Autore Topic: Barbie verniciate con colori tossici "Mattel sapeva ma non interveniva’"  (Letto 10805 volte)

cristiana

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19/08/2010

LA SCOPERTA NEI DOCUMENTI DELL’FBI INVIATI A GUARINIELLO
Barbie verniciate con colori tossici
"Mattel sapeva ma non interveniva’"

di GRAZIA LONGO
La multinazionale americana di giocattoli Mattel si è messa in regola per quanto riguarda le vernici tossiche di Barbie e Car Sergent. Ma lo ha fatto solo un anno dopo essersi resa conto del problema. Per la precisione, la società si è attivata unicamente in seguito all’inchiesta giudiziaria e alla mobilitazione di massa dei consumatori a stelle e strisce che, nell’agosto 2007, le imposero il ritiro di 1 milione e mezzo di giocattoli del marchio Fisher Price.

Si trattava di giocattoli a marchio Mattel ma fabbricati in Cina e giudicati pericolosi per la presenza di piombo nella vernice utilizzata per le rifiniture.

Peccato però che già un anno prima la Mattel fosse a conoscenza dell’emergenza. A rivelarlo sono i documenti dell’Fbi inviati al procuratore vicario Raffaele Guariniello. La richiesta di rogatoria internazionale venne avanzata dal magistrato torinese due anni fa, ma si è conclusa solo ora.

Lo scandalo delle Barbie decorate con sostanze nocive perché piene di piombo e di cromo, portò Guariniello ad indagare Robert Eckert, l’amministratore delegato della Mattel, per commercializzazione di prodotti pericolosi.

Era stata la stessa multinazionale americana ad accorgersi che qualcosa non aveva funzionato a dovere nella fase di fabbricazione dei giochi. Raffaele Guariniello aprì un fascicolo: i controlli degli inquirenti furono attivati già prima del 2 agosto 2007, quando la multinazionale dei giocattoli diramò un comunicato per avvertire della campagna di «richiamo» dei prodotti e tranquillizzare l’opinione pubblica italiana: quei giocattoli difettosi non erano stati venduti sul territorio italiano. Poi, però, il Car Sergent spuntò anche sugli scaffali dei negozi dello Stivale. Torino non fece eccezione. Si intensificarono quindi le indagini del pool di Guariniello, in collaborazione con i carabinieri del Nas.

Oggi, la rogatoria internazionale offre un quadro completo della situazione. La Mattel s’è impegnata a chiedere alle ditte cinesi a cui appalta la fabbricazione dei giocattoli (che a loro volto spesso subappaltano ad altre imprese connazionali) di adoperare solo vernici non nocive alla salute. Il colosso americano ha inoltre predisposto test di verifica finali nei suoi laboratori.

Tutto nel rispetto della legge, dunque. L’unico scivolone è rappresentato da quel «certificato analitico» del 2006 in cui la Mattel stessa dimostra di sapere che le vernici di Barbie e Car Sergent sono pericolose, ma non assume rimedi adeguati.

Fonte: lastampa.it
Cristiana

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