cristiana
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« inserita:: Settembre 02, 2008, 07:34:03 pm » |
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Le uova di Toxocara canis, T. cati e Baylisascaris procyonis maturano nel terreno e di solito infettano rispettivamente i cani, i gatti e i procioni.
Le uova eliminate da questi animali possono essere ingerite dagli uomini e schiudersi nell'intestino. Le larve penetrano la parete intestinale e migrano attraverso il fegato, i polmoni, il SNC, gli occhi e quasi tutti gli altri tessuti. Le larve di solito non completano il loro sviluppo nel corpo umano, ma rimangono vive per molti mesi. L'infezione può essere causata anche dall'ingestione di fegato o carni crude, o poco cotte, di vari animali.
Sintomi e segni La sindrome da larva viscerale migrante (LVM) comporta febbre, anoressia, epatosplenomegalia, rash cutanei, polmonite e attacchi asmatici, a seconda degli organi colpiti. Sono comuni iperglobulinemia, leucocitosi e marcata eosinofilia. Il danno tissutale è causato da reazioni focali granulomatose eosinofile verso le larve migranti. La LVM si verifica principalmente nei bambini di 2-5 anni con una storia di geofagia. La sindrome è autolimitantesi, in 6-18 mesi se cessa l'introduzione di uova. Si verificano raramente decessi dovuti all'invasione del cervello o del cuore. La larva migrante oculare (LMO), chiamata anche toxocariasi oculare, di solito si presenta con senza o con una manifestazione sistemica molto moderata. Le lesioni da LMO consistono principalmente in reazioni granulomatose nella retina che possono causare riduzione del visus. La LMO si verifica nei bambini più grandi e meno comunemente nei giovani.
Diagnosi La diagnosi si basa su reperti clinici, epidemiologici e segni sierologici. È stato sviluppato un test ELISA altamente specifico per cercare anticorpi verso le larve di T. canis. Le biopsie del fegato o di altri organi colpiti possono mostrare reazione granulomatosa eosinofila. Le larve sono difficili da trovare nelle sezioni di tessuto e le biopsie hanno una scarsa resa. Gli esami delle feci non hanno alcun valore. La LMO deve essere distinta dal retinoblastoma per prevenire un'enucleazione chirurgica non necessaria dell'occhio.
Profilassi e terapia L'infezione nei cuccioli di cane supera l'80% negli USA; nei gatti è molto meno comune, ma entrambi devono essere sverminati regolarmente. Il contatto tra feci animali e bambini deve essere ridotto al minimo. Non esiste terapia provata per la LMV. L'utilità della dietilcarbamazina (2 mg/kg PO tid per 1-2 sett.), del mebendazolo (100-200 mg PO bid per 5 giorni) o dell'albendazolo (400 mg PO bid per 3-5 giorni) rimane incerta. Gli antiistaminici per i sintomi moderati possono bastare la terapia con corticosteroidi (prednisone 20-40 mg/die PO) per i sintomi gravi può essere salvavita. I corticosteroidi sono anche indicati per la LMO acuta. La fotocoagulazione con laser può riuscire a uccidere le larve nella retina.
Fonte: msd-italia.it
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