Sconfiggere il mal d'autoPartire per le vacanze? Non per tutti è una festa. Per chi soffre di mal d'auto, d'aereo o di mare, il viaggio verso la meta tanto desiderata può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Scartata a priori l´ipotesi di rinunciare alle ferie, che fare allora? Il dottor Roberto Bianchi ci spiega come combattere la malattia del movimento in modo naturale, senza ricorrere ai tradizionali farmaci come la scopolamina o il dimenidrinato.
La cinetosi, chiamata comunemente malattia del movimento, è un disturbo imputabile a una eccessiva stimolazione dell´apparato vestibolare, cioè delle strutture dell´equilibrio situate nell´orecchio interno. Tale disturbo si manifesta quando il corpo è sottoposto a un continuo movimento.
Chi soffre di cinetosi viaggiando in auto, in nave, in treno può accusare i seguenti sintomi:
-Pallore
-Sudorazione fredda
-Vertigini
-Salivazione eccessiva
-Nausea
-Vomito
-Stanchezza
Sono soprattutto i bambini a essere colpiti dalla cinetosi, un disturbo che generalmente migliora con la maggiore età. Non mancano però adulti che continuano a soffrirne.
A loro consiglio di assumere in via preventiva o al primo accenno di nausea:
Cocculus 5ch (3 granuli 2 volte al dì sublinguali)
Cocculine 2 compresse
Tale rimedio è indicato anche per i bambini (2 granuli 2volte al dì sublinguali).
Per i bambini sono anche in vendita braccialetti anti-vomito che si basano sulla modalità terapeutica dell´agopuntura-digitopressione. Secondo la medicina tradizionale cinese il braccialetto, esercitando pressione nel punto P6 dell´agopuntura (2 pollici cinesi sopra la linea distale del polso), ridurrebbe la nausea.
Per prevenire l´insorgenza della cinetosi è utile seguire alcuni semplici accorgimenti come: -fare uno spuntino (non partire a stomaco vuoto, né dopo un lauto pranzo)
-sedersi nel punto più stabile del veicolo, in auto generalmente davanti
-distrarsi guardano il paesaggio (evitare di fissare però le onde che hanno già un loro movimento)
-non leggere durante il viaggio
I piedi rifioriscono Con l'arrivo della stagione estiva anche i piedi reclamano cure e attenzioni. Ecco i consigli del dottor Roberto BianchiCon l'arrivo della stagione estiva anche i piedi reclamano cure e attenzioni. Dopo averli "soffocati" per tutto l´inverno in calze e scarpe chiuse è ora giunto il momento di prenderceli a cuore perché, è bene non dimenticarlo, i piedi rappresentano la base su cui poggia l´intero organismo. Spesso non basta farli respirare indossando sandali e ciabatte. Per rigenerarli servono cure naturali ad hoc che qui di seguito ci illustra il dottor Roberto Bianchi di Cremona.
Piedi gonfi? Pesanti? Sofferenti? Utilissime le applicazioni idroterapiche agli arti inferiori messe a punto da padre Sebastian Kenipp e basate sull´alternanza tra acqua fredda e calda. Grazie a tale alternanza si determinano salutari fenomeni di vasocostrizione e vasodilatazione che permettono di combattere con buoni risultati varici, crampi e gonfiori alle gambe.Per il
pediluvio alterno caldo-freddo servono due recipienti, l´uno riempito d´acqua calda (cui potete aggiungere sali od olii da bagno alle erbe) e l´altro d´acqua fredda. Immergete prima i piedi (fino al polpaccio) nell´acqua calda per 3 minuti e poi per 1 minuto nell´acqua fredda. Il trattamento va ripetuto due o tre volte.
Come ginnastica circolatoria è molto utile inoltre la
frizione fredda che si applica all´intero corpo e non solo agli arti inferiori. Con la frizione si agisce sugli sfinteri vascolari precapillari, riattivandoli e mantenendoli dinamici. Passando infatti un panno freddo sul corpo si crea una vasocostrizione cutanea con il successivo arrossamento (iperemia attiva) della parte che viene frizionata. In questo modo si sollecita il circolo sanguigno delle vene, dei capillari e delle arteriole.
Per approfondimenti consulta la rubrica la ginnastica circolatoriaUn aiuto alla rigenerazione dei nostri piedi ci viene anche dalla fitoterapia e in particolare dall´AMAMELIDE. Botanica:
l'amamelide è un alberello originario delle coste occidentali dell´America del Nord appartenete alla famiglia delle Hamamelidaceae. Fiorisce da gennaio ad aprile con fiori gialli.
Principi attivi:
-Tannini
-Flavonoidi
-Olio essenziale
Proprietà medicinali:
Vasocostrittrice, antinfiammatoria e astringente. L´amamelide migliorare l´elasticità delle vene, rendendole più toniche, previene le emorragie capillari e impedisce l´insorgenza di gonfiori alle caviglie. È indicata per l´insufficienza venosa (varici, flebiti, variococele), per i disturbi circolatori della menopausa e per le emorroidi.
Modalità d´assunzione:
Per uso esterno è ottima l´emulsione di amamelide, da applicare sui piedi e sulle gambe. Va massaggiata dal basso verso l´alto delicatamente.
Per uso interno si può assumere il decotto preparato con 4 cucchiaini di foglie in mezzo litro d´acqua o la tintura madre (30 gocce due volte al dì).
Per saperne di più sulla preparazione del decotto consulta la rubrica Tisana, fonte di benesserePer massaggi e frizioni ai piedi potete anche utilizzare una buona crema idratante arricchita con cinque gocce di olio essenziale di menta, di achillea o di camomilla precedentemente diluiti con olio di mandorle o di germe di grano.
Semi di capelliIl segreto per capelli lucenti e vigorosi? È racchiuso in due semi che risalgono a migliaia e migliaia di anni fa: il lino e il frumento. Col loro olio massaggiamoli: li proteggeremo così in città da smog e inquinamento e al mare dal sole e dall’acqua salata.Chi di voi già si cura con prodotti fitoterapici si sarà senz’altro già imbattuto nei
semi di lino: vengono spesso consigliati per la loro azione emolliente, dinsinfiammante e lassante. Se spremuti, poi,
danno un olio ricchissimo di grassi omega 3, indispensabili per l’integrità delle membrane cellulari. Già Ippocrate, padre della medicina, ne raccomandava l’uso. La pianta di lino infatti è stata probabilmente una delle prime piante ad essere utilizzata a scopo terapeutico oltre ad essere impiegata in campo tessile. Il grano, invece, è coltivato da millenni per l’alimentazione umana. Perché non utilizzarlo con l’olio di lino, come ci spiega qui di seguito il dott. Roberto Bianchi, anche per “sfamare” i nostri capelli?
I capelli, forse non sapete, sono lo specchio del nostro fegato. Se questo è in difficoltà, o in condizioni di stress epatico, la nostra capigliatura lo segnala. Se i vostri capelli sono troppo secchi, troppo grassi o con forfora vi consiglio quindi di verificare la vostra funzionalità epatica attraverso un
test ematico di Heitan, oltre naturalmente a intervenire a livello locale.
Particolarmente indicati sono gli shampoo all’ortica per capelli grassi e alla camomilla o all’aloe per quelli secchi.
Per nutrirli, proteggerli dagli agenti esterni e donar loro lucentezza sono inoltre ottimi sia l’olio di semi di lino che quello di germe di grano. Non temete: i vostri capelli non rimarranno unti! Prenderanno invece vigore, si ammorbidiranno. Passate con delicatezza qualche goccia di olio sulle lunghezze e sfregate delicatamente; la cute va invece massaggiata con cura.
Vi consiglio inoltre, per rinvigorire la vostra capigliatura, di utilizzare
gel ai minerali: non dimentichiamo infatti che se siamo in carenza di qualche sale minerale (in particolare ferro, zinco, rame e alcune vitamine come la B6) i nostri capelli ne risentono.
Secondo la medicina tradizionale cinese l’insorgenza di capelli bianchi è legata a una carenza di sali minerali per reni energeticamente scarichi. Se l’incanutimento dei capelli è da attribuirsi a disfunzionalità renali, lo stempiamento ha invece a che fare con una cattiva funzionlità epatica. I controlli a questi due organi sono d’obbligo.
Un’ultima precauzione: evitate di tingervi i capelli con prodotti chimici, privilegiate invece gli
henné naturali che evitano di intossicare il capello con metalli pesanti e idrocarburi tossici.
a cura del Dott. Bianchi e di Alessandra Mariotti
Fonte:
buonpernoi.it