Autore Topic: ARRIVANO LE PIANTE 'MANGIA-METALLI'  (Letto 20461 volte)

cristiana

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ARRIVANO LE PIANTE 'MANGIA-METALLI'
« il: Ottobre 21, 2010, 10:34:08 »
18/10/10

Le piante mangia-metalli

  Risanare i terreni inquinati da metalli pesanti coltivando particolari piante: è questa la nuova frontiera delle tecniche di riqualificazione ambientale. Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia della fitodecontaminazione, mediante cui girasoli, mais e brassicacee (piante della famiglia dei cavoli) possono essere impiegate come sistemi di disinquinamento.

“Elevate concentrazioni di metalli in forma diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti nell’aria, nel suolo e nelle acque” - ha spiegato Franco Gambale, direttore dell’Istituto di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Genova - sul notiziario del Cnr - possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e tra i metalli pesanti il piombo è l’elemento più diffuso. Le tecniche utilizzate fino a oggi, con elementi chimici, hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al trattamento: perdita della fertilità e altre gravi alterazioni di natura chimica, fisica e biologica, tali che le aree inquinate rimangono inutilizzate per decine di anni”.
“La fitodecontaminazione, al contrario, è un processo di purificazione naturale, in quanto - ha continuato il direttore dell’Ibf-Cnr - sfrutta la capacità delle piante di assorbire elementi e composti dal suolo per poi concentrarli nelle parti mietibili (fusto e foglie). Le piante in questione, se opportunamente trattate con sostanze dette chelanti, che servono a rendere estraibili i metalli inquinanti, funzionano come pompe che operano a energia solare, in grado di assorbire dall’acqua e dal terreno non solo i sali minerali necessari per la propria sussistenza, ma anche elementi tossici minerali e/o organici”.

Fonte


14/10/10

(AGI) - Roma, 14 ott. - Risanare con la coltivazione di piante i terreni inquinati da metalli pesanti a causa delle attivita' umane.

E' questa la nuova frontiera delle tecniche di riqualificazione ambientale. Studi recenti hanno dimostrato l'efficacia della fitodecontaminazione, mediante cui, girasoli, mais e brassica (una pianta della famiglia dei cavoli), possono essere impiegati come sistemi di disinquinamento.

  ''Elevate concentrazioni di metalli in forma diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti nell'aria, nel suolo e nelle acque'' - ha spiegato Franco Gambale, direttore dell'Istituto di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Genova - sul notiziario del Cnr - possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e tra i metalli pesanti il piombo e' l'elemento piu' diffuso. Le tecniche utilizzate fino a oggi, con elementi chimici, hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al trattamento: perdita della fertilita' e altre gravi alterazioni di natura chimica, fisica e biologica, tali che le aree inquinate rimangono inutilizzate per decine di anni''.

  ''La fitodecontaminazione, al contrario, e' un processo di purificazione naturale, in quanto - ha continuato il direttore dell'Ibf-Cnr - sfrutta la capacita' delle piante di assorbire elementi e composti dal suolo per poi concentrarli nelle parti mietibili (fusto e foglie).

Le piante in questione, se opportunamente trattate con sostanze dette chelanti, che servono a rendere estraibili i metalli inquinanti, funzionano come pompe che operano a energia solare, in grado di assorbire dall'acqua e dal terreno non solo i sali minerali necessari per la propria sussistenza, ma anche elementi tossici minerali e/o organici''. (AGI) Red/Mld/Dib

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Re:ARRIVANO LE PIANTE 'MANGIA-METALLI'
« Risposta #1 il: Gennaio 26, 2011, 11:42:23 »
07/12/10

Pioppi contro i metalli pesanti diffusi nell’aria

E' il pioppo il miglior rimedio naturale contro l'inquinamento da metalli pesanti nelle città.

I dati arrivano da alcune ricerche scientifiche illustrate a un workshop tra esperti alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, organizzato da Luca Sebastiani, coordinatore dei BioLabs della Scuola nell'ambito del progetto finanziato dal ministero degli Esteri.

''L'inquinamento del suolo e delle acque da parte di metalli pesanti come zinco, rame e cadmio - spiega una nota del Sant'Anna - è un fattore di rischio per gli ambienti naturali e coltivati. Lo scopo è quello di poter utilizzare queste conoscenze per coltivare le piante anche in aree inquinate o per applicazioni di fitorimedio.

Tra le numerose specie coltivate, il pioppo ha oggi un interesse crescente per la produzione di biomassa e grazie alla sua rapidità d'accrescimento e agli alti tassi di traspirazione che si traducono in significative quantità di contaminanti assorbiti''.

Le nuove tecnologie offerte dalla genomica e dalla proteomica consentono oggi di studiare i singoli geni e le proteine coinvolte nel trasporto, accumulo e detossificazione dei metalli pesanti, fornendo le basi teoriche e metodologiche per il miglioramento del pioppo per la tolleranza ai metalli pesanti e per il potenziamento delle sue capacità di abbattere l'inquinamento.

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