Ciao Cristiana
Ho ancora una domanda
Il dentista che ho contattato sbaglia quando consiglia di assuemere chelanti, ma probabilmente è in grado di rimuovere l'amalgama perfettamente, quindi potrei effettuare la chelazione con la mineral test come tu ben consigli e rimuovere le amalgame tramite questo dentista.
Nel sito di questo dentista viene riportato il protocollo per la rimozione delle amalgame,
1)Per eseguire una perfetta rimozione delle amalgame basta seguire scrupolosamente questi 10 punti?
2)Un dentista che opera in questo modo può essere considerato affidabile per rimuovere le amalgame?
Qui di seguito riporto il protocollo:
protocollo per la rimozione del mercurio
1
L’emissione di mercurio è causata dal contatto della fresa con l’otturazione. Minore è il percorso di
contatto, minore è l’esposizione. La classica tecnica di smontaggio totale dell’otturazione per usura
è il sistema che porta la fresa in contatto continuo con l’amalgama ed è quindi il più dannoso. Il
dentista è portato a operare così in funzione della grande efficienza del trapano-turbina e di fatto
rimane il sistema con cui si smonta qualsiasi altro materiale. Idealmente l’amalgama va disincasto-
nata dal dente senza toccarla o con il minor numero di passaggi possibili nel materiale.
2
Le frese ideali per la rimozione sono sottili e lunghe fiamme in carburo di tungsteno, magari mo-
nouso. Le frese diamantate hanno per loro natura un taglio di tipo abrasivo e un coefficiente di at-
trito alto (attrito = calore). Il disegno lamellare delle frese in carburo di tungsteno permette un ta-
glio netto con una temperatura di contatto più bassa e quindi minore emissione.
3
Utilizzare strumenti rotanti con basso numero di giri e alto torque; tendenzialmente è meglio il
moltiplicatore anello rosso alla turbina.
4
Aumentare al massimo il raffreddamento della fresa, scegliere manipoli con ugelli multipli e con
getti in buone condizioni. Se possibili portare al massimo la portata di acqua e abbassare la quantità
di aria nello spray per evitare di soffiare in giro mercurio.
5
Una volta tagliato il margine periferico dell’otturazione è possibile sganciarla dal dente, che la ritie-
ne meccanicamente e senza adesione chimica, tramite l’uso di piccole leve ed escavatori. Non oc-
corre forzare e bisogna porre attenzione alle pareti sottili del dente.
6
La diga di gomma (foglio di lattice che ricopre la bocca lasciando fuori i soli denti da trattare) è un
ausilio sempre importante: contiene eventuali particelle prodotte durante il taglio dell’amalgama, ha
un parziale effetto membrana che isola la bocca ed è fondamentale per tutte le procedure di rico-
struzione con materiali adesivi, per evitare la contaminazione del dente da parte della saliva. Inoltre
aumenta notevolmente la visibilità della zona e facilita la precisione di lavoro. Attualmente poi so-
no disponibili fogli di diga non in lattice, completamente impermeabili al mercurio.
7
L’aspirazione è fondamentale! Risulta del tutto insufficiente l’aspira saliva, deputato unicamente a
evacuare liquidi da una pozza. Per avere un effetto di eliminazione di fumi e vapori serve
l’aspirazione chirurgica con cannule larghe (alta portata) e un buon motore aspirante. Oltre ai tradi-
zionali aspiratori chirurgici monouso (mai mettere oggetti contaminati da amalgama in autoclave)
esistono vari tipi di cannule dedicate allo scopo.
8
La ventilazione e il contenimento della zona di lavoro sono importati tanto per il paziente quanto
per lo staff odontoiatrico. Vale il concetto che più vicino alla zona di produzione dei fumi si effet-
tua l’aspirazione e il ricambio d’aria, minore è la dispersione dei vapori stessi e minore è la quantità
di aria da muovere. I vari sistemi di aspirazione ambientale da posizionare attorno al campo opera-
torio hanno questa
ratio
e servono per contenere l’emissione di nuvole tossiche.
9
Il paziente e l’operatore possono essere protetti dall’inalazione nasale di vapore di mercurio attra-
verso vari accorgimenti: mascherine nasali con flusso di aria non contaminata, caschi integrali con
filtri, mascherine con filtri al carbonio o ioduri specifici per il vapore di mercurio. Non è chiaro se
esista un beneficio a utilizzare l’ossigeno, che rischia di essere ossidante e facilitare l’assorbimento
di mercurio.
10
La fretta è incompatibile con la bonifica delle otturazioni in amalgama. Rimuovere più otturazioni
per appuntamento e far trascorrere tempi brevi tra le rimozioni stesse tende a sovrapporre even-
tuali picchi di esposizione, senza particolari benefici se non quelli della praticità operative. La rimo-
zione di una otturazione al mese rimane l’indicazione più sensata.
Riporto anche quanto scritto nel sito alla voce amalgame:
rimozione amalgame
Le otturazioni in amalgama sono statte utilizzate per molti anni in Italia come all’estero. Oggi però, alla luce delle recenti ricerche scientifiche, non vengono più proposte, anzi si sta progressivamente provvedendo alla loro rimozione.
Le otturazioni in amalgama infatti contengono il 50% di mercurio, un metallo pesante che presenta una forte tendenza a depositarsi nei tessuti con reazioni allergiche, effetti sul sistema immunitario, interazioni a livello del sistema nervoso, interferenza con la funzione renale, passaggio al feto e tossicità fetale, induzione di resistenza batterica. Federico Ronchi (in Aspetti tossicologici del micromercurialismo indotto da otturazioni in amalgama ma esistono molti lavori scientifici pubblicati che descrivono gli effetti tossici del mercurio) afferma: “Il rilascio di mercurio da parte delle otturazioni in amalgama è oggi un fatto acquisito e ben documentato, così come ne è dettagliatamente conosciuto il destino biologico all’interno dell’organismo. Le conseguenze dell’intossicazione cronica che ne deriva sono tutt’ora poco comprese e studiate e necessitano di essere approfondite attraverso studi sperimentali ed epidemiologici affidati a specialisti dei diversi settori della medicina. Ulteriori dati sono necessari circa la soggettività genetica della risposta immune ed allergica al mercurio, al fine di poter identificare quei soggetti che, in modo maggiore di altri, risentono dell’impiego dell’amalgama quale materiale da otturazione. Alla luce dei dati scientifici oggi disponibili occorrerebbe iniziare a considerare l’amalgama al pari di un farmaco e quindi dotato, in quanto tale, di controindicazioni ed, inevitabilmente, di effetti collaterali”.
La rimozione delle amalgame deve perciò avvenire in modo protetto, sia per il paziente che per l’odontoiatra e il suo staff poiché i momenti più pericolosi per l’inalazione/assorbimento di mercurio sono proprio le fasi di apposizione e rimozione delle amalgame dentali (sebbene il rilascio di mercurio avvenga anche durante la masticazione soprattutto con cibi caldi o semplicemente con una gomma da masticare).
Brevemente, i principali accorgimenti utilizzati sono:
l’uso della diga di gomma che ricopre la bocca lasciando fuori i soli denti da trattare ed evita la possibile deglutizione dei residui di amalgama;
una corretta scelta delle frese e un loro adeguato utilizzo per evitare la dispersione di residui di amalgama e la formazione di vapori di mercurio;
l’utilizzo di doppia aspirazione chirurgica con emissione dei vapori filtrati all'esterno;
l’adozione di sistemi di protezione per evitare l’inalazione di vapori di mercurio (polvere di carbone attivo sublinguale durante l'intervento e aspirazione locale con sistema brevettato Clean Up).