Autore Topic: Che cos'è il Mineralogramma?  (Letto 25354 volte)

cristiana

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Che cos'è il Mineralogramma?
« il: Luglio 24, 2010, 06:06:57 »

I minerali sono componenti essenziali dell'organismo di cui regolano tutte le funzioni. Una dieta povera, cattive abitudini alimentari, un abuso di farmaci o altro, possono causare una perdita di minerali che provoca vari disturbi tra cui citiamo, per brevità: osteoporosi, ipo o ipertiroidismo, alterazioni del ciclo mestruale, modificazioni della funzione surrenalica, predisposizione alle allergie, cefalee, anemia, alopecia (perdita di capelli), dermatiti, malattie cardiovascolari e ipertensione.

Il modo più semplice per rilevare queste carenze è un'analisi chiamata "Mineralogramma" o "Analisi Minerale Tessutale" (T.M.A.), con cui è possibile conoscere la quantità dei minerali corporei, intra ed extra cellulari, ovvero all'interno e all'esterno delle cellule. Esso consente di conoscere le esatte necessità individuali di vitamine e sali minerali, con questa valutazione è poi possibile stabilire gli alimenti o gli integratori necessari per riordinare l'organismo.

Con questo esame si può appurare la quantità di minerali utili presenti nell'organismo (calcio, cromo, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, selenio, sodio e zinco), così come quella di minerali tossici (alluminio, arsenico, cadmio, mercurio e piombo).

Con il Mineralogramma, si è anche in grado di determinare il tasso di ossidazione, cioè la velocità con cui un dato organismo brucia gli alimenti (digeriti ed assimilati) allo scopo di produrre energia vitale. Questo processo dipende in gran misura dalla funzionalità delle ghiandole surrenali e della tiroide; funzionalità a sua volta legata alla presenza dei minerali intracellulari. Se questi minerali sono carenti, non vi può essere un utilizzo ottimale della tiroxina (ormone secreto dalla tiroide), e potrebbe instaurarsi una forma di ipotiroidismo.

Sempre con il Mineralogramma si ottengono informazioni sui rapporti qualitativi fra i minerali, sul grado di stress, sul tipo ossidativo e sulle disfunzioni metaboliche ancora prima che se ne manifestino i sintomi. Per riassumere brevemente il Mineralogramma permette di:

    * misurare la quantità dei minerali nel corpo,
    * conoscere quali integratori fornire all'organismo,
    * valutare la funzionalità del Sistema Nervoso Autonomo,
    * correlare gli stati patologici, psicologici e mentali con gli stati di ossidazione cellulare,
    * valutare l'ammontare delle tossine accumulate nell'organismo.


L'analisi attraverso il Mineralogramma dei capelli offre il vantaggio di far conoscere le eccedenze o le carenze dei minerali a livello cellulare, cioè come e quanto il metabolismo (assimilazione, eliminazione) fissa nelle cellule del corpo i vari minerali.
Le analisi fatte sul sangue, invece invece, forniscono solo i valori dei minerali "circolanti" nel sangue, per cui questo tipo di analisi non è per nulla precisa e tantomeno completa.

Ricordiamo che le valutazioni fatte sul sangue forniscono i valori delle sostanze esterne alla cellula. Con il Mineralogramma si può, invece, controllare anche la quantià di minerali all'interno delle cellule ottenendo un quadro completo del funzionamento metabolico dell'organismo, questo, ovviamente, permette di intervenire con terapie adatte, non solo, ma consente anche di conoscere eventuali presenze di minerali tossici che sempre sono all'origine di gravi patologie.
« Ultima modifica: Agosto 06, 2010, 10:13:46 da cristiana »
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Re:Che cos'è il Mineralogramma?
« Risposta #1 il: Agosto 06, 2010, 10:29:57 »
Questo test è importantissimo perché solo tramite il mineralogramma (biopsia del capello) si può riuscire a scoprire se si è intossicati cronicamente (altro unico test è la biopsia) e si riescono a scoprire eventuali squilibri degli oligoelementi nel nostro organismo, che ci fanno capire che qualcosa non va nella nostra salute e quindi vanno presi provvedimenti.

Il mineralogramma è bene farlo fare ad un medico che oltre a saperlo interpretare è anche capace di prescrivere un'integrazione mirata personalizzata valida e disintossicante all'occorrenza.

Ma cosa e quali sono gli oligoelementi che di solito vengono presi in esame nel test?
Dove si trovano in natura e in quali cibi?
Un eccesso o una carenza di determinati oligoelementi quali problemi dà al nostro organismo?

Ecco, quindi è per rispondere a queste ed altre domande, che sorgono spontanee, che ho pensato di fare una piccola ricerca e raggruppare tutto il materiale trovato in un documento, che chi vuole, può consultare tranquillamente in ogni momento.


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Re:Che cos'è il Mineralogramma?
« Risposta #2 il: Agosto 06, 2010, 11:45:16 »
L’importanza chiave dei minerali per la prevenzione delle malattie

di S. Sari 04/08/09

Il dottor Ivo Bianchi si è dedicato a livello universitario allo studio del metabolismo del calcio e del fosforo, pubblicando vari lavori scientifici. Dal 1981 si occupa esclusivamente di Medicina Naturale. Medico naturopata fra i più apprezzati in Italia, docente esperto e conosciuto dai lettori di Libero per i suoi articoli sulla medicina naturale, è autore di numerose pubblicazioni tese a divulgare i principi in cui crede con grande entusiasmo.
Ha approfondito con particolare attenzione l’uso degli elementi minerali in Omeopatia e ha tenuto numerose conferenze sull’argomento.

«Vorrei sottolineare l’importanza chiave dei minerali per la corretta fisiologia dell’organismo e per la prevenzione delle patologie. Vi sono sottili equilibri minerali che vanno rispettati e corretti con molta accuratezza. L’impostazione di una dieta e di una terapia integrativa necessita della conoscenza dei livelli organici di più minerali possibili».
 
Da alcuni anni valuta la situazione metabolica del paziente anche con l’ausilio del dosaggio dei minerali nel capello ed ha elaborato in collaborazione con vari laboratori stranieri una personale interpretazione dei dati che può essere essenziale per un inquadramento clinico globale del paziente.
Su questo argomento ha scritto un libro: “Il Mineralogramma - Gli elementi minerali e le vitamine nella pratica terapeutica” (Giuseppe Maria Ricchiuto Editore).


Una dieta squilibrata induce a carenze minerali?
«Ovviamente sì. Mangiamo meno cibo ma le necessità organiche di oligoelementi sono le stesse. Mangiamo calorie vuote derivate da cibi industriali, depauperati della maggior parte dei loro elementi minerali. Le moderne tecniche agricole hanno depauperato il suolo per certi elementi, e certi fertilizzanti hanno chelato minerali essenziali rendendoli non più disponibili per le piante. La dieta odierna è artificialmente stracarica di sodio e fosforo, la qual cosa interferisce sull’assorbimento globale dei minerali. Molte persone oggi faticano fisicamente molto meno che in passato, mangiano meno per non ingrassare e quindi assumono meno oligoelementi».

Come possono essere valutati gli elementi minerali nel nostro corpo?
«Prima di entrare nel merito è bene precisare che esistono vari metodi di rilievo: gli elementi minerali potranno essere valutati nel sangue, nelle urine, nei tessuti organici. La valutazione del sangue è molto utile, tuttavia fornisce il dato della situazione minerale di quel momento, quindi soggetta a repentine variazioni per fattori dietetici o altro. La valutazione dei minerali nelle urine è pure utile, indica il livello di escrezione dei vari elementi eventualmente in surplus. La valutazione del tessuto, in particolare si è studiato il capello, è estremamente utile e pratica, dà un’idea complessiva del metabolismo minerale di fondo e sta guadagnando sempre più consensi in ambito scientifico, anche se il dosaggio sul sangue è ancora preferito».

Quali sono i vantaggi del dosaggio sul capello?
«Il materiale è biologicamente stabile, facilmente stoccabile, non deteriorabile e facile da spedire per l’analisi. È facile ottenere il campione in modo non traumatico né invasivo. Riflette una situazione metabolica stabile e correlata al metabolismo minerale corporeo».

L’interpretazione dei risultati è facile?
«In effetti il problema, nel caso del Mineralogramma sul capello, non è tanto l’analisi, quanto l’interpretazione dei risultati e la scelta terapeutica. Bisogna diffidare dalle comuni interpretazioni date da un sistema computerizzato che analizza i dati bruti e confeziona risposte quasi sempre sovrapponibili. L’interpretazione dei dati deve essere fatta da un medico che conosca la situazione clinica del paziente, le caratteristiche chimiche e il comportamento in fisiologia e patologia dei vari minerali. Si deve anche tener conto dell’equilibrio, delle sinergie e degli antagonismi dei vari minerali, in condizioni normali e patologiche. Con tutta probabilità è stata questa difficoltà di interpretazione, con la conseguente errata prescrizione terapeutica, che non ha permesso una diffusione maggiore di questo validissimo test diagnostico».

È possibile rilevare con il Mineralogramma il livello di metalli tossici dell’organismo?
«Assolutamente sì. In un mondo inquinato come quello in cui viviamo, questo può assumere una importanza cruciale per il paziente. Una volta rilevata la presenza di uno o più metalli tossici accumulati si può procedere terapeuticamente».

Come?
«Su più livelli. Attraverso chelazione con infusioni di un aminoacido sintetico, l’EDTA, dei metalli tossici, che vengono poi veicolati all’esterno con le urine. Con la somministrazione di minerali o vitamine antagonizzanti i metalli tossici presenti. Oppure con la somministrazione di minerali affini a quelli tossici, ma fisiologici, la cui carenza ha spesso reso possibile l’accumulo del minerale tossico stesso. È il caso dell’accumulo di cadmio che spesso è una conseguenza della carenza di zinco o di quello di alluminio che è spesso correlato ad uno squilibrio del metabolismo fosfo-calcico».

Quali sono i principali metalli tossici ricercati per la loro frequenza e pericolosità?
«Piombo, cadmio, mercurio, alluminio e arsenico. Per ognuno di essi esiste una strategia terapeutica. Spesso patologie complesse hanno alla base accumuli di queste sostanze a vari livelli organici e la terapia di questi stati intossicatori è fondamentale».

Fonte: libero-news.it
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Re:Che cos'è il Mineralogramma?
« Risposta #3 il: Agosto 07, 2010, 01:56:15 »
Mineralogramma prezioso in gravidanza

di Fabrizia Postiglione
(Febbraio 2007)


Prezioso in gravidanza, si effettua sui capelli. E misura le carenze di minerali nell'organismo


È indolore, semplice, non invasivo. Prezioso specie per le donne che vogliono un figlio. "Il mineralogramma, o analisi minerale tissutale, permette di valutare le riserve nutrizionali dell'organismo: sia i minerali maggiori, sia i minerali traccia (selenio, rame, cromo, zinco), importanti per la salute della madre e del feto", spiega Piero Gianfranceschi, pediatra e ricercatore dell'Adria di Milano, associazione per la ricerca sulle intolleranze alimentari.

"Un buon equilibrio di minerali migliora la gravidanza, perché durante questo periodo il loro fabbisogno aumenta. Se serve, può essere colmato con una integrazione mirata". Il mineralogramma si pratica tagliando capelli a 3 centimetri dal bulbo (per il peso di un grammo) e sottoponendoli ad analisi spettrofotometrica. Dal capello si può leggere che cosa è avvenuto nell'organismo negli ultimi tre mesi: è la "fotografia" di un'alterazione costituzionale.

"Questo esame", dice Tiziana Semplici, nutrizionista, "valuta, tramite il rapporto fra minerali, la situazione funzionale dell'organismo. Quello calcio-fosforo, ad esempio, è indice dell'attività metabolica (lenta o veloce), quello calcio-potassio della tiroidea, quello sodio-magnesio della surrenalica, il rapporto ferro-rame delle tendenze anemiche; si può disegnare così un quadro preciso delle predisposizioni patologiche", chiarisce la dottoressa, autrice di uno studio sull'influenza della alimentazione in gravidanza.

"Dall'esame del capello si possono anche capire in anticipo le tendenze alle difficoltà di concepimento, spesso dovute a carenze nutrizionali: se si è poveri di certi minerali come il magnesio o è alterato l'equilibrio zinco-rame, si possono avere interruzioni ripetute o sterilità".

Durante la gravidanza "il feto preleva ciò di cui ha bisogno dalle riserve della madre" avverte la nutrizionista, "ma se queste sono scarse, si rischia che il bimbo abbia problemi di insonnia, cattiva digestione, nervosismo, o che lei sia troppo impoverita".

Integrando le carenze si eviteranno crisi di stanchezza e depressioni post parto.

Molti minerali sono anche neurotrasmettitori cellulari (per esempio il rame): se si altera il rapporto zinco-rame l'umore ne è influenzato.

"Quanto ai bimbi, su di loro il mineralogramma può essere fatto a partire dal primo anno di vita", prosegue Semplici, "e avvisa di eventuali intolleranze alimentari: come nel caso in cui c'è eccesso di calcio e il piccolo sviluppa intolleranza a latte e formaggi.

Il test inoltre è utile quando insorgono problemi di comportamento o crescita". In quest'ultimo caso le mamme chiedono generici ricostituenti, invece, spiega Gianfranceschi, "grazie alle informazioni fornite dai capelli possiamo identificare le carenze e prescrivere integrazioni specifiche".

Nella donna il mineralogramma serve anche per indagare candidosi o cisti recidivanti che spesso sono causate da alterazioni di minerali e oligoelementi come zinco, rame e manganese.

Fonte: Repubblica.it
Cristiana

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