Autore Topic: Inquinamento da cromo esavalente: Di cromo si muore  (Letto 14514 volte)

cristiana

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Inquinamento da cromo esavalente: Di cromo si muore
« il: Agosto 09, 2010, 12:27:19 »
12 Settembre 2008 - Dal Blog di Beppe Grillo
 




Il Blog ha intervistato Roberto Topino, medico del lavoro, e un suo collaboratore, Roberto Bava sulle conseguenze dell'esposizione al cromo esavalente.

Roberto Topino:
"Il cromo esavalente è un metallo che viene utilizzato nell’industria per via delle sue proprietà anti ruggine.
Tant’è vero che metalli di qualità inferiore, tipo il ferro e altri metalli, vengono trattati al fine di rendere la superficie lucente e inattaccabile dagli agenti atmosferici.
Purtroppo, e questo vale sia per il cromo esavalente che per le altre sostanze utilizzate nell’industria come l’amianto e il nichel, è anche un cancerogeno, quindi se non viene utilizzato con tutte le precauzioni del caso, è un metallo che può provocare tumori nelle prime vie aeree, dello stomaco e del polmone, ed è attivo anche a concentrazioni molto basse.
Tant’è vero che a causa della sua capacità di infiltrarsi nel territorio, tenendo ben presente che la falda acquifera è sacra, è stato stabilito un livello internazionale di concentrazione del cromo esavalente che non dev’essere superato, di 5 microgrammi per litro.
Siamo arrivati fino a 455 microgrammi per litro e tuttora viene confermato che siamo sopra il livello stabilito, con punte che toccano i 30 microgrammi per litro d’acqua, quindi 6 volte oltre il limite.
Non si deve bere l’acqua che contiene cromo esavalente perché la sostanza ha delle proprietà mutagene, nel senso che può modificare il DNA, quindi c’è il rischio di contrarre dei tumori ma c’è anche il rischio di avere dei figli malformati, o comunque patologie di tipo malformativo e tumorale.
Il cromo esavalente si scioglie nell’acqua e poi, siccome la falda acquifera non è immobile, lo si può trovare anche a distanza di tempo e di luogo.
In campo professionale abbiamo visto dei tumori portati dal cromo esavalente, tumori ai polmoni, inoltre uno degli effetti più noti del cromo è la perforazione del setto nasale con sanguinamento e una serie di disturbi di tipo rinitico che però possono portare anche al tumore del polmone e dello stomaco.
Mi sento di dire la stessa cosa che vale per l’amianto: va tolto! L’unico amianto, nichel e cromo esavalente che non fanno male sono quelli che non ci sono.
E purtroppo abbiamo visto che tonnellate sia di cromo che di nichel sono stati riversati nella Dora Riparia addirittura con l’autorizzazione della provincia di Torino.
Qui si parla della ThyssenKrupp che si trova a poche centinaia di metri a monte.
In Rete ci sono immagini molto interessanti che sono state girate a Tezze, dove si vedono delle margherite che anziché essere tonde sono lunghe e strette.
Le chiamano le pratoline di Tezze, si possono vedere su Youtube.
Sono cresciute su un’area che è stata annaffiata con acqua proveniente da pozzi contaminati da cromo esavalente.
Abbiamo visto cose strane anche in Val di Susa, in un primo momento abbiamo pensato fosse stata la diossina, i policlòrobi fenili di un’acciaieria che si trova in Val di Susa, abbiamo trovato cicoria, prugne e rose malformate.
Qualche mese fa mi ha telefonato un giornalista di un giornale di Torino per dirmi che da un ponte della Dora Riparia di fronte all’acciaieria c’era uno scarico d’acqua che conteneva un liquido verde brillante tendente al giallo.
Io, in un primo momento e non conoscendo ancora la questione della presenza del cromo esavalente, non ho saputo rispondere con precisione.
Siamo tornati sul luogo quando abbiamo visto le carte che ci ha fornito Marco Bava, su cui sono evidenziati i punti degli scarichi dell’acciaieria.
Facendo una verifica di persona ho notato che sia dallo scarico che mi aveva fatto notare il giornalista, sia dallo scarico più a valle, quello di via Livorno, si nota uscire un liquido di colore giallo come questa maglia che è il tipico colore del cromo esavalente che vediamo anche nelle cabine di verniciatura dove si usano vernici al cromo e che vediamo anche nelle aree dove in passato sono stati svolti lavori di cromatura.
Adesso bisogna identificare il datore di lavoro e per conto di chi opera, perché potrebbero esserci anche responsabilità politiche, specie quando si decide di costruire alla svelta in determinate aree."

Roberto Bava:
"Finalmente ci sono delle indagini, come finalmente il giornale cittadino "La Stampa" ha pubblicato il 25 maggio del 2008 un articolo dal titolo molto chiaro, trasparente "Palazzi costruiti su scorie e veleni, denuncia per l'ex Villaggio olimpico di Spina A3", direi che tutto questo è stato proficuo per rendere cosciente la popolazione di quello che avveniva.
Però io sono andato a trovare le persone che ci abitano, sono coscienti, però mi hanno detto "...si però noi non abbiamo i soldi per andare via di qua" al che io ho ribattuto "E' un vostro diritto avere delle case su terreni salubri che non serviate come specchietto per le allodole per altre costruzioni.
Questa è l'area inquinata, secondo il comune, e qua hanno costruito le case popolari.
Come vedete qua intendono costruire altre case.
Quindi, in poche parole mi pare si poter affermare che questa è la storia del topo: se questi non muoiono costruiscono per gli altri.
Credo tuttavia non sia corretto agire così nei confronti delle persone più povere che non possono scegliere e che non sanno, quindi a questo proposito mi sento di garantire a queste persone e a tutti quelli che hanno questi problemi un'opportuna tutela legale con l'avvocato del giudice del Foro di Torino che si è dato disponibile.
Altro fatto importante, voi vedete che il cromo esavalente è concentrato in questa fascia, allora se voi sovrapponete le due aree potete vedere che non è vero che il cromo esavalente è solo qua perché qua hanno le scorie, ma è soprattutto concentrato qua dove c'erano le torri che servivano per la cromatura.
Ciò significa che anche chi abiterà qua si troverà di fatto ad avere questo problema di inquinamento di residuo di queste torri.
Ultima osservazione è che tutto ciò sta a pochi metri dal fiume, e questa è un'area particolarmente esondabile.
Quindi quando il fiume esce raccoglie tutto quello che c'è qua e se lo porta via.
Quindi io direi che bisogna smetterla a Torino e in tutt'Italia di continuare a speculare sulle ex aree industriali, che hanno già portato a sufficienza morte e problemi di inquinamento alle aree urbane, è giusto che queste aree ritornino alla città attraverso dei parchi, che i cittadini le riutilizzino per il tempo libero e che non siano ulteriormente sfruttate da speculazioni edilizie e da cementificazioni legate in un modo e in un altro ai partiti di governo e anche di opposizione, perché a Torino c'è anche questo consociativismo della spartizione della torta fra tutti quanti, magari anche con la regia della massoneria attraverso le banche."

 
Cristiana

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