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I residenti del Triangolo possono eliminare l’eccesso di metalli



Direttore Carlo Alberto Tregua

giovedì 8 luglio 2010

I residenti del Triangolo possono eliminare l’eccesso di metalli

di Giuseppe Solarino

Tecnica statunitense: nei campioni di capelli tracce di tanti minerali e squilibrio di elementi essenziali. Sui 23 soggetti sottoposti all’esame gran quantità di mercurio, piombo e alluminio

Tags: Inquinamento, Triangolo Della Morte, Metalli Pesanti
AUGUSTA (SR) - Giacinto Franco, già primario di Pediatria dell’ospedale Muscatello di Augusta, vicepresidente di AugustAmbiente, con la collaborazione del Centro di ricerca ed analisi della Mineral Test di Civitanova Marche e dello staff scientifico dell’associazione “Decontaminazione Sicilia”, ha condotto uno studio sulla presenza di eccessive quantità di metalli pesanti nella popolazione del triangolo industriale Priolo-Melilli-Augusta. Gli studi hanno riguardato essenzialmente la popolazione femminile in età fertile, controllando un gruppo
di giovani donne residenti nel Triangolo della morte siracusano.

Ci si è avvalso di una metodica non invasiva, il “Mineral Test” (mineralogramma del capello), recentemente importata dagli Usa, che
consiste in un esame chimico effettuato analizzando un campione di capelli con l’ausilio di uno spettrofotometro ad emissione atomica (Icpaes), secondo il protocollo Epa (Environmental Protection Agency). Detta strumentazione è in grado di analizzare contemporaneamente 39 elementi, fra oligoelementi essenziali e metalli pesanti, che forniscono un quadro completo dello stato metabolico intracellulare del soggetto in esame ed indica pertanto anche le eventuali intossicazioni da metalli tossici.

Sono stati presi in esame 23 soggetti su cui è stato effettuato il prelievo dei capelli: 10 residenti ad Augusta, 5 a Priolo e 8 a Melilli. I risultati ottenuti hanno dimostrato un eccesso costante e notevole, in tutti i casi, di mercurio, piombo ed alluminio e, in misura minore di altri metalli pesanti (Sr, Sb, Ag, Cr), oltre ad uno squilibrio di diversi oligoelementi essenziali (Cu, P, Mg, Zn, Fe).

In particolare il mercurio è presente in misura maggiore nei soggetti augustani (valori medi tra 0,14 e 0,16 mg/100g di capelli, a fronte di un valore normale inferiore a 0,01 mg/100g) rispetto ai residenti a Priolo e Melilli (valori compresi tra i 0,08 e i 0,12 mg/100 g) e ciò è da mettere in relazione ad un maggior consumo di pesce, come risulta da studi precedenti.

La ricerca non si è limitata solo all’identificazione dei metalli pesanti ma, una volta conosciuti i risultati, è stata prescritta una terapia personalizzata atta alla eliminazione dei metalli pesanti presenti in eccesso e al ripristino dell’equilibrio cellulare dal punto di vista degli oligoelementi essenziali. La durata della terapia è stata pari 6 mesi e, dopo tale periodo, è stato praticato un nuovo mineral test di controllo.
I risultati hanno dimostrato una soddisfacente eliminazione del mercurio (con soggetti passati da 0,16 a 0,02 mg/100g), una parziale eliminazione di piombo, di alluminio e degli altri metalli pesanti. Al fine di ridurre ulteriormente i metalli pesanti è stato proposto un nuovo ciclo di terapia integrativa di tre mesi ed un nuovo mineral test alla fine della suddetta terapia. E’ questa la fase in cui al momento è giunta
la ricerca e sull’esito positivo finale gli autori non nutrono dubbi, considerati i dati scientifici messi a disposizione dal Centro di ricerca ed analisi dove sono state effettuate le misure.

Giacinto Franco ha dichiarato che “la finalità della nostra ricerca non è solo quella di constatare nell’organismo dei residenti la presenza
dei metalli pesanti, così altamente diffusa nel nostra realtà fortemente industrializzata, che ha contaminato ormai la catena alimentare a
tutti i livelli (aria terra acqua e mare), ma la possibilità della loro eliminazione. Questo ha chiaramente delle implicazioni pratiche importantissime, quali per esempio la possibilità che le donne possano tranquillamente e responsabilmente programmare una
gravidanza riducendo al minimo il rischio di malformazioni nel nascituro, con la preventiva effettuazione del suddetto esame e della relativa terapia, se necessaria.

 Si migliorerebbe inoltre lo stato di salute e si potrebbe diminuire l’incidenza delle patologie tumorali e cronico-degenerative legate all’eccesso di questi metalli tossici. Inoltre, si realizzerebbe un notevole risparmio della spesa sanitaria. Infatti, recentissimi ed autorevoli studi, attribuiscono ai metalli pesanti, al benzene, agli Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), alle diossine ed al particolato ultrafine, emessi dai camini industriali, la capacità di determinare uno stato di instabilità del nostro genoma, una sorta di stress genetico che, nel corso degli anni, si traduce in un vero e proprio danno strutturale che pone le premesse alle mutazioni che danno origine ai tumori, oltre ad essere la causa delle malattie croniche degenerative e delle malformazioni congenite, così notevolmente aumentate nel triangolo industriale siracusano.

Infatti tutte le suddette sostanze sono classificate come mutagene, teratogene e cancerogene”.

 

Articolo pubblicato il 07 luglio 2010



Direttore Carlo Alberto Tregua

 

venerdì 20 agosto 2010

Augusta, una terapia riduce la presenza di metalli pesanti

di Giuseppe Solarino

Confortante notizia dal Triangolo della morte. Studio ne aveva accertato l’eccesso nell’organismo umano. Franco (Isde): “Eliminato il mercurio nei soggetti sottoposti al trattamento”

Tags: Augusta, Mercurio, Terapia


Giacinto Franco

Giacinto Franco
AUGUSTA (SR) - Circa un mese fa è stato presentato uno studio sull’eccesso di metalli pesanti riscontrati nella popolazione del triangolo industriale Priolo-Augusta-Melilli. Gli studi hanno riguardato essenzialmente la popolazione femminile in età fertile controllando un gruppo
di giovani donne residenti nel triangolo industriale siracusano. Lo studio si è avvalso di una metodica non invasiva, il “Mineral Test” (mineralogramma del capello), recentemente importata dagli Usa, che consiste in un esame chimico effettuato analizzando un piccolo campione di capelli con l’ausilio di uno spettrofotometro ad emissione atomica (ICP AES), secondo il protocollo EPA (Environmental Protection Agency).

Lo studio è stato condotto da Giacinto Franco, medico Isde già primario di Pediatria dell’ospedale Muscatello di Augusta, vicepresidente
di AugustAmbiente, con la collaborazione del Centro di ricerca ed analisi della Mineral Test di Civitanova Marche e dello staff scientifico dell’associazione Decontaminazione Sicilia.
I risultati di detto studio sono stati inviati ai sindaci dell’area a rischio e per conoscenza al ministro dell’Ambiente, alla presidenza della Regione siciliana e ai vari assessorati competenti oltre che al presidente della provincia di Siracusa. In esso si indicavano anche i risultati
di una terapia che aveva notevolmente ridotto la presenza di detti metalli pesanti nell’organismo dei soggetti presi in esame. l’interesse all’argomento è stato manifestato da numerosissimi cittadini, non solo del Triangolo industriale (denominato “della morte”), mentre i
sindaci dei Comuni dell’area industriale siracusana, istituzionalmente responsabili della salute dei loro cittadini, lo hanno ignorato.

Giacinto Franco su eventuali risvolti di tale studio ed eventuali sviluppi ha dichiarato: “Nessuna risposta ad oggi dai signori sindaci.
Avrei capito ciò se si fosse trattato di un semplice studio epidemiologico, senza nessun riscontro pratico ma, trattandosi anche dell’applicazione di una terapia specifica che, in pratica nell’arco di tre mesi, nei soggetti sottoposti al trattamento ha portato alla eliminazione quasi completa del mercurio e alla riduzione notevole di piombo e alluminio, oltre che di altri pericolosi metalli pesanti
prima riscontrati in essi, mi sarei aspettato quanto meno la richiesta di chiarimenti.

 Eppure per i metalli pesanti, così come per altri agenti chimici, quali per esempio diossine, Ipa, Pcb ecc., ormai è stato chiaramente dimostrato come agiscano sulle cellule in via di differenziazione, dotate di un assetto genomico ancora fluido: in particolare mi riferisco
alle cellule staminali dei tessuti degli adulti, che possono degenerare in senso neoplastico ed alle cellule embrionali, fetali ed ai gameti,
che esposti quotidianamente a tali fattori esogeni forzano il loro genoma a trasformarsi. In pratica ciò che noi osserviamo sempre più frequentemente, quale l’aumento delle malattie immunomediate (allergie, asma, malattie auto-immuni, ecc.), endocrino-metaboliche (obesità, sindrome metabolica, diabete II, ecc.), neurodegenerative e neoplastiche, è ormai da più studi indicato come il prodotto di questo subdolo inquinamento, e prova ne è il fatto che il suddetto tipo di patologie sia così altamente presente nei residenti del triangolo industriale. Il costante incremento, a livello sia nazionale che europeo, delle neoplasie nella primissima infanzia è sempre più chiaramente connesso all’esposizione transplacentare (del feto) e transgenerazionale (dei gameti) ai suddetti agenti chimici e fisici (in particolare radiazioni ionizzanti) in grado di indurre modificazioni genetiche”.

“Associazioni AugustAmbiente e Contaminazione Sicilia - afferma Franco - lamentano la mancanza dell’ interessamento allo studio ed ai risultati ottenuti da parte di chi ci amministra, che dovrebbe interessarsi alla salute dei cittadini ed all’economia nella spesa sanitaria.
Niente di tutto questo, ora sindaci e politici non potranno dire ma noi non sapevamo nulla di questo, mentre il nostro studio è stato apprezzato e preso in seria considerazione dall’associazione Medici per l’Ambiente Isde Italia che lo presenterà, nel congresso nazionale “Giornate Italiane Mediche dell’Ambiente” (Arezzo 17-19 settembre), dove si discuterà approfonditamente anche di quanto sopra indicato”.
 
Articolo pubblicato il 18 agosto 2010
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