Cara Cristiana,
rispondo volentieri alla tua sollecitazione di chiarezza sull'argomento in questione (amalgami, rimozione e disintossicazione), rubando letteralmente il tempo per farlo.
Attualmente non esistono dimostrazioni scientifiche che indichino quale sia la migliore via da seguire nel caso di soggetti portatori di amalgami, cioè se disintossicare prima, durante o dopo la rimozione con protocollo protetto.
In pratica vi sono due "scuole" di pensiero: l'una raccomanda la chelazione solo dopo aver rimosso tutte le fonti tossiche dall'organismo (nel nostro caso, gli amalgami); l'altra preferisce agire subito con i chelanti indipendentemente dalla presenza o meno di fonti tossiche.
Personalmente applico il sacrosanto principio di precauzione, e per ogni Paziente viene valutato lo stato di salute attuale, le patologie dichiarate, i sintomi denunciati, le terapie in atto; la presenza, il numero di amalgami e la loro vetustà; sesso, peso, età, occupazione presente e passata. Sulla base di queste notizie e, fondamentale, sui dati del mineralogramma viene prescritta una INTEGRAZIONE ALIMENTARE PERSONALIZZATA con funzioni DISINTOSSICANTI e NON CHELANTE (sconsiglio vivamente, in scienza e coscienza, qualsiasi forma di chelazione in caso di intossicazioni croniche;necessaria invece per le intossicazioni acute, e applicata direttamente e gratuitamente dal Pronto Soccorso). A volte si inizia subito con la disintossicazione; altre volte prescrivo una integrazione "protettiva" per tutta la durata della rimozione. Lo scopo è sempre quello: cercare di contrastare il prima possibile gli inevitabili danni causati dalla presenza del mercurio senza dare ulteriori problemi al Paziente.
Spero che il mio intervento sia servito a chiarire i termini della questione.
Un cordiale saluto a tutti gli utenti e un abbraccio a Cristiana.
Dr. Gerardo Rossi