Effetti tossici della formaldeide: tumori e leucemieIn base a nuovi studi epidemiologici condotti su lavoratori addetti alla sintesi di formaldeide, lo IARC, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, nel mese di giugno 2004 ha classificato la formaldeide nel gruppo 1 dei cancerogeni, cioè nei cancerogeni certi per l'uomo. L'Unione europea non la riconosce ancora come sicuro cancerogeno.
La formaldeide è una sostanza fortemente irritante. La sua presenza viene immediatamente avvertita a causa dell'odore caratteristico e del tipico bruciore agli occhi. L'effetto più preoccupante riguarda comunque la sua capacità di indurre mutazioni e tumori. Per i tumori nasofaringei l'esposizione è per via inalatoria. L'ingestione, anche a grandi dosi, non provoca tumori del naso o della gola. Test condotti sugli animali hanno rilevato un aumento delle leucemie; in questo caso è importante anche l'ingestione. L'indagine condotta da NCI su più di 25mila lavoratori conferma un aumento di decessi per leucemie
Perché la ricerca: tutelare la salute e l'ambienteLegambiente e il Gruppo dei Verdi in Regione Lombardia hanno commissionato le analisi sugli imballaggi di cartone in seguito a una lettera di Conapi (Consorzio dei riciclatori), inviata a Carlo Monguzzi, Capogruppo dei Verdi in Regione Lombardia e ad Andrea Poggio, Vice Direttore Generale di Legambiente.
Nella lettera i riciclatori spiegavano come in seguito a una serie di sequestri di partite di carta da macero da parte del Noe dei Carabinieri, le successive analisi avessero accertato la presenza di formaldeide e fenoli, che in base alla normativa sui rifiuti dovrebbero essere invece assenti. Le sostanze, sostiene Conapi nella lettera, sono presenti a monte, probabilmente nella filiera produttiva degli imballaggi in cartone e cartoncino. Non è quindi responsabilità della filiera del riciclo.
La formaldeide, infatti, più pericolosa dei fenoli e cancerogena accertata secondo lo Iarc, è utilizzata per produrre ad esempio colle e sostanze impermeabilizzanti utilizzate nella produzione di diversi tipi di imballaggi in carta e cartone. La ricerca conferma che tali sostanze sono utilizzate nel settore “primario” e che in seguito si ritrovano in parte nella filiera del riciclaggio.
Il settore del riciclo è sottoposto ai limiti imposti dal Dm del 1998 che prevede l'assenza di formaldeide e fenoli (mentre consente per esempio la presenza del pericoloso PCB - policlorobifenile - fino a 25 ppm). Il settore produttivo “primario” non è però soggetto ai limiti imposti da tale DM. Anzi la formaldeide risulta consentita addirittura come additivo alimentare con la sigla E240.
Le analisi: ecco il dettaglioLa presente indagine è stata svolta da Analytica S.r.l. - Laboratorio per analisi chimiche operante ai sensi degli standard di qualità certificata secondo la norma UNI-EN-ISO 9000 in collaborazione con la Cattedra di Chimica Analitica Strumentale del Dipartimento di Chimica Generale - Università di Pavia
Sono stati direttamente acquisiti n. 31 campioni di tali materiali, in modo da poterli esaminare prima che essi entrassero nella filiera di smaltimento-riciclo.
Caratteristiche ed impieghiLa formaldeide, a temperatura ambiente è un gas incolore e dall'odore acre e irritante; molto solubile in acqua, reattivo in molte sintesi e utilizzato per le più varie lavorazioni.
In campo industriale, la formaldeide trova larghissimo impiego nella fabbricazione di resine sintetiche, colle, solventi, conservanti, disinfettanti e deodoranti, detergenti, cosmetici, tessuti.
Per quanto riguarda le colle ampiamente utilizzate nel settore carta, le resine di specifico interesse sono:
resine UF urea-formaldeide;
resine MUF melammina-urea-formaldeide;
resine PF fenolo-formaldeide;
resine MPUF melammina-fenolo-urea-formaldeide;
resine RF resorcina-formaldeide (la resorcina è un difenolo);
colle di pesce, di carne e di ossa contengono formaldeide come antiputrefattivo.
Il fenolo è un composto chimico solido a temperatura ambiente, dotato di volatilità e di odore caratteristico.Anche in questo caso ci si trova di fronte a un composto ampiamente utilizzato nell'industria chimica per la produzione di resine termoindurenti (bachelite, e collanti vari), di intermedi per la sintesi di farmaci e di coloranti impiegati nella produzione di inchiostri.
Per quanto riguarda in modo specifico il settore della carta, composti a base fenolica possono essere presenti nei collanti (vedi formaldeide) e nei coloranti utilizzati per la stampa. Non va trascurata inoltre la naturale presenza endogena dovuta a residui di strutture ligniniche che sono costituite da strutture polifenoliche.
Fonte:
lanuovaecologia.it