La ricerca ha dimostrato che il progressivo inquinamento ambientale ed alimentare che accompagna e caratterizza la società
industrializzata mette in crisi il nostro sistema detossificante, producendo una diffusione di malattie cronico-degenerative, quali cancro, immunodeficienze, autismo, Alzheimer e la comparsa di sintomatologie difficilmente inquadrabili. I metalli tossici, mercurio, piombo, alluminio, cadmio, arsenico sono certamente i principali responsabili e purtroppo il loro ruolo non viene interpretato dalla medicina specialistica. I metalli tossici sono sostanze inquinanti che penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti. I metalli si accumulano lentamente e progressivamente negli organi (ossa, fegato, rene, SNC, tessuto adiposo) e nei tessuti dove svolgono la loro azione dannosa. L’ eccesso di metalli nel nostro corpo blocca l’attività di numerosi complessi enzimatici a molti e diversi livelli con conseguente danno metabolico ed energetico inducendo una vasta gamma di sintomi spesso di difficile interpretazione.
Piombo
Metallo di colore grigiastro, facilmente malleabile al punto che è possibile tagliarlo con un coltello. Resiste bene agli agenti chimici,
fonde a temperature relativamente basse (300 – 350 C). E’ abbondantemente diffuso in tutto il mondo sotto forma di solfuro, nel
minerale chiamato galena ed in minerali di secondaria importanza quali cerussite e anglesite.
La quantità di piombo contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 aa fa ! E’ divenuto uno degli
inquinanti piu’ diffusi da quando (1923) alcuni suoi composti sono stati aggiunti alle benzine per elevarne il potere antidetonante.
E’ noto fin dalla preistoria poiché a Babilonia le pietre dei ponti venivano collegate l’una con l’altra da graffe di ferro sigillate con Piombo. Nell’antica Roma erano di Piombo le condutture di acqua.
Negli USA vi sono ogni anno 2500 casi di intossicazione acuta.
Si ritiene che negli USA, una elevata percentuale di bambini presentino una intossicazione da piombo con problemi di accrescimento e apprendimento.
Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante.
Inoltre inibisce l’enzima ALA D (acido delta aminolevulinico deidrasi) con incremento dell’acido delta aminolevulinico libero e la ferrochelatasi (aumento delle porfirine libere eritrocitarie) Il Pb inibisce anche la coproporfirinogeno decarbossilasi con conseguente incremento della coproporfirina III e aumentata escrezione di coproporfirine urinarie.
Vie di penetrazione: via digerente (acqua potabile contaminata; vino e alcolici; verdure e ortaggi coltivati in terreni contaminati; ingestione
di frammenti di vernici) e via inalatoria (polvere e fumi), di minor importanza la via cutanea.
L’eliminazione avviene attraverso feci, urina e bile.
A parità di dose il piombo ingerito è meno tossico di quello inalato poiché della quota ingerita ne viene assorbito solo un 20% mentre il rimanente viene eliminato con le feci.
Responsabile della tossicità è il Piombo circolante nei liquidi organici.
Nel sangue il piombo si trova per oltre il 90% all’interno dei globuli rossi.
Si deposita nei tessuti molli (rene, surrene e fegato) e a livello osseo. Piccole quantità di piombo passano nella saliva e nel latte
e possono attraversare la placenta.
Negli organi in cui si deposita e a livello osseo il piombo resta fissato per lunghi periodi.
La tossicità è legata alla sua azione inibitrice su molte attività enzimatiche, alle proprietà spasmogene sulla muscolatura liscia,
sull’azione litica delle emazie circolanti, alla azione neurotossica.
Patogenesi: il Piombo determina:
- spasmo della muscolatura liscia dell’apparato digerente e dei vasi periferici responsabili delle coliche addominali, ipertensione
arteriosa, alterazioni renali e encefalopatia.
- Blocco della attività di numerosi enzimi ricchi in gruppi – SH tra cui alcuni che partecipano alla sintesi dell’eme;
- Modificazioni della membrana cellulare dei globuli rossi circolanti che divengono piu’ facilmente sottoposti a emolisi;
- Lesioni tossiche dei nervi periferici responsabili delle paralisi.
Mercurio
Il mercurio è un veleno mortale per tutti gli esseri viventi.
Bianco e brillantissimo è il solo metallo liquido a temperatura ambiente.
Emette già a freddo vapori molto tossici.
Il pesce lo accumula in grande quantità (soprattutto pesci grassi di grande stazza). L’avvelenamento avviene per assunzione con i cibi,
per inoculazione con i vaccini e per inalazione dei vapori. Può anche essere assorbito attraverso la pelle.
Il mercurio è strettamente collegato con le malattie cardiovascolari ed il cancro. È un potente neurotossico!!
1 donna su 8 in gravidanza presenta valori elevati di mercurio!
Oltre 10 mila pubblicazioni scientifiche descrivono gli effetti tossici del mercurio.
Nel Gennaio 2001 la FDA USA ha emesso una ordinanza per avvertire la popolazione (soprattutto donne in gravidanza e che allattano) dei pericoli derivanti dalla ingestione di pesci di grossa stazza (sgombro, pesce spada, squalo) contaminati dal mercurio.
Lo stato della California, dal Febbraio 2004 impone ai supermercati di esporre i livelli di mercurio contenuti nei pesci in vendita!
I vaccini sono una fonte di intossicazione da Mercurio.
La dose di Mercurio somministrata attraverso i vaccini in bambini di 3 mesi è equivalente a 30 volte l’esposizione giornaliera massima.
I vaccini contengono Mercurio perché le case farmaceutiche non sono obbligate a dichiarare quanto mercurio contengono; devono dichiararlo solo se viene utilizzato come conservante. Così anche vaccini in cui l’etichetta assicura l’assenza di mercurio, in realtà possono contenerlo.
Nei bambini di pochi mesi:
- il mercurio è particolarmente dannoso per il cervello in fase di sviluppo;
- il mercurio entra molto più facilmente nei tessuti cerebrali del bambino perché la barriera ematoencefalica non si è ancora completata; è stato dimostrato che neonati esposti al mercurio, diversamente da ciò che accade negli adulti, accumulano il mercurio soprattutto a livello cerebrale.
- I bambini al di sotto dei 6 mesi di vita non riescono ad espellere il mercurio soprattutto per la loro incapacità di produrre bile che rappresenta la principale via di escrezione del mercurio organico.
Il 21 giugno 2000 si è riunita ad Atlanta negli USA la commissione del Governo sulle vaccinazioni. E’ stata valutata la possibilità di correlazioni tra esposizione al timerosal (conservante dei vaccini contenente grandi quantità di mercurio) e specifici sintomi neurocomportamentali in 400 mila bambini. E’ stata dimostrata una correlazione statisticamente significativa tra esposizione al
Timerosal da vaccini e patologie caratterizzate da ritardi di sviluppo , tic, sindrome da deficit attentivo, minori capacità di apprendimento
e di linguaggio
Fortunatamente non tutti i bambini sviluppano le stesse reazioni al mercurio poiché la suscettibilità complessiva di ogni singolo individuo dipende da fattori ambientali e genetici.
La tossicità del mercurio è cumulativa e si verifica quando la velocità di esposizione è maggiore di quella di eliminazione.
In tal modo si instaura una neurotossicità ritardata nel tempo, che può manifestarsi mesi dopo l’esposizione.
- Il mercurio causa l’alterazione dei livelli dei neurotrasmettitori serotonina, dopamina, glutammato e acetilcolina; queste stesse anomalie
si trovano spesso nei bambini affetti da autismo. E’ risaputo che l’esposizione al mercurio causi disfunzioni nell’apprendimento e
difficoltà di linguaggio, difficoltà con idee astratte e comandi complessi, tendenza a ritirarsi dal contatto con la gente, ansia e
comportamenti ossessivi / compulsivi. Disturbi sensoriali tra cui mancanza di sensibilità alla bocca, piedi, intolleranza ai rumori,
avversione al contatto e risposte esagerate o del tutto mancanti al dolore, sono manifestazioni comuni della intossicazione da mercurio.
Il mercurio causa inoltre anomalie diffuse nell’organismo legandosi allo zolfo così da causare danni multipli a enzimi, meccanismi di trasporto e proteine strutturali con manifestazioni cliniche che possono coinvolgere organi e funzioni differenti.
Alluminio
L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano.
E’ stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali l’Alzheimer,
il Parkinson e il Down.
L’assunzione giornaliera non dovrebbe superare i 20 mg mentre una compressa di aspirina ne contiene 10 – 52 mg.
Le piogge acide favoriscono l’assunzione di alluminio da parte delle piante e dei vegetali.
Negli animali iniettando sperimentalmente microscopiche quantità di alluminio in prossimità dell’ippocampo, dove si fissa nei neuroni piramidali, si ottiene un comportamento simile a quello della demenza umana.
L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al di, per cui all’età di 60 aa la
quantità di alluminio può raggiungere quantità significative.
Nell’isola di Guam, il 12% della popolazione presenta la “sindrome di Lou Gehrig” sclerosi laterale amiotrofica che sembra essere
correlata ai livelli eccessivi di alluminio nell’acqua.
Cadmio
Metallo bianco argenteo. Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di
4 mcg al di , impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo.
Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione. Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto.
Arsenico
L’Arsenico è un veleno mortale noto fin dai tempi antichi, presente in natura eccezionalmente allo stato libero ma più frequentemente combinato con zolfo, ferro, cobalto, etc.
Nell’uomo è presente solitamente in tracce eccetto che nei casi di intossicazione.
E’ presente in natura nelle rocce, nel terreno, nell’aria e nell’acqua. I processi industriali, minerari ed agricoli sono tra le prime cause di contaminazione dell’acqua nell’ambiente circostante.
Alcuni derivati organici hanno applicazioni in campo medico. Prima della scoperta della penicillina era usato in medicina in particolare
per il trattamento della sifilide.
Attualmente viene utilizzato in odontoiatria per devitalizzare la polpa dentaria sotto forma di anidride arseniosa.
I composti sono velenosi ed una dose di 0,1 gr è mortale per un uomo adulto. (Dr. Sante Guido Zanella).
Sintomatologia dei metalli tossici
PIOMBO
Patogenesi
il Piombo determina:
- spasmo della muscolatura liscia dell’apparato digerente e dei vasi periferici responsabili delle coliche addominali, ipertensione arteriosa, alterazioni renali e encefalopatia.
- Blocco della attività di numerosi enzimi ricchi in gruppi – SH tra cui alcuni che partecipano alla sintesi dell’eme;
- Modificazioni della membrana cellulare dei globuli rossi circolanti che divengono piu’ facilmente sottoposti a emolisi;
- Lesioni tossiche dei nervi periferici responsabili delle paralisi.
Sintomatologia
Apparato digerente:
- “orletto gengivale di Burton” in corrispondenza del bordo gengivale soprattutto dei canini e degli incisivi. E’ caratterizzato da una striatura azzurro scura dovuta al deposito di solfuro di piombo (per reazione tra il piombo arrivato a livello gengivale attraverso il sangue e l’idrogeno solforato prodotto dai residui alimentari nel cavo orale).
- Disturbi dispeptici e infiammatori: perdita di appetito, senso di peso epigastrico post prandiale, pirosi gastrica e nausea; colite cronica spastica caratterizzata da dolori addominali soprattutto in vicinanza dell’ombelico e stipsi talvolta alternata a diarrea; ulcera
gastroduodenale: per azione spastica del Piombo e per irritazione della mucosa gastrica da parte del Piombo ingerito.
- Colica saturnina: è caratterizzata da violenti dolori crampiformi continui o ad accessi intervallati da brevi remissioni diffusi a tutto
l’addome. L’alvo è chiuso, spesso sono presenti nausea e vomito. Il paziente appare sofferente e ansioso, il viso è pallido sia per lo
spasmo dei vasi cutanei superficiali sia per l’anemia, la pressione arteriosa è aumentata, l’urina è scarsa e di colore scuro.
La colica dura alcuni giorni e cessa con l’apertura dell’alvo.
Apparato circolatorio e urinario:
il Piombo causa spasmo arteriolare diffuso piu’ spiccato a livello renale che tende a provocare ipertensione arteriosa, riduzione di flusso sanguigno renale e di filtrato glomerulare, oliguria, innalzamento della azotemia.
Perdurando l’assorbimento del Piombo, seguono alterazioni anatomo patologiche (ialinosclerosi) delle arteriole renali e del glomerulo che simulano un quadro della nefrosclerosi (rene grinzo saturnino) che può arrivare a insufficenza renale acuta.
Sistema emopoietico:
provoca una diminuzione dei globuli rossi e della emoglobina (anemia saturnina) caratterizzata da subittero, aumento della bilirubina indiretta nel siero, reticolocitosi, riduzione della durata di vita media dei globuli rossi circolanti, iperplasia del midollo osseo.
Negli stadi avanzati di intossicazione l’anemia dipende soprattutto dal blocco della sintesi dell’eme.
La sideremia è innalzata sia per l’aumentata emolisi che per l’insufficente utilizzo del ferro in seguito alla ridotta sintesi dell’eme;
SNC:
Encefalopatia AC: frequente soprattutto nei bambini intossicati da Piombo. Si manifesta inizialmente con cefalea, nausea, vomito, vertigini poi con delirio e convulsioni talora accompagnate da emiplegia, paraplegia, afasia, segni di irritazione meningea, coma; può essere letale. La causa si ritiene sia dovuta a vasospasmo cerebrale seguito da ischemia, edema, microemorragie.
Nella forma CRONICA l’arteriolospasmo determina cefalea, insonnia, irritabilità o depressione, riduzione della memoria, paralisi dei nervi periferici precedute spesso da parestesie e da riduzione della forza.
Apparato scheletrico:
nelle ossa ancora in via di accrescimento possono comparire a livello delle linee di calcificazione provvisorie metafisarie, bande
radiopache dovute ad accumulo di Piombo.
Gotta saturnina:
caratterizzata da aumentato turnover dei nucleoprotidi o ad una maggior sintesi endogena di acido urico o ad una ridotta secrezione
di urati da parte dei tubuli renali.
Nei bambini la sintomatologia comprende :
iperattività, pianto frequente ed immotivato, comportamento pauroso, difficoltà di apprendimento, disturbi della parola, ritardo mentale e convulsioni.
MERCURIO
Vie di penetrazione:
- Apparato digerente
- Apparato respiratorio
- Attraverso la pelle.
Il Mercurio assorbito si deposita soprattutto a livello del rene, del fegato, cervello, ghiandole salivari, intestino, ossa, muscoli, tiroide.
Piccole quantità possono passare nella saliva, sudore e latte materno; il mercurio può attraversare la placenta e raggiungere il feto.
Patogenesi:
Si lega con i gruppi –SH inibendo così alcuni sistemi enzimatici e con altri gruppi (aminici, carbonilici, idrossilici) di cui sono ricche le molecole di certi enzimi.
Anatomia patologica:
Degenerazione delle cellule del corpo striato e della corteccia cerebrale e cerebellare, ipertrofia della neuroglia, riduzione della guaina mielinica di fibre nervose periferiche.
I composti organici provocano atrofia della corteccia cerebrale e cerebellare.
Alterazioni sono state descritte anche a carico dell’apparato digerente (gengivite, stomatite, enterocolite), del rene (degenerazione degli epiteli tubulari, depositi di calcare nella corticale) e del fegato (degenerazioni cellulari).
Sintomatologia:
- Intossicazione CRONICA:
- SNC: iperemotività, irritabilità, insonnia, agitazione psicomotoria alternata a periodi di depressione, tristezza e apatia. La memoria si indebolisce e si riduce la capacità intellettiva. Il sonno è spesso agitato con allucinazioni.
- Nelle intossicazioni da vapori di mercurio o da composti inorganici il segno neurologico tipico è il TREMORE caratterizzato da scosse piccole e rapide intervallate da scosse piu’ ampie o da piccole soste. Solitamente interessa entrambi i lati, insorge a riposo, si aggrava
in seguito ad emozioni mentre si attenua fino a scomparire nel sonno. Solitamente insorge alle dita delle mani e alle palpebre, per poi estendersi al resto degli arti, lingua, viso rendendo difficili la scrittura, le manualità, il cammino ed il linguaggio. Al giorno d’oggi assai
meno frequenti sono le manifestazioni coreiformi (ballarella dei minatori del monte Amiata), le contrazioni tetaniche, i sussulti durante il sonno.
Altri sintomi tipici sono le ipoestesie o anestesie, parestesie, formicolii, crampi, senso di freddo, iperestesie, nevralgie, cefalea ed
emicranie.
- Nelle intossicazioni da composti organici (metil ed etil mercurio) che possono talora decorrere subdolamente prevalgono i disturbi
della sensibilità quali parestesie, atassia, disartria, sordità: malattia di Minamata in Giappone per ingestione di pesce contaminato.
- Apparato digerente: gengivite e stomatite. Gengive arrossate, tumefatte, dolenti, facilmente sanguinanti, alito sgradevole, sapore
metallico e ipersalivazione (scialorrea). Radiologicamente si può osservare una demineralizzazione degli alveoli che inizia vicino al
colletto dei denti estendendosi poi verso la radice; piorrea alveolare, pus, caduta dei denti. La gengivite e la stomatite sarebbero causate
dal Mercurio depositato nelle ghiandole salivari e riversato poi in bocca con la saliva. Oggi è assai raro il riscontro del classico orletto gengivale di colore grigiastro dovuto a deposizione del solfuro di mercurio che si formerebbe per azione dell’idrogeno solforato
sviluppatosi a causa delle
cattive condizioni igieniche del cavo orale.
- Alcuni pazienti possono accusare enterocoliti, gastrite, ipercloridrie, difficoltà digestive, anoressia.
- Il Mercurio può danneggiare l’apparato visivo: atrofia del nervo ottico, neurite ottica retrobulbare e nella intossicazione da metil ed etil mercurio, atrofia bilaterale della zona visiva della corteccia cerebrale con costrizione concentrica , dei campi visivi. E’ stata descritta anche una alterazione tipica del cristallino, bilaterale detta “mercurialentis” caratterizzata dalla presenza di un riflesso brunastro della capsula anteriore dovuto ad assorbimento di Mercurio dall’esterno attraverso la cornea. Tale modificazione, che non interferisce con la capacità visiva, insorgerebbe prima dei segni clinici e sarebbe dunque importante per fare diagnosi precoce.
- A livello cutaneo possono insorgere dermatiti di vario tipo : eritema papillare con lieve ipercheratosi in seguito a contatto con mercurio.
- Frequente è la compromissione del fegato.
ALLUMINIO
Sintomatologia :
I disturbi comprendono: pneumoconiosi, sequestro di fosfati dal tratto gastrointestinale con osteoporosi e rachitismo, reazioni cutanee, nefrite, epatopatie, coliti, ipereattività nei bambini, Alzheimer.
CADMIO
Sintomatologia :
Acuta:
- da inalazione: irritazione respiratoria con pleurite, dispnea, cianosi, febbre, tachicardia, nausea e edema polmonare.
- da ingestione: nausea, vomito, ipersalivazione, crampi addominali e diarrea.
Cronica:
ipertensione, anosmia, colorazione giallognola dei denti, enfisema, epatopatia, anemia ipocromica microcitica, disfunzione tubulare
renale caratterizzata da proteinuria e aumentata escrezione urinaria di microglobuline, lesioni ossee e pseudofratture, predisposizione
a cancro prostatico e laringeo.
ARSENICO
Sintomatologia:
gusto metallico, alitosi, agliosi, pirosi gastrica, vomito, diarrea anche emorragica, disidratazione, tachicardia, ipotensione, shock ipovolemico, danno epatico e renale, coma e convulsioni; può essere letale.
Le eruzioni cutanee (papule, ipercheratosi palmare e plantare, iperpigmentazione del tronco) sono compatibili con la intossicazione
cronica. (Dr. Sante Guido Zanella)
Quanto è semplice immettere nell'organismo metalli tossici!
Leggendo questo documento si può intuire che facilmente ogni giorno vengono immessi nel nostro organismo metalli tossici e ricordo
che questi non si eliminano facendo "plin plin", ma solo disintossicandosi.
ALLUMINIO
Fonti di Alluminio:
Pentole di alluminio; lattine di alluminio, antiacidi (idrossido di alluminio); antitraspiranti; agenti essiccanti (per mantenere secchi il cacao, sale, lieviti per dolci); cosmetici; emulsionante nella lavorazione dei formaggi; allume di potassio per sbiancare la farina.
Effetti metabolici e sintomi:
Disturbi comportamentali; alterazione dei neurotrasmettitori; cefalea; coliche; bruciori di stomaco; avversione per la carne; tendenza a
soffrire il freddo; confusione mentale; perdita della memoria; paralisi muscolare.
CADMIO
Fonti di Cadmio:
Riso e grano contaminati (fanghi di depurazione; fertilizzanti; acque di irrigazione); pesci come tonno e merluzzo; dieta ad alto contenuto di cibi raffinati; amalgama dentario (alcuni tipi di otturazioni); industrie (batterie; semiconduttori); alimenti in scatola (la saldatura delle lattine); fumo di sigaretta (1 pacchetto = tra i 2 ed i 4 mcg. di Cadmio); lubrificanti per motori; fumi di scarico; inceneritori (gomma, vernici, plastica).
Effetti metabolici e sintomi:
Inibitore della glutatione reduttasi e degli enzimi del ciclo di Krebs; antagonista dello Zinco; inibizione del rilascio di neurotrasmettitori (acetilcolina, MAO); inibizione del riassorbimento a livello sinaptico di colina, GABA, acido glutammico e catecolamine; necrosi delle cellule nervose; osteoporosi; osteomalacia; ipertensione arteriosa; arteriosclerosi; impotenza; necrosi tubulare renale, iperattività e disturbi dell'apprendimento; alopecia (perdita dei capelli); anemia; malattie cardiovascolari; fertilità.
PIOMBO
Fonti di Piombo:
Benzina contenente piombo; industrie; fumo di sigarette; lattine contenenti cibo sigillate con piombo; insetticidi; vernici; acqua potabile (tubature; saldature sulle giunzioni); trasmissione dalla madre al feto.
Effetti metabolici e sintomi:
Il piombo viene incorporato nelle ossa in sostituzione del calcio; inibizione di numerosi enzimi (ferrochelatasi, Acido d-aminolevulinico) e di tutti i metallo enzimi; alopecia; surrenalismo; arterio ed aterosclerosi; indebolimento delle funzioni cerebrali; cecità; sordità; depressione.
MERCURIO
Fonti di Mercurio:
Amalgama per otturazioni (pareri discordanti); pesci di grosse dimensioni (tonno, pesce spada, ... ); acque contaminate; medicazioni e farmaci (alcuni diuretici, vaccini); intossicazione congenita (metilmercurio); industrie (peltro, fungicidi, adesivi, cere per pavimenti, ammorbidenti, candeggina).
Effetti metabolici e sintomi:
Il Mercurio inibisce l'ATPasi; parestesie; disturbi visivi ed uditivi, anoressia, atassia; malformazioni congenite; vertigini; depressione del sistema immunitario; insonnia; perdita della memoria; disfunzioni tiroidee e surrenaliche. (Toxic Metals in Human Health and Disease -
The Eck Institute of Applied nutrition and Bioenergetics, Ltd. 1989)
|