23-12-11nuovo studio statunitense collega problemi nei teenager al metalloPIOMBO NEL SANGUE, UDITO ADOLESCENTI A RISCHIO(AGI) - Boston, 23 dic. -
L'esposizione ai livelli ritenuti normali di piombo mette a rischio l'udito degli adolescenti. La scoperta viene da un nuovo studio statunitense del Massachusetts Eye and Ear Infirmary e del Brigham and Women's Hospital di Boston che
collega i problemi dell'udito nei teenager alla presenza di piombo in standard inferiori a quelli considerati "sicuri" (sotto i 10 microgrammi per decilitro). Nella ricerca sono stati considerati anche altri metalli pesanti che non sono risultati chiaramente legati a problemi di udito.
Anche se studi precedenti sugli animali avevano segnalato che l'esposizione a metalli pesanti, come arsenico, cadmio e mercurio, possono causare la perdita dell'udito. Il campione osservato conta 2500 adolescenti dai 12 ai 19 anni che hanno subito valutazioni dell'udito, del sangue e delle urine in correlazione ai metalli sopracitati: circa uno su cinque ha mostrato segni di perdita dell'udito. Il 31% non ha superato gli esami dell'udito, rispetto al 17 per cento di quelli con meno di un microgrammo di piombo per decilitro nel sangue. Per perdita dell'udito si e' inteso il non essere in grado di udire suoni da 15 decibel fino a frequenze pari a un sussurro. I giovani con il maggior numero di piombo nel sangue - almeno due microgrammi per decilitro - erano anche quelli con maggiori probabilita' perdere l'udito. I partecipanti allo studio che hanno rivelato piu' cadmio nelle urine risultavano incorrere in un aumentato rischio di perdita dell'udito rispetto a quelli con una presenza di mercurio e arsenico nelle urine.
Nonostante la quantita' di piombo nell'ambiente sia diminuita nel corso degli ultimi decenni, il metallo si trova ancora nella vernice delle vecchie case, e, occasionalmente, nell'acqua di rubinetto.
La ricerca e' stata pubblicata su Archives of Otolaryngology-Head and Neck Surgery questa settimana e indica due microgrammi per decilitro di sangue, come nuovo limite accettabile per la presenza di piombo nei bambini.
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