Autore Topic: LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO  (Letto 24197 volte)

cristiana

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LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO
« il: Agosto 16, 2010, 05:52:25 »
Post del 28/04/07

Le lampadine a basso consumo inquinano

Sembra sempre di aver trovato la soluzione ai problemi ambientali siano essi energetici che ecologici ma ogni nuovo strumento dell'uomo ha sempre un rovescio della medaglia. Stiamo parlando delle lampade a basso consumo di energia che fanno risparmiare energia elettrica e limitano sensibilmente le emissioni di CO2 che sempre più si stanno diffondendo in tutto il mondo industrializzato ma, se non smaltite correttamente, possono provocare danni all'ambiente.

Il rovescio della medaglia delle nuove lampade a basso consumo è rappresentato, infatti, dalla presenza di mercurio e polveri fluorescenti che sono sostanze nocive per la salute dell'uomo e inquinanti per l'ambiente tanto che, giunte a fine ciclo di vita, vengono classificate, sia per la normativa europea sia italiana, rifiuti pericolosi. Il recente aumento delle concentrazioni di mercurio nell'atmosfera è, infatti, legato al processo di industrializzazione che, nell'ultimo decennio del XX secolo, ha causato un incremento delle emissioni atmosferiche visto che il mercurio rappresenta un materiale di scarto del carbone e viene usato nelle industrie dei metalli, dei cementifici e delle industrie chimiche.

A questi si aggiungono utilizzi in altri settori quali il sanitario, l'agricoltura ma, soprattutto, l'elettronica. Il mercurio liquido, invece, disperso nell'ambiente, rientra facilmente nella catena alimentare e risulta pericoloso per il sistema neurologico, cardiovascolare, immunitario e riproduttivo. Tanto è vero che lo stato della California, sempre attento alle tematiche ambientali, prevede entro il 2012 la sostituzione delle vecchie lampade con quelle ad alta efficienza energetica per tutte le abitazioni e gli uffici. Un'idea ripresa dal ministro dell'Ambiente tedesco che, con una lettera diretta al Commissario europeo per l'ambiente Stavros Dimas, ha proposto la medesima iniziativa anche per il vecchio continente dove, già il Portogallo, di recente ha posto un'accise che ha più che raddoppiato il costo delle lampade a incandescenza. Gli ha fatto eco il suo collega australiano con una proposta ancora più innovativa e netta: messa al bando di tutte le lampade ad incandescenza.

Entro il 2010 il governo australiano si impegnerà a sostituire progressivamente in tutto il Paese le vecchie lampadine con quelle di nuova generazione a basso consumo. Una scelta impegnativa e coraggiosa che trova gran parte dei produttori pronti a cogliere le sfide provenienti dal mercato, studiando e proponendo prodotti sempre più eco-compatibili. Le lampadine, oggetto della direttiva europea e del decreto legislativo 151/05 sui rifiuti apparecchiature elettriche e elettroniche (Raee), immesse annualmente sul mercato italiano sono circa 120 milioni di pezzi tra lampadine a fluorescenza, a ioduri metallici e neon. Oltre alla pericolosità hanno, inoltre, la caratteristica della fragilità essendo costituite per il 90% da vetro. Per questo motivo il 70% dei produttori che operano nel mercato italiano si sono già associati nel Consorzio per il Recupero e lo Smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione denominato Ecolamp.

«Siamo tutti pronti in attesa della pubblicazione dei primi decreti – ha dichiarato Paolo Colombo, direttore generale del consorzio in un intervento al Sep (Salone delle ecotecnologie) - condizione indispensabile perché il sistema parta. Abbiamo costituito anche il centro di coordinamento, organismo disciplinato dal decreto istitutivo del registro, del cui comitato direttivo fanno parte cinque rappresentanti dei consorzi più grossi. Purtroppo il decreto base, che è quello del registro nazionale dei produttori, si trova ancora nella fase di esame alla conferenza stato-regioni prevista per oggi e ancora una volta rinviata. Ci domandiamo – conclude Colombo - come il sistema possa davvero partire entro il 30 giugno come stabilito dall'ultimo decreto di proroga».  Lunedí 23.04.2007

da Villaggio Globale


Fonte: Affari Italiani il primo quotidiano on line
canali.libero.it/affaritaliani




La cosa più triste è che nessuno, dico nessuno di quelli che possono aiutare l'uomo a vivere in un mondo migliore, nessuno di quelli che si occupano di ambiente e sanità è realmente informato sui pericoli del mercurio.
Legambiente addirittura le elogia e le consiglia queste lampade e le mette sullo stesso piano, in quanto ad energia pulita, del fotovoltaico  :o


Riporto qualche riga del testo che potrete leggere cliccando sul link appena postato:
"Le Giornate del Sole” sono un appuntamento che popolerà le piazze di molte città italiane dal 25 marzo a settembre. Saranno allestiti stand dove saranno distribuite 450mila lampadine a basso consumo fluorescenti compatte...."

La cosa più vergognosa è che chi conosce bene i pericoli del mercurio, chi "fabbrica, progetta, vende" queste lampade, chi sa perfettamente i danni che creano all'uomo e all'ambiente, non conosce i limiti della decenza e neanche si vergogna di rimetterci la faccia quando va direttamente di persona in Tv a pubblicizzare le sue belle lampade , parlando ed enfatizzando il risparmio energetico per le aziende e le famiglie, evitando però accuratamente di nominare i gravi pericoli per la salute di tutti.

La cose più demoralizzanti sono:
- che siamo così in pochi a cercare di allertare le persone a fare attenzione a non acquistarle per evitare di respirare i vapori di mercurio che sprigionano....
- che i proprietari di fabbriche, industrie, negozi, grandi magazzini, ecc., mai smetteranno di usare qualcosa che permetta loro di risparmiare anche un solo centesimo, anche se così facendo si mette a rischio la salute di chi respira i vapori emessi da quelle lampade....
- che sono così pochi quelli che credono alla pericolosità del mercurio, perchè i medici continuano a dire che i termometri, le amalgame, il pesce, ecc., non è poi così pericolosi...; i cosiddetti esperti continuano a parlare di emissioni minime e massime, senza citare mai il fatto che il mercurio, come qualsiasi altro metallo, una volta entrato nel corpo ci rimane per sempre e lo distrugge piano piano....; chi governa l'Italia, chi ha in mano la sanità pubblica continua a far finta che il pericolo mercurio non esista proprio...
- che sono troppi quelli che non vogliono che la verità venga a galla ed ancora di più quelli che non vogliono conoscerla e sono disposti a tapparsi occhi ed orecchi pur di non vederla e non ascoltarla.

Quindi eccoci qui a cercare di dare qualche piccola informazione e qualche avvertenza contro ciò che mette a rischio la nostra salute, contro un oceano di notizie e pubblicità che invitano proprio a tenersi stretti quelle cose che noi indichiamo di tener lontane.

So che è come cercare di spegnere un incendio con secchiate d'acqua, ma sono contenta di provarci insieme a persone come quelle che frequentano questo sito e questo forum.
« Ultima modifica: Agosto 16, 2010, 06:22:26 da cristiana »
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Re:LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO
« Risposta #1 il: Agosto 16, 2010, 06:24:51 »
mercoledì 27 giugno 2007

La crescente diffusione delle lampade a mercurio continua a preoccuparci non poco. E' vero, in tempi di consumi (e sprechi) energetici una lampada che ci faccia risparmiare sulla bolletta della luce é la benvenuta, ma dev'essere per forza al mercurio (una delle sostanze più tossiche del pianeta)?

Mike Adams, dal sito NewsTarget.com:


Una luce fluorescente é un tipo di lampada a risparmio energetico, che si adatta all'attacco-standard di una lampada qualsiasi, o si allaccia ad un attacco di una piccola illuminazione. In questo momento le lampade fluorescenti sembrano godere di un grande successo. Ma sapevate che possono essere tossiche per la casa e l'ambiente?

Le luci fluorescenti sono fatte con un gas che contiene vapore di mercurio e argon a bassa pressione, a volte contengono anche cripto.
La superficie interna della lampada é ricoperta da una superficie fluorescente fatta di varie leghe metalliche e rari sali minerali fosforici. Le lampadine fluorescenti consumano meno energia delle altre lampadine (incandescenti) alla stessa luminosità, e l'efficienza delle luci fluorescenti é dovuta molto alla fuoriuscita dei fotoni di mercurio a bassa pressione. Ma le luci fluorescenti non producono una luce continua, e bruciano più rapidamente se girano frequentemente; contengono anche cose come fluorina, neon, polvere di piombo così come mercurio.

Misurare l'impatto ambientale del mercurio in un prodotto particolare é più complicato di quanto potreste pensare, credo. Il mercurio é un elemento essenziale che si trova in milioni di lampade fluorescenti in tutto il mondo, e quando queste lampadine vengono buttate via il mercurio può uscirne e inquinare l'aria e l'acqua.

Secondo il sito www.lightbulbrecycling.com , ogni anno un numero stimato di 600 milioni di lampadine fluorescenti vengono gettate nei campi americani, con un carico di rifiuti al mercurio equivalente a 30.000 libbre (13.000 chili, ndr).
Sorprendentemente é quasi la metà del mercurio emessa nell'atmosfera dalle fabbriche che utilizzano carbone, ogni anno. Ci vogliono solo 4 mg di mercurio per contaminare 7000 galloni d'acqua, il che sta a significare che 30.000 libbrei di mercurio emesse dalle lampadine fluorescenti ogni anno é sufficiente a contaminare ogni lago, fiume e fonte d'acqua del Nord America (senza contare gli oceani).

Controlliamo i rifiuti
Molte agenzie di governo hanno adottato delle proprie norme sulla regolamentazione delle luci fluorescenti. In California, Minnesota, Ohio, Illinois, Indiana, Michigan e Wisconsin é illegale trattare le lampadine fluorescenti come rifiuto ordinario. Tali leggi si basano sulla tossicità stra-documentata del mercurio.
Il mercurio (chiamato anche "quicksilver", "argento-rapido") é un metallo pesante, che viene dal trattamento dell'argento e che si trova più comunemente nei termometri, barometri e altri apparecchi scientifici. E' usato nell'industria elettrica e negli strumenti di laboratorio e medici. Il mercurio é anche una neurotossina, e elevati livelli di mercurio nel sangue possono condurre a ritardi mentali e deformazioni fisiche nei bambini. Dolori al petto, dispnea, tosse, emoptisi e a volte pneumoniti interstiziali letali possono verificarsi dopo un'esposizione acuta ai vapori di mercurio. In America un bambino su sei ogni anno viene esposto a livelli di mercurio così alti da essere a rischio di disabilità, deficienze motorie e perdita di memoria a breve termine.

Se gli americani adottano l'uso sempre maggiore delle lampadine fluorescenti, questo quadro si amplierà notevolmente. Rompere una lampadina al mercurio a casa vostra può contaminarla al punto tale da dover ricorrere ad esperti nell'eliminazione di rifiuti tossici. E anche a gran prezzo. Una tipica spesa per la rimozione del mercurio legata alla rottura di una sola lampadina fluorescente può venire a costare diverse centinaia di dollari.
L'idea di far mettere del mercurio in un prodotto fragile come una lampadina é colma di rischi per la salute pubblica. Infatti richiederebbe un divieto speciale dell' EPA (agenzia americana che protegge l'ambiente, ndr) a vendere lampadine fluorescenti al mercurio, innanzitutto.

Quando una lampadina fluorescente si rompe i suoi vapori si dileguano rapidamente e possono venire inalati e assorbiti attraverso la pelle.
Molte componenti del mercurio sono tossici, specialmente quelli organici come il metil-mercurio.
Un ricercatore della Università dell' Illinois di Springfield solleva una questione basilare su queste lampadine: "La gente deve capire che queste lampadine sono considerate nocive e possono provocare danni a lungo termine, e non solo all'ambiente, perché se si rompono possono dare problemi di salute anche alle persone. Il mercurio ha la capacità di causare ad uomini come agli animali seri problemi di salute, come danni permanenti al sistema nervoso e ai reni, in seguito alla sua esposizione." (...)

L'alternativa: le luci LED

Fanno luce più delle lampadine normali, ma non sono tossiche.
Utilizzano la polarità elettrica positiva.
Per informazioni (in inglese):


http://www.newstarget.com/LEDs.html

 
Fonte: I denti avvelenati
Cristiana

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Re:LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO
« Risposta #2 il: Agosto 16, 2010, 06:28:35 »
ADESSO RICICLANO PURE IL MERCURIO... :o

06/11/09 di Miriam Giudici

Ekò, la lampadina riciclata
Una nuova lampadina ecologica a basso consumo e realizzata con materiali riciclati, Ekò. Un'invenzione italiana che illuminerà le proprietà del FAI.

La continua evoluzione nell'ideazione e diffusione di lampadine sempre più a basso consumo e rispettose dell'ambiente è culminata in questi giorni con il lancio, alla fiera Ecomondo di Rimini, di Ekò, un prodotto che racchiude in sé il meglio di quanto si può offrire nel campo delle lampadine a basso consumo.

A Ekò infatti non manca niente: contiene la metà del mercurio consentito attualmente per le lampadine a fluorescenza (2,5mg contro i 5 permessi), dura 10.000 ore (7 volte in più delle normali lampadine) ed è anche la prima al mondo ad essere fabbricata con materiali riciclati, mercurio e fosfori - che vengono dalle vecchie lampadine ormai non funzionanti - vetro, plastica, metalli, oltre naturalmente alla carta per il packaging.

Le prestazioni della lampadina sono identiche a quelle delle sue “sorelle” della stessa tipologia già in commercio.

Ekò è stata inventata da un'azienda italiana, la Wiva Group di Scandicci, che ha anche scelto di non depositare il brevetto: “Ekò dimezza la potenzialità di inquinamento delle sorgenti a basso consumo – dice Giuseppe Ranieri, amministratore delegato - “ma soprattutto risolve il problema dello stoccaggio delle merci riciclate attraverso il loro riutilizzo. In questo modo si instaura un circolo virtuoso, che auspichiamo sia preso in considerazione e seguito anche da altre aziende. Per questo motivo abbiamo deciso di non brevettarla”.



Ekò è stata inventata da un'azienda italianaUn punto davvero importante, se pensiamo che dopo aver fatto una buona azione comprando una lampadina a risparmio energetico, rischiamo di vanificare il nostro gesto se la lampadina, una volta terminata la sua vita, non viene smaltita correttamente: i suoi componenti inquinanti hanno un effetto molto pesante sull'ambiente.

Appena nata, Ekò non solo promette bene, ma ha già dalla sua parte un sostenitore prestigioso, il FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano, che ha deciso di adottare le lampadine Ekò in ogni edificio di sua proprietà. I luoghi della cultura italiana saranno resi ancora più luminosi da una lampadina così ecologica. “Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa per dare un segno concreto della nostra attenzione alla tutela ambientale – dice Costanza Pratesi dell'Ufficio Paesaggio e Territorio - l’ecosostenibilità è uno dei valori che da sempre ci contraddistingue, di pari passo con la protezione del patrimonio artistico e naturalistico. La luce che illuminerà i luoghi del FAI sarà così una luce 'verde', proprio perché originata dal riutilizzo di materiali, tra cui alcuni inquinanti”.

L'augurio è che, a partire dalle ville e castelli del FAI, sempre più lampadine Ekò, e sempre più lampadine loro “cugine”, si diffondano nelle case di tutti.

Fonte: terranauta.it



COMMENTO

Sono rimasta inebetita davanti a questa notizia e soprattutto dopo aver letto la dichiarazione che riporto:
“Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa per dare un segno concreto della nostra attenzione alla tutela ambientale – dice Costanza Pratesi dell'Ufficio Paesaggio e Territorio - l’ecosostenibilità è uno dei valori che da sempre ci contraddistingue, di pari passo con la protezione del patrimonio artistico e naturalistico. La luce che illuminerà i luoghi del FAI sarà così una luce 'verde', proprio perché originata dal riutilizzo di materiali, tra cui alcuni inquinanti”.

... :o senza parole... le lampadine si rompono e quando succede il mercurio incandescente evapora, viene respirato, va negli occhi, contamina tutto ciò su cui ricade.
Anche le lampade spente cadono, si rompono, il mercurio evapora e dove cadono contaminano.




PERCHE' NON COSTRUISCONO, METTONO IN COMMERCIO A PREZZI DECENTI E PUBBLICIZZANO LE LAMPADE LED CHE SONO VERAMENTE ECOLOGICHE?
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Re:LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO
« Risposta #3 il: Agosto 16, 2010, 06:37:16 »
07/02/09  di Angelo Trapani

Ormai sappiamo tutti che la comune lampadina, quella ad incandescenza per intenderci, è stata messa al bando. Dopo anni di onorato servizio durante i quali questo semplice dispositivo ha fornito la luce all’interno delle nostre case, ci si è accorti che esistono altri sistemi per produrre una fonte di illuminazione artificiale “ecologica” altrettanto versatile ma che spreca meno energia rispetto al vecchio sistema.

Dal 2011 infatti secondo una direttiva CEE, nel nostro paese, come in tutta Europa, verrà definitivamente vietata la vendita, l’importazione e la distribuzione della vecchia ampolla di vetro, a favore della più nuova lampada a basso consumo.

Però, la nuova lampada a basso consumo o meglio a fluorescenza, ha tutti i pregi fuorchè quello di essere ecologica, infatti si è deliberatamente tenuto nascosto che in realtà questa nuova lampadina contiene al suo interno una non trascurabile quantità di mercurio e che quindi non dovrebbe venire prodotta e utilizzata in grandi numeri.
Il vero problema, comunque, non è tanto la presenza del mercurio durante il ciclo di produzione delle lampade o durante il loro funzionamento, quanto il fatto che poi, alla fine della loro vita, quello stesso mercurio non si sa come smaltirlo senza inquinare.

Questa dovrebbe già essere una valida ragione per evitare l’utilizzo di tali dispositivi, decisamente poco ecologici, che anzi dovrebbero essere assolutamente vietati e non addirittura IMPOSTI quali sostituti ecologici delle vecchie lampade.

Già, avete letto bene, le nuove lampadine “ecologiche” tanto pubblicizzate contengono proprio il mercurio
, metallo liquido classificato come nocivo per l’ambiente, altamente tossico e pericolosissimo per la salute umana e animale… quello che hanno già eliminato dai termometri, per intenderci… anche questi recentemente messi al bando da una direttiva CEE e dal nostro Ministero della Salute con apposito Decreto per la stessa ragione di pericolosità, a tutela della nostra salute.

Ma non finisce qui, a quanto pare, secondo nuovi e più approfonditi studi sull’utilizzo della luce prodotta da questo genere di dispositivi sembrerebbe che questa potrebbe dar luogo ad altri tipi di problemi per la salute umana, interferendo potenzialmente con il ciclo di produzione della melatonina, effetto che causerebbe tutta una serie di altri inconvenienti più o meno gravi sul nostro organismo.

Non voglio fare il catastrofista ne dare etichette di verità o falsità a studi e/o teorie più o meno accreditate ma, trattandosi della nostra salute forse è meglio andare cauti e aspettare che sull’argomento sia stata fatta sufficiente (luce?) chiarezza.

In ogni caso, già oggi esistono in commercio altri tipi di dispositivi di illuminazione basati sulla relativamente nuova tecnologia LED, esenti da questo genere di inconveniente ma, purtroppo, questi hanno ancora il problema della poca diffusione e di conseguenza costo più elevato.

Però, nell’attesa di saperne di più, una considerazione di carattere generale sull’argomento siamo in condizione di farla: che idea geniale togliere il mercurio dai termometri per poi metterlo dentro le lampadine… alla luce di quanto si è detto ditemi se questo non è un controsenso?! ma siccome nulla viene fatto “per caso” sicuramente in tutto questo c’è chi ci guadagna!

Fonte: agrigento.blogsicilia.it
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Re:LE LAMPADE A BASSO CONSUMO CONTENGONO MERCURIO
« Risposta #4 il: Agosto 16, 2010, 06:50:04 »
07-04-10

Finalmente c'è chi c'illumina senza avvelenarci di mercurio!

Il tennis ...a LED

Nuova tecnologia LED
CarecaLed illumina il primo campo da tennis con tecnologia a LED in Italia ed uno dei pochissimi al mondo. I sistemi installati al campo da tennis presso il Centro Comunale Multisport di Reggio Emilia gestito dalla Beriv consentono una riduzione superiore al 50% dei consumi energetici e contemporaneamente offrono importanti benefici, tra cui il maggiore illuminamento, l’accensione immediata anche a caldo ed i più elevati livelli di comfort visivo grazie ad uno specifico controllo dell’abbagliamento e dalla massima uniformità della luce.

CarecaLed
CarecaLed, divisione del Gruppo Careca dedicata alle attività di ricerca, sviluppo e distribuzione di innovative soluzioni con tecnologia a LED, annuncia che sono stati scelti i propri prodotti per l’illuminazione di un campo da tennis del Centro Comunale Multisport di Reggio Emilia, il primo in assoluto in Italia ad adottare la tecnologia a LED e tra i pochissimi al mondo. Il campo da tennis indoor del centro reggiano è molto utilizzato dagli appassionati di tennis della provincia emiliana, in quanto permette di giocare confortevolmente con qualsiasi clima e nelle ore serali dopo il lavoro, oltre ad essere sede di partite amatoriali di calcio a cinque. Con l’adozione della più avanzata tecnologia CarecaLed il Centro Comunale Multisport, oltre a detenere il primato a livello italiano ed essere all’avanguardia mondiale per le soluzioni tecnologiche adottate nel proprio impianto, può già contare su un risparmio energetico molto superiore al 50% e contemporaneamente offrire ai giocatori un elevatissimo comfort visivo.

I 20 proiettori LED da 108 Wh hanno sostituito i 10 tradizionali da 400 Wh, garantendo un illuminamento medio a un metro da terra superiore ai 320 lux, con meno di 2500 Wh di potenza installata, contro i circa 200 lux dell’impianto precedente che consumava oltre 5000 Wh. Questo si traduce in un sostanziale dimezzamento dei consumi energetici con un livello di illuminazione superiore e più confortevole ma anche in un impatto ambientale estremamente contenuto.

Grazie alle esclusive caratteristiche tecniche ed all’elevata qualità delle soluzioni CarecaLed, il Centro Comunale Multisport può garantire, inoltre, importanti vantaggi che migliorano in modo significativo l’efficienza del proprio campo da tennis.

I sistemi installati permettono, innanzitutto, un’accensione immediata al 100% e non necessitano di tempi di raffreddamento in caso di spegnimento e di riaccensione, annullando, quindi, i lunghi tempi di attesa tipici delle soluzioni tradizionali. L’estrema uniformità della luce ed il miglior controllo dell’abbagliamento rappresentano due importanti benefici per i giocatori, migliorando significativamente la visibilità in ogni punto del campo ed assicurando il massimo comfort visivo in ogni fase di gioco, soprattutto nelle fasi di servizio, smash e volèe.

A questi indiscutibili vantaggi si aggiunga il fatto che la tecnologia CarecaLed garantisce un’erogazione di luce molto costante fino a 50.000 ore, offrendo, quindi, una durata molto maggiore rispetto ai sistemi tradizionali con costi di manutenzione praticamente nulli e con un decadimento di resa sostanzialmente impercettibile. Lo stato solido dei componenti utilizzati poi ne fa la scelta ottimale per molte applicazioni sportive anche per l’elevata robustezza e resistenza agli urti accidentali.

Come tutte le soluzioni CarecaLed, anche i prodotti utilizzati per l’impianto sportivo di Reggio Emilia sono totalmente privi di metalli tossici e di emissioni di raggi UVA e UVB, contribuendo, quindi, a proteggere la salute ed il benessere fisico dei giocatori.

Francesco Morsiani, Presidente del Gruppo Careca, ha affermato “Siamo orgogliosi che, grazie alle soluzioni CarecaLed, sia stato possibile realizzare a Reggio Emilia quello che risulta essere il primo campo da tennis illuminato a LED nel nostro Paese ed uno dei pochissimi al mondo, oltre che l’unico indoor nel pianeta. Per CarecaLed e per la provincia reggiana questo non è il solo primato ottenuto in quest’ambito, è nostra anche la prima installazione in Europa, quasi tre anni fa, di soluzioni a tecnologia LED per l’illuminazione stradale ad alta potenza, cui sono seguite numerose installazioni sia per esterni che interni in tutta Italia.

I vantaggi sia in termini economici, che a livello di impatto ambientale e di qualità della illuminazione delle soluzioni LED sono, infatti, sempre più noti e l’interesse da parte di enti pubblici, organizzazioni, aziende e professionisti è oggi elevatissimo”.
“Siamo molto soddisfatti del risultato“, ha commentato Ivan Bertocchi, Presidente della Polisportiva Beriv Multisport, che gestisce il Centro Comunale Multisport, “principalmente per la maggiore giocabilità dell’impianto grazie al migliore illuminamento e siamo anche soddisfatti del nostro contributo alla riduzione dei consumi energetici, con tutti i benefici collegati. Siamo convinti che questa tecnologia avrà un grande riscontro in ambiente sportivo e, da sportivi, ci piace pure detenere un piccolo ma significativo primato”.

Ulteriori informazioni su www.carecaled.com

Fonte
Cristiana

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