Autore Topic: Come comportarsi se si rompe una lampada a fluorescenza  (Letto 21659 volte)

cristiana

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Come comportarsi se si rompe una lampada a fluorescenza
« il: Aprile 20, 2012, 08:27:03 »
11/11/09 Di Ugo Bardi

Lampadine fluorescenti a basso consumo: sono sicure?
Dal 2009, la commissione Europea ha proibito la vendita dei vecchi termometri a mercurio, giudicati pericolosi per la salute. E’ una buona decisione, dato che il mercurio è molto velenoso. Ma è curioso notare che allo stesso tempo la commissione ha reso praticamente obbligatorie le lampade a fluorescenza che contengono mercurio anche quelle, sia pure in quantità molto minori. Avevo già esaminato in precedenza la questione delle lampadine fluorescenti. Qui, approfondisco l’argomento in particolare a proposito della sicurezza e dei rischi sulla salute umana..

Qualche mese fa, mi trovavo a fare una lezione a una scuola internazionale per futuri manager. Davanti a me c’erano ragazzi e ragazze brillanti e selezionati, anche se non necessariamente di formazione tecnico-scientifica. Ho chiesto se sapevano che le lampade a fluorescenza contengono mercurio. Non si è alzata nessuna mano. Ho chiesto se sapevano che cosa fare esattamente nel caso che una di queste lampade si rompesse a casa loro. Anche di questo non avevano la minima idea.

Ora, non fatemi dire cose che non voglio dire: non voglio spaventare nessuno. Finché sono intere, le lampade a fluorescenza sono sicure e non fanno nessun danno. Ma, se si rompono, bisogna prendere qualche precauzione. Nonostante che la quantità di mercurio che contengono sia molto piccola, pochi milligrammi, uno studio del dipartimento di protezione ambientale del Maine ha trovato che una lampadina fluorescente rotta può portare il livello di mercurio in una stanza a livelli fino a 400 volte superiori a quelli considerati sicuri.

Per evitare danni alla salute, nel caso si rompa una lampada fluorescente si suggerisce di fare un certo numero di cose. Dopo essersi assicurati di evitare danni dai vetri rotti, bisogna:

- Allontanare bambini e animali dalla stanza. Spegnere l’aria condizionata, se c’è.

- Ventilare la stanza aprendo le finestre per almeno 15 minuti prima di fare qualsiasi cosa

- Pulire senza usare un aspirapolvere ma, piuttosto, guanti di gomma, facendo attenzione a non inalare la polvere sollevata

- Su superfici dure, usare del cartone rigido per spazzar via tutte le particelle e i frammenti di vetro e mettere tutto, incluso il cartone, in un sacchetto di plastica. Pulire l’area con uno straccio umido e mettere anche quello nel sacchetto. Non usare saponi o altri prodotti commerciali. Se ci sono tappeti o moquette, vedi la prossima sezione.

- Usare nastro adesivo per rimuovere i pezzetti rimanenti e la polvere, e mettere tutto nel sacchetto.

- Il sacchetto di plastica deve essere robusto e deve anche essere chiuso bene. Non deve essere buttato con la spazzatura normale ma consegnato a un centro attrezzato per il recupero del mercurio.


Insomma, una bella rogna e vi risparmio le istruzioni sulle cose da fare nel caso la lampada si sia rotta sopra un tappeto. Per non parlare poi di cosa fare se vi si rompe in una cantina senza finestre. E poi del fatto che il sacchetto con i frammenti di lampada è un rifiuto pericoloso. Bisognerebbe smaltirlo con i rifiuti elettronici, ma dove e come presentarsi? E infine, anche se uno ha letto le regole ed è pronto ad applicarle, come fidarsi di altra gente che non è detto che le abbia lette, per esempio alla scuola dove va tuo figlio?

Ora, ripeto che non voglio spaventare nessuno con queste considerazioni. Però, non mi sto inventando queste cose: esiste un rischio, piccolo quanto volete ma reale. Non so quante lampade andranno rotte ogni anno nel mondo, ma sicuramente non poche. Una volta sostituite completamente le vecchie lampade al tungsteno, ci potrebbero essere più di un miliardo di lampadine fluorescenti soltanto in Europa. Quante di queste lampade rotte porteranno a dei danni alla salute di qualcuno? Nessuno lo sa e sembra che non interessi a nessuno.

Insomma,  la Commissione Europea, di solito tanto solerte nel proteggere la salute dei cittadini europei, non ha ritenuto necessario diffondere queste precauzioni fra gli acquirenti di lampade fluorescenti. Diciamo pure che se ne è fregata altamente e così sulle confezioni delle lampade fluorescenti non c’è scritto niente di cosa fare se una si rompe.

Se lo volete sapere dovete andare laboriosamente a cercarvelo da voi  su internet. In italiano, si trova al massimo una traduzione delle norme inglesi sul blog di un’associazione.

E ora veniamo al punto fondamentale: anche se il rischio è piccolo, ne valeva la pena? In molte discussioni su questo argomento trovate scritto che, si, c’è un piccolo rischio dovuto al mercurio delle lampade, ma è poca cosa rispetto al guadagno in efficienza e al risparmio energetico che portano. Chi fa questi ragionamenti, tuttavia, raramente si preoccupa di quantificare le cose. Il meglio che ho visto è una comparazione con le quantità di mercurio immesse nell’atmosfera dalle centrali elettriche.

Il mercurio nelle lampade a fluorescenza, si dice, è meno di quello che emetterebbe una centrale a carbone se dovesse alimentare lampade a tungsteno di pari luminosità. Di questo argomento ho già parlato nel post precedente e il ragionamento, se permettete, è completamente sbagliato per due motivi: 1) in Italia il carbone produce meno del 20% dell’energia elettrica totale; gli altri combustibili – per esempio il gas naturale – non ne emettono e 2) una tecnologia più efficiente non porta da sola a una riduzione dei consumi energetici (è questo il cosiddetto “paradosso di Jevons”, di cui ho parlato in un post precedente).

In sostanza, sembra che la messa al bando delle vecchie lampadine a filamento sia stata una decisione che aveva le sue ragioni ma che è stata troppo affrettata e non basata su dati sufficienti sui reali vantaggi e svantaggi dell’operazione. Si cerca ora di correre ai ripari sviluppando lampade fluorescenti a basso contenuto di mercurio, come pure a usare altri tipi di lampada, per esempio a LED: Ma forse era meglio pensarci prima.

FONTE
Cristiana

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