Autore Topic: Giocattoli ai veleni  (Letto 11166 volte)

cristiana

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Giocattoli ai veleni
« il: Agosto 16, 2010, 12:11:57 »
Sostanze tossiche dannose per l’organismo si nascondono anche nei giocattoli dei nostri bambini e alcuni noti produttori finiscono sotto accusa. Attenzione ignari genitori!

Da Barbie ai Pokemon, da Disney ai Simsons: questi alcuni famosi marchi di Hasbro e Mattel, due giganti nel mondo dei giocattoli che Greenpeace ha bollato col codice rosso in un suo recente rapporto.
La ragione è presto detta: le due case di produzione si sono rifiutate di fornire informazioni sufficienti riguardo alle sostanze chimiche impiegate nei loro giochi.
Ma c’è di più. Due linee di loro prodotti fabbricati in PVC morbido, i Playskool e i Fisher Price, rispettivamente di Hasbro l’una e della Mattel l’altra, sono fortemente sospettate di contenere sostanze tossiche: ftalati, organostannici o piombo.

Stessa accusa per marchi meno noti come VTech, Sperjoune/Groupe Berchet e Majorette.

Greenpeace ha invece riservato alla Lego il codice giallo perché già dal 1985 ha iniziato l’eliminazione graduale del PVC, che tuttavia viene ancora utilizzato nei cavi dati e in quelli dei trasformatori.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza:
il PVC può, per legge, essere utilizzato nella fabbricazione dei giocattoli? E quali danni provocherebbe all’organismo? Come sempre non c’è una indicazione chiara e univoca.
Lo scorso settembre l’Europa ha varato una direttiva che impone il divieto di impiego di sostanze morbide (gli ftalati) nei giocattoli, ma solo in quelli progettati per essere messi in bocca dai bambini sotto i tre anni per evitare che, attraverso la saliva, ingeriscano particelle tossiche di questi plastificanti. E per quelli più grandicelli? Pensate davvero che un bambino di cinque o sei anni non si diverta più a mordicchiare un pupazzetto?

I danni provocati dagli ftalati non conoscono infatti età: si ritiene che queste sostanze ammorbidenti aggiunte al PVC per renderlo particolarmente morbido e duttile siano responsabili dell’alterazione del funzionamento delle ghiandole endocrine e che arrechino gravi conseguenze dal punto di vista tossicologico.
Problemi seri ci sarebbero inoltre per le donne in gravidanza in quanto alcuni ricercatori hanno suggerito che le proprietà antiandrogene degli ftalati possano collegarsi alle sindromi disgeniche dei testicoli che si manifestano con difetti alla nascita negli individui di sesso maschile.

Che fare allora?

Innanzitutto quando acquistate un giocattolo assicuratevi che non contenga PVC. Verificate inoltre che abbia il marchio “CE” per la sicurezza e, possibilmente, anche quello “giocattoli sicuri” rilasciato solo dopo che l’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli ha eseguito periodiche verifiche (chimiche, fisiche-meccaniche, elettriche e di infiammabilità) per controllare la rispondenza ai requisiti del progetto iniziale.


Alessandra Mariotti
7/4/2005


Fonte: buonpernoi.it
Cristiana

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Re:Giocattoli ai veleni
« Risposta #1 il: Agosto 17, 2010, 12:28:00 »
Giochi a rischio
La sicurezza dovrebbe essere una delle caratteristiche principali dei giocattoli,
ma quando li compriamo spesso non ci pensiamo.
E invece è bene scegliere solo giocattoli sottoposti a rigidi controlli e test. Scopri quali.

Ciò che scegliamo per i più piccoli deve essere sinonimo di garanzia. E, invece, spesso quando acquistiamo i giocattoli non badiamo ad alcuni aspetti che potrebbero compromettere la sicurezza dei bambini.

I rischi possono essere numerosi: dai pezzi assemblati male alle piccole componenti facilmente staccabili e quindi ingeribili, per non parlare poi dei materiali utilizzati per la fabbricazione. Spesso, infatti, i giocattoli contengono sostanze plastificanti dannose per la salute, che i bambini possono facilmente ingerire attraverso la saliva.

Come limitare tali rischi? A tutela dei bambini è scesa in campo l'Unione Europea, introducendo regolamentazioni che prevedono che un giocattolo, prima di essere immesso in commercio, debba essere sottoposto a una serie di prove per testarne le sue varie componenti fisico-chimiche. Molto importante è la prova dimensione, che serve ad evitare che il giocattolo possa essere ingerito dal bambino. Un'altra minaccia proviene dagli occhi e dai nasi dei peluche. Per verificarne la resistenza queste componenti vengono sottoposte ad una forza di strappo di 10 kg. I test accertano anche la lenta propagazione di fiamme, nel caso in cui il giocattolo si incendi, e la resistenza alla rottura, attraverso un peso di 1 kg che viene fatto cadere sul gioco da un’altezza di 10 cm. Molto importante è la verifica dei materiali, i quali non devono contenere elementi tossici come il piombo e il cadmio. Ancora, le etichette e gli adesivi applicati sui giocattoli devono resistere all’azione dell’unghia del bambino. Infine, i rumori, i suoni e le musiche prodotte dai giocattoli non devono superare gli 80 decibel, limite entro il quale l’udito del bambino non corre il rischio di essere danneggiato.

Ma chi ci dice che il gioco rispetti effettivamente la normativa in vigore? Tutti i test vengono effettuati dall’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli, che effettua i controlli sui prototipi: solo quelli che superano tutte le prove possono meritare il marchio “giocattoli sicuri”, simbolo di qualità e garanzia. Altre garanzie vengono dal marchio CE che deve essere presente sull'imballaggio e sul foglietto illustrativo del giocattolo. Inoltre è necessario che siano presenti il nome e la ragione sociale del costruttore e dell’importatore. Ancora: devono comparire indicazioni riguardo la fascia d’età a cui il gioco è destinato e istruzioni per l’uso in lingua italiana.

Angela Suriano
19/7/2007


Fonte: buonpernoi.it
« Ultima modifica: Agosto 17, 2010, 12:48:28 da cristiana »
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