Autore Topic: PARASSITI INTESTINALI: MOLTI LI HANNO POCHI LO SANNO  (Letto 55173 volte)

cristiana

  • Administrator
  • Hero Member
  • *****
  • Post: 2797
  • Sesso: Femmina
    • Mostra profilo
    • Intossicazioni croniche da accumulo di elementi tossici
PARASSITI INTESTINALI: MOLTI LI HANNO POCHI LO SANNO
« il: Settembre 07, 2010, 12:57:50 »
"Oggi si pensa poco ai vermi, ma non è detto che i vermi pensino poco a noi!"
(Dott. Lorenzo Bracco)

Si chiamano "parassiti" gli esseri che vivono a spese di un altro organismo di una specie diversa dalla loro. Vi sono dei parassiti che riescono a vivere indipendentemente dall'organismo ospitante (detti facoltativi) e altri che, invece, dipendono interamente dall'organismo che li ospita per la loro sopravvivenza. Si distinguono in ectoparassiti, che vivono a contatto della pelle (pulci, pidocchi, zecche, acari, ecc.) e endoparassiti, che vivono all'interno dell'organismo (protozi, vermi, ecc.). I vermi e i protozoi sono considerati parassiti intestinali e spesso sono assai dannosi per l'ospite, anche se non sempre sono portatori di malattia, anzi talvolta possono restare nell'organismo senza far danni visibili, anche se competono con le cellule umane per accaparrarsi il nutrimento ed emettono rifiuti tossici che si possono riversare nel sangue intossicandolo. In alcuni casi migrano dall'intestino ad altri organi colonizzandoli, riducendone o annientandone la vitalità.

Buona parte dei parassiti sono correlati a ciò che quotidianamente mangiamo. L'argomento è considerato piuttosto spiacevole, perchè pensare di "essere infestato dai vermi" è qualcosa che infastidisce non poco a livello psicologico, anche perchè i parassiti sono "cose sporche" e a nessuno di noi piace pensare di essere pieni di cose sporche che vivono a nostre spese.

Il parassita ha come unico interesse quello di sopravvivere, quindi non è quasi mai letale per chi ce l'ha, anche perchè morendo l'ospite morirebbe pure il parassita.

Da questa semplice constatazione si evince che tra il parassita e l'uomo si stabilisce una sorta di convivenza, basata sovente su un basso tasso di disturbo. Insomma, il parassita il più delle volte "vive e lascia vivere", e cerca di creare, almeno apparentemente, il minor numero di problemi possibile a chi quotidianamente lo nutre. Proprio per questo motivo buona parte dei medici non sono motivati ad arrivare ad una diagnosi relativa alle infestazioni parassitarie e quando ci arrivano è quasi sempre dovuto ad una serie di valutazioni casuali. Capita per esempio che alcune persone si accorgano di avere la tenia defecando, ma in realtà la tenia era presente da molto tempo nell'organismo e non si era fatto caso ai relativi sintomi. Inoltre a volte si osserva quasi un legame emozionale tra il parassita e chi lo ospita, quasi che il parassita non voglia rendersi troppo sgradito e che l'uomo non desideri disturbare troppo il parassita.

Tralasciamo volutamente nella successiva descrizione i parassiti che vivono sulla pelle o in altre parti del corpo che non siano l'intestino.

I parassiti intestinali
I parassiti intestinali sono esseri sia monocellulari (es. i protozoi tra i quali i più importanti parassiti dell'uomo sono l'Ameba, la Giardia e il Toxoplasma) che pluricellulari (es. gli Elminti comunemente chiamati Vermi): vi sono circa 170 varietà di parassiti che circolano nell’organismo, talvolta si creano direttamente nell’intestino ma più sovente entrano attraverso la bocca. Quando si trovano nell'intestino possono attraversarlo ed essere veicolati, per mezzo del sangue, in tutto l’organismo andandosi ad annidare nei punti deboli del corpo. Sono anche in grado di "sporcare" il sangue dando luogo a molteplici problematiche, una delle quali è l'epilessia.

Il problema dei parassiti intestinali riguarda tutta la popolazione mondiale. Attualmente la loro presenza viene diagnosticata in una percentuale trascurabile di casi per quattro motivi:

1. i sintomi che possono dare sono molto variabili, ed è molto difficile riconoscere un quadro diagnostico preciso.

2. a livello mondiale, per qualche inspiegabile ragione, non viene data importanza a questo fenomeno e raramente i medici ne hanno competenze approfondite.

3. esistono nel mondo pochi laboratori attrezzati per i test dei vari parassiti e i protocolli usati per i pochi parassiti presi in considerazione sono largamente inefficaci.

4. La vita dei parassiti si svolge in molte fasi e in generale si rilevano dalle analisi solo nella forma adulta, che è palese nelle feci o nell'area perianale solo per breve tempo. Infatti in Africa, quando si presume che un paziente abbia i parassiti intestinali, lo si purga e lo si tiene in ospedale fintanto che evacua. L'esame delle feci viene fatto subito, perché dopo due ore le tracce scompaiono.

Alcune testimonianze...
Mi sono imbattuta per la prima volta in questi strani esserini durante una seduta di colonterapia. Certo, all'Università li avevo studiati, ma sembravano appartenere più che altro al Terzo Mondo, dove facevano cose da matti e rimanevano tra i problemi più grossi da risolvere in campo sanitario (...). Sono andata a a fare una visita presso un laboratorio di analisi specializzata in parassitologia e qui mi hanno fatto vedere decine di campioni prelevati con i più disparati parassiti.
Altro che problema medievale, siamo ridotti proprio male! I parassiti sembrano infestare un'alta percentuale della popolazione, e il brutto che nessuno pensa più ai vermi come ad una possibile causa di problema di salute nella nostra supercivilizzata società! A questo punto la convinzione che molti coliti, stitichezze, dolori intestinali non siano altro che parassitosi ha cominciato a farsi
D.ssa Alessandra Previdi

Quasi tutti gli agenti responsabili delle parassitosi intestinali diffuse nella nostra area geografica possono essere evidenziati nelle feci come tali o sottoforma di uova o larve. Purtroppo però la loro identificazione non è sempre agevole.
I campioni di feci su cui eseguire le indagini dovrebbero essere almeno tre e raccolti in giorni differenti perché molti parassiti vengono eliminati periodicamente dall'intestino e non ad ogni evacuazione. Le feci dovrebbero essere inviate al laboratorio analisi immediatamente dopo la raccolta. Se questo non è possibile i campioni dovrebbero essere conservati in alcool polivinilico. Inoltre l'esame microscopico delle feci può essere eseguito con varie metodiche, e non tutte sono ugualmente efficaci per identificare un dato tipo di parassita.
Esiste poi una parassitosi intestinale, diffusa tra i bambini, e chiamata Ossuriasi, nella quale conviene ricercare le uova dei parassiti non nelle feci, ma tramite lo Scotch-test, ovvero l'applicazione di striscioline adesive nella regione perianale. Questa tecnica può essere utilizzata anche per la Teniasi.
Giuseppe Trisolino, Policlinico S. Orsola, Bologna

Ho lavorato in Africa ed ho avuto modo di vedere l'approccio seguito per scoprire i parassiti intestinali ed ho capito perché non è facile riscontrarli. Nell'ospedale in cui ho lavorato, il paziente in cui si sospettava una parassitosi intestinale veniva purgato e quindi rimaneva in ospedale fintanto che subentrava l'evacuazione. L'esame per la parassitosi veniva eseguito subito, a feci ancora calde, perché se si fosse aspettato qualche tempo le uova si sarebbero sciolte.
Dott. Emma Castagnari

"Si trova solo quello che si cerca e si cerca solo quello che si conosce!"
Prof J.P. Coulaud, Istituto di medicina tropicale Claude Bernard di Parigi

Da dove arrivano i parassiti
I parassiti possono entrare in noi tramite:
l'acqua che beviamo
il cibo vegetale impropriamente lavato
carne cruda o poco cotta, pesce crudo o poco cotto, crostacei crudi o poco cotti
gli animali domestici, specialmente i cani
contatto accidentale diretto con feci umane o animali contaminate o indiretto tramite terra o polvere
Lo sviluppo dei parassiti viene facilitato da:
la scarsa pulizia e l'abitudine di mettersi le mani in bocca
il consumo di cibo improprio e contaminato
tossine dovute all'ambiente o ai prodotti chimici usati nell'industria farmaceutica o alimentare
l'uso di antibiotici e medicine che tendono ad abbassare le difese immunitarie
i viaggi e i soggiorni nei Paesi particolarmente a rischio (tutti i Paesi emergenti, mediorientali ed africani
 
Per approfondimenti
Dott. Lorenzo Bracco lorenzobracco.it

Cristiana

"Vivi la tua vita meglio che puoi circondato dall'amore che ti meriti!"
"Solo l'informazione potra' salvarci quando tutti gli ignoranti moriranno con il sorriso sulle labbra!"