Autore Topic: BPA: il Canada non lo vuole più nei biberon e nelle bottiglie perchè è tossico  (Letto 13336 volte)

cristiana

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26-08-10

Il Canada pronto a indicare come tossico il bisphenol A
Environment Canada spera di farcela in 8-10 settimane

OTTAWA - Il Canada si prepara ad aggiungere il bisphenol A alla lista delle sostanze tossiche. A confermarlo ieri è stato Environment Canada, che si aspetta «di concludere il processo per l’aggiunta del bisphenol A alla lista di sostanze tossiche di categoria 1 del Canadian Environmental Protection Act del 1999 in 8-10 settimane». La sostanza chimica - ad esempio usata nella plastica per le bottiglie d’acqua - è diventata sempre più controversa da quando, due anni fa, il governo annunciò sulla Canada Gazette che avrebbe designato la sostanza come tossica, alla luce del sospetto che i sui effetti, simili a quelli degli estrogeni, provochino scompensi ormonali.
Dal 2008 Ottawa ha proibito la vendita di biberon in plastica policarbonata che contengano bisphenol A, ma ogni ulteriore provvedimento e stato aspramente combattuto dall’industria. Nonostante le pressioni dell’American Chemistry Council, però, il ministro dell’Ambiente Jim Prentice ha rifiutato la richiesta di una commissione per rivalutare l’indicazione di tossicità per il bisphenol A. Secondo Prentice, infatti, l’Acc non è stato in grado di presentare alcun fatto nuovo e ci sarà tempo dopo che il cambiamento sarà entrato in vigore per discutere ancora.
Solo la settimana scorsa, invece, era stata StatsCan a presentare dati allarmanti sulla presenza di bisphenol A nei canadesi in generale, nei bambini tra 6 e 11 anni in particolare.
Il Canada è stato il primo Paese al mondo ad annunciare l’intenzione di indicare come tossico il bisphenol A, sostanza che oggi si trova non solo nelle bottiglie ma anche in molti utensili da cucina, custodie di cd e perfino ricevute. Provvedimenti sono stati presi anche in Francia Danimarca e alcuni Stati Usa.

Fonte


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Il Bisfenolo A, solitamente abbreviato in BPA, è un composto organico con due gruppi fenolo. È noto anche come 2,2-bis(4-idrossifenil) propano. È un mattone fondamentale nella sintesi di plastiche e additivi plastici. La sua produzione annua di 2–3 milioni di tonnellate ne fa uno dei monomeri principali nella produzione del policarbonato.

Sospettato di essere dannoso per l'uomo sin dagli anni trenta
, i dubbi sull'uso del BPA hanno avuto risalto sui media nel 2008, quando molti governi hanno effettuato studi sulla sua sicurezza e alcuni venditori hanno tolto dal mercato i prodotti che ne contenevano. In particolare il BPA sembra essere imputato in numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e nel calo di fertilità nell'uomo adulto.

l Bisfenolo A altera l'attività dell'apparato endocrino, attivando i recettori degli ormoni e può quindi avere effetti negativi sulla salute se il dosaggio è elevato. Studi sperimentali hanno dimostrato che il bisfenolo A mima l’azione degli estrogeni, essenziali nello sviluppo cerebrale, a tal punto che anche dosi minime di questa sostanza possono inibire del tutto l’azione degli estrogeni sulla crescita neuronale.
Si stima che 0,23 parti per trilione di bisfenolo A possano avere effetti inibitori sullo sviluppo neuronale nei feti a pochi minuti di distanza dall’assunzione.

Si tende a pensare che le plastiche siano composti stabili, mentre il legame chimico tra le molecole di bisfenolo A è altamente instabile, e quindi c’è un elevato rischio che la sostanza si diffonda nell’acqua, nelle bevande o nel cibo che sono a contatto con le materie plastiche nelle quali è contenuta. Il Bisfenolo A è stato inoltre correlato allo sviluppo di numerose altre patologie a carico degli apparati riproduttori, della prostata e della mammella. Comunque in seguito all’esposizione al BPA il corpo umano metabolizza ed elimina questa sostanza rapidamente.

Il Bisfenolo A ha anche effetti nocivi sul cuore: il meccanismo alla base di tale effetto nocivo è stato studiato usando tecniche di imaging cellulare. Il BPA stimola la contrazione degli estrogeni e rapidamente modifica il controllo delle concentrazioni di calcio libero dentro le cellule del cuore, ma solo nelle cellule del cuore femminili. Esso provoca un aumento del rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico (la parte del muscolo cardiaco che immagazzina e rilascia gli ioni di calcio) rilascio che è la causa delle aritmie. Esse possono avere altre conseguenze dannose, in particolare un attacco di cuore.

Gli studi condotti mostrano una chiara evidenza di effetti endocrini e consentono di definire una dose massima tollerabile giornaliera (TDI) di 0,05 mg/kg p.c.; per contro la valutazione della possibile esposizione umana attraverso i materiali a contatto con gli alimenti esclude un rischio significativo di eccedere la TDI. Lo U.S. National Institute of Environmental Health Sciences ha prodotto nell'aprile 2008 una bozza di valutazione del rischio per la salute umana conseguente all'esposizione complessiva attraverso gli alimenti, i prodotti di consumo e l'ambiente di vita. Il documento ha comparato gli effetti del BPA negli studi sperimentali, e le relative relazioni dose-risposta, con le informazioni disponibili sui livelli di esposizione umana, compresi gli studi - tuttora limitati - di epidemiologia e monitoraggio biologico.
Le conclusioni escludono qualunque rischio -agli attuali livelli di esposizione- per la salute riproduttiva dell'adulto o per l'esito della gravidanza. Tuttavia, permangono alcune preoccupazione per il rischio di effetti a lungo termine sullo sviluppo endocrino, neurocomportamentale e riproduttivo in seguito ad esposizione in utero e/o durante l'infanzia.

L'Italia nel 2008 ha ritenuto sicuri i limiti stabiliti dalle ricerche di Lang lasciandoli invariati.
« Ultima modifica: Agosto 31, 2010, 12:32:11 da cristiana »
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Bisfenolo e alimenti
Il bisfenolo A (BPA) viene usato, insieme ad altre sostanze chimiche, per produrre il policarbonato, una plastica rigida con cui si fabbricano biberon, piatti, tazze, caraffe, stoviglie per il microonde e recipienti vari ad uso alimentare. Il bisfenolo viene utilizzato anche per produrre materiale plastico adatto al rivestimento interno di lattine, scatole metalliche (es. scatole per il tonno o la passata) serbatoi per acqua, ecc...

Per questi suoi impieghi è presente nell'elenco delle sostanze idonee al contatto con gli alimenti ed è stato più volte oggetto di studi per poterne valutare l'effettiva sicurezza.
La possibilità che venga ingerito dipende dal fatto che dai contenitori e dai rivestimenti interni il bisfenolo può migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande. Poiché il bisfenolo rientra tra le sostanze potenzialmente in grado di interagire con gli equilibri ormonali dell'organismo ed è imputato di avere un effetto sulla fertilità e la riproduzione, nel tempo sono state condotte numerose revisioni sulla sua pericolosità.

Nel 2006 l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha valutato il BPA specificamente per il suo uso in materiali a contatto con gli alimenti, concludendo che gli studi sperimentali mostrano una chiara evidenza di effetti endocrini e ha fissato per questa sostanza una dose giornaliera tollerabile di 0,05 milligrammi/chilogrammo di peso corporeo. La dose giornaliera tollerabile è una stima della quantità di una sostanza, espressa in base al peso corporeo, che può essere ingerita ogni giorno per tutta la vita senza rischi apprezzabili. Recenti studi sugli animali hanno però riportato insidiosi effetti a basse dosi di BPA.

Sebbene non sia attualmente provato che il BPA sia pericoloso per bambini e adulti, questi nuovi studi hanno portato le autorità sanitarie ad esprimere qualche preoccupazione sulla sicurezza del BPA. Ci sono considerevoli discrepanze negli esiti sia rispetto al tipo degli effetti osservati, sia, laddove riportato, sulla quantità di BPA ingerita a cui si manifestano. Questo ha portato a controversie sulla sicurezza del BPA nella comunità scientifica con conseguenti difformità di comportamento fra le autorità regolatorie nel gestire questo rischio, fatto che ha destato l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica. Alla luce di ciò la Commissione Europea ha chiesto all'EFSA di compiere una nuova valutazione del profilo di sicurezza di questa sostanza.

In attesa di ricevere il nuovo parere EFSA , per precauzione si possono eventualmente seguire alcune semplici indicazioni per ridurre l'esposizione al BPA (con particolare attenzione per i neonati e i bambini), come quelle riportate dal Dipartimento della Salute americano (HHS):

1. Seguire le raccomandazioni del medico nell'alimentazione dei neonati: i benefici dell'allattamento superano i rischi potenziali di esposizione al BPA (i latti artificiali, sia liquidi che in polvere) generalmente non contengono tracce rilevabili di BPA).

2. Scartare i biberon e le tazze di plastica con graffi e abrasioni: se contengono BPA possono rilasciarlo più facilmente.

3. Tracce aggiuntive di BPA possono essere trasferite quando liquidi o cibi caldi o bollenti vengono in contatto con plastiche fatte con BPA: non mettere acqua, latte artificiale o altri liquidi bollenti o molto caldi nelle bottiglie contenenti BPA; scaldare l'acqua per sciogliere il latte in polvere o il latte artificiale liquido in un altro contenitore BPA-free e poi trasferirlo; sterilizzare e pulire il biberon secondo le istruzioni e farlo raffreddare prima di aggiungere il latte artificiale.

4. I giocattoli in plastica per bambini generalmente non sono fatti con BPA.

5. Controllare la marcatura sulle bottiglie e i contenitori per alimenti. In particolare:
· Biberon: in Italia alcune aziende (ad esempio Mebby, Mam, Avent, Nuk, Chicco) vendono, accanto a quelle tradizionali, linee di biberon in vetro o in plastica senza bisfenolo, talvolta con prezzo più elevato. In generale l'oggetto non contiene BPA solo se sulla confezione presenta la dicitura BPA-free o O%BPA; se non c'è nessuna dicitura potrebbe contenerlo o meno.
· Tettarelle: la parte della tettarella che il bambino mette in bocca è fatta di lattice o silicone e non contiene BPA; in alcune tettarelle la protezione in plastica dura per evitare al bimbo di inghiottirla può contenere BPA, comunque l'esposizione potrebbe arrivare soltanto da questa parte e la migrazione del BPA è comunque trascurabile.
· Contenitori in plastica per alimenti: i contenitori di plastica sono marchiati di solito sul fondo con un Codice Internazionale di riciclo che indica il tipo di plastica e la modalità di riciclaggio. In generale le plastiche marchiate col codice 1, 2, 4, 5, 6 (vedi sotto) non dovrebbero contenere BPA, mentre alcune plastiche marchiate col codice 3 o 7 potrebbero essere fatte con BPA.
       

PET (1): polietilene tereftalato (bottiglie di acqua, di bibite, flaconi di shampoo, ecc…)
PE-HD (2): polietilene ad alta densità (contenitori degli yogurt, flaconi di detersivo, ecc…)
PVC (3): cloruro di polivinile (contenitori per alimenti, ecc…)
PE-LD (4): polietilene a bassa densità (sacchetti cibi surgelati, bottiglie spremibil, ecc…)
PP (5): polipropilene o Moplen (bottiglie di Ketchup, ecc…)
PS (6): polistirene o polistirolo (bicchieri monouso, ecc…)
O ( 7): altre plastiche come Polimetilmetacrilato; nylon; ecc…

Fonte
Cristiana

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