Una palestra per gli occhi
Chi l’ha detto che solo i nostri bi e tricipiti meritano di essere rinforzati con esercizi quotidiani? Il lavoro sedentario davanti a un terminale video indebolisce anche i muscoli del bulbo oculare che, per ritornare a buone prestazioni, devono essere allenati proprio come un qualsiasi altro muscolo. Ecco quali esercizi compiere
Non c’è dubbio: col nostro lavoro quotidiano davanti allo schermo di un computer affatichiamo spesso gli occhi che a lungo andare possono perdere di tono muscolare, con conseguente insorgenza di patologie soprattutto in soggetti geneticamente predisposti.
La questione è tanto seria da aver fatto scendere in campo nel 2000 ben tre ministeri (del lavoro, della previdenza sociale e della sanità) con il decreto “Linee guida d'uso dei videoterminali”.
È stabilito che, onde evitare l'insorgenza di problemi visivi, è necessario:
a) illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce naturale, mediante la regolazione di tende o veneziane. La luminosità di tastiera, schermo, documento e ambiente dovrebbe essere la stessa in modo da evitare contrasti eccessivi;
b) orientare e inclinare lo schermo per eliminare, per quanto possibile, riflessi sulla sua superficie; c) assumere la postura corretta di fronte al video in modo tale che la distanza occhi-schermo sia pari a circa 50-70 cm;
d) disporre il porta-documenti, se presente, alla stessa altezza e distanza dagli occhi, dello schermo, ricorrendo ai meccanismi di regolazione;
e) distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l'affaticamento visivo;
f) durante le pause ed i cambiamenti di attività previsti, è opportuno non dedicarsi ad attività che richiedano un intenso impegno visivo, come ad esempio la correzione di un testo scritto;
g) cura della pulizia periodica di tastiera, mouse e schermo;
Ma non basta. Come ci spiega qui di seguito il dr. Roberto Bianchi dobbiamo rinforzare la muscolatura del bulbo oculare per prevenirne l’invecchiamento e il trofismo.
A chi passa molte ore davanti a un videoterminale o chi svolge un lavoro di precisione con lenti o microscopio consiglio di prendersi cura dei propri occhi eseguendo alcuni esercizi di ginnastica oculare. Si comincia con 5 tagli verticali e 5 orizzontali: si guarda cioè in su e in giù e poi da destra a sinistra e viceversa.
Si passa quindi ai tagli obliqui dall'alto a sinistra al basso a destra e viceversa.
È poi la volta degli esercizi di rotazione: l’occhio va fatto roteare in senso orario per 5 volte e poi in senso antiorario. Per pulire la corea vanno invece fatte delle sbattiture frequentissime.
Nella fase successiva l’occhio va spalancato completamente e mantenuto fisso senza sbattere per 5 secondi.
C’è poi la messa a fuoco alternata di un oggetto a 2 cm e poi a 3 mt.
Infine è la volta del massaggio: con due dita si massaggia l’occhio a palpebra chiusa e poi con le due mani gli si porta calore.
Se si è in un periodo di forte sovraccarico visivo consiglio di aggiungere alla dieta quotidiana succhi di mirtillo e di carota che, essendo ricchissimi di protovitamina A, hanno una funzione protettiva nei confronti della retina.
Nel caso in cui si sentano gli occhi particolarmente pesanti e stanchi sono utili due semplici pratiche, anche se raccomando sempre il consulto di uno specialista:
• tre sciacqui con acqua fredda degli occhi per due volte al giorno al fine di riattivare la circolazione visiva
• l’impacco di camomilla sugli occhi da lasciare tutta la notte al fine di farli riposare e di sfiammare le congiuntive
Insonnia addio
Ecco come prendere sonno con tranquillità, senza ricorrere a trattamenti chimici.
Sono quasi le due. Si sente il ticchettio della sveglia vicino al comodino che vi ricorda che tra meno di cinque ore vi dovrete alzare. E voi? Da mezzanotte cercate di prender sonno. Avete contato e ricontato fino a 1000 o forse fino a 10.000. Ma di dormire non se ne parla proprio. Vi agitate ancor di più. Vi innervosite e alla fine vi presentate il giorno dopo in ufficio stanchi, scocciati e col terrore che la notte che verrà sarà un´altra notte d´insonnia.
Che fare? Come combattere l´insonnia?
Ecco i consigli del dottor Roberto Bianchi.
L'insonnia è una patologia molto diffusa. Ne soffrono moltissimi italiani, si stima più del 20% dell´intera popolazione. Questo disturbo del sonno si può manifestare sotto forma di:
insonnia iniziale, difficoltà ad addormentarsi,
insonnia centrale, caratterizzata da numerosi e a volte prolungati risvegli,
insonnia terminale, mancato ripristino del sonno dopo un risveglio precoce notturno.
La cura convenzionale con trattamenti chimici può spesso portare a sonnolenza mattutina e ad assuefazione.
In caso di insonnia lieve è bene affidarsi alla fitoterapia e in particolare a queste piante medicinali:- valeriana (15 gocce la sera prima di coricarvi)
- rosolaccio (15 gocce la sera prima di coricarvi)
- escoltzia (1 o 2 capsule la sera prima di coricarvi)
Vi consiglio anche la camomilla di cui molti di voi faranno senz'altro già uso. Prestate però attenzione al tempo di infusione. Se la fate leggera rischiate di ottenere l´effetto contrario a quello sperato.
Su alcuni soggetti la camomilla ha infatti un effetto leggermente eccitante, (ricerche hanno dimostrato che contiene piccole dose di caffeina), effetto però che non si manifesta se lasciate i fiori in infusione per almeno un´ora. Questo il tempo minimo necessario affinché si liberino i principi attivi (per esempio il camazulene)che hanno un´azione sedativa.
Non solo la fitoterapia, ma anche l´omeopatia può esservi d´aiuto.
Prendete belladonna 30ch 3 granuli prima di coricarvi se soffrite di insonnia con contratture e spasmi. Se invece non riuscite a prender sonno perché eccitati da buone notizie vi faranno bene 3 granuli di coffea 200 ripetibili dopo 30 minuti. Nel caso in cui abbiate invece un´insonnia con agitazione e nausea dovete prendere ignazia 200 3 granuli ripetibili dopo 3 minuti.
Per migliorare la qualità del sonno sono molto indicate anche la frizione fredda e l'argilla sul fegato.
Oltre ai prodotti fitoterapici e omeopatici utili per sconfiggere l´insonnia anche alcune semplici pratiche come:
1 - coricarsi con regolarità sempre alla stessa ora
2 - fare, prima di andare a letto, un bagno caldo con 3 cucchiai di soluzione di melissa
3 - dedicarsi a una lettura rilassante e appassionante per distrarsi
Molto indicate anche le tecniche yoga.
Se proprio non riuscite ad addormentarvi ricordate che l´insonnia può essere anche un´occasione per meditare e ritrovarsi, se si è in delicati momenti di passaggio o di cambiamento.
Eterna giovinezza col kefir del caucaso
Volete vivere a lungo, godendo possibilmente di buona salute? Beh, nell´attesa che la scienza metta a punto qualche terapia a base di ingegneria genetica, non vi resta che imitare gli abitanti del Caucaso che da millenni bevono kefir
Forse non lo sapevate, ma uno dei luoghi sulla terra dove la popolazione è più longeva è proprio quella zona che sta tra il Mar Nero e il Mar Caspio. Il segreto? Il kefir, una semplice bevanda fermentata a base di latte o d'acqua che in quelle regioni si beve da millenni.
Leggenda metropolitana, direte voi. E invece illustri studiosi (Prof. Drasek, Prof. Menkiv) tra cui anche un premio nobel (il Prof. Metchnikov) hanno documentato come gli abitanti delle regioni caucasiche non conoscano tubercolosi, cancro né disturbi intestinali. Merito soprattutto del kefir che, stando ai loro studi, guarisce i catarri delle vie respiratorie, i crampi di stomaco, le infiammazioni intestinali croniche, quelle del fegato, i disturbi alle vie biliari e le malattie alla vescica. Per saperne di più sulle proprietà terapeutiche di questa bevanda caucasica ci siamo rivolti al dottor Bianchi di Cremona. A lui la parola.
Il kefir è una bevanda fermentata che contiene lattobacilli bulgarici, streptococchi termofili, lieviti, batteri propionici, anidride carbonica, enzimi vari, alcol etilico, varie vitamine (gruppo B, C, PP) zuccheri semplici, acqua o latte. Esiste infatti sia un kefir di latte sia un kefir d´acqua: quest´ultimo sembra però avere maggiori proprietà terapeutiche.
In virtù dei suoi fermenti il kefir funziona da riequilibratore della flora batterica intestinale, impedendo la decomposizione e la putrefazione del bolo nell´intestino. Questa bevanda stimola quindi il sistema immunitario intestinale con benefici effetti sul sistema immunitario di tutto il corpo.
Il kefir può essere utilizzato come coadiuvante nella cura di varie patologie:
- Malattie di nervi periferici
- Ulcere gastriche e duodenali
- Catarro bronchiale
- Artereosclerosi ipercolesterolizzante
- Malattie epatiche e biliari
- Malattie renali
- Malattie dello stomaco e dell´intestino
- Diarrea
- Stipsi
- Eczemi
Va bevuto tutti i giorni con un dosaggio pari a un litro. Il kefir è una sostanza liquida, meno densa dello yogurt, dal gusto dolce e frizzante come quello del mosto d´uva. Potete berlo anche ai pasti in sostituzione dell´acqua
COME PROCURARSI I FERMENTI DI KEFIR
In commercio non trovate la bevanda di kefir, ma i fermenti di kefir che servono, uniti ad altri ingredienti, alla preparazione del kefir. I fermenti si possono acquistare o presso importatori di prodotti tipici caucasici o presso farmacie/erboristerie. Ma se conoscete qualcuno che già fa uso di kefir chiedete di darvi un po´ dei suoi fermenti: non ne rimarrà privo perché questi micro organismi raddoppiano molto velocemente
COME PREPARARE IL KEFIR D´ACQUA
Ingredienti:
- Un vaso di vetro della capacità di 2 litri che va chiuso con un tappo
- 6 cucchiai di fermenti kefir
- 3 cucchiai di zucchero
- 2 fichi secchi o prugne
- mezzo limone possibilmente biologico
- un colino
Preparazione
Riempire il contenitore d´acqua e aggiungerci i fermenti Kefir e la frutta. Mescolare molto bene gli ingredienti e chiudere con l´apposito tappo.
Lasciar fermentare 2 giorni a temperatura ambiente. Tenete conto che il kefir fermentato 24 ore ha effetto lassativo poiché ancora ricco di glucosio e saccarosio, quello fermentato oltre 48 ore ha invece un effetto astringente poiché più acido.
Ogni 24 ore mescolare gli ingredienti. Il contenuto di carbonio aumenta di giorno in giorno.
A fermentazione ultimata, spremere il limone, eliminare la frutta e filtrare la bevanda con il colino in una bottiglia. La bevanda va tenuta in frigorifero fino al completo consumo. Il preparato va bevuto ogni giorno.
Lavare molto bene il vaso e il fungo che nel processo di fermentazione sarà aumentato di volume. Per una nuova preparazione del kefir, rimettete nel vaso solo 6 cucchiai di fermenti. Il resto potete regalarlo o utilizzarlo come fertilizzante organico.
Alcune utili indicazioni
Nella preparazione del kefir si raccomanda di curare molto l´igiene.
Il kefir va consumato sempre fresco perché è una bevanda che può contaminarsi facilmente.
Anche se non preparate il kefir, il fungo rimane in vita per parecchi giorni a patto che lo manteniate in acqua zuccherata.
a cura del Dott. Bianchi e di Alessandra Mariotti
Fonte : buonpernoi.it