PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. In relazione al problema relativo alle amalgame dentarie si osserva quanto segue.
Esiste in verità un vivace dibattito sull’utilizzo del mercurio per le otturazioni dentali tra gli specialisti del settore, e molti autorevoli professionisti hanno denunciato gravi rischi per la salute dalle ricorrenti crisi di cefalee, alle depressioni, ai disturbi neurologici ecc.
Nel corso degli anni è stata di molto modificata la composizione delle amalgame che per molto tempo è stato il materiale di elezione per le otturazioni nei distretti posteriori (resistente, facile da usare, duraturo, economico), fino a quando è cominciata una revisione critica sul suo uso e sui suoi possibili effetti collaterali dovuti al fatto che la presenza delle otturazioni possa comportare rilascio di mercurio superiore a quanto si potesse supporre in passato.
Sulla tossicità del mercurio esistono pochi dubbi. Il metallo, dopo assorbimento per inalazione o ingestione, va ad interferire con il sistema immunitario, renale, intestinale, riproduttivo, nervoso.
A livello immunitario, con prove su topi, si sono avuti casi di malattie autoimmuni. Nel rene si è visto che influisce su insulina, sodio e albumina. La normale flora batterica intestinale può venire alterata e dare luogo a fenomeni di disbiosi (c.d. candida) con vari effetti collaterali.
Quanto al sistema nervoso centrale c’è l’ipotesi che intervenga nei prodromi dell’Alzheimer al pari di altri metalli pesanti. E le otturazioni che ruolo hanno? Secondo alcuni, al contrario di quanto si pensa, il mercurio non è stabile una volta inserito in bocca. L’emissione di vapori al mercurio dall’amalgama è costante, ma più accentuata durante la masticazione, lo spazzolamento dei denti e l’assunzione di bevande calde. Il rischio è molto più alto all’atto dell’immissione dell’amalgama e soprattutto nelle fasi della sua rimozione e della sua lavorazione. I sintomi possono essere i più vari e banali: cefalea, irritabilità e depressione, dermatiti ad eziologia sconosciuta, stanchezza cronica, psicoastenia, deficit della memoria, tremori. L’assorbimento avviene per via polmonare con passaggio immediato ad organi importanti quali rene, fegato e soprattutto cervello e sistema nervoso, così si spiegano sintomi come la cefalea e la stanchezza cronica.
Sull’argomento la letteratura scientifica è molto ricca, ma contraddittoria per l’insieme enorme di disturbi potenzialmente causati dal mercurio ma riconducibili anche ad altre cause. Si va da uno studio della rivista “Environmental Health Perspectives” che non ha trovato alcuna associazione tra numero di carie ricostruite con amalgama di mercurio e argento e la probabilità di sviluppare disordini neurologici, a una lettera di alcuni ricercatori italiani alla rivista Lancet, i cui dati suggeriscono che la quantità di mercurio rilasciata dall’amalgama sia piuttosto alta e quindi potrebbe essere necessario sostituire tutte le otturazioni. Una percentuale che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Associazione Dentisti Americani non supera l’1% della popolazione. A Upsala esiste la “Clinica dell’amalgama”, ovvero l’unica struttura pubblica al mondo che si occupa di patologie associate al mercurio e ad altri metalli pesanti. Se i livelli di mercurio riscontrati nel liquido spinale e nel sangue sono alti, lo staff valuta se è il caso di eliminarli o meno, e in quel caso il consiglio è di togliere le otturazioni in uno studio dentistico esperto nelle rimozioni. Sempre per rimanere in Europa, in Germania ci sono 83 associazione di vittime da metalli usati in odontoiatria.
In Italia il Ministro della Salute in un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 9 novembre del 2001 fa divieto di utilizzo e di immissione in commercio sul territorio nazionale di amalgami dentali non preparati sotto fauna i capsule predosate. Inoltre, raccomanda di evitare per precauzione l’utilizzo di tali prodotti nei pazienti allergici all’amalgama, nelle donne in gravidanza e in allattamento, nei bambini sotto i sei anni e nei pazienti con gravi nefropatie.
Un provvedimento che si allinea con quello di altri paesi europei, come la Francia, la Svizzera, la Germania, l’Olanda e la Svezia.
La regione Lombardia ha invitato ospedali e studi odontoiatrici ad accertare che il paziente non abbia allergie prima di utilizzare su di lui gli amalgami e di non utilizzarli, conformemente al decreto ministeriale.
Per ciò che riguarda il futuro la strada potrebbe essere quella di un approccio da parte di professionisti ed operatori più consapevole alla propria ed altrui salute con l’uso di sostanze che non alterino gli equilibri biologici dell’organismo.
In particolare si porrà il problema non tanto dell’uso dell’amalgama, ormai obsoleto ed affiancato da almeno 600 resine nuove, ma dalla sua rimozione che sarà in futuro il più grosso problema in questo settore della medicina.
D’altro canto esiste una straordinaria uniformità tra le associazioni odontoiatriche di tutto il mondo per le quali l’amalgama non è tossica e ci possono essere solo rari effetti collaterali. Come a dire che la fine della diatriba è ancora lontana.
Conclusione. Il dibattito scientifico sulla pericolosità delle otturazioni dentali costituite da amalgama (lega contenente mercurio) è tuttora in atto. Ci sono contributi orientati sia ad affermare l’innocuità della lega sia, all’opposto, a sostenere che è dimostrato che esistono depositi di mercurio nei tessuti dei portatori di otturazioni di questo tipo. Sia, infine, a ritenere dimostrata una correlazione tra alcune patologie neurodegenerative e le otturazioni medesime.
Va dato atto peraltro che i divieti all’uso di questi materiali (in Svezia, Norvegia e Danimarca) sono stati motivati da considerazioni sul potenziale inquinamento ambientale e non da evidenze sulla dannosità per la salute dei singoli individui.
E’ dunque opportuno monitorare il dibattito in corso, quindi a tal fine l’Agenzia sanitaria regionale attua continuamente una ricognizione della letteratura scientifica sull’argomento. In modo da poter disporre di eventuali evidenze che possano indurre a provvedimenti a tutela della salute pubblica, quali quelli indicati nell’interpellanza, che lo stato delle informazioni attualmente disponibili non sembra giustificare. Tale revisione sistematica della letteratura è ben più fattibile e produttiva di uno studio ad hoc sul territorio quale quello suggerito al punto 1) dell’interpellanza.
L’ultima significativa notizia sull’argomento è che la FDA (Food and Drug Administration), l’agenzia federale statunitense che regolamenta l’uso dei farmaci e degli ausili terapeutici, autorevolissima in materia, il 29 Luglio /2009 ha espresso una valutazione sui rischi dell’uso di amalgama. La FDA, esaminati oltre 200 studi sull’argomento, ha concluso che questo materiale non è tossico e che i vapori rilasciati dalle otturazioni in amalgama non rappresentano alcun pericolo per la salute. Tuttavia la FDA passa questo materiale dalla classe I che indica un “rischio basso”, alla classe II che indica un “rischio moderato”, e raccomanda la presenza delle seguenti indicazioni sull’etichettatura delle amalgame dentali:
- “Attenzione: contiene mercurio”
- “Attenzione: può essere pericoloso se si inalano i vapori”
- Precauzione: usare un’adeguata ventilazione
- Precauzione: conservare in luogo fresco e ventilato.
Viene indicata anche la percentuale di mercurio per peso.
Ulteriori eventuali dati ed evidenze scientifiche saranno dall’Agenzia portati a conoscenza dell’Assessore e da questo all’Assemblea legislativa nello spirito di quanto proposto specificamente al punto 4 dell’interpellanza presentata dal Consigliere Altomeni.
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