Tocca solo marginalmente l'Italia il ritiro dal commercio dei farmaci anti-colesterolo a base di cerivastatina. Da poco sul mercato nazionale, non sono stati molto utilizzati nel nostro Paese.
Ma in presenza comunque di disturbi muscolari, per chi li abbia assunti basta verificare i livelli nel sangue di un enzima,il CPK e sospendere il trattamento come indicato dal Ministero della Sanità. Ma il problema è anche la carenza sia da parte medici che da parte dell’opinione pubblica,di una solida cultura del colesterolo.
“Statine e fibrati - spiega la dott.ssa Tiziana Sampietro,del Centro Regionale di Riferimento per la diagnosi e la cura delle dislipidemie ereditarie al CNR di Pisa - hanno i loro effetti collaterali. Gli enzimi del fegato e dei muscoli possono raggiungere livelli anche molto elevati che generalmente si ridimensionano, una volta sospesa la cura”
Ecco perché la prescrizione – prosegue la dott.ssa - deve essere contestuale a quella di esami di sangue per verificare efficacia ed effetti negativi ,come le transaminasi ( le più note sigle SGOT e SGPT),le gamma-GT,il CPK,l'LDH.”
Ma di chi è la colpa?
“Purtroppo tale contestualità non è parte integrante di una pratica diffusa e dobbiamo faticare a spiegare le richieste . Capita di vedere malati in cura con un farmaco per il colestrerolo ed un altro per i trigliceridi. Sarebbe però gravissimo che questa notizia agevolasse una ondata anti-statine o che il paziente sospendesse la terapia per timore e/o non si sentisse tutelato. Per chi ne ha bisogno,sono presidi salvavita” .
“Manca la cultura e purtroppo il problema colesterolo - aggiunge la dott.ssa Sampietro - è talmente banalizzato a tutti i livelli che, nonostante la sua ‘popolarità’ non venga ancora affrontato nella maniera più corretta dai sistemi sanitari,non solo in Italia. Al suo interno si nascondono diffuse malattie ereditarie . L'ipercolesterolemia familiare e quella "combinata" interessano il 3% della popolazione (centomila casi solo in Toscana ).
Questi pazienti nascono portatori del difetto e da adulti vanno più facilmente incontro a malattie vascolari come l'infarto, l'ictus, l'arteriopatia obliterante periferica. Per non parlare poi di quelli che pure hanno il medesimo destino ed una diversa malattia ereditaria, ma con livelli normali di colesterolo"
“Il caso Bayer scoppiato in questi giorni consente di sottolineare come il colesterolo non è un numero, ma una possibile spia di malattia, anche se a livelli normali. “Per ogni malattia-conclude c'è una specifica disciplina e ci devono essere specifici esercizi sanitari di controllo. E' forse ancora futuro tutto ciò, però intanto se ne comincia a parlare. Colesterolo non è soltanto statine e fibrati”.
Da sapere:
Il Ministero della Salute attiverà da giovedì prossimo un numero verde 800571661 grazie al quale ottenere tutte le informazioni circa il ritiro dal mercato del farmaco anticolesterolo (Lipobay, Stativa, Cervasta i suoi nomi commerciali). (lunedi 04 dicembre 2006)
Fonte: Kataweb salute