Il neocomitato Acque Preganziol vuole risposte
MERCURIO: PRIMA LA SALUTE
Si chiede un controllo a tappeto sui cittadini
PREGANZIOL – (gp) “Vogliamo avere le risposte che non ci sono ancora state date, e in più chiediamo che venga fatta un'indagine a tappeto sulla salute di quei cittadini che per anni dell'acqua contaminata”.
Torna di stretta attualità il caso del mercurio presente nei pozzi artesiani dei comuni di Preganziol, Casier, Quinto e Treviso, colpiti dall'ordinanza dello scorso maggio che vietava di bere l'acqua prelevata a una profondità di 240 metri, in pratica nell'ottava falda.
E' nato infatti il Comitato Tutela Acque Potabili di Preganziol proprio per far luce su quanto sta accadendo, ma soprattutto per avere risposte e tutela.
Escluso dalla Aato regionale che l'inquinamento possa aver avuto cause geologiche e dato ormai per assodato che quei 18 litri (pari a 250 kg di mercurio) siano stati immessi nella falda da qualcuno, ancora non si conosce chi è stato, da quando la falda è inquinata, se verrà fatta una bonifica a breve e pure perchè l'Ulss 9 abbia chiesto, soltanto da febbraio 2011, l'analisi del parametro mercurio obbligatoria per legge dal 2001.
C'è dunque ancora un alone di mistero sul caso mercurio a Preganziol, e il comitato ha proprio l'obiettivo di svelarlo come spiega ai nostri microfoni il presidente del Comitato Tutela Acque Potabili di Preganziol, Giovanni Umberto Battel.
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