10 maggio 2006
Undici milioni di euro per 101 famiglie del siracusano.
È quanto volontariamente verserà la Syndial. La decisione prima che la procura chiuda l'inchiesta sull'inquinamento ad Augusta
Legambiente Augusta
Arrivano i primi risarcimenti per le malformazioni neonatali riscontrate nel Siracusano tra il 1991 ed il 1993 a causa di fenomeni di inquinamento delle acque marine da mercurio causate dagli scarichi industriali. La Syndial, società del gruppo Eni, ha infatti già effettuato pagamenti complessivamente per oltre 11 milioni di euro a 101 famiglie della provincia di Siracusa, soprattutto della zona nord, quella cioé che gravita più a ridosso del polo petrolchimico. Metà della somma riguarda risarcimenti per bambini nati malformati e tutt'oggi in vita, mentre la restante parte è stata erogata a beneficio di famiglie che hanno dovuto fare ricorso all'interruzione volontaria della gravidanza per via dell'accertamento di malformazioni al feto.
La decisione è stata resa nota stamane a Siracusa nel corso di una conferenza stampa del Procuratore capo della Repubblica di Siracusa Roberto Campisi e del sostituto procuratore Maurizio Musco, i magistrati che da anni stanno coordinando le inchieste aperte per diverse vicende sulla zona industriale siracusana, che hanno avuto al loro fianco sia i consulenti tecnici e medici che i rappresentanti delle forze dell'ordine, dello speciale reparto investigativo del Nictas e dell'Asl 8 che hanno partecipato alle indagini.
Il dato significativo sottolineato dai magistrati è che in nessuno dei 101 casi per i quali la Syndial ha deciso di erogare il risarcimento fosse stato intentato o formalizzato un giudizio per il riconoscimento del danno. La società ha dunque pagato volontariamente, senza che esistesse alcun provvedimento che l'obbligasse, pur ritenendo - hanno puntualizzato gli inquirenti - che le malformazioni accertate non siano da mettere in relazione con la propria attività industriale. Diversa invece la tesi della procura di Siracusa che per altro sta per concludere l'inchiesta proprio su questa vicenda dell'inquinamento delle acque della rada di Augusta da mercurio avviata tre anni fa.
Fonte: lanuovaecologia.it