Autore Topic: Inceneritori: effetti dell'avvelenamento a piccole dosi  (Letto 10475 volte)

cristiana

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    • Intossicazioni croniche da accumulo di elementi tossici
Inceneritori: effetti dell'avvelenamento a piccole dosi
« il: Agosto 08, 2010, 11:53:15 »
Post del 21/09/06

Il grave problema è che la legge italiana non tiene conto dell'accumulo, giorno dopo giorno di elementi tossici emessi dagli inceneritori e dagli impianti industriali.

Forse i nostri governanti pensano che basti un decreto a far sì che sostante e metalli tossici non si accumulino più nell'ambiente, nelle nostre coltivazioni, negli alberi da frutto, nell'acqua, nei nostri corpi, nelle nostre case, ecc.
Forse pensano che per legge questi elementi tossici si dileguino nell'aria, valichino l'atmosfera terrestre per poi disperdersi nello spazio infinito o depositarsi su altri pianeti...
Purtroppo tutto quello che esce come emissioni minime o massime consentite da un decreto legge, va a finire nell'organismo della gente che sfortunatamente abita vicino a questi impianti, va a finire nella terra in cui coltivano la loro insalata e nell'insalata, nell'albero che produce mele.....le famose mele della salute, che in questo caso diventeranno mele avvelenate come quelle della fiaba di Biancaneve.
Leggete il documento sotto e cercate di comprendere cosa provocano questi INCENERITORI ED IMPIANTI INDUSTRIALI CHE EMETTONO PICCOLE QUANTITA' DI EMISSIONI INQUINANTI A NORMA DI LEGGE!
BISOGNA FARLA CAMBIARE QUESTA LEGGE SE VOGLIAMO CONTINUARE A VIVERE, SENNO' TRA QUALCHE ANNO QUELLI DI NOI CHE NON SARANNO MORTI SARANNO INTOSSICATI CRONICAMENTE, AVRANNO MALATTIE GRAVISSIME, CRONICHE, AUTOIMMUNI E SARANNO TANTISSIMI A VIVERE SU DI UNA SEDIA A ROTELLE O A SOFFRIRE ANCHE DI PATOLOGIE PSICHIATRICHE.

Inserisco un documento che ho trovato sui pericoli degli inceneritori.
Alcuni grandi problemi con i quali dobbiamo confrontarci, quali sono quello di valutare gli effetti avversi sulla salute degli inquinanti ambientali anche a piccole, o relativamente piccole dosi, il possibile effetto additivo fra loro, sia che agiscano contemporaneamente che a distanza di tempo, e la possibile persistenza transgenerazionale degli effetti avversi, sono stati (deliberatamente) trascurati dalle grandi linee della ricerca biomedica.

E' per questa ragione che solo da relativamente poco tempo la ricerca ha messo in evidenza gli effetti nocivi di alcuni inquinanti a concentrazioni estremamente basse. Quelli dei quali si è più parlato sinora sono gli effetti di disturbo sullo sviluppo e le funzioni del sistema endocrino. Altrettanto rilevanti sono però i dati che riguardano un metallo, come il Cadmio, che a concentrazioni che si registrano in ambienti "normalmente" inquinati inibisce il sistema di riparazione del DNA alterando la capacità di risposta cellulare ad altri insulti sia esogeni che endogeni.
Il Piombo (Pb) è stato valutato dallo IARC come probabile cancerogeno umano e incluso quindi nel gruppo 2A della sua classificazione dei cancerogeni. L'esposizione al Pb è stata associata ad un aumento di frequenza di tumori dello stomaco, del rene e dell'encefalo. Il pb causa lesioni del sistema nervoso centrale e a basse concentrazioni può deprimere lo sviluppo mentale e causare serie deficienze nell'apprendimento. Può traversare la barriera placentare e alterare lo sviluppo del sistema nervoso di bambini. Dopo l'abolizione del Pb tetraetile dalla benzina, una fra le fonti principali di emissione di Pb nell'atmosfera è la combustione di residui solidi.


Forse ancora più preoccupanti sono i dati che indicano i rischi legati all'esposizione prenatale, per via transplacentare, a piccole dosi di sostanze chimiche nocive che, senza dare apparenti disturbi alla madre, causano alterazioni permanenti nelle cellule fetali e sono all'origine di una maggiore sensibilità a effetti avversi di esposizioni postanatali, con possibili conseguenze gravi, come l'induzione di leucemie infantili.

Dati recenti hanno anche messo in evidenza che gli effetti avversi causati da esposizione a livelli bassi di sostanze nocive non si manifestano soltanto nella presente generazione, ma possono estendere i loro effetti avversi sulle generazioni a venire attraverso un meccanismo di trasmissione transgenerazionale.

Una prevenzione primaria efficace non può prescindere dalla riduzione drastica delle esposizioni a inquinanti ambientali e quindi, a monte, delle fonti di emissione di inquinanti nocivi.

Autore
Dr. LORENZO TOMATIS
Presidente Consiglio Scientifico ISDE
[ International Society of Doctors for the Environment ]
Ex Direttore Esecutivo dello IARC
[ International Agency for Research on Cancer ]
Cristiana

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