Metalli
1 - Il materiale termoplastico più utilizzato è lo stirene e suoi derivati, questo  permette di fondere il toner con il calore dei forni dei fotocopiatori e di fissarsi sulla carta (vengono utilizzate temperature dai 150 a 185 gradi centigradi).
2 - Per i toner neri è utilizzato moltissimo il carbon black o nerofumo, dato che ha un pigmento nero forte
3 -Il toner si distingue dagli inchiostri poichè ha una proprietà di caricarsi elettrostaticamente. Infatti le laser e le fotocopiatrici utilizzano principi elettrostatici per trasferire il toner sulla carta. Tale caratteristica è dovuta all'aggiunta di particolari ingredienti durante la preparazione del toner, chiamati agenti controllori di carica.

Vengono usate generalmente sostanze azocoloranti a base di cromo per toner con sistema negativo di carica. Nei toner neri a sistema positivo generalmente viene utilizzata la nigrosina come controllore delle cariche, mentre per i colorati vengono usati dei sali di ammonio quaternari come controllori di carica positivi.
4 - Come sostanze conservanti è stata utilizzato spesso il Quaternium 15. Questa sostanza è un derivato della formaldeide.  E’ stato condotto su di esso e sul toner, uno studio (case report) dai coniugi, professori dermatologi universitari Torinesi, dottor Zina e professoressa Bundino (3), come capace di produrre allergie da contatto sull’uomo. Lo studio riguardava un soggetto che aveva problemi allergici quando si avvicinava alle fotocopiatrici. In un primo momento i ricercatori erano convinti che si trattava di una scusa per non lavorare e nascosero la fotocopiatrice in una stanza; il soggetto ignaro della presenza di essa, presentava i disturbi come entrava nella stanza ove c’era la fotocopiatrice nascosta.
5 - Troviamo diversi metalli sia dichiarati e non nei toner  developer e drum.  Le schede di sicurezza indicano i principali composti metallici del toner, ma i brevetti presenti nel web dei toner, indicano anche tante altre sostanze compreso i seguenti metalli e composti menzionati.  Metalli come nickel, selenio, titanio, tungsteno, vanadio, cromo, composti metallici contenenti ossidi metallici come ossido d’alluminio, ossido di ferro, ossido di rame, ossido di nickel, ossido di zinco e diossido di titanio.

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« Risposta #1 inserita:: Agosto 16, 2008, 02:30:44 pm »

TOSSICITA' DEGLI ELEMENTI DEL TONER

Stirene, considerato dalla IARC l’ossido di stirene un possibile cancerogeno per gli esseri umani (gruppo 2B), l'INAIL  ha tabellato lo stirene in grado di produrre diverse patologie occupazionali. Anche nel progetto OCCAM, il dr. Paolo Crosignani  lo collega a malattie al sistema immunitario e tumori al sistema emolinfopoietico. Il prof. Assennato (5) di Bari ha dimostrato dei danni a cellule nervose di animali esposti a ossido di stirene. Esistono numerosi studi, anche italiani sullo stirene che dimostrano danni al sistema urinario. Anche l’Istituto Superiore di Sanità Roma (6), Laboratorio di Biochimica Clinica, ha rilevato enzimi nelle urine di lavoratori esposti a stirene, che possono danneggiare i tubuli renali. Si tratta degli enzimi  N-acetyl-beta-glucosaminidase (NAG) e alanine aminopeptidase (AAP). Esistono anche dei studi che collegano lo stirene a allergie e dermatiti da contatto (18).
Nerofumo, la IARC lo considera nel gruppo 2B. Ma il NIOSH-USA in presenza di IPA in concentrazione superiore allo 0,1% lo ritiene cancerogeno. Nel Settembre del 78 il Niosh Usa (7) con un suo documento segnalava di trattare il nerofumo nelle industrie con procedure di sicurezza, in base a studi tossicologici effettuati su animali. Lo Stato della California nella loro "Proposition 65", datata 21 Febbraio 2003, indipendentemente dagli altri Stati lo considera cancerogeno nella forma volatile e di diametro inferiore ai 10 micron. Tuttavia non lo considera cancerogeno in prodotti finiti come la gomma e gli inchiostri. In Italia i ricercatori dell'IST di Genova [8], per la prima volta al mondo hanno dimostrato l'effetto cancerogeno sull'uomo del nerofumo o Carbon Black e di produrre i tumori alla vescica. Il meccanismo di assorbimento del nerofumo studiato a Genova non era  tramite la respirazione, ma tramite l'assorbimento cutaneo dei lavoratori esposti allo scarico del nerofumo. Anche nelle fabbriche dei pneumatici non è una novità segnalazioni di tumori alla vescica nei reparti dove tale sostanza è impiegata; in merito è stata proposta a  Cuneo nel 2004 è una borsa di studio, inerente ad uno studio di coorte storico, incidenza dei tumori alle vie urinarie nei stabilimenti dei pneumatici. Anche la SPRESAL  di Civitanova Marche segnala in una loro pubblicazione del 7 Maggio 2003, nell' Epidemiologia del cancro occupazionale nell'industria della gomma, la capacità del nerofumo in presenza di IPA di produrre diverse patologie tumorali compresi i tumori uroteliali e alla vescica.
Nigrosina, Indulina, Benzidina.  Tra i cancerogeni  della vescica sono riconosciute anche queste sostanze. Nel Bollettino N.20 del British Rubbers Manufacture Association, datato 21 Settembre 1977, riferiva della presenza del cancerogeno vescicale 4-amminodifenile (4-ADP) nei coloranti di indulina e nigrosina. Ciò limitò all'epoca la produzione di queste sostanze e alcune ditte cessarono anche preoccupate la loro produzione. Ebbero quindi una limitata applicazione nel campo della gomma ma furono ancora usate nella stampa e come colorante nelle manifatture del cuoio. Documenti indicano la nigrosina come miscela di nitrobenzene con anilina e anilina idrocloruro. Nel toner la nigrosina ha trovato  applicazione, come già detto come controllore di carica nei toner a sistema positivo; spesso troviamo indicazioni sulle schede di sicurezza del pigmento 8005-02-5, si tratta della nigrosina base. Si spera che la nigrosina utilizzata nei toner non si decomponga nell’ammina tossica 4-ADP. Anche la benzidina  (28) è stata dimostrata come un cancerogeno vescicale,  si trova spesso indicata in brevetti di toner colorati.

Nichel
In diversi developer è stato utilizzato il monossido di nickel, Cas 1313-99-1, indicato come ferrite. Nei composti dove è presente questa sostanza oggi c'è l'obbligo dell'etichettatura R49 (indicante: può produrre il cancro per inalazione)  se il prodotto contiene lo 0,1% del monossido in questione. Il nickel è presente anche con il composto Cas 12645-50-0. Le indicazioni sulle schede di sicurezza con il 12645-50-0 riportano la dicitura Nickel-Zinc-Ferrite; alcune schede indicano inoltre che il nickel non è nella forma pericolosa di ossido. In realtà il composto Cas 12645-50-0 è un ossido e il nome chimico è infatti Iron-Nickel-Zinc-oxide e già nell’87 tale composto era considerato tra le sostanze a rischio (19), come nello stato del Canada.  Il nickel è collegato anche a problemi allergici. Il dottor Angelini, della Dermatologia di Brescia, cita in un suo documento, tra le professioni a maggior rischio di esposizione a nichel, anche gli addetti alle fotocopiatrici (27).

Cromo
Segnalazioni sono state fatte negli anni 87 da organismi di controllo come l'OSHA della presenza del cromo 6 nel toner, le ditte si giustificavano dicendo che era utilizzato in minime dosi tali da esentarne la indicazione sulle schede di sicurezza. In  toner di apparecchiature utilizzanti drum al selenio si trova un composto CAS 84179-66-8, si tratta di una sostanza complessa al cromo, indicata come azo-colorante, e come controllore di carica. Tale sostanza è risultata positiva al Test di Ames ed ha proprietà mutagene su batteri.


SELENIO-ARSENICO E ALTRI  METALLI

Nei tamburi metallici era presente il Selenio con l’arsenico, l’arsenico è una sostanza potenzialmente cancerogena (polmone e sistema linfatico), ed un irritante per pelle e apparato respiratorio, con danni al fegato e ai reni. Anche il selenio può produrre dermatiti, dispnea, bronchiti,  disturbi gastrointestinali, dolor di testa, danni al fegato, renali e alla milza, anemia. In uno studio russo (23), hanno trovato un incremento considerevole del selenio in lavoratori addetti alle fotocopiatrici. Il contatto con l’arsenico e il selenio avveniva anche quando si lucidavano tamburi metallici con paste abrasive come il SIDOL per migliorare la fotoconduttività di tamburi usurati. Anche in drum OPC (Organic-Photo-Conductor) recenti troviamo il diossido di titanio, sospetto cancerogeno per gli esseri umani e anche un pigmento (Cas 151798-26-4) estremamente tossico.
Data la dimensione delle particelle di toner al di sotto dei dieci micron, molti metalli possono facilmente entrare nell’organismo umano tramite la respirazione e attraverso la cute e finire nell’apparato urinario. I metalli sono stati la causa di nefriti endemiche e tumori alle vie urinarie, in Yugoslavia, Bulgaria e Romania (The Journal of urology, 1972 Feb; 107 (2):212-9). I Bulgari hanno analizzato gli organi dei morti per nefriti, cercando microelementi attraverso emissioni di spettro. Hanno trovato particolari concentrazioni nei reni di nickel, cromo, cobalto, alluminio. Sebbene non si spieghino l'origine di questi elementi hanno messo in relazione la patologia con questi metalli pesanti.


STUDI  PUBBLICATI

Numerosi sono gli studi sui tumori alla vescica nell'industria della stampa e tipografia. Riporto in brevità di seguito quelli che sono riuscito a trovare.
Lynge (1995), riguarda uno studio di incidenza tumori nei lavoratori alla stampa in Danimarca, identificava un incremento di rischio del tumore alla vescica pari a 1,5,  tra tipografi nelle stamperie.
Hendry (1988),  assieme ad altri studi, proponeva serie norma di sicurezza nelle tipografie e industrie della stampa, considerandole come industrie sospette.
Claude (1988) determinava una probabilità di rapporto di incremento di rischio pari a 2 per stampatori con tumore alla vescica.
Uno studio Argentino di Iscovich (1987), di 117 pazienti con tumore alla vescica, 7 soggetti erano  tipografi.
Browson (1987) in un assortito studio, identificava occupazioni con un grande  rischio relativo per i  tumori alla vescica come bidelli e pulitori, meccanici, in operatori di macchine scavatrici e operatori di macchine stampanti.
Uno studio Svedese di Walzer (1987), riportava un significante incremento di incidenza cumulativa rapporto per il tumore alla vescica nei pigmenti e manufatti della stampa. Lo studio era anche  riferito a conoscere i cancerogeni della vescica usati nella produzione degli inchiostri.
Baxter e Macdowell (1986) riferirono un aumento  consistente di rischio per cancro alla  vescica per stampatori e tipografi. Altri studi  vecchi hanno identificato una associazione tra i tumori alla vescica e i stampatori e come nel lontano 69, il Department of Employment Technical Data Note, proponeva norme di  sicurezza nelle stamperie segnalando un rischio di contrarre  tumore alla vescica.
Hourse (1994) concludeva che per le vittime di tumori alla vescica con esposizione a inchiostri, il rischio aumentava con la durata dell’attività lavorativa, e il rischio era altissimo tra i soggetti esposti dopo venti anni lavorativi.

Il toner è in grado di produrre allergie più o meno gravi; esiste una associazione tedesca in cui numerosi utenti hanno allergie cutanee e respiratorie, disturbi intestinali collegati al toner. Ci sono pure delle foto di lesioni cutanee alle mani. Sono segnalati anche problemi respiratori in diversi studi (9) e sulla rivista  The Lancet  (10).
L’università di Bologna (22) ha segnalato che il toner può generare l’Airborne Contact Dermatitis a genesi allergica o irritativa,
Investigazioni sono state fatte anche su possibili danni agli occhi (16) dalle sostanze chimiche delle fotocopiatrici  una particolare forma allergica (12)  dovuta all’emissione della lampada di esposizione delle fotocopiatrici.
Esistono documenti che segnalano la MCS collegata al toner, esistono dei casi in Italia, in Germania e in altre parti del mondo.
C'è uno studio in cui hanno anche riscontrato la sarcoidosi collegata all'utilizzo del toner (13). Altri studi rilevanti sono collegati alla granulomatosi (14), siderosilicosi  (15) e reazioni allergiche, sempre connessi ai toner.
In uno studio Indiano (24), sono stati riscontrati effetti genotossici su lavoratori addetti a fotocopiatrici.
In luglio 2006 è stato pubblicato uno studio effettuato su dei bambini, in cui il particolato di carbone danneggia le funzioni polmonari (21). E’ stato anche pubblicato uno studio sul ritardo mentale di bambini e la professione dei loro genitori (25). Lo studio per delle limitazioni non è applicabile, ma è risultato una percentuale d'incidenza relativa (PIR) significamente elevata ai genitori addetti a macchine fotocopiatrici (PIR=3.0).
E’ stata condotta anche una investigazione tossicologica sull’uso di inchiostri  di duplicatori (26).

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« Risposta #2 inserita:: Agosto 16, 2008, 02:32:42 pm »

CONCLUSIONI

Poco esiste allo stato attuale nella letteratura della medicina del Lavoro relativamente alle malattie professionali del settore, ma tante persone oggi chiedono con urgenza maggiore sicurezza e studi specifici.
Vi sono comunque sufficienti evidenze per suggerire il legame con possibili danni all'apparato respiratorio connessi alle piccole dimensioni delle polveri di toner e  rischi di cancerogenicità riconducibili alla natura chimica delle componenti delle polveri da stampa, in particolare con incidenza più alta a carico delle vie urinarie e del sangue. Sono segnalati diversi casi di cancro e occorre instaurare tempestivamente un registro sia a livello regionale che nazionale, ove annotare malattie segnalate e per poter porre subito i luoghi di lavoro in sicurezza. E’ necessario quindi adottare il principio di precauzione dato che i toner sono un mix di sostanze potenzialmente tossiche. Segnalazioni di malattie vanno fatte con urgenza onde evitare che diventino croniche e per informare tempestivamente la comunità scientifica e medica delle possibili malattie contratte.
Le misure di prevenzione migliori per i tecnici sono:
maschere idonee a proteggere da polveri fini e sostanze chimiche, guanti, occhiali (premure particolari per chi porta lenti a contatto, che potrebbero trattenere piccole particelle).
Comportamenti idonei a  ridurre i rischi:
indossare i mezzi di prevenzione, evitare di mangiare, bere e fumare mentre si manipolano i toner; considerare le contaminazioni crociate e provvedere a lavarsi accuratamente alla fine del turno di lavoro e prima dell'utilizzo di servizi igienici; considerare contaminati gli indumenti utilizzati sul lavoro e le calzature.
Misure di prevenzioni per utenti:
nel caso si caricano le cartucce toner indossare guanti, evitare di disperdere la polvere del toner, ricambiare continuamente d’aria l’ambiente in cui tali apparcchiature risiedono.
Se necessario installare aspiratori di fumo idonei e tenere accese le apparecchiature solo nel caso della stampa.
Far fare manutenzione programmata alle apparecchiature da personale qualificato.


Riferimenti:

1 - Morawska L et al: Science News – Printer particle emissions add up, New findings underscore the effects of indoor air on human health, August 1, 2007, Environmental Science& Technology ondine. http://pubs.acs.org/journals/esthag/

2 - Lee CW, Dai YT, Chien CH, Hsu DJ- Characteristics and health impacts of volatile organic compounds in photocopy centers.  Environmental research 2006 Feb; 100 (2):139-49.PMID: 16045905

3 - Zina AM, Fanan E, Bundino S - Allergic contact dermatitis from formaldehyde and quaternium-15 in photocopier toner. - Contact Dermatitis. 2000 Oct; 43 (4):241-2. PMID: 11011938 Dipartimento di Discipline Medico-Chirurgische, Sez. di Dermatologia dell'Università di Torino, Italy

4 - SPRESAL Regione Marche della ASL 8 – CIVITANOVA MARCHE - RAPPORTO BREVE N° 49 – 11/2001- RISPOSTA AL QUESITO: caso di dermatite eczematosa in esposto a contatto con documenti d’archivio ed addetto all’uso di macchina fotocopiatrice - dott. ROBERTO CALISTI

5 - A. D’Aprile, P. Corsi, B. Nico, G. Assennato - Effetto neurotossico del 7,8-ossido di stirene su colture neuronali di striato

6 - Malaguti Aliberti L, Severini GC - Urinary enzymes: early biochemical indicators in the biological monitoring study of subjects exposed to styrene. Minerva Med. 1989 Apr; 80 (4):383-8. PMID: 2566961. Istituto Superiore di Sanità, Roma, Laboratorio di Biochimica Clinica.

7 - NIOSH Criteria Documents - Criteria for a Recommended Standard: Occupational Exposure to Carbon Black - September 1978 . DHHS (NIOSH) Publication No. 78-204

8 - Occupational exposure to carbon black and risk of cancer - Riccardo Puntoni, Marcello Ceppi, Valerio Gennaro, Donatella Ugolini1, Matteo Puntoni,Gaspare La Manna, Claudia Casella & Domenico Franco Merlo
- National Cancer Research Institute, Genova, Italy; Department of Oncology, Biology and Genetics, University of Genova, Italy; National Italian Institute of Insurance against Accidents at Work (INAIL), Genova, Italy -

9 - RUTA, U., PALCZYNSKI, C., WITTCZAK, T. & J. WALUSIAK 2003- Occupational asthma and allergic rhinitis due to xerographic toner. A case of occupational asthma and rhinitis caused by xerographic toner, confirmed by specific bronchial provocation, Allergy. 2003; 58(9): 957 – 957

10 - The Lancet (1996;348:690) Photocopier toner dust and lung disease.PMID: 8942804

11 - NIOSH - Printing, exposure to toner vapours - Hazard Control -24  98-107, 1998

12 - Photoexacerbation of cutaneous Lupus Erythematosus due to Ultraviolet a emission of a Photocopier – LAURA R.KLEIN, CRAIG A.ELMETS, and JEFFREY P. CALLEN

13 - Rybicki BA, Amend KL, Maliarik MJ, Iannuzzi MC, Photocopier exposure and risk of sarcoidosis in African-American sibs. Sarcoidosis Vasc Diffuse Lung Dis. 2004 Mar; 21 (1):49-55.PMID: 15127975

14 - Armbruster C, Dekan G, Hovorka A Granulomatous pneumonitis and mediastinal lymphadenopathy due to photocopier toner dust. Lancet. 1996 Sep 7; 348 (9028):690.PMID: 8782783

15 - Gallardo M, Romero P, Sánchez-Quevedo MC, López-Caballero JJ- Siderosilicosis due to photocopier toner dust.  Lancet. 1994 Aug 6; 344 (8919):412-3.PMID: 7914335

16 - Yassi A, Warrington RJ Allergic eye reaction to photocopier chemicals.J Occup Med. 1988 May; 30 (5):457-8.PMID: 2967357

18 a) – Occupational allergic contact dermatitis from styrene. - Conde-Salazar L, Gonzalez MA, Guimaraens D, Romero L. - PMID: 2530049
b) - The skin and occupational diseases. - Emmett EA  - PMID: 6235783
c) - Contact allergy to styrene and related chemicals. - Sjoborg S, Fregert S, Trulsson L. - PMID: 6713846

19  -  Canadian Centre for Occupational Health and Safety  - Ingredient Disclosure List - SOR/88-64 - HAZARDOUS PRODUCTS ACT -  P.C. 1987-2719 31 December, 1987
21 - Carbon in Airway Macrophages and Lung Function in Children - -  Neeta Kulkarni, M.D., Nevil Pierse, M.Sc., Lesley Rushton, Ph.D., and Jonathan Grigg, M.D.  -- From the Division of Child Health, Department of Infection, Immunity, and Inflammation (N.K., J.G.), and the Institute for Environment and Health (N.P., L.R.), University of Leicester, Leicester, United Kingdom

22 -  Airborne Contact Dermatitis: nostra esperienza -- F. Bulgarelli1, M. Valsiglio1, G.B. Raffi1, A. Belisario2, C. Cipolla2.
1 - Scuola di Specializzazione di Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Bologna
2 - Dipartimento di Medicina Clinica e Biotecnologia Applicata “D. Campanacci”, Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna

23 -  Selenium contents in blood and urine of person working with copying machines – Pavlova SD, Petkova VP. - Gig Tr Prof Zabol. 1989;(11):15-7 - PMID: 2515119

24 - Genotoxicity evaluation of individuals working with photocopying machines. - Goud KI, Hasan Q, Balakrishna N, Rao KP, Ahuja YR – Mutat.  Res. 2004 Oct 10;563(2):151-8.  - PMID: 15364281

25 - Mental retardation and parental occupation: a study on the applicability of  job exposure matrices. – Magos L. – Ocuo. Environ Med. 1994 Sep; 51(9):647. - PMID: 7951801

26 - Investigation and control of occupational hazards associated with use of spirit duplicators. - Frederick LJ, Schulte PA, Apol A. - Am Ind Hyg Assoc J. 1984 Jan;45(1)51-5. - PMID 6702599

27 - Angelini G, Vena AV. Dermatologia Professionale e Ambientale. - I edizione ISED, Brescia, 1999.

28 - Benzidine e bladder Carcinogen – Richard G. Wendel, Ulrich R. Hoegg. And Mitchell R. Zavon


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« Ultima modifica: Agosto 16, 2008, 02:35:26 pm da cristiana » Registrato

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