Cymbalta ( Duloxetina ) è un inibitore della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina ( SNRI ), approvato nell’agosto 2004 nel trattamento del disturbo depressivo maggiore.
Successivamente l’FDA ( Food and Drug Adiminstration ) ha approvato la Duloxetina nel trattamento del dolore nella neuropatia diabetica periferica ( settembre 2004 ) e nel disturbo d’ansia generalizzato ( febbraio 2007 ), nei pazienti adulti.
Tra agosto 2004 e dicembre 2006, più di 3 milioni di pazienti hanno ricevuto una prescrizione di Duloxetina.
Le diagnosi più comuni sono state: disturbi psichiatrici ( 72% ) e dolore/ neuropatia ( 17% ).
La diagnosi di incontinenza urinaria e da incontinenza da stress ha rappresentato meno dell’1% delle diagnosi per le quali la Duloxetina è stata prescritta.
Quasi il 50% dell’impiego ha interessato pazienti di età compresa tra 42 e 60 anni. I pazienti pediatrici ( età 0-16 anni ) erano responsabili per meno dell’1% delle prescrizioni.
Sono stati identificati un numero di eventi avversi che richiedono ulteriore valutazione.
Questi eventi comprendono: sanguinamento, cecità, interazioni farmacologiche, cadute, perdita di coscienza, iponatriemia, esitazione urinaria, tossicità epatica.
Il rischio di tossicità epatica è già stato identificato negli studi clinici ed è già segnalato nella scheda informativa.
Sanguinamento
Ci sono state 60 segnalazioni di sanguinamento associato alla terapia con Duloxetina.
La maggior parte del sanguinamento ha interessato il tratto gastrointestinale, ma è stato anche riportato nel sistema vascolare ( come emoragia cerebrale ), nel sistema renale/urinario, sistema riproduttivo ( come sanguinamento vaginale ), sistema respiratorio, orecchie e occhio.
Il sanguinamento è risultato variabile da semplici ecchimosi ad emorragia gastrointestinale fatale.
Sono stati segnalati 6 casi di sanguinamento ad esito fatale: in 4 casi la Duloxetina sembra essere una causa improbabile, mentre in 2 non può essere escluso un ruolo della Duloxetina.
Sono state segnalate 33 ospedalizzazioni attribuite ad un evento emorragico. In 12 di questi casi, i pazienti stavano assumento in modo concomitante farmaci che possono aver aumentato il rischio di sanguinamento ( Warfarin, Acido Acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori ).
I 170 casi segnalati hanno anche compreso 1 caso di disfunzione piastrinica, 9 casi di trombocitopenia, e 5 casi di aumentato tempo di protrombina / INR ( international normalized ratio ).
La serotonina svolge un importante ruolo nel processo di coagulazione ed il sanguinamento anormale è un effetto atteso dei farmaci che interferiscono con la ricaptazione della serotonina.
Tutti gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e gli altri SNRI ( Venlafaxina ) riportano nelle rispettive schede tecniche il potenziale sanguinamento.
Iponatriemia
Durante la valutazione delle segnalazioni correlate alle cadute e a perdita di coscienza, sono stati identificati 11 casi di iponatriemia postmarketing.
I pazienti presentavano livelli plasmatici di sodio nel range 100-120 mmol/l.
L’iponatriemia è già stata descritta nella scheda tecnica della Duloxetina.
Le manifestazioni cliniche dell’iponatriemia comprendono: cefalea, difficoltà nella concentrazione, alterazione della memoria, confusione, debolezza ed instabilità, che possono portare a caduta, così come allucinazioni, sincope, crisi convulsive, coma, arresto respiratorio e morte nei casi più gravi e/o acuti.
Esitazione urinaria / ritenzione urinaria
Ci sono stati 78 casi postmarketing di esitazione urinaria/ritenzione urinaria associati con l’impiego della Duloxetina.
Ventisei pazienti hanno presentato un grave outcome ( esito ), tra cui 9 ospedalizzazioni con cateterizzazione, 8 ospedalizzazioni senza cateterizzazione e 9 cateterizzazioni senza ospedalizzazione.
Sette pazienti ospedalizzati hanno avuto diagnosi primaria e secondaria di esitazione urinaria. ( Xagena_2008 )
Fonte: FDA, 2008
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