Autore Topic: Ho un furano nel piatto!  (Letto 11253 volte)

cristiana

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Ho un furano nel piatto!
« il: Agosto 19, 2010, 01:37:47 »


Conserve, caffè, omogeneizzati e sughi pronti sotto le lente degli esperti per la presenza dei furani, sostanze chimiche volatili sospettate di essere cancerogene.


Due anni fa la scoperta: gli alimenti industriali in scatola, vasetto e bottiglia nascondono i furani, sostanze chimiche indagate per presunta cancerogenicità, che si formano negli alimenti cotti o trattati ad alti temperature e poi conservati sottovuoto.

I furani sono infatti sostanze volatili che si dissolvono a contatto con l’aria e per questo motivo hanno ragione di esistere in ambienti in cui l’aria è assente.

Questa potrebbe essere una buona notizia, poichè la concentrazione di queste sostanze all’interno del prodotto diminuisce quando la confezione di tale prodotto viene aperta, o quando, nel caso del caffè, questo viene versato nella tazzina, tuttavia si sa ancora molto poco sul meccanismo con cui i furani si formano e sulla “soglia di sicurezza” che non ci consenta di correre rischi.

Quello che è certo è che si tratta di una questione, se non ancora sulle prime pagine dei giornali, ampiamente dibattuta nel mondo scietifico e negli uffici degli addetti ai lavori, tenuti a garantire la sicurezza di ciò che portiamo quotidianamente in tavola.

Il consiglio della comunità scientifica ai produttori di alimenti in scatola è quindi quello di seguire il principio Alara (l’acronimo dell’inglese As Low As Reasonably Achievable), una politica di prevenzione per minimizzare i rischi conosciuti, mantenendo la presenza di queste sostanze nei cibi ai livelli più bassi possibili.

Valeria Botrugno
6/2/2007


Fonte: www.altroconsumo.it
           buonpernoi.it




Risultati del monitoraggio sui livelli di Furano negli alimenti
Il furano che si forma durante il trattamento termico degli alimenti e che conferisce le proprietà sensoriali è stato dimostrato essere carcinogenico negli animali da laboratorio.

Al fine di monitorare la presenza di furano negli alimenti, la Raccomandazione della Commissione 2007/196/EC ha richiesto agli Stati Membri di raccogliere i dati sui prodotti alimentari del commercio che hanno subito un trattamento termico, particolarmente durante il 2007 e il 2008 e successivamente in modo costante.

Un totale di 14 Stati Membri ha inviato i risultati delle analisi per la ricerca del furano all’EFSA.
Sono stati inviati 2.908 risultati completi per alimenti appartenenti a 20 categorie diverse campionati tra il 2004 ed il 2009.

La media aritmetica del contenuto in furano variava da 6 µg/kg per le birre ed i succhi di frutta fino a 2.272 µg/kg per il caffè tostato.
Il contenuto più alto osservato è stato di 4.895 µg/kg in caffè tostato e di 6.500 µg/kg in caffè non ulteriormente definito.
 
Valori massimi superiori ai 100 µg/kg sono stati riscontrati in cereali, carni, zuppe, salse ed altri prodotti, sebbene il contenuto medio in furano in tali categorie di prodotto fosse molto inferiore.
 
I valori maggiori riscontrati nei prodotti a base di cereali sono stati quelli del pane tostato e dei cracker salati.
 
I prodotti in vasetto per bambini e le formule per neonati sono di particolare interesse in quanto possono rappresentare l’unico costituente della dieta dei neonati ed il furano è stato riscontrato in tali prodotti.
 
Nel presente monitoraggio il contenuto medio in furano delle formule per neonati è stato di 8 µg/kg, mentre vasetti di prodotti commerciali per bambini hanno mostrato una concentrazione media di furano di 25 µg/kg ed una massima di 210 µg/kg.

Il monitoraggio ha poi preso in considerazione il consumo degli alimenti e la conseguente esposizione al pericolo rappresentato dal furano per gli adulti e per i neonati.
 
La conclusione tratta è che il furano si può formare in numerosi alimenti trattati con il calore e che ulteriori ricerche sono necessarie al fine di stabilire il rischio rappresentato dal riscaldamento domestico degli alimenti.
 
Il processo di valutazione dell’esposizione al furano nei prodotti alimentari si completerà con la raccolta dei dati provenienti dagli altri studi finanziati dalla UE e dall’EFSA.
 
Al fine di migliorare l’accuratezza della previsione sulla esposizione al furano è preferibile che gli studi futuri effettuati dagli Stati Membri siano indirizzati verso categorie di prodotti per le quali si è in possesso solo di un numero limitato di dati.
 
Sommario e traduzione, a cura dell’autore, del documento EFSA “Results on the monitoring of furan levels in food” prodotto dal Gruppo raccolta dati relativi all’esposizione (DATEX)
 
Autore
 
12 giugno 2009

Cristiana

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