Autore Topic: CONSIGLI PER TUTTE LE STAGIONI  (Letto 8586 volte)

cristiana

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CONSIGLI PER TUTTE LE STAGIONI
« il: Settembre 07, 2010, 11:31:22 »
L'argilla sulla pancia

Il cataplasma d´argilla è un semplice rimedio, facile da preparare che vi permetterà di sfruttare le ottime proprietà terapeutiche di questa sostanza minerale.

Il cataplasma d´argilla è un trattamento locale da applicare sulla zona addominale. È molto indicato in caso di:
-infiammazione degli organi addomino-pelvici
-febbre
-disturbi digestivi cronici
-alterazioni o congestioni del flusso sanguigno

Come e perché funziona questo impacco?
Attraverso la pelle, che è in grado di assorbire e di secernere le sostanze idro e liposolubili, si verifica uno scambio tra i preziosi minerali di cui è composta l´argilla e i prodotti di scarto del metabolismo. Gli uni vengono assorbiti, gli altri eliminati con meccanismo osmotico.
Consideriamo più dettagliatamente il processo che si verifica quando applichiamo il cataplasma d´argilla.
L'applicazione dell´argilla sulla pancia causa di norma (dopo una brevissima fase di freddo, fase importantissima perché lo stimolo riflesso del freddo produce una vasodilatazione con un intenso afflusso di sangue) una maggiore traspirazione e sudorazione da parte della pelle.
L'argilla assorbe calore, liquidi e gas (i materiali di scarto), e cede i sali minerali di cui è composta (ferro, magnesio, potassio, calcio, sodio, manganese e altri oligoelementi) e debolissime dosi di energia elettromagnetica.
Questo scambio che facilita proprio la guarigione delle infiammazioni pelvico-addominali e dei disturbi digestivi cronici. L´impacco lasciato per una o più ore lavora infatti sui tessuti e organi a rapidissimo ricambio come la pelle e le mucose dell´apparato digerente. Agisce però anche sulle funzioni viscerali che vengono stimolate per via riflessa dalla cute. Sui tessuti infiammati il fenomeno si verifica con maggiore intensità: più vi è calore, maggiore è il flusso sanguigno e di conseguenza più rapidamente avviene lo scambio tra i preziosi minerali dell'argilla e le sostanze tossiche di scarto.


La colite

Stress e cattiva alimentazione sono alcune delle cause scatenanti della colite che, nelle sue forme più lievi, può essere curata con semplici rimedi naturali. Ce li illustra il dr. Roberto Bianchi.

Vi è mai capitato di dover saltare (con vostro grandissimo dispiacere) un’interrogazione a scuola per improvvisi dolori addominali, spergiurando che non si trattava di una messa in scena? Tutta colpa del nostro intestino, che a volte può giocarci proprio brutti scherzi: spesso risente del nostro stress e della nostra ansia.
È soprattutto il colon a somatizzare situazioni emotivamente stressanti che possono anche determinare l’insorgenza di coliti.
Per saperne di più su questo fastidioso disturbo intestinale legato anche a una cattiva alimentazione abbiamo interpellato il nostro esperto, il dr. Roberto Bianchi.

La colite è una infiammazione del colon, la parte finale dell’intestino, detto intestino crasso. È una patologia che nella sua forma più comune e meno grave (chiamata sindrome del colon irritabile o colite spastica) può essere curata seguendo un’adeguata dieta e assumendo preparati fitoterapici.
I rimedi che vi proporrò vanno però seguiti solo dopo aver accertato che la colite non è né ulcerosa (forma grave di colite caratterizzata da uno stato infiammatorio cronico) né ischemica (causata da un deficit dell’apporto di sangue al colon) né di tipo infettivo (causata da agente esterno: tifo, paratifo, tubercolosi addominale, schistosomiasi, yersina, sighella, ameba e salmonella).
Ai fini di una corretta diagnosi della colite è assolutamente necessario consultare un medico che, a seconda della gravità del caso, prescriverà la coprocoltura (analisi delle feci), la colonscopia e esami atti a individuare eventuali intolleranze alimentari (come per esempio l’esame del capello).
La colite cronica può infatti essere causata dalla presenza in dieta di un alimento a cui l’organismo è intollerante.

Nel caso in cui si sia accertato che:
- i dolori all’addome,
- i disturbi della regolarità intestinale (stitichezza o diarrea),
- il senso di gonfiore addominale
- anoressia, nausea, alitosi, stanchezza e difficoltà di concentrazione mentale
siano ascrivibili a una colite spastica, dovuta principalmente a stress emotivo e/o a uno stato psicologico ansioso, è bene curarsi innanzitutto con una corretta alimentazione.

Sono ottime le creme di cereali all’orzo e al grano saraceno.[\b] Anche il riso integrale è consigliato (va ben cotto). Sono indicate inoltre verdure non fibrose e con poco fogliame come carote, finocchi e patate cotte. Meglio preparare insalate con al massimo due ortaggi.
Vanno invece evitati i cibi scorzosi o fibrosi (i gambi di cavolfiore o le cipolle), i formaggi stagionati, i salumi, i dolciumi industriali o fritti e il cioccolato.
In caso di diarrea il latte è da eliminare.

Come preparati fitoterapici vi consiglio:

- una tisana con fiori di camomilla, semi di finocchio e fiori di malva da lasciare in infusione almeno 10 minuti. Meglio sarebbe lasciare i fiori di camomilla in infusione per un’ora affinché venga accentuata la loro azione antispasmodica, lenitiva e sedativa del sistema nervoso. La tisana va bevuta prima dei pasti almeno 2-3 volte al giorno.

- il succo di limone. Se ne è dimostrata l’efficacia come antibatterico, disinfettante e sfiammante naturale dell’intestino. Spremete il succo di un limone e diluitelo in acqua bollente. Bevete quand’è ancora caldo. È utile assumere il succo di limone sia come curativo sia come preventivo, specialmente prima e durante viaggi in paesi esotici.

In caso di coliti con spasmi dolorosi vi consiglio di applicare sull’addome un cataplasma d’argilla e di assumere per via orale Cuprum Heel 2 compresse ogni 2 ore o Cuprum 5CH 3 granuli ogni due ore.


Il colesterolo: combattiamolo per prevenire l’Arteriosclerosi

Con una corretta alimentazione e con preparati naturali il colesterolo ha le ore contate. Abbassandolo entro i limiti vivremo più serenamente senza temere infarti o ictus.

I dati parlano chiaro: in Italia, così come negli altri paesi industrializzati occidentali, ben il 50% delle morti è dovuto a infarti cardiaci, celebrali, polmonari, renali, ictus, tutte patologie legate all’aterosclerosi.
Questo termine, che deriva dall’unione di due parole greche (athere e scleros), indica la condizione patologica in cui placche di grasso (le athere) si accumulano sulla parete interna dei vasi arteriosi, diventando col passare del tempo sempre più dure (scleros sta per “duro”) e finendo con l’ostruire il libero flusso del sangue. E se il sangue non fluisce a causa di una chiusura del vaso sanguigno, la diretta conseguenza è un infarto, un ictus. Prevenire l’aterosclerosi è però possibile, prestando innanzitutto attenzione al livello di colesterolo nel sangue, come ci spiega qui di seguito il dr.Roberto Bianchi.
 
Il colesterolo è un grasso, un lipido (e più precisamente uno sterolo) prodotto soprattutto dal fegato, ma anche da pelle, cervello, surrenali, intestino, aorta. Benché il nostro corpo ne abbia bisogno per assolvere a diverse funzioni (se non ci fosse colesterolo le ghiandole fondamentali – ipofisi, ovaie, testicoli e surrenali – non sarebbero in grado di produrre i propri ormoni né il fegato potrebbe sintetizzare la bile, anche la vitamina D verrebbe meno) non dobbiamo dimenticare che il colesterolo nel sangue deve mantenersi, onde evitare l’insorgenza della malattia aterosclerotica, entro il valore di 180-200 mg per decilitro di sangue.
Per comprendere la tendenza aterosclerotica di una persona è però molto importante considerare non solo il valore totale del colesterolo nel sangue: gioca infatti un ruolo determinante anche il rapporto tra HDL-colesterolo e LDL-colesterolo.
Vediamo in dettaglio questi due tipi di colesterolo, che si differenziano a seconda del tipo di lipoproteina con cui si combinano per circolare nel sangue.
Nel caso in cui il colesterolo si combini con lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins) si parla di LDL-colesterolo. È questo il “grasso cattivo” perché, essendo trasportato dal fegato alla periferia, tende a depositarsi sulle pareti dei vasi arteriosi. Le placche poi col passar degli anni si irrigidiscono, finendo per ostruire i vasi sanguigni.
L’HDL (High Density Lipoproteins) indica invece il grado di ripulitura del grasso nel sangue.
Le lipoprotine ad alta densità veicolano infatti il colesterolo dalla periferia al fegato, riassorbendo quello circolante.
Se il rapporto tra HDL-colesterolo e LDL-colesterolo si mantiene nei limiti di 30-50 mg per decilitro la situazione è del tutto normale.
Viceversa è necessario intervenire, puntando innanzitutto su una corretta alimentazione. Il consumo eccessivo di saccarosio, di grassi animali e di sale, unito a un limitato apporto di fibre, è una concausa scatenante della ipercolesterolemia e, conseguentemente, delle malattie dell’apparato cardiovascolare.

Per combattere il colesterolo a tavola bisogna darsi a un’alimentazione mediterranea a base di cereali integrali, ortaggi, frutta e legumi.
Tra le proteine di origine animale la più indicata è il pesce in quanto i suoi grassi sono estremamente utili per abbassare il livello di colesterolo.
Da privilegiare tutti i grassi vegetali eccezion fatta per l’olio di palma e di cocco.
Va ridotto invece il consumo di grassi animali: burro e strutto. Anche la margarina è da eliminare perché, essendo stata manipolata chimicamente, produce grassi saturi. Molti biscotti ne contengono sottoforma di “grassi vegetali”.

Per la prevenzione delle malattie cardiovascolari è inoltre necessario:- smettere di fumare perché la nicotina aumenta la contrazione e l’irrigidimento dei vasi sanguigni.
- praticare attività fisica in quanto così facendo si abbassa l’LDL-colesterolo e si aumenta l’HDL-colesterolo
- mantenere il livello di glicemia nella norma perché la glicemia favorisce l’aumento delle placche aterosclerotiche.

Alcuni alimenti “amici”, utilissimi per far diminuire il livello di colesterolo nel sangue, sono il tarassaco e l’aglio.
Hanno un’azione ipocolesterolizzante e fibrinolitica, favoriscono cioè una maggiore fluidità del sangue.
L’aglio va assunto sotto forma di perle o compresse. Per quanto riguarda il tarassaco è invece utile eseguire una cura di 4-6 cicli di 20 giorni con succo di tarassaco (si trova già pronto in commercio) o decotto delle sue radici.
Un’altra utile pianta medicinale è il cardo mariano, ricchissimo di fitoestrogeni. Studi clinici ne hanno confermato l'utilità in casi di intossicazione del fegato, epatiti, e altre malattie croniche del fegato relative all'abuso di alcool.
Va assunto in tisana bollita 10 minuti, due tazze al dì.

Un ulteriore aiuto nella lotta contro il colesterolo è rappresentato dalle capsule di olio di lino e di pesce che potete acquistare in farmacia. Sono ricche di omega-3 e di acidi grassi polinsaturi efficaci nella prevenzione delle malattie aterosclerotiche.
Utili come coadiuvanti anche alcune terapie: consiglio in particolar modo il bagno di vapore e l’idrocolonterapia.

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Cristiana

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